La lira oro al Senato

La lira oro al Senato La lira oro al Senato Il discorso di Schanzer: « Questa riforma è il degno coronamento dell'opera di restaurazione finanziaria del Governo Nazionale» Roma, 15, notte. Òggi il Senato ha ripreso le sedute. Le trainine e D'aula sono gremite. Al banco del Governo siedono gli onorevoli Mussolini, Federami. Volpi, Ciano, Belluzzo, Suvich, Giunta e Sirianni. Il presidente, on. TAttqni, apre la seduta alle ore 16. Approvato il processo verbale, l'on. TìTTONI comunica che i senatori Mariotti e Moniresor hanno presentato le dimissioni da componenti dolila Commissione di vigilanza del tondo per il culto, ed avverte che nella prossima seduta si procederà alla votazione per la loro sostituzione- Dopo la commemorazione del sen. Schiaparelli (vedi 3.a. pagina), si discutè il disegno di legge: ■ Costraaione della sede del Dopolavoro ferroviario in noma » . ■ . BAVA, relatore, loda l'iniziativa, ohe completa altre provvide Istituzioni, e prega l'onorevole ministro di volersi ricordare dell'Educatorio iper i figli dei ferrovieri. Questo Ente non ha casa, e Torse potrebbe trovare luogo acconcio nel palazzo ohe si deve costruire. CIANO, ministro delie Comunicazioni, assicura ohe terrà conto della raccomandazione del sen. Rava. Senza discussione si approvano gli articoli del disegno di legge, che è rinviato allo scrutinio segreto. MONTRESOR dà lettura di vari! disegni di legge che, senza discussione, sono inviati allo scrutinio segreto. Il processo di stabilizzazioni Si intrapprende quindi la discussione sulla cessazione del corso forzoso e la convertibilità in oro dei biglietti della Banca d'Italia. SCHANZER: — Le controversie monetarie in Italia si imperniavano sostanzialmente non tanto sul principio ideila rivalutazione della lira quanto piuttosto sui diveirsi limiti da segnare ad essa. Era possibile riportare la lira al valore prebellico come l'Inghilterra aveva fatto per la sterlina? I più furono giustamente convinti che ciò non sarebbe stato possibile, se non in un periodo di parecchi lustri. Si trattava dunque di trovare una quota di rlvalu tazione praticamente attuabile in un tempo prossimo. A. Pesaro, c.ol suo atto di fede, il Capo del Governo salvò la lira dal naufragio, ma'non prese impegni circa 1 limiti della rivalutazione, fi prendere siffatti impegni sarebbe stato impolitico' ed antieconomico. I limiti turono segnati mediante una azione pratica, con un criterio saggiamente esperimentato. II processo di stabiliz zazione della lira passò attraverso tre tesi successive. La prima fase fu quella della rivalutazione; la seconda, fu. la fase della stabilizzazione di fatto; la terza quella della stabilizzazione legale. La scelta del momento .fu determinati dalie ccwdtzicml^nétìa} eato monetari». Quai*» «e.4*-*lr «< ►.<«!>Lhzzazione ^Cj^I^0J)^ÌWaj^u' So che dò\-etitè fa?e da arbitro tra i con-, trastantì interessi delle classi sociali. Ira risparmiatori e beneficiari di redditi fissi da un lato ed industriali e commercianti dall'altro, fra debitori e creditori. « Col Decreto L. del 31 dicembre 1927 isi diede la consacrazione legale ad una Stabilizzazióne già avvenuta nel fatto. Ma con ciò la battaglia economica non è ancora vinta. Come di6se il Ministro Vólpi al Cansiglìo dei Ministri, occorrono ora pertinaci e risoluti sforzi par la razionalizzazione delie industrie, per la diminuzione dei costi di produzione e pel raggiungimento dell'equilibrio del prezzi. La preparazione della riforma monetaria fu oculata e precìsa. Nessuna altra stabilizzazione è stata condotta con criteri più organici. Tutte le promesse della riforma furono attentamente studiate e realizzate. Una prima realizzazione fu l'equilibrio del bilancio dello Stato. Seguì la riduzione del debito pubblico, con la sistemazione Bei debiti esteri e con la creazione della Cassa di ammortamento di questi e dell'altra Cassa di ammortamento per il debito pubblico interno. Vennero poi i provvedimenti attinenti alla circolazione: l'unificazione dell'emissione dei biglietti nella Banca d'Italia, i limiti legali posti alla circolazione col decreto legge del 7 settembre 1926, e la riduzione di fatto della circolazione da 22 miliardi a meno di 18 miliardi. Lo Staio, si impegnò al rimborso del suo debito verso la Banca d'Italia e provvide ad una prima decurtazione d! esso col passaggio alla Banca dei 90 milioni di dollari del prestito Morgan. Ma rimaneva'ancora un grosso ostacolo alla ri a riforma monetaria: l'enorme debito fluttuante dello Stato. Il consolidamento obbligatorio di esso fu un'operazione audace, ma giustificata dalla necessità e fu accolto dal Paese con mirabile disciplina. La principali oaratleristioh» dalla riforma monetaria « Ultimo presupposto tecnico delia riforma era di migliorare la bilancia del commercio e dei pagamenti, ed anche in questo campo furono conseguiti risultati notevoli, colla valorizzazione di tutte le risorse naturali del Paese, colla battaglia del girano, e con le altre misure tendenti a rendere l'Italia più indipendente dall'Estero. Le principali caratteristiche della riforma monetaria italiana sono : che si innesta sopra uno stato di fatto persistente, cioè' la già avvenuta stabilizzazione di fatto, cercando di ridurre al minimo le perturbazioni di un periodo di transizione; che non abolisce la vecchia moneta, ma solo la mette in un rapporto fisso coll'oro e la rende convertibile ed, infine, che la riforma stessa è circondata da tali cautele e difese tecniche da far nutrire piena fiducia nel suo successo duraturo. La circolazione viene tutta commercializzata con la eliminazione totale della circolazione del biglietti per conto dello Stato. La rivalutazione della riserva della Banca col coefficiente di 3,66 aumenta l'attivo del bilancio della Banca in guisa tale da permettere senza inconveniente l'attribuzione della plus-valenza delle riserve cosi rivalutate allo Stato, a somiglianza di quanto è stato fatto dal Belgio. D'altra parto questa attribuzione si giustifica anche per il fatto che tali plus valenze sono create da un atto legislativo dello Stato, che la Banca ottiene importantissime regolazioni per differenze di cambio sulle divise ad essa trasferite e che essa viene rinforzata da tutta la recente legislazione neJa sua funzione di suprema dominatrice' del mercato monetario e creditizio. « Di fronte ai 21 miliardi di debiti a vista della Banca vi è una copertura di oro o divisa equiparata di 12 miliardi, con una percentuale quindi del 57 % che cresce ancora notevolmente «e si considera la sola massa di biglietti prescindendo dagli altri debiti a vista. Inoltre, vi sono le aperture di credito per 125 milioni di dollari delle Banche cento-ali estere per effetto delle quali tutto il mondo può direi Interessato alla riforma monetarla italiana. Questa riforma è il degno coronamento dell'opera di restaurazione finanziaria del Governo Nazionale. Une Battaglia da vincami i pranl « Ad esso un'altra battaglia resta da vincere: quella dei preazi. Gli impiegati pubblici hanno dato il loro con tributo alla stabilizzazione della lira retta perttHa d*l- earo-viveri. Ora altre ■categorie debbono imporsi delle limitazioni perone si raggiunga quell'equiitàUVo equilibrio tra le classi speciali, tra prezzi, costi, redditi e salari che è l'ideale cui si ispira l'opera del Governo. Tutti, datori di lavoro e lavoratori, debbono accettare lealmente il nuovo stato di cose e concorrere a con solidario per traine in avvenire larghi e sicuri vantaggi. Al popolo italiano incombe risparmiare, sfruttare tutte le proprie risorse, diminuire i costi, darò sempre maggiore impulso alla produ zione ed ai traffici con l'estero,- ma anche la finanza dello Stato ha dei doveri da, compiere, ed in primissimo luogo quello di mantenere ad ogni costo l'equilibrio del bilancio e di realizzare degli avanzi di bilancio perchè 6i possa procedere oltre sulla via della riduzione del debito pubblico. « In prò. iposito — prosegue l'on. Schanzer — ho discusso molto col mio amico Mayer sulla questione dei 500 milioni stanziati prima, in bilancio per la circolazione del biglietti e per il debito pubblico e ritengo che oggi essi non servono più... ». MAYER: — SI, essi devono servire per ammortizzare il debito pubblico. SCHANZER: — Questo è bene... MUSSOLINI : — Il meglio è nemico SCHANZER: — Se Slato e cittadini come devesi confidare, faranno il loro dovere, l'Italia nella stabilità della sua moneta, che e anche stabilità dei rap porti economici e sociali, troverà un nuovo poderoso elemento di progresso e vedrà aprirsi,un nuovo capitolo della sua storia economica, ricco di magni tiene conquiste (applausi, connrat..). PRESIDENTE rinvia a domani il' se guito della discussione. La seduta è tolta alle ore 18,45. Do mani seduta pubblica alle ore 16. pnvslalrrqsmln

Luoghi citati: Belgio, Inghilterra, Italia, Roma