La risposta di Mussolini a Seipel vivamente attesa anche all'estero

La risposta di Mussolini a Seipel vivamente attesa anche all'estero La risposta di Mussolini a Seipel vivamente attesa anche all'estero Il Ministro Attriti cu Roma Roma, 27, mattino. | w itniinnn n Vienna i Il ministro italiano a Vienna, comvu Auriti, arriverà stamani a Roma, e nella mattinata stessa stjrecherà dall'on. Mussolini per riferirgli sulla situazione. Oggi, intanto, alla Camera sarà data lettura dell'interrogazione presentata sulle provocazioni del Consiglio Nazionale austriaco e verrà fissato il giorno del suo svolgimento. Si ritiene che quasi certamente il Capo del Governo parlerà nella seduta di domani martedì, od al più tardi mercoledì. Vivissima è l'attesa per queste dichiarazioni non soltanto nei nostri circoli politici e parlamentari, ma anche, e forse più, in alcune Cancellerie estere. Una nota del « Temps » « Quello che è pericoloso: ' I commenti della stampa pangermanista» Parigi, 27, mattino. Le dichiarazioni che l'on. Mussolini farà in risposta al discorso di mons. Seipel, sono attese con un interesso che l'editoriale quolidiano dei Temps mone largamente m evidenza. Il grande organo repubblicano osserva dapprima che nulla sembra confermale l'eventualità di tuia rottura deU« relazioni diplomatiche tra l'Italia o l'Austria. & scrive : a L'on. Mussolini 6 uno spirito politico troppo abile per arrischiarsi a compiere un gesto che sarebbe sproporzionato, per la sua portata generale, all'incidente stesso. In quanto alla supposizione insinuata da certi giornali tedeschi, secondo la quale l'Italia vorrebbe semplicemente creare un impressionante diversivo alia polemica relativa alle mitragliatrici di San Gottardo, poiché sarebbe interessata a clic la Società delle Nazioni non intervenisse iu questo affare, sarebbe inutile ì sprecare molte parole per metterne in luce l'infondatezza, quando è notorio che è l'Austria che ha fornito il pretesto ad una replica italiana, cho sarebbe slata senza ragione, su la politica di » italianizzazione » noi riguardi della minoranza germanica dell'Alio Adige non fosse stata vivacemente criticata alla Dieta del Titolo austriaco ad liinsbruck. E' di là e non dal recente discorso di rnons. Seipel al Consiglio Nazionale, cho è stato originato l'incidente >. Poi rievocata l'origine dell'incidente stesso, il giornale prosegue: « Quello che è pericoloso nella polemica attuale sono i commenti della stampa pangermanista, tanto quella di Benino come quella di Vienna, tendenti entrambe a mantenere una agitazione fittizia circa lo sorti della minoranza germanica dell'Alto Adige, già troppo portata a coniare sull'appoggio'■iiiùiale, che essa trova in Germania,!pcr organizzare la resistenza localelalla politica italiana. Non è il mezzoìmigliore questo per ottenere un raddoicimento di regime e provocale In proprio favore un movimento, di cui il Governo ed il popolo italiano non possono che inquietarsi, e che deve logicamente determinarli ad usare della maniera forte per assiemare il loro potere su degli elementi, che possono, in determinate circostanze, costituire un pericolo per l'unità nazionale. Quando duo anni fa si delineo una.prima campagna contro la politica di'. iiaiianizzazione » dell'Alio Adige, Siiosemunn credette di dovere evocare I tenti in modo particolare a questoI stato di rose, che da solo basterebbe, ìese non ri fossero altro eccellenti m-iigioui, a l oiiicrmai e L'opinione italiana Siiosemunn credette rti dovere evocare wile delicata questione iu un discorso al Reichstug, per quanto gli austriaci italianizzali (!<•: Tirplo mendiuiiaie non siano mai stati sudditi tedeschi. Mussolini rispose con un discorso di tono estremamente aspro; e nessuno ha interesse, né a Vienna né a Burlino, a riprendere una tale controversia. Perciò non sono da accogliere che coti la più espressa riserva le voci secondo le quali il Governo di 'Berlino manifesterebbe, sotto una forma o sotto un'altra, la sua solidarietà col Governo di Vienna in nome degli interessi morali dei <■ deutschtum », se la risposta italiana dovesse essere troppo dura per l'Austria ». Schermendosi dai volerò esaminare se i metodi ainminlsirativi dell'Italia fascista convengano o no alla situazione dell'Alto Adige, poiché allo stato attuale delle cose ciò non riguarda che il popolo italiano, il •Temps» osserva che si deve constatale che il movimento in favore delle minoranze germaniche incorporate in altre nazioni, rende estremamente difficile la pratica di una sana politica di reciproca fiducia. E Soggiunge : » Si indovina un pens:ero recondito di preparazione di una imnossibue rivincita nell'attività spiegata dai tedeschi per mantenere e sviluppare i sentimenti della cultura germanica nelle minoranze tedesche dei paesi stranieri. Ciò avviene nel Tlrolo meridionale, come altrove, o si concepisce perfettamente che gli italiani si mostrino at- nella convinzione che l'opposizione lr riducibile allMnsc/iluss è una delle conal2ionJ essenziali della sicurezza della nuova Italia. Mons. Seipel è uno ^i^.^P?..iL™dA"t0_.?.Jiyie._.?.e,r prestarsi al giuoco dei pangermanisti, ed è evidente che nessuno si inganna sui senso del suo discorso. La sincerità della volontà di pace dell'Austria non e dubbia per nessuno. Ecco perché a Roma si guarderà bene dal dare all'incidente cieMe conseguenze che sarebbero inadeguate; senza dubbio Mussolini si accontenterà di rispondere con una specie di avvertimento, come e sua abitudine, che dovrà essere soprattutto compreso dai pangermanisti di Berlino •. I oommenti germanici Berlino, 27, mattino .1 corrispondenti romani dei principali giornali riferiscono sunti degli articoli apparsi in Italia, mettendo contemporaneamente a raffronto le proteste italiano pei Slattamento fatto alle minoranze italiane in Jugoslavia. Il corrispondente della Vossische Zeitung segnala la notizia di un possibile richiamo del ministro d'Italia a Vienna e riferisce le voci secondo le quali la situazione sarebbe giudicata torbida negli.ambienti del Governo italiano. ' La Taegllsche Rundschau in un articolo intitolato « La passione di tedeschi dell'Alto Adige • commenta in notizia dell'imminente replica del Capo del Governo italiano c nota cho c'è da aspettarsi dio Mussolini userà di tutti i fiori della retorica per dissi miliare la verità, la qual« è che i te deschi dell'Alto Adige soffrono per l'i numana legislazione fascista, che vieta di pregare per i propria morti ed onorarli nella propria lingua. Aggiunga che la risposta italiana ai lamenti dell'Alto Adige è consistita finora nell'usare flagelli invec» di verghe, ma che ora si sarebbe imbarazzati a cercare in che cosa i flagelli potranno consistere. Gli altri giornali non portano commemi, ma hanno titoli come questi: « L'Italia travisa la verità •, « L'Italia non può sopportare la verità », « Mus salini in furia a Roma ». {Stefani).

Persone citate: Auriti, Benino, Mussolini