Le belle famiglie italiane

Le belle famiglie italiane Le belle famiglie italiane Il provvedimento deliberato in fjuesti giorni dal Consiglio dei Ministri per alleviare i carichi tributari alle famiglie con numerosa prole è, soprattutto, un atto di giustiZia sociale. La maggioranza di queste famiglie, benedette da una grande n«liolanza, srmo povere, non per colpa dell'abbondante prolificazione, ma perchè i ricchi e benestanti non ■usano, per la loro vigliaccheria morale e il loro egoismo, stigmatizzati 'dal Duce nel discorso dell'Ascensione, aver tanti figli. Queste famiglie sonò già gravate sproporzionatamente dalle imposte indirette, quelle sui consumi, contro le quali e stata mossa più volte l'accusa di «ssere ingiuste e antidemocratiche, perchè colpiscono, per l'appunto, i poveri più duramente dei ricchi. Per tale ragione il Governo nazionale ha sempre cercato di diminuire il peso di queste imposte, e finalmente ora viene Incontro ai padri di numerosa figliolanza con notevoli esenzioni fiscali, le quali, ben ^'intende, non possono da sè sole aver efletto diretto nello spingere le famiglie verso un'alta prolificazione, ma indirettamente influiscono a tale scopo, e costituiscono un xneizzo efficace della « politica della crescente natalità ». Con i nuovi provvedimenti si riconosce che il padre di molti figli ha già dato un contributo prezioso alla patria, e che la sua condotta merita elogio e premio. I soli dati statistici recenti che si conoscano sul numero delle fami filie con copiosa figliolanza sono duelli pubblicati nell'agosto 1926 tìall'ufficio stampa del Capo del Governo. Essi riguardano le fami glie con oltre dieci figli viventi; si tratta, quindi, di famiglie veramente eccezionali per questo aspetto. Esse risultarono 18.367 in Italia, un numero molto rispettabile, come si .vede; forse nessun altro Paese in Europa (esclusa la Russia) vanta una proporzione cosi elevata di queste belle e feconde famiglie. E' il ■ Veneto che figura con il maggior contingente di famiglie eccezionalmente numerose, esso ne conta 4.277, quasi un quarto della cifra totale già accennata dianzi per tut la Italia. Ma le cifre più espressive sono quelle calcolale confrontando la frequenza di queste famiglie numerose con il numero di tirlte le famiglie esistenti in ogni regione d'Italia; ri portiamo nelio specchietto seguente le proporzioni da noi calcolate di fianco alle cifre assolute, regione per regione. Famiglie con più di 10 figli viventiPiemonte Liguria Lombardia Venezia Tridentina Veneto Venezia Giulia Emilia Toscana Ma i'fh« Umbria Lazio Abruzzi e Molise Campania Puglie Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale Regno 1 Su 10.000 Clfre 1 famiglle assolute 1 In totaJc791 1 0,3 261 7,0 2.291 20.2 600 4?.r. 1.277 Cl.fi 216 10.7 1.568 26.7 1.027 J7.8 622 23.5 101 7,1 517 15.5 423 13 0 1,722 21,4 1,508 28,6 200 17,0 738 19,8 1.309 13,1 208 10.3 18,367 1 21,4 Il Veneto rimane ancora alla teista di tutte le regioni in questa gara di forza e di vitalità; la proporzione delle famiglie con oltre 10 figli viventi è di 61,G sopra 10.000 famiglie, mentre la proporzione è solo di 21,4 per l'Italia in complesso. La posizione, del Veneto, tenuta per l'aspetto di cui ci occupiamo, conferma e sottolinea il valore di altri dati analoghi. Il Veneto, infatti, ha un quoziente elevatissimo di nascite (30,G su mille abitanti in paragone di 27.S per il Regno) e ha •una percentuale molto bassa di morti (14,8 su 1000 abitanti in confronto a 1G." per il Regno), di modo che ila eccedenza di nati raggiunge nel Veneto la bella proporzione di 15,8 Isti 1000 abitanti, che è la più alta di tutto il Regno (l'eccedenza è di •11,0 su 1000 abitanti per l'Italia nell'tosièmel. Altri dati della sanità e vigoria dei veneti non mancano, Nel Veneto si riscontra una bassis sima proporzione di nati-morti e di piorti nei primi mesi dell'infanzia: il Veneto dà i soldati più alti d'Iialia, e le statistiche delle leve militari rilevano per tale regione la minor proporzione di riformati per difetti fisici, malattie organiche e infermità. Onesti dati convergonoise non erriamo, nd una importante conclusione : l'alta natalità e la Ire ciuenza delle famiglie eccezionalmente prolifiche si accompagnano alle migliori doti fisiche, di forza e vigoria della popolazione. La nostra conclusione smentisce in pieno le teorie neo-malthusiane che pretenderebbero di migliorare la rrualità della popolazione median le il controllo e la limitazione delle nascite, c conferma, invece, le teorie brillantemente sostenute dal prof. Gini al Congresso delle popolazioni lo scorso anno a Ginevra, secondo le q:ia!i un'alta densità di abitanti e un rito quoziente di natalità garantiscono insieme alla miantàtù, anche la buona qualità della popolazione. Altre regioni che vantano una elevala proporzione di famiglie con olire 10 figli viventi sono la Vene zia Tridentina 12,5 A devo {ami-glie su 1U.D00 famiglie in totalel l'Emilia 120,7), le Puglie (28 Ci e lrMnxchp f°2 *il Hip «nrm tutta ti ad alia nàta L ^""ili ad alta natalità. Le cifre ottenute per alcune re-pioni ci lasciano nlquanlo perples-pi, e dimostrano la necessita di sindie indagini più npprofnndite. Kameravigliti, per esempio, che l'LÌ: bria risulti-all'ultimo posto deliaprariunlorm delle regioni rispetto acarattere in esuine, non ostante lalsila elevata natalità; pure sorprende che la Sardegna, la Sicilia e l'Abruzzi-Molise vengano agli ultimposti insieme con il Piemonte e la Liguria, ad onta die queste due ultime regioni abbiano, per rispettoalla natalità, un comportamentoperfettamente opposto a quello delle altre regioni più .sopìa indicateOccorrerà, quindi, studiare attentornente questo fenomeno, considerando la frequenza delle famiglie pumerose a seconda della professione dei a seconda della professio^-famiglia, dell'età e dello stato economico degli sposi, della durata del matrimonio, del numero totale dei figli nati da ogni coppia (comprendendo, cioè, anche i fieli deceduti, ecc.). E' appunto un'inchiesta di questo genere ohe l'Istituto centrale di statistica^ sta per compiere. Essa ci fornirà tutti gli elementi per uno studio completo e per considerazioni sicure e pratiche su queste bellefamiglie, tipicamente italiane, chesono il segn'o della sanità biologica della capacità di espansione e della forte vitalità della nostra gente. G. TAGLIACARNE.

Persone citate: Duce, Emilia Toscana, Gini