Pace monetaria La portata economico-sociale della lira oro illustrata in Senato

Pace monetaria La portata economico-sociale della lira oro illustrata in Senato Pace monetaria La portata economico-sociale della lira oro illustrata in Senato Roma, 16, notte. Qualche minuio prima che si inizi la seduta, mentre l'aula si viene affollando, giungono i ministri on. Volpi e Fedele che si trattengono a conversare nell'emiciclo con un gruppo di senatori. Poco dopo giungono il capo del Governo, on. Mussolini, e l'on. Giunta. Quando, alle 16, la seduta è aperta dal Prcsidenlo on. Tittoni, al banco del Governo sono anche gli on. Federzohi, Rocco, Ciurlati, Ciano, Belluzzo, Suvich e Siriauni. L'aula intanto si è l'aita gremitissima e gremite sono anche le tribune. Approvalo il processo ver baie, si riprende quindi la discussione sulla riforma monetaria. Circolazione • bilancia eommerciele Primo oratore e il senatore Alfredo BACCEIJJ, il quale, dopo aver rammentato la minaccia che incombeva sulla nostra lira uell'esuito l!fi5 e la tenace opera del Capo del Governo per rivalutarla contro i molteplici ostacoli, «.numera i bendici effetti ilei decreto che si discute. Tranquillità degli industriali al sicur.o da più alte rivalutazioni, allontanamento della speculazione che abbandona la moneta stabilizzata, sicurezza di chi vende e compera non più soggeto a gravi oscillazioni della lira, maggiore solidità di copertura aurea, estinzione del debito dello Stato a causa della circolazione per suo conto, miglioramento dolio azioni della Banca d'Italia e tutto ciò senza riduzione della circolazione con ampio respiro al commercio. Dureranno i benefici effetti della rivalutazione? Certamente si, ma occorro che non si aumenti più, in nessun caso, la circolazione, che si vigili sulle tendenze della bilancia del commercio dando impulso alla esporlazione e riducendo le importazioni non necessarie e che si mantenga solidamente l'equilibrio del bilancio. Iticorda che l'Italia, dalla sua costituzione, lia sempre fatto una sana e algida politica finanziaria. Loda il patriottismo del contribuente e l'opera di Quintino Sella, Sidney Sonnino, Luigi Luzzatti e Alberto De Stefani ricordando l periodi storici nel quali si trovarono. Quintino Sella non esitò a farsi straziare la fama per salvare l'Italia c Sidney Sonnino, riducsndo U tasso della rendita con virile coraggio, la ricondusse in breve alia pari. Tutti rammentano la recente opera di Alberto De Stefani e del Capo del Governo oer debellare gli enormi disavanzi del dopo-guerra. « Il min. Volpi ha grandi benemerenze iper avere assestato dignitosamente, e utilmente i debiti esteri e per avere consolidato il debito fluttuante. Aggiunga l'altra di conservare saldamente l'equilìbrio del bilancio senza il quale nulla e possibile in finanza: resista alle spese, all'assalto delie brame infinite e sempre irìsazic. R Capo del Governo l'aiuterà perchè ama \a Patria. Stia alla guardia del Tesoro e tutti l'applaudiranno » (applausi). I arazzi oda non cedono NICOLINI Pietro : — Tutta la stampa italiana ed estera ha rilevato l'Importanza eccezionale del decreto legge ed ha detto elio segna un grande fatto storico; però nessuno ha pensato a dire che il decreto legge in discussione, per la sua natura e per la sua struttura, non può avere grandi effetti materiali immediati: saranno lenti e graduali gli effetti. Oggi si intrawedono appena nell'industria e nel commercio; nel campo dell'agricoltura 6aran più lenti. Quale forma di discussione è oggi opportuna: quella di ieri del sen. Schanzer, oppure l'altra intorno alle conseguenze che si dovranno ancora avere come ha accennato nella sua relazione il sonatole Mayer? Tra le ripercussioni più importanti emerge quella che si dovrà avere sui prezzi. E' una battaglia aspra e dura che combatto il Governo. Qualche cosa si è già realizzato, ma durano ancora difficoltà, resistenze, interferenze. 