Dopo il discorso Volpi
Dopo il discorso Volpi Dopo il discorso Volpi 1 commentì della stampa romana «Storia di un secolo in un lustro » Roma, 18, natte. La vasta e complessa battaglia sostenuta dal Governo per ir risanamento delia moneta e le grandi direttivo finanziarie ed economiche per l'avvenire, sono ampiamente rilevate dai giornali nei commenti al discorso pronunziato iersera al Senato dal ministro on. Volpi, ohe è considerato come' una sintesi completa della politica di ricostruzione nazionale. La Tribuna, dopo avere esaminato la portata degli sforzi compiuti per l'assestamento finanziario, nota come nessun Parlamento e nessun partito potesse compiere questo sforzo, osservando che « da nessun altro lato la giustificazione della dittatura appare così piena ed evidente come da questo, che si riferisce alla tragedia finanziaria che abbiamo vissuta e superata ». Ouindi il giornale, riportandosi ai grandi risultati ottenuti, scrive: « E' un lavoro formidabile, uno sforzo ciclopico, la storia di un secolo condensata in un lustro, opera che trova la sua espressione in una serie di cifre, ma dietro la quale ci sta il raddrizzamento di un intero popolo che stava per abbattersi al suolo. Lavoro colossale ' nell'ordine sociale e nell'ordine fisico, che può essere comparato alla sistemazione idraulica ed al dissodamento di un continente >. Il Giornale d'Italia scrive che il discorso volpi chiude con una conclusiva e significativa affermazione ufficiale il ciclo della restaurazione monetaria italiana, che Mussolini ha iniziato col discorso di Pesaro; e dopo avere rilevato i successi ottenuti, conclude: c Si tratta ora di mantenere e difendere le posizioni conquistate ed avviare con assistenze provvide ma rigorosamente misurate l'economia nazionale alla sua trasformazione ed al suo riassetto determinato dalla nuova quota dell'oro. Il Governo fascista ha la piena coscienza di questo nuovo momento finanziario ed economico dell'Italia, nel quale ancora si domanda un'intima e ragionata collaborazione tra Stato e Nazione. . Il Lavoro d'Italia porta il suo esame dettagliato sui punti più salienti del discorso e conclude- « Anche in questo campo difficile ed arido dell'economia e della finanza il Capo del Governo ha saputo portare un saggio di eroica volontà e diremo quasi di poesia. E' stato un magnifico animatore, un tattico avveduto, che è riuscito a galvanizzare un popolo veramente superiore ad ogni elogio per gli sforzi compiuti con pertinacia ed in silenzio, per i sacrifici eroicamente sopportati, onde aprirsi le vie luminose dell'avvenite ». Infine il Corriere d'Italia osserva come la conclusione del discorso, nella quale si afferma che le posizioni conquistate saranno intransigentemente mantenute accrescerà il prestigio ed il credito dell'Italia all'estero, e soggiunge: o La politica dì intervento dello Stato, libero ria suggestioni elettorali e da pressioni faziose, non si disperde, come sotto il regime parlamentare, nella massa caotica dei provvedimenti frammentari strappati al Governo alla vigilia dei voti di fiducia, ma può ora spaziare per un periodo di dieci anni, abbracciando un piano di sistemazioni generali, di azioni costruttive: strade, acquedotti, bonifiche, rimboschimenti, bacini, credito agrario, appoderamenti, ecco di che si sostanzia .oggi la politica di un regime che governa in nome dello Stato e che non si preoccupa della vittoria cartacea di un partito, ma orienta tutte le forze di un paese a preparare all'Italia, in una disciplina tenace e paziente di lavoro, un avvenire di prosperità economica e di grandezza civile ». Secondo i. dati raccolti dalla Confederazione' geii'-Taie bancaria fascista il collocamento di capitali nelle varie categorie di società ordinarie per azioni in Italia alla fine del 1927 è ammontato complessivamente a 42.250 milioni di lire, che risultano così distribuite : quasi 7 miliardi di lire nelle industrie elettriche, il che equivale al 16 %; oltre 5 miliardi nelle imprese bancarie; seguono poi, a condizioni di parità, le aziende meccaniche c tessili con quasi 5 miliardi; vengono dietro le imprese di trasporti con quasi 4 miliardi di lime; le imprese immobiliari e quelle alimentari per circa due miliardi e mezzo di lire; le industrie chimiche ed estrattive per due miliardi di lire ognuna; le aziende commerciali per oltre un miliardo e mezzo di lire; le imprese edilizie e quelle di materiali edile e decorativo per oltre un miliardo; le industrie alberghiere ecc.; In imprese assicuratrici per quasi un miliardo di lire, e le imprese diverse che raggiungono un capitale di 2 miliardi e mezzo. Negli ambienti diplomatici della capitale le dichiarazioni fatte ieri dal ministro Volpi hanno prodotto la' più favorevole impressiona Riferisce l'Informatore della Stampa: « Unanime è l'affermazione che la stabilizzazione della valuta italiana ed il crescente miglioramento della situazione finanziaria si sono potuti verificare soltanto perchè il popolo italiano e le nazioni estere sapevano di poter avere fiducia nell'opera illuminata di Mussolini, validamente coadiuvato da uà esperto finanziere come il conte Volpi, soprattutto per la fiducia che deriva dalla stabilità del Regime e del Governo, non più soggetto, come avviene in altri paesi, alle mutevoli situazioni parlamentari, le quali, per il contrasto d' interessi, più apparenti ohe reali, da cui vengono determinate, non possono consentire ai governi, che di tali situazioni sono l'espressione, alcun atto politico che giovi effettivamente alla collettività ed all'interesse del paese. La politica finanziaria del Fascismo — affermava un eminente diplomatico — collegata a tutta un'azione restauratrice compiuta dal Duce in questi cinque anni di governo, dovrebba essere presa ad esempio specialmente da quelle nazioni che, pur avendo bilanci assai migliori di quello italiano, non possono trarsi dalle gravi difficoltà dell'instabilità monetaria a causa della situazione politica interna, fatta di completa dedizione alle manovie parlamentari ».
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