Folla immensa tra clamori di pifferi al Carnevale di Ivrea

Folla immensa tra clamori di pifferi al Carnevale di Ivrea Folla immensa tra clamori di pifferi al Carnevale di Ivrea Ivrea, 20, notte. Nascosta sotto le tenaci forme este rieri, delle quali si è sempre trovato qualche schietto tipo eporediese a farsi testardo e irreducibile tutore, sta l'anima della tradizione più volte secoare, cara al sentimento del popolo, oltreché per la gioia materiale che procura, per una remota idealità che vibra, mal nota e confusa pure dentro e anime più semplici. Per questo il Carnevale di Ivrea condensa tutta la storia 'della bimillenaria romana i-.joredia. Quel vistoso Generale, quelle vivaci Guardie rosse, quegli abbà vestiti in dieci fogge diverse, quello scarlo igneo, rappie.ientano in sostanza la lunga lotta che ha fatto gli eporec.esi padroni in casa loro; e l'omaggio unlvensale che si inchina alla gloriosa Mugnaia, vestita di candida lana, colla rossa berretta e la serica sciarpa verde, è da oltre cinquantanni l'omaggio al tricolore nazionale e all'idea della Patria. La prima regina delta festa Molti secoli sono trascorsi dal giorno in cui i fasti gioitoti si sono compiuti, quando i popolani, liberi e forti, seppero rivendicarsi il diritto alla libertà. L'ala del tempo, lenta e silen: ziosa, 6 passata ed ha cancellato tutti i nomi di quegli oscuri eroi. Anche gli ultimi resti del Castello, dove covava bieca la tirannia, eono scomparsi, spazzati via dal furore del popolo, il quale volle che il Podestà, nell'atto di assumere la carica, spezzasse ogni anno, con un martello che tuttora si conserva in Municipio, una parte delle rovine del diroccato castello, pronunciando la frase: «In spretium Mar chionis Montis Ferrati ». Che importa se il diroccato castello appartenesse ai Biandrate anziché ai Monferrato? Questi ultimi lo riedificarono "dopo la prima distruzione, tentando di annuire quanto il popolo aveva fatto: e su di essi i.1 popolo fa cadere quindi l'onta di tutti 1 soprusi e di tutte le angherie, ridistruggendolo per ima seconda volta, anche per rendere pacifica la dominazione di <-asa Savoia. lì' tanto serio e tanto sentito questo ricordo, che il corteo a suon di pifferi e tamburi che oggi si fa in occasione del Carnevale, si svolgeva, in passato in altre epoche. Gli Statuti vecchi infatti ordinano che nel di dell'Assunta le Autorità ed i cittadini si rechino • nel luogo del Castellacelo presso S. Maurizio, con un cero fiorito del valore di tre grossi dì Savoia almeno » e che dal Castellacelo si avviino poi al Duomo » seguendo a due a due il Podestà », esseriò preceduti « da trombe ed altri strumenti giocosi ». Come tale uso sia passato ai giorni di Carnevale non è ben chiaro. La Mugnaia fino a questi ultimi tempi era rimasta nella leggenda e non era stata rappresentata nel corteo ; ma nel IS38, seuant'aiuii precisi fa, nacque l'idea di far posto a questo glorioso simbolo ned solenne corteo, e la signora Giuseppina Fummel, moglie del generale Fummel. dominatore del brigantaggio nel Meridionale, 11 quale fu anche Generale del Carnevale di Ivrea, fu la prima rogina della festa che comparve in pubblico su di un ricco carro dorato, che è lo stesso che pur oggi ha recato in trionfo per le vie accalcate di tolda la settantesima bella Mugnaia di Ivrea. E quell'anno slesso risono per la prima volta l'inno del Carnevale improntato ad una notevole freschezza di ispirazione e rievocarne l'entusiasmo del popolo per la sua liberazione. l,a divisa del Generale e del suo Stato Maggiore data da un secolo circa ed è, con lievi modificazioni, la divisa militare napoleonica, sotto la cui dominazione, e precisamente nel 1808, avvenne l'unificazione del Carnevale che era prima celebrato In ognuno dei cinque rioni, con la nomina di un Ab bà e Priore, che ora prendono parte al corteo unificato. La gigantesca « fagiolata » Il Comi.tato organizzatore, presledu to dal signor Gino Luigi, mirabilmen te .coadiuvato dal signor Ghiardi della Delegazione del commercianti, ha il vanto di avere apprestato quest'anno una celebrazione grandiosa, che ha suscitato larga eco non solo tra la gente canavesana. ma in tutta la Denise e. Una iraniuimerevole folla ha gremito ieri ed oggi, e si accalcherà anche in maggior copia domani, le vie vetu ste della bella Arduinica città, pe» assistere alla celebrazione del carnevale Domenica mattina il Generale ing. En rico Pecco, segretario politico del Fa scio, che da giovedì grasso, dopo la vi sita al Podestà ed al Vescovo, aveva con un pubblico proclama assunto il comando della piazza, accompagnato dal suo Stato Maggiore, ha fatto visita al le caserme militari e della Milizia; e valendosi della sua autorità ha condonato i militari puniti. Quindi ha avuto luogo in piazza Gioberti la « fagiolata ». In cinque o seti enormi pento Ioni, han borbottato tutta notte otto cento chili di fagioli, e fra essi galleg giavano, profumati corpi natanti, due mila' salamini che vennero distribuiti con pane e vino, dopo essere stati gustati dal Generale e dalle Autorità, in mille e settecento razioni, al poveri, ai ricoverati dell'Ospizio di mendicità ed ai carcerati. Appare la bella Mugnaia... Nel pomeriggio, un primo corso di gala ha attraversalo le vie della città preceduto dal pifferi e tamburi e dalle vecchie bandiere dei cinque rioni cit ladini. Ma era in tutti, eporediesi e fo restiert, l'ansia di conoscere e vedere la Mugnaia, il cui nome è gelosamente tenuto celato sino alla sua comparsa ufficiale. La quale avvenne verso le 22 al Teatro civico Giacosa. Era scortata da una trentina di armigeri, vesti ti con le corazze e gli elmi, recanti le picche e le alabarde, ed accompagnata dai due paggi d'onore e dai paggetti graziosissimi, a braccio del Generale, seguita da gran folla di signore epopolani che faceva ala al suo passag gio * si accodava al pittoresco notturno corteo, suggestivamente colorato dalle fiamme di bengala. Quando la giovanissima e bella signora Alda De Giacomo Riposto, appare sorridente e salutando romanamente, nel palco rea le tra grandi mazzi di fiori, il teatro nel auale domina festosamente il rosso delle berrette, gremito aU'inverosimile. scatta In un applauso che dura parecchi minuti e sovrasta le note briose dell'inno suonato a turno dall orchestra e daf pifferi. La calda dimostrazione si ripete per più volte sino a che la Mugnaia col seguito.6ì reca sul palcoscenico, dove attorniata da folla di spettatori. In coro viene cantata la frpsca canzone rievocante ap T'unto il nobile gesto della g'ovane mugnaia, che si fece vendicatrice de.'a pente canavesana. Tra grandi feste, la Mugnaia si reca quindi ad un ricevimento al circolo operalo dove dà Inizio alle danze. Le spose dei rioni Sul tardi, la città 6l acqueta, come pure si spegne l'ero zioiosa di questa prima giornata di carnevale. Il sole più bello ed il sereno più limpido assistono stamane alla cerimonia delle spose del cinque rioni che vanno, scelte dal generale che