1 prezzi. non cedono, anzi si inaspriscono, mentre è aumentato il valore della nostra moneta; l'aumento del valore della nostra moneta ò un fatto consacrato dal decreto legge 21 dicembre 1*27. In quel decreto le due disposizioni sono strettamente collegate tra loro: non 6i poteva abolire il corso forzoso senza stabilizzare la lira e nemmeno si poteva procedere nel senso contrario. L'oratore, proseguendo, loda la bontà intrinseca del provvedimento, la prontezza di attuazione, la varietà e molteplicità di accorgimenti con cui esso è stato garantito ed osserva che gli agricoltori si sono però preoccupati essenzialmente della durata di quei prov. vedimenti. Garanzia assoluta che essi avranno lunga durata non si può dare perchè in politica non vi è luogo per tali garanzie, ma ci 6ono 6empre garanzie personali e morali di grande importanza sulle quali noi possiamo fare sicuro assegnamento. Riguardo alla abolizione del corso forzoso, è op portano osservare che la stampa itoliana in genere si i> lasciata andare a delle frasi un po' troppo iperboliche; si e persino detto e si 6 chiesto con impazienza : quanto si vedrà la nuova moneta d'oro? E' questo indizio di una mentalità, per cosi dire, prebellica, quando era principio indiscusso elio la buona moneta di carta doveva essere a vista trasformata in moneta d'oro. Oggi tra i due sistemi del corso forzoso e della moneta aurea ha preso posto la stabilizzazione, cioè la definizione di un rapporto fisso e costante garantito dallo Stato fra la moneta d'oro e la moneta nazionale. Non s deve parlare di parità, ma solo di proporzionalità. La nostra moneta doveva inevitabilmente subire una svalutazione in conseguenza della guerra, perchè ogni guerra, sin dai tempi antichi, ha sempre portato disordine monetario e diminuzione della ricchezza pubblica. Dna porrà vista Il guadagno nostro consiste nel poter oggi costruire sitila realtà. Siamo un popolo più forte e più consapevole, un popolo che ha prima fatto i conti con l'estero e ha sistemato 1 suoi de bit.1, poi ha fatto i conti con se stesso e ha sistemato la propria moneta. Ma questa sistemazione monetaria è definitiva? Noi oggi abbiamo duo monete: una d'oro per uso esterno ed una di calla per uso prevalentemente interno. Il rapporto di 3,66 fra le due monete è molto complicato e ci sono di quelli che propongono mutamenti monetali, ma questo non ft affatto ne cessarlo perchè le condizioni basilari della bontà della moneta consistono, come ha ben rilevato il sen. Maver nella solidità del bilancio dello Stato e degli enti pubblici e nella remora inflessibile a nuove spese non necessarie. A queste due condizioni l'oratore desidera che si aggiunga un sano ordinamento bancario e un maggior controllo su lutti i debiti pubblici e privati. Per cs., per ciò elio riguarda l'agricoltura, dato che i suoi redditi ordinariamente sono molto modesti, non si vede come essa ìwtrebbe sopI>orlare debiti gravanti con tasso elevato. Noi ci troveremo presto innanzi a questo dilemma: o raddoppiare la energia produttiva o abbassare il tenore della vita. L'oratore è certo che la saggezza del Governo e la disciplina del popolo saprà superare questo dilemma. Riassumendo: le cortsegue-nse economiche del decreto legge si devono lentamente, ina certamente, verificare: l'effetto morale e politico ò stato grandissimo. R' cessato lo spettacolo indecente delle Borse e la febbre della ■ speculazione che aveva invaso anche lo classi sociali più modeste. A questo proposito, si potrebbe anzi o«tìervare che non si trattava soltanto di speculazione ma di vera guerra dei nemici del nostro Paese. Qggi il Governo