La Sicilia ponte tra Roma e l'Africa Il discorso di Turati a Palermo

La Sicilia ponte tra Roma e l'Africa Il discorso di Turati a Palermo La Sicilia ponte tra Roma e l'Africa Il discorso di Turati a Palermo Palermo, 20, mattino, .Palermo ha accollo ii Segretario gen. d+'l 1 ?1 ParM.iu fascista, on. Turuli, con lanifosiazioni commoventi di usuiian- i e d'i riconoscenza, riaffermando \ sentimenti di attaccamento al Regime i al Duce. La città è tutta imbandierata e !fascislii jn nera, con gagliar- detti e. musiche, attendevano esuttan', ti. Allo sbarco l'on. Turati che e arjcompagnato dal suo segretaiio^ parti co.aro, cap. Berewa, è stato salutato dagli on. sottosegretari Bianchi e fennavaria, da. coiinn. Marinelli, da tuire le autorità civili, militavi e deWa milizia, da moltissimi deputati, dai segretari federali, dai direttori delle ledei-azioni fasciste dell'isola, dai rappresentami dei Sindacati, della niagtslratura, dei Corpi accademici e dei'>c Associazioni fasciste. La folla ha lungamente acclamato al Segretario generale. L'imponente manifestazione Un'imponente massa di fascisti ha poi accompagnato l'on. Turati ali albergo ed ha sostato acclamando tinche egli non si affacciò a ringraziare. Dopo una breve sosia all'albergo, l'on. Turati accompagnalo dalle autorità si è recato al Pantheon di S. Domenico per rendere omaggio alla tomba di Francesco Crispi, davanti alla quale na sostato reverente per vari minuti, soffermandosi poi dinanzi alla tomba del generale Cascino. L'on. Turati si. e recato quindi a Villa Gallidoro a visitare il terreno, ove sorgerà la « Casa dei Baililla » e poscia a piazza Massimo a visitare l'area dove sorgerà il l alazzo del Fascio. Intanto in viale della Libertà e in piazza del Politeama si ordinavano per l'imponente schieramento le forze fa.sciste. L'on. Turati, seguito dalie autorità, accompagnato dal Duca ai Belsito, segretario federale di Palermo, ha passato in rassegna l'imponente massa, compiacendosi per la grandiosità delia adunata. Appena l'onorevole Turati lia terminato la rivista, i goiiaadi e gii avaiiiguaraisii hanno improvvisato una delirante manifestazione acclamando al Fascismo, al Duce, all'on. Turati, ed hanno circondato i'autoniobifle del Segretario generale che ha dovuto proseguire Ano airalibergo a passo d'uomo, mentre l'on. Turati in piedi, commosso, salutava ringraziando per la grandiosa manifestazione. Per l'assemblea del Fascio il Teatro Massimo era gremito, sicché molti fascisti, convenuti per ascoltare la parola del Segretario del partito sono stati costretti a restare negli ambulacri. Quando l'on. Turati è apparso sul palcoscenico, i presenti lo hanno accolto con una vibrante manifestazione. Insieme all'on. Turati, al banco dalla I Presidenza, hanno preso posto gli on. .Biancni, pennavaria. ii comm. Mari nelli, il prefetto Mori, il podestà on. Di Marzo, il segretario federale duca di ,Belsito, e tutte le autorità locali. Su/Ho sfondo del palcoscenico erano centinaia di gagliardetti di tutte le Associazioni fasciste e dei Sindacati. Nei palchi avevano preso posto i maggiorenti del Partito, mutilati, combattenti, madri e vedove dei caduti, rappresentanti delle organizzazioni giovanili e una imponente massa di fascisti. Il segretario federale, duca di Beisito, ha pieso per primo la parola, dopo aver assicurato che nella Egli, nupo aver assicurato me u?aa od tema adunata vibra tutta l'anima isolana in un palpito di fede e di;riconoscenza e che la sua voce è l'eco del cuore della Sicilia, fa una dettagliata analisi psicologica del processo attraverso il quale si è costituito u Partito Fascista in Sicilia. L'oratore accenna alia vittoriosa lotta ingaggiata contro la mafia, esaltando la figura di Cesare Mori, il fedele esecutore degJi ordini del Duce, e passa quindi ad esporre l'intenso lavoro compiuto per la ricostituzione delia sezione di Palermo e di quelle dei vari comuni deJla provincia. Da tale relazione risulta che i tesserati nella provincia di Palermo sono circa 8 mila, divisi in 44 sezioni: t7 sezioni sono in via di ricostituzione, e per 16 di esse sarà provveduto con la massima cautela in accordo con le autorità politiche. Dopo aver citato le cifre relative alla gestione amministrativa, il segretario federale si occupa de.le avanguardie e dei baliBa. L'oratoie passa quindi in rassegna l'attività di tutti gli altri enti fascisti, e termina applaudii issuno. Parla l'on. Turati Accolto da entusiastici, prolungati applausi da parte dell'imponente pubblico, l'on. Turati inizia quindi il suo discorso, dicendosi lieto di presiedere con S. E. Michele Bianchi, quadrumviro della Marcia su Roma, e col camerata Marinelli, veterano deila rivoluzione, l'assemblea del Fascio di Palermo. Ha constatato l'efficienza déke varie organizzazioni, poco prima passate in rivista, ed ha rilevato la importanza delia relazione del segretario federale, soprattutto per quanto riguarda le opere compiute ed in elaborazione al di fuori ed al di sopra •Ielle loite dei piccoli uomini che u fascismo ogni gicrno supera. L'on. Turati ha quindi detto che, alla vigilia dei grandi convegni del Partito, c'è sempre qualche camerata giornalista alla ricerca di primizie sensazionali, che pieannuncia importanti fondamentali comunicazioni del Segittai-io generale del Partito o che ogni volta cali i (.osti-etto a deludere la aspettativa impaziente ma vana. L'on. Turati ha cosi continuato: «/ compiti del Partito sono ormai ben nettamente segnali dalla volontà e dal genio del Duce, dalle necessita contingenti della vita della nazione, dai problemi delta sua indipendenza economica e della sua grandezza, dalla sua funzione educativa e ricattatrice. Le mie comunicazioni, che mi sforzo di rendere ogni giorno piti sobrie e scarne di retorica, sull'esempio inarrivabile dello stile del Duce, sono quelle di colui che ha la responsabilità del comando dell'avanguardia di un esercito, massa di combattenti, non folla di politicanti. Si tratta dunque non di dire parole adorne su un argomento purchessia, grande fatica degli uomini politici di un tempo, ma di esaminare insieme, alla vigilia di nuove prove, quello che è stato compiuto, per trarne norma ed ammonimento. * Si tratta, soprattutto, di richiama¬ . re gli italiani e, per i pruni, i fascisti Ialla coscienza del loro grande com-ì ^citando le energie più vive più sane, correggendo, con metodo e [ d .con pazienza, i difetti e le debolezze;'^r si tratta anche di riaffermare i criteri',f tondamenlaU di-ila nostra concezione,'1 ;XfrT»«,o»^ Volitica profondamente noo»usio»mr*a,inperchè nessuno possa o smarrirsi, od, filludersi di deformare questa creazione tuttu italiana e tutta nuova, concezio ne magràucamente unitaria, ma non rigida, dinamica nell'ordine e nella t.Psc, .sdisciplina, armonica ma non uguali-] ptaria, rivoluzionaria ma non ribelli-^lzfriQs1teTcDaltea. , « Le stesse parole gridate ai camerali della Valle padana: « Ed è questo un grande miracolo del fascismo, in un popolo cui solo la guerra ha imposto il problema della reale unità, nazionale », io potrei ripetere a voi, anche se tutto un passato vi fa diversi e se tutta una gamma di problemi vi divide, e posso farlo, e voi ne sentite la verità e la forza, perchè unica è la fede, unica è la luce,- quella che promana dal genio del Capo. , Una l'assenza, varie le realizzazioni « Ma se unica è la essenza, essa si manifesta e si esercita con una perfetta sensibilità della diversità di ambiente, di necessità, di tradizioni, ma , . ' ., .. •!.,-,. r. „ ,, soprattutto di possibilità. E nella Valle ,padana, ad esempio, creazione di ar-, pmonia nel campo della attività indù- \mddtnltcd.striale, della meccanica e della side rurgla, con un patto che crea veramente la collaborazione viva fra tegrandi masse dei lavoratori e dei datori di lavoro per il grande sforzo izbìnpdella nroduzinnr mentre è nuì neUfl''aeua proauzionc, mentre e qui, netta dvostra Sicilia, azione energica e tenace tdi repressione: tutto il popolo dei fa- ivoratori in lotta contro le due mafle,\'iquella rurale e quella politica, non meno pericolosa (Prolungate ovazioni). E se in altri tempi e regioni d'Italia, l'opera del