ASQUITH

ASQUITH ASQUITH a e ù a e i à e n a. a a" è opoeiy, na re o nto ri » er co ' auia al atui » 16, notte. AsquritK è morte stamane, poco dopo le 6. La sua fine si prospettava ineluttabile da un palo di giorni- L'accorante intervallo, che il paziente trascorse in istato comatoso, verme creato dalla vitalità occulta che perseverava nella fibra sana di questo inglese del nord, più lontano dai 60 anni che dagli 80. Pure, la sua grande mente, una delle più lucide dell'ultimo secolo, non riuscì a svincolarsi nemmeno per un istante dalla mortale atonia che l'annebbiò del tutto nella notte di domenica. La morte sopravvenne lenta, ma senza spasimi. Lo startista che seppe fronteggiare con volito placido alcune delle più drammatiche vicende della storia inglese, dai funesti fatti d'Irlanda (quando gli ulsteriani si armarono) allo scoppio della guerra europea, agonizzò lungamente ma placidamente. Gli uomini di scienza intórno a lui stesero dei bollettini medici che lasciavano trapelare uno strano nervosismo. Lo statista al contrario serbava nel frattempo le apparenze di un blocco di granito umano che rotolasse per la china della sua sorte naturale, senza disturbare affatto il mondo circostante. Anche la signora Asquith si serbò calma Essa non abbandonò l'origliere del marito per un solo attimo nel corso delle ultime 50 ore del nobile vecchio. L'onda del cordoglio Tutti i congiunti erano Intorno a lui quando, ai primi albori di stamane egli spirò faticosamente l'estremo respiro. Dal villaggio di Sutton Courtney, l'annunzio della morte arrivò a Londra mentre la metropoli stava svegliandosi. Non era una notìzia inattesa. Pure, il fatto compiuto assumeva un significato assai notevole della vita nazionale e ciò che seguì fu un'onda di sincero -rammarico in tutta la popolazione, una fiumana di messaggi di cordoglio alla vedova, una eruzione di panegirici senza distinzione di parte e una quantità di prospettive funerarie che immediatamente avviarono il pensiero di tutti verso l'Abbazia di Westminster, il Pantheon-degli uomini di Stato e di lettere inglesi. E' unanime il proposito che Asquith venga sepolto nell' Abbazia, probabilmente presso la tomba di Bonar Law, alle esequie del quale l'ex-Premier liberale interveniva quattro anni fa. Tuttavia, le sue ultime volontà in proposito non sono ancora note mentre telefoniamoUn genero di Asquith è venuto stasera a Londra dal Yorkshire per abboccarsi col legale del suocero, e può darsi che il legale risulti depositario dell'espressa volontà dell'estinto di venire tumulato nella sua regione yorkshiriana anziché fra i marmi di Westminster. Comunque, onoranze grandissime saranno rese alla salma che ora giace nella piccola casa di campagna a Sutton courtney, dove lo statista aveva divisato di trascorrere tra la gente della sua contea gli ultimi anni di vita che gli restavano. Egli sarà commemorato domani in queir aula dei Comuni che la sua classica eloquenza e la sua tranquilla sagacia sapevano dominare in giornate di formidabili procelle. Baldwin, l'uomo politico vivente che più si approssima ad Asquith sotto l'aspetto della forza interiore avvolta in serenità esteriore e sotto l'aspetto del carattere adamantino, se non sotto quelli della immensa coltu ra e dell'arto oratoria, si levava oggi alla camera informandola che avrebbe voluto rendere omaggio immediato al grande collega scomparso, ma che leader* dell'opposizione preferivano che il tributo fosse rinviato a domani con la consacrazione dell'intera seduta parlamentare alla memoria dell' exPremier. E Baldwin si è volentieri in chinato a questo desiderio. Da avvocandolo di provincia a «leader» politico Ufficialmente, Asquith da qualche anno era conte di Oxford, e l'uomo che la Nazione si appresta ad accompagnaall'estrema dimora è lord Oxfooi ma lo statista che passa alla storia davanti agli occhi del mondo rimane semplicemente Herbert Asquith, Primo Ministro d'Inghilterra dal 1908 al 1916, dopo essere stato membro dì vari Gabinetti liberali anteriori al suo ed avere coperto costantemente un seggio alla Camera dal 1886 in poi. Era nato nella casa di una vecchia famiglia di manufatturieri del Yorkshire, sd era destinato a seguire le orme del padre, ma una borsa di studio lo deviò improvvisamente verso l'Università di Oxford e poi verso l'avvocatura, che rapidamente gli apriva il varco alla vita politica e da ultirop ai fastigi di questa. Nel 1877, awocatucolo londinese a corto di cause, Asquith venticinquenne sposava la figliuola di un medico di Manchester e cominciava a create una numerosa famiglia, che dovette per il primo decennio vivere con infinita parsimonia, perchè le cause di Asquith rimanevano scarse e mal pagate, tanto che egli arrotondava il Dilancio scrivendo articoli, soprattutto economici, per le riviste. Ma 15 anni tàinitevainnoapsufidEreripumrasolatichl'a LpeenteptaCpAchvAtocalosrdrandlppsliimsclnqpPnpadSaptslAmmzMptstagdcendi poi, la toga di questo provinciale dall'anima candida ma dal cervello ope, godeva ormai il pieno riconosci-mento del foro e del pubf.ico. i e l o i a e e ai ae o 6, aeo o di a e, mxaa e a nco te te fidi aDito ni L'avvocato Asquith balzò dall'oscurità alla luce durante a famoso processo intentato dall'agitatore irlandese Pariteli al Times Da allora in poi, per vari anni, Asquith fu tra gli avvocati inglesi che guadagnavano di più. Senonchè, il partito liberale — a cui egli apparteneva — cominciò a cattivarsi i suoi servizi per studi e preparativi confidenziali di grosse iniziative politiche. E, poco alla volta, la vita parlamentare assorbiva interamente l'avvocato che rinunziò, per concentrarsi sulla cosa pubblica, a parcelle che in quel momento erano colossali. Asquith aveva rasentato la ricchezza- Disseccatane la sorgente, per la lotta politica, egli non la conobbe più e sarebbe morto relativamente povero se un gruppo di ricchi ammiratori non gir* avesse fatto l'anno scorso una munifica donazione a sostegno della sua vecchiaia. L'antagonista oratorio di Chamberlain Mirabili compensi morali gli prodigò' peraltro la vita pubblica, in cui egli entrò fornito di eccezionali doti di intelligenza, di studio e dì animo. Il partito liberale creò in lui il più potante antagonista oratorio di Giuseppe Chamberlain, e la campagna contro il protezionismo rivelò nell'eloquenza di Asquith le sue virtù peculiari: una chiarezza ed una solidità che rievocavano le migliori concioni di Cicerone. Anche la maschera di Asquith, rasa, tondeggiante ed armoniosamente marcata aveva qualche cosa di romano. Allorchè, alila fine del secolo scorso, scoppiò la guerra boera il partito liberale attraversò una crisi psicologica dalla quale alcuni suoi membri uscirono piuttosto male. Asquith non esitò al primo istante a comportarsi romanamente, cioè' a sostenere ti Governo del suo Paese, mentre vari suoi corre ligionari, incluso Lloyd George, si com portavano soltanto romanticamente, e passavano nella pallida schiera dei disfattisti. Asquith non abbandonò il suo liberalismo, ma si riconfermò liberate imperialista, ossia conscio delle realtà storiche. Terminata, la guwra egli fu il braccio destro di Campbell Bannermann, e lo aiutò a sbaragliare i conservatori nelle indimenticabili elezioni del 1900, quando il partito liberale tornava al potere con un'enorme maggioranza in Parlamento. Campbell Bannermann nominato Premier, morì due anni di poi e l'intero partito designava Asquith a succedergli non solo al' posto di lea der, ma alla Presidenza del Consiglio. Si aperse un periodo in cui la suprema abilità di Asquith fu messa a durissima prova, non tanto pei- le questioni politiche sul terreno, quanto per la necessità di tenere unito un partito in cui le disunioni scoppiavano periodiche. Asquith riuscì in questo compito supremo degli statisti dell'anteguerra : egli mantenne la concordia e la compattezza nel liberalismo militante, ed il suo Ministero potè così affrontare senza paura il più scottante dei problemi britannici di quegli anni, e cioè la questione irlandese, che tornava ad acutizzarsi. Il Premier del '14 zichcomerealca te danel'ire vegufoli,pocanosi GcobenastateGignrecommceSupelecinsapie è seuplaguststmsucafomtintdetochdevsvtui pcgBmgnpSventuratamente furono anche gli anni nei quali l'incubazione della guerra europea volgeva agli ultimi stadi, ed Asquith presiedeva un Gabinetto costellato di pacifisti e parolai. Non era uomo da consegnare alla Germania un solo palmo dell'Impero britannico senza battersi all'ultimo sangue, ma il suo Gabinetto gli imponeva di andare cauto nel terreno dei preparativi contro la minaccia tedesca e di fìngersi quasi acquiescente. Nondimeno, per il tramite di sir Edward Grey, egli tenne ben oliati i rapporti colla Francia, e per il tramite di lord Haldane, che pareva lattiginoso, ma non 10 eoa, fece attrezzare magistralmente 11 famoso Corpo di spedizione garantito allo Stato Maggiore francese. Ma non potè fare di più, e quello che fece doveva risultare piuttosto poco di fronte alla ridda di nazioni che stava per scatenarsi. E' stato assodato che egli la presentiva chiara e netta, ma i suoi comprimari, per lo più, la consi deravano una malvagia fantasticheria ed Ascruith — una delle cui caratterietiche era l'incrollabile solidarietà cogli amici — andò ingiustamente coin volto nelle disgraziate incertezze che sembrarono prevalere in Inghilterra poco prima che la macchina militare tedesca infilasse la via del Belgio t della rovina. Infilata che fu questa via. i compri mari si arresero all'evidenza, ed Asquith potè tornare ad essere apertamente se 6tesso. Fu non solo patriota, ma realista, ed avvertì subito il mondo — in un discorso indimenticabile — che l'Inghilterra non avrebbe mai ringuainata la spada senza avere rivendicato pienamente il diritto. L'impostazione ideale della guerra fu essenzialmente asquithiana, e re6ta fissata nel bronzo di alcuni stralci oratori, così romanamente rettilinei che questi giornali, a commemorazione deliestinto stanno ripubblicandoli in cornice. Purtroppo lo statista anche nei le fran^fmi della guerra non riusci a lo spogli arsi del tutto di una piega mici-Inore della sua mente, una piega av lyocatesca che emerse quando si nego- zAtamSmut a zio con lUtalia il pattò di Londra, che più tardi Asquith ebbe a definire come un ottimo affare al massimo buon mercato: avrebbe fatto meglio a tacere. E' .però bene riconoscere che furono alcuni dei suoi ineffabili, comprimari a strappargli dalle labbra quelle brutte parole. Ne fu punito In anticipo dalle vicende politiche londinesi, che nel 1916 rovesciavano dal potere, • sotto l'imputazione di incompetenza a reggere il paese in guerra, l'uomo che aveva spiritualmente impiantata la guerra contro la Germania su quelle formidabili basi psicologiche dalle quali, più che da ogni altra cosa doveva poi scaturire la vittoria. Sotto la tenda Il dopoguerra per Asquith fu politi camente una serie di disgusti senza nome. Lo sfacelo del ■partito liberale si era fatto catastrofico dopo che Lloyd George si era messo a braccetto dei conservatori sul terreno elettomle postbellico. L'urto fra i due uomini è cronachetta politica di ieri. Il ritiro dello statista che aveva la religione dell'integrità venne facendosi inevitabile. Be Giorgio gli'spianava la via della sdegnosa ritirata sotto la tenda conferendogli, qualche anno addietro, la corona di conte ed impegnandolo nominalmente nella Camera dei Lords; ma effettivamente egli rimase nella pace campagnola del suo diletto York, a Sutton Courtney. Ormai gli anni gli pesavano sulle spalle, ed il disgusto per le combinazioni chimiche che si intrecciavano in seno al suo infelice partito non ebbe più remoto motivo d! cessare. Asquith in pratica non si mosse più dal villaggio di Sutton Courtney, e alla fine vi si spense. « Mio marito è caduto sul campo di battaglia » scrisse Margot Asquith, rievocando — in uno dei suoi libri di piacevolezze sul passato, sul presente e sull'avvenire — la sorte politica di Asquith durante la guerra. Ma, in verità, la caduta ministeriale non lacerò molto il cuore dello statista: lo fece invece sanguinare la morte del suo primogenito Baimondo, sul fronte delle Fiandre. Ora, il figliuoletto decenne di questo caduto in guerra è il nuovo Lord Oxford, in successione di Asquith- Ba.imondo, che prima di arruolarsi volontario tra i nuovi ufficiali dell'Esercito inglese aveva iniziato in modo brillante la carriera di avvocato, era il primo dei sei figliuoli che Asquith aveva avuto dalla -figliuola del medico di Manchester. Questa lo aveva lasciato vedovo nel 1891. Qualche anno più tardi, egli sposava la signorina Tennant, che veniva da una nota famiglia di industriali e che doveva essere quella 'vivace e spiritosa signora Margot che tutto il mondo conosce per nome per i suoi curiosi libri di reminiscenze, e per altre cose. Asquith ebbe dalla se conda moglie una figliuola ed un figlio. La prima è l'attuale principessa Bibesco ed il secondo, Antonio, ha meno di 20 anni, ma sta già distin guendosi come geniale scrittore di sce nari cinematografici e produttore di pellicole pittoresche.. Grande c buono i a o n , di adi ey, a ln e na edi a he i si ia rion he ra re t ri ed aa, do — nnfu istoueeninei a miavgo- S0110 infinite le pubbliche attestazioni di stima che la memoria di Asquith riceve in questa prima giorna ta della sua scomparsa. Da MacDonald a Lloyd George, da Lord Cecil a Thomas, da Lord Birkenead a sir Erbert Samuel, tutti proclamano pubblica mente ad una voce che Asquith è stato un uomo grande e buono; intellet tualmente un gigante, moralmente più onorevole e generoso degli uomi ni, incapace di commettere la benché menoma azione gretta, spoglio di ogni vanità personale, il migliore collega di Gabinetto o Presidente del Consigli che qualunque uomo politico potesse augurarsi- Soprattutto, il suo senso d'onore e la sua integrità senza inter razioni vengono ricordate con indubi labile -sincerità, e non sarebbe male che tutti gli esaltatori di queste virtù geniali di Asquith si decidessero ad imitarle. L'aspetto dottrinale della figura tramontata viene tenuto in penombra. Asquith era un liberale nel vecchio genuino senso del termine. La sua ultima parola d'onore, prima che ripiegasse sotto la tenda della sua disdegnosa vecchiaia era stata: « Non torcete gli occhi nè a sinistra nè a destra ; tenete la linea retta, andate ava.nti dritti ». Il guaio è che se lo avessero pregato di chiarire che cosa volesse dire per linea retta egli non avrebbe potuto, nelle condizioni politiche del dopo-guerra mondiale, se non rispondere per una volta tanto tortuosamente. La dottrina, cosi come egli l'aveva concepita, era morta prima di lui. I suoi comprimari erano passati allegramente all* opportunismo-' Egli non aveva fatto la politica nè per giuo co nè per scherzo, e l'opportunismo gli ripugnava, ma non sapeva rea! mente che cosa sostituirgli. Ed il ritiro in atteggiamento di sdegno fu la minore delle sue disgrazie ideologiche.Un annunzio ufficiale uscito a tarda ora dice che le esequie di Asquith avranno luogo nell'Abbazia .di Westminster martedì prossimo. Sembra però che, in merito ai suoi funerali veri e proprii, Asquith abbia lasciato espresso un desiderio particolare ;1 cuimetezalo grpepotafo(pmnounliefali coinderevolequl'ecalasarilucopridee inpmdulodqrkuvostmvmtatLltngoTcmgcontenuto non è ancora reso pubblicoMARCELLO PRATI.