ha scoperto le sue batterie e quesèa guerra è stata vinta. Tonnina ricordando il felice ingegno ri-i Luigi Luzzati, che trovava spesso espressioni fantastiche ma precise per la risoluzione dei problemi più difficili, ohe erano applaudite da tutti e restavano nell'uso di tutti. Egli, negli ultimi anni, era dominato da una sua idea prediletta: l'idea della pace monetaria. Egli 9i doleva che la guerra avesse distrutto la lega monetaria latina, e l'oratore si domanda se la Società dielle Nazioni ha mai oonsiderato quanta utilità morale, politica c pratica potrebbe derivare da una lega monetaria di molto o poche nazioni. In ogni modo, la stabilizzazione della Idra c un esempio che l'Italia ha doto ad altre nazioni. L'abolizione del corso forzoso è. un segno di pace simile a quello che nell'antica Roma rappresentava la chiusura del tempio di Giano. Dall'Italia, dal Sonato italiano parte oggi l'augurio che in ogni campo dell'economia, del lavoro e della produzione il pensiero dalla pace si affermi e si confermi in tutto il mondo {applausi e congratulazioni). Critichi ingiustificata ANCONA. — Precedenti dtscussàond e ordini del giorno dol Sonalo hanno nettamente consigliato la politica finanziaria che il Governo ha svolto in modo da riscuotere l'approvazione dell'oratore e di tutta coloro che hanno preso parte alla discussione. Un'azione finanziaria svolta in modo cosi siculo e coordinato è la dimostrazione più precisa del vantaggio di avere un Governo forte. Solo un Governo forte avrebbe potuto in Italia stabilizzare la moneta. 11 filo logico che. l'oratore si propone nel suo discorso è questo-, brevi osservazioni sulla stabilizzazione monetaria, uno sguardo sulla conseguenze di quest'atto ed un cenno alle difficoltà che potranno presentarsi nell'avvenire. La stabilizzazione era ormai nella coscienza di tutti. La difficoltà però stava nell'arnvarvi con la minore scossa e perturbazione per l'economia nazionale. Qualsiasi stabilizzazione nel pruno periodo di assestamento arreca danni in varia misura alle diverse classi sociali. E di questi danni noi già avvertiamo un preludio in certe enti, che ingiuste che si fanno alla quota di stabilizzazione cosi da alcuni industriali come da alcuni agricoltori, che la giudicano troppo alta, mentre coloro, che vìvono di redditi fissi, avrebbero sperato una quota più bassa. Questo lieve malcontento era inevitabile nè deve impressionare. La scelta della quota era un atto di opportunità politica e sociale e il solo Governo poteva assidersi giudice tra 1 contrastanti interessi delle classi sociali. La parità aurea era un sogno inammissibile. Oggi che il Governo ha stabilito la quota, ogni discussione sulla misura di essa è inopportuna; opportuno è invece considerare ciò che deve farsi per l'avvenire acciocché la stabilizzazione monetaria permanga salda e sicura non per puntelli internazionali ma per virtù propria della nostra situazione economica e finanziaria. Occorre quindi: 1) non accrescere, anzi possibilmente diminuire, la circolazione; 2) migliorare la bilancia dei pagamenti; 3) rinsaldare il bilancio statale in maniera che esso presenti avanzi continui e cospicui. La condizioni del Bilancio Per il primo punto, l'oratore dimostra che il problema della circolazione non è risoluto per il fatto della stabilizzazione monetaria, ina oggi è prematuro parlare di questo problema. Sorvola sul secondo punto relativo al miglioramento della bilancia dei pagamenti e si sofferma su quello che riguarda la saldezza del bilancio, il quale non è più oggi in condizioni cosi floride come era nei due anni precedenti. Basta gettare uno sguardo sintetico sulle risultanze del bilancio per constatare eh? gli avanzi cospicui non esistono più. Né avremo più avanzi notevoli. L'oratore accenna a due sgravi, l'uno per il bilancio 1926-27 e l'altro per il bilancio 1027-28 che insieme ammontano ad un miliardo, che incidono sul bilancio. L'oratore credo che sarebbe stato bene mantenere nel bilancio tra le spese effettive una somma che avrebbe potuto essere pari a quella di uno di questi sgravi, ciò*! 