L'assassino del vice-console italiano

L'assassino del vice-console italiano L'assassino del vice-console italiano o e o o a n o a e , r i ro odi o o re Che cosa ha detto al Tribunale di Odessa che Io ha condannato a morte Mosca, 11 febbraio (ritelefonato da Berlino). Il 10 febbraio, dinanzi-olla sezione penale del Tribunale di Odessa sono comparsi gli assassini del nostro vice-console Cozzio. La Corte è presieduta dal presidente del Tribunale. Kaiscevsky; sostiene la pubblica accusa il Procuratore dipartimentale, Schteinersky. Sono presenti rappresentanti del Commissariato degli Affari Esteri, il console generale on. Merlano (che proprio in questi giorni ha raggiunto questa sua nuova residenza) con tutti membri del consolato e la locale colonia italiana. Assiste pure il console di Germanici, con gli altri funzionari del consolato tedesco. L'aula è quella dei grandi processi. Gli imputati sono Dobrovolsky e Gudovich. Dobrovolsky è alto, magro, biondiccio, ha la sagoma del degenerato; gli occhi irrequieti e lo sguardo fuggevole. Alla domanda se si confessa reo del delitto, risponde : — Sì. ma io non voglio dare alcuna spiegazione. — Però, in seguito a nuove domande, l'assassypo racconta come fu condotto al delitto. Rimasto senza lavoro nell'ottobre scorso e trovandosi in piena miseria, cominciò a vivere di piccoli furti nei bazar. Il giorno dell'omicidio, fornitosi di chiavi false, usci di casa coll'intenzione di effettuare un furto in aualche appartamento, ma non gli riusci di entrare in alcuna casa. Nel vicolo Batareini si incontrò con uno sconosciuto — che era precisamente il nostro povero vice-console, E ani comincia una versione dei fatti assolutamente falsa. Questo sconosciuto per primo si sarebbe diretto contro di lui, agitando in mano una rivoltella. Lo avrebbe preso per il petto, dicendogli: — Dove andate? A rubare per le case? — Al kira il delinquente, con un colpo di testa nello stomaco, avrebbe gettato a terra lo sconosciuto. Questi avreb be cercato di rialzarsi tenendo sempre in pugno la rivoltella, e il Do brovolsky lo avrebbe colpito ripetutamente alla testa con una pietra. Il Procuratore ' ha fatto rilevare tutta l'illogicità della versione che l'assassino dà del suo delitto, ma Dobrovolsky ha insistito, aggiungendo altre menzogne ancora più spudorate. Egli dice che dallo scono sciuto emanava un forte odore di vino. Povero Cozzio! Quelli che lo hanno conosciuto da vicino affermano che in gener.e era di un'esttema sobrietà, e che — nel caso specifico— del vino egli non ne beveva mai, Finalmente, l'assassino ha finito fa sua deposizione dando in un pianto isterico e dichiarando che non voleva ucciderlo ma solo derubarlo. Che l'assassinato fosse proprio il viceconsole d'Italia, egli lo avrebbe ap preso alcuni giorni dopo dai giornali. L'altro accusato, il Gudovich', sempre stato un ricettatore di refurtiva ed un frequentatore di dormitori pubblici. Dichiara di avere incontrato il Dobrovolsky, che gli prò vose di vendergli la pelliccia. Gudovich dice di aver saputo che la pelliccia era stata rubata, ma afferma di avere ignorato assolutamente che essa fosse appartenuta al vice-eon sole italiano, dal Dobrovolsky ucciso. Ma il Dobrovolsky lo smentisce ed avviene un drammatico dialog tra i due delinquenti. Il processo è stato seguito col più vivo interesse oltreché dagli ambienti politici e diplomatici, da tutta la cittadinanza odessina, ed. anche dal l'opinione pubblica sovietica. Anchse si proverà che è mancato qualun que movente politico diretto ed indretto nell'assassinio del povero Coz zio, rimane il fatto della sua qualitdi console d'Italia, circostanza chrichiama la più grande attenzion dei circoli esteri e fa attendere coansia il verdetto del giuri di Odessa(Come la data di questo dispaccio mostra esso è stato spedito prima della sentenza11 Dobrovolsky già. nota ai nostri lettori: stato condannato a morte, l'altro anni di lavori forzati. — N. d. R.). PIETRO SESSA.

Persone citate: Dobrovolsky, Pietro Sessa

Luoghi citati: Berlino, Italia, Mosca, Odessa