L'Impressionante rievocazione della condannata a morte con miss Cavell

L'Impressionante rievocazione della condannata a morte con miss Cavell L'Impressionante rievocazione della condannata a morte con miss Cavell Parigi, 24, notte, tin collaboratore dell'Infranslffeanf. recatosi a Bruxelles, ha incontrato la signora Ada BodaTt de Doberty; che »u compagna di miss Edith Cavell e con questa condannata, a morte. La signora Ada Bodart 6 reduce da poco dall'Inghilterra, dove si era recata per rappresentare nella pellicola » Dawn » (.-Uba) la parte effettivamente da essa sostenuta nel processo del 1915. Per parecchi mesi essa è rimasta negli studi di Herbert Wiilcox a Criquelwood per interpretare, a fianco dì artisti inglesi, detto film. Ada Bodart non accettò del resto di divenire una delle interpreti se non dopo avere avuto l'assicurazione formale che la pellicola doveva essere una fedele ricostruzione storica e non* una opera teatrale avente un obiettivo finanziario. Il pezzo di carta in bocca La signora ha detto al giornalista: « Io accompagnavo da miss Cavell i soldati francesi ed inglesi che ci mandavano; poi, accompagnati da giovani belgi, li avviavamo verso la frontiera olandese. Quante marcie ho fatto di notte col nostro povero amico l'ingegner Baud, lucidato poi con miss Cavell I Noi tre abbiamo fatto passare in Olanda circa due mila soldati francesi, inglesi o belgi. Per questo, noi fummo condannati a morte l'8 ottobre W15. Ma fin dal momento del mio arrivo al Tribunale militare tedesco sapevo che io, miss Cavell e l'ing. Baud eravamo già condannati a morte. La sera di venerdì 7 potei scrivere di nascosto qualche parola su un pezzetto di carta. L'indomani, la mia flgliuoletta venne □ vedermi. Essa aveva 12 anni, e le dissi in inglese davanti alle sentinelle tedesche : « Nel partire, mi bacerai ed aprirai bene la bocca, poi andrai dal marchese Di Viillalobar, ministro di Spagna a Bruxelles». La mia figlioletta capì che avevo in bocca un pezzetto di carta su cui avevo scritto, Essa lo ricevette e trasmise. Davo in esso notizia dalla mia condanna a morte. Il marcliese di Villalobar ottenne che la mia pena fosse commutata >n quella della prigionia, perchè avevo due figliuoli. A questo soltanto ho dovuto la mia salvezza. Avevo saputo che noi eravamo già condannati a morte prima clic cominciasse il processo, perchè avevo visto nelle mani dell'avvocato fiscale tedesco la lista dei 34 accusati, dove i nostri tre nomi erano segnati con una croce rossa.» Non si vede l'esecuzione Parlando dell» pellicola la signora «' Sarà un ■ film » bellissimo per la sua grande semplicità e per la sua assoluta verità. Si vedrà la giovinezza di Edith, la si vedrà a Bruxelles curare i bambini, poi alia scuola che essa frequentò in Inghilterra per diventare infermiera; si vedrà il suo ritorno nel Belgio e la clinica che dirigeva. Sì vedrà come io e lei, in guerra, fummo trascinate — per così dire — a fare quello che abbiamo fatto, e che cctminciatnmo-. soltanto col nascondere i soldati irancesi ed inglesi feriti che supponevamo dover essere fucilati se fossero usciti dal nostro ospedale. Si vedrà ricostruita la scena dell'arresto, la prigione, la scena teatrale e vergognosa del simulacro di giustizia nell'aula del Senato belga, la lettura della sentenza nella cella della prigione di Saint-Gilles, la sera di lunedi 11 ottobre; la cella in cui fummo messe senza che vi fosse possibilità di comunicare col di fuori. Infine, si vedrà la riproduzione della noti© fatale, la visita del sacerdote protestante e poi bruscamente la partenza precipitosa, alle quattro dei mattino, verso la morte in un'oscurità completa. Non si vedrà l'esecuzione di miss CaveL Si è rinunziato ad una scena troppo sinistramente grande. S- è preferito terminare <i film colla partenza verso l'assassinio, che il pubblico indovina. « Il ministro belga che diede l'autorizzazione di girare la cella della prigione aveva pregato di non dare al pubblico l'orribile spettacolo del Tiro Nazionale dove, il 12 ottobre 1915, alle 5 del mattino, molto tempo prima dell'alba, miss Cavell e l'ing. Baud spirarono in piedi, uccisi a quattro metri di distanza da 12 carnefici ». A quel ricordo, la signora Ada Bodart si mostra molto commossa e se ne scusa subito dando questi altri orribili particolari. Quando l'ufficiale tedesco tornato dal fronte della Fiandra por sostenere l'accusa si recò a leggere nella prigione la condanna, fece dello spirito. Durante il processo, un farmacista belga aveva risposto nell'interrogatorio: « Sono belga e patriota». Ora l'ufficiale tedesco, con tanto di olmo chiodato e di monocolo, leggendo la lista delle condanne disse: « Al buon patriota, dieci anni di fortezza», e si mise a ridere. Un altro belga, che aveva alloggiato in casa sua dei soldati, preso da un eccesso di febbre si era impiccato il giorno prima nella cella. L'ufficiale tedesco, leggendo la lista funebre disse: «All'impiccato, tre anni di prigione egualmente». Per i maggiori condannati, disse: Edith Cavell, Ada Bodart e Baud, a morte ». . sszcztqemansdLecGtazadstc

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Inghilterra, Olanda, Parigi, Spagna