50(1 milioni per pagare i debiti. Ricorda che il capo de! Governo ieri, in una interruzione al sen. Schanzer, disse che il meglio è nemico del bene. Ora l'oratore non chiede al capo del Governo il bene ma il meglio; gli chiede cioè' di seguire l'esempio classico dei paesi a finanza rigida che iscrivono nelle spese effettive del bilancio una quota per ammortamento di debiti come fa l'Inghilterra. Deve ricordare, senza alcun pensiero di critica per l'on. Volpi che si è impostata una cifra di spese nell'avanzo del 1026-27 stralciandola dal bilancio 1927-28 e raccomanda di non gravane gli avanzi precedenti con ie spese del bilancio. L'oratore dimostra che lo sgravio del bilancio 1927-28 è di lire 500 milioni e che, nonostante questo, il bilancio non ha più i larghi margini che avevano i bi lanci dei 2 anni precedenti poiché esso è colpito in pieno dalla rivalutazione monetaria e dalla crisi industriale e commerciale. Questa è d'altronde una situazione logica e vi accenna perchè induce a raccomandare al Governo le massime economie. Ma come oggi fu necessaria una rigida politica di economie pubbliche e private, ed il Governo si è reso perfettamente conto di questa necessità, non si può elio consigliare al Governo di proseguire 6ulla buona via. Il bilancio venturo presenterà anch'esso un avanzo notevole per notevoli riduzioni ; sono pero necessarie anche le economie nelle finanze lorali. Spera cito le città le quali hanno fatto debiti abbiano sapulo provvedere per il loro ammortamento. Sono necessarie anche In economie iprivate oltre quelle pubbliche. Solo cosi si arriverà a risolvere il problema economico e finanziario nazionale. In Italia oggi ò ancora elevato il costo della vita in rapporto alla valutazione della lira. L'atto del Governo avrebbe dovuto servire di esempio, ma difficoltà durano nelle industrie e nel commercio. Le industrie, cho sapranno raccogliersi e sapranno valersi dei progressi della meccanica, si assesteranno. Alla conseguente disoccupazione delle maestranze si potrebbe provvedere migliorando e perfezionando altre industrio o creandone nuove. Riconosce però che, in questo campo, bisogna andare molto adagio. Conclude affermando clic la stabilizzazione delia lira va approvata incondizionatamente, anche per il metodo seguito ; bisogna però che sia mantenuta salda la compagino del bilancio c che gli avanzi siano cospicui ; occorre anche collegare le economie pubbliche con le private. E' necessario per l'Italia un periodo di raccoglimento, di lavoro e di risparmio, attraverso uno spirilo di abnegazione di tutte le classi sociali. Cessato tale periodo transitorio, l'Italia potrà riprendere iL suo cammino ascensionale {Approvazioni). La rimassa dagli italiani all'estero MORPURGO esprime la sua ammirazione iw.r la gran<le operazione finanziaria compiuta ed accenna ai fattori che vi hanno concorso. Ma al risanamento della circolazione hanno contribuito varie provvidenze del Governo. Ricorderà specialmente le operazioni compiuto per la tutela del mercato del credito, che ancora oggi sono continuate dall'Istituto di liquidazione. Quanto alle rimesso dei connazionali all'estero, risulta che esso oscillano da uno a due miliardi all'anno. La maggioro quantità di rimesse si ha quando si ha fiducia nella tranquillità del Paese. Esprime la certezza cho, in conseguenza della grande operazione compiuta, ora- aumenteranno. La stabiliz zazlone della lira e l'abolizione del corso forzoso costituiscono un grande atto del Governo nazionale, ma un'altra battaglia bisogna sostenere per frenare tutto le spese che non sono assolutamente necessario. CRiISPOLTI: —I contatti morali che egli ha colle 50 e più Banche cattoliche lo mettono in grado di affermare cho fu pronto ed unanime il compiacimento per i provvedimenti dol Governo sia perchè si è raggiunto lilialmente il naturale assetto della moneta, sia perchè quei provvedimenti hanno un contenuto sociale. 11 Governo ha voluto toner conto degli interessi di lutto le classi sociali clic concorrono alla economia nazionale e porro un nuovo elemento di pace sociale. Ricorda là conversione della rendita e nota clic nella differenza tra quella operazione e l'odierna sta in gran parte la ragione dell'ammirazione per quest'ultima, perchè il Governo attuale non si è trovato nelle condizioni ohe favorirono la precedente operazione. Il prodigio compiuto dal Governo fu di aver crealo nel Paese la coscienza e la volontà necessarie per compiere l'ultimo atto finale contenuto nel decreto legge che oggi esaltiamo. La sansaziono storica di Mussolini L'oratore a questo punto ricorda corno un giorno il Capo del Governo fermasse la sua automobile in una piazza di Pesaro annunziando da quella strana bigoncia la sua politica di rivalutazione. 11 Capo del Governo — prosegue il senatore Crispoltl — mostrò allora a tutto il Paese di avere la sensazione storica precisa, non dico dell'ora che si attraversava, ma dirci dol quarto d'ora. MUSSOLINI: — Del minuto. CRISPOLTf: — Giustissimo, dol minuto. E il Paese, on. Mussolini, ha oggi la sensazione della grande potenza raggiunta dal regime e il Governo ha la consapevolezza dei doveri cho gli derivano da questa fiducia. Esso deve prendere in mano l'economia del Paese e operarvi le necessarie trasformazioni; deve esercitare un rigore infles¬ sibile nel bilancio dello Stato e conservare e migliorare ]a condizioni cna hanno reso possibile il decreto legge. Non si possono avere troppe ulteriori esigenze verso i contribuenti; tutto quello che entra nell'erario dove essera speso con avvedutezza. L'oratore plaude alla rigida custodta che, per volere del Governo, 1 prefetti debbono esercitare sugli enti locali poiché l'azione dei Podestà 6 sempre messa in pericolo da pressioni, fantasia ed appetiti, che sorgono intorno a loro. Sarà bene altresì che il Governo, HI questo periodo di formazione di sindacati e corporazioni non si trovi rell'occasióne di formare ampie burocrazie, di ricercare sedi splendide, di concedersi agi eccessivi e fare, in una' parola, di questi istituti un prelesto per maggiori 6pese. Molto bene il Governo ha impedito che, senza un ordine superiore, si celebrino pubbliche manifestazioni o l'oratore è corto che esso potrà far sentire la sua forza psicologica au clic nei rapporti tra i commercianti che hanno perduto il pudore cho avevano prima della guerra, e i consumatori che, por poca fiducia nella moneta, non hanno più forza di resistenza contro la avidità del commerciante. La restaurazione economica del Paese congiunta, nel pensiero del Governo, ad ogni sua restaurazione morale spiega sempre meglio 0 valore spirituale che del Regime è carattere c sarà la fortuna. Volpi parlerà oggi PRESIDENTE non essendovi altri senatori inscritti a parlare dichiara chiusa la discussione generale, riservando la facoltà di parlare al Ministro e al relatore. MAYER, relatore, non crede che Jl Senato desideri sentire da lui ripetere lo considerazioni già svolte nella relazione e poiché tutti hanno chiesto la limitazione di spese e poiché la discussione si esercita sulla conversione della moneta in oro, egli ricorda che il silenzio è d'oro e cessa di parlare (si rirc, appi, e congrat.). La seduta è tolta alle ore 18,15.