le aee mpagna, fra le ultime epoee di ogni parrocchia, a scavare le piccole fosse, dove sorgeranno gli scarti rivestiti di ei ica, cìip saranno abbruciati la sera di martedì; ed un corteo di attenti curiosi sj accoda per sentire !a lettura del solennp verbale fatta dal Gran Cancelliere il otiale Invoca dal nresentl testimon'anza - prima ohe il Generale dia un ba eio alla sposina — che anche quest'anno ? stata scavata la fossa per piantare l'albero della libertà, con la formula consacrala dall'uso: > as pianta 1 pich a l'uso antich ». Giungono intanto coi primi treni gli studenti universitari, nota sempre garrula, rappresentanti della ..Famija Turlneìèa », altre associazioni regionali, e grande rolla, in automobili e barrocci, da vicino e da lontano: e tutti si muniscono con sollecitudine del più utile e necessarlo lasciapassare per girare ne pomeriggio durante 11 corso: la berret- rf»iiTossa' 8?!va- ln teori<* almeno, dalle scariche di arancie. U pittoresco corteo m£SP° ,l'inaU8urazlone del ballo pubblico. s.l quale partecipa la Mugnaia ?i p^c"e,?lle e,d '" seguito, si compone rlnu, i" ea,a- Mn inaspettato saluto lìv lm aI carnpv»1c fìi Ivrea che sta per sfilate ignoti gentili messaegeri del SiSp.:J.?° storn)0 di aeroplani volteggi8, arditamente a quola bassa. Precedono il corso le maschere a piedi, séti™lfl: Predomina la n°ta degli inqulli,;,, Jn,.var,° m0(l0 dimostrano, al JJl^? 11 es&ere conosciuti, la loro gratitudine al Governo per l'energica utela loro accordata e per le sanzioni prese a carico dei riluttanti, mentre altre maschere pongono in rilievo manchevolezze o bisogni. Un alfiere, scortato da quattro cavalieri medioevali apre il corteo ufficiale, composto dai pifferi e tamburi, preceduti dalle bandiere, a cui seguono le musiche, gli armigeri, a piedi e a cavallo, g i ufficiali dello Stato Maggiore con in testa l (Jpnerale; e poi appare sul gran carro dorato, trainato da tre superbi ca¬ vtaeaggbg■MlaacCpsldaavdmslsgssdncv valli ingualdrappati, la Mugnaia, scortata dai paggi. Tutti i fiori, tutti i sorrisi, tutti gli applausi sono per là regina che saluta e a sua volta loÀcia fiori, confetti, arancie, e ricambia amabili sorrisi. Seguono due belle cavalcale e poi gono i carri: uno trainato da quattro bufali con un gruppo di signorine e giovanotti in costume sardo, un altro ■ Paradiso perduto », un terzo « Sua Maestà Re Baldoria », grandioso e bello quanto l'altro; un quarto che reca artigiani di Castellamonte intenti ad apprestare le famose « pignatte » in cotto; un quinto t^.e Ospita • La uc.la Castellana di Montalto » e poi altri, e poi automobili infiorate recanti mascherate, e quadriglie e carrozze Iti lunga rumorosa teoria, ordinata e guidata dalle Guardie rosse, le quali si affannano a disciplinare il getto delle arancie, di cui eon giunti ben nove vagoni Una voce intona qui sotto, seguita dal coro, l'inno goliardico: « Gaudeamus igitur »... Ebbene si: ancora da stasera al Veglione, a cui ha assistito la Mugnaia, e domani all'ultimo corso superbo che ot bì annuncia egualmente grandioso ed imponente, dopo il quale seguirà la premiazione dei carri e maschere. Allo spettacolo fantasmagorico dell'abbruwamento degli Scarti domani sera, a notte, il canto goliardico continuerà a risuonare giulivo. Poi venga pure la Quaresima. • Ago.

Persone citate: Alda De Giacomo Riposto, Comi, Ghiardi, Gino Luigi, Giuseppina Fummel, Montalto, Montis Ferrati, Priore, Savoia

Luoghi citati: Biandrate, Castellamonte, Ivrea