Partito e del regime si manifestò nell'Incitamento alle grandi energie della industria più moderna e nella cura dello sviluppo agricolo più tecnico, qui si esprime, in questa vostra isola troppo a lungo dimenticata e misconosciuta, nella politica realistica delle opere pubbliche più sane e più utili ai fini di un'opera di rinnovamento delle energie della terra e del lavoro, politica di opere non compiute per uno studio d'accaparramento di simpatie elettorali e di voti, ma per una coscienza di ciò che alla vostra terra è dovuto in funzione di quello-1 che essa può e deve dare alla nazione (Vivi applausi prolungati). « Se un giorno potremo sostare e riguardare indietro, tutto questo sforzo, diverso ed armonico, ci apparirà veramente prodigioso e d'apparirà chiaro che è stato possibile, solo perchè una rigida, ma cosciente disciplina ha regolato ogni sforzo; disciplina che non tollera e non può tollerare deviazioni o infrazioni, ma che si esercita inesorabile verso tutti, verso f lavoratori nlù u,aili e uer-;tì ali intelletti niù fletti p'u "/'"»« verso gii mieueiti più eiem, ;c/te determina nettamente le gerarchie. le responsabilità e le funzioni, e contro la quale, lo intenda nettamente ognuno anche nella vostra città, è inutile reagire, sia pur con piccoli miserevoli gesti (Applausi). « Riprendete adunque, camerati di Sicilia, l'opera bella ma faticosa, lieti di sapere che verso la bella regione si volge con maggiore simpatia l'anima del popolo italiano, che sa la vostra passione, ricorda la vostra storia gloriosa e pensa e sente che la Sicilia costituisce il ponte tra Roma, carica dì volontà, e l'Africa che finalmente sorride di nuove speranze (Vibrami ovazioni). Solo nei periodi oscuri della storia la Sicilia fu lontana dalla gran madre; sempre, nelle ore grandi e belle, essa senti l'orgoglio di essere legata alla stessa sorte. Oggi, nella primavera della patria, la Sicilia sente nell'amore vigile e forte del Duce risplendere tutte le sue bellezze e fiammeggiare tutte le speranze per se e per l'Italia ». La chiusa del discorso di S. E. Turati è slata salutata da deliranti prolungate ovazioni, che si sono rinnovate quando egli ha lasciato il Teatro. U discorso ai Direttorii Alle ore 15 nella sede della Federazione provinciale fascista, di via Casal ini, presenti gii on. Bianchi e Pennavaria, ed il comm. MurinetU, l'on. Turati ha parlato al Direttorii provinciali di tutta la Sicilia. Il discorso deli'on. Turali, durato circa un'ora, è stato alla Une salutato da una lunga vibrante ovazione. Sempre nei pomeriggio S. E. Turati ha visitato il dopolavoro femminile, manifestando il suo alto compiacimento per la magnifica organizzazione, indi tra le vive acclamazioni delia foilia, egli si è recato al Palazzo comunale, ove 'I Podestà, on. Di Marzo ha offerio uri ricevimento in suo onore. Il Segretario generale del Partito si è imbarcato ieri sera sul postale per Napoli, ossequiato al pontile da tutte le autorità civili e militari, dai maggiorenti del partilo fascista e da varie migliaia di fascisti, che hanno improvvisato una commovente, indimenticabile , .trazione, mentre le musiche ali rilavano l'inno Reale, Giovinezza e Inno di ' amili, carnaio da' goliardi ■ e bar io applaudito entusiasticam aie m'indirizzo di S. E. Mussolini e d o. E. Turati, finché il piroscafo levate le ancore ha lasciato il porto L'on. Turati, accomiatatosi dalle autorità, ha manifestato la sua viva soddisfazione per le accoslienze ricevute. Unitamente all'on.,Turati è partito per la capitale il comm. Marinelli. L'n modello di veliero o la condanna di uno spedizioniere Firenze, CO m.Vilino. Nello scorso ghigno, eseguendo una veri fica In un vagone spedito dallo spedizioniere Savino Del Beno, contenente casse ripiena di oggetti di arte contemporanea, si riiivi-nna un modello di veliero del XVII secolo, di grande valore storico. In seguito alla sciperla il Del Bene fu denunciato. E_ii e sialo ì condannai muZ^'T^^Ù'^ ^«la' «^Vai « [navale di Spezia. gmlraPSutppmdpvzdqgdsiguddnrdmtczcezndetvv2pdnflqddsucsppmnsdrrdlicmmaqtsd2aiirdeidllebs