Sly di Forzano e Wolf-Ferrari al "Regio,,

Sly di Forzano e Wolf-Ferrari al "Regio,, TEATRI Sly di Forzano e Wolf-Ferrari al "Regio,, udimi uoswiio un senso ai vivissima affettosa curiosità ohe è andata awin Alia Scala, poi al Regio; fra pocoa Genova, indi a Napoli..- Le primetappe, e festose, della nuova opera dquel gentile compositore die è Wolf Ferrari. Essa apparirà certo su 1 maggiori teatri nostri e tedeschi, poichi pubblici che ammirarono le gTazidelle Donne curiose, dei Quattro ru steuhi, del Segreto di Susanna vor ranno pure conoscere lo spartito ne(luale egli tentò di riunire sogno e realta, amore e beffa, comicità e tragedia. Or è poco più d'un mese, la Stampa descrisse e commentò 1 tre attdi siy. Ripetere ciò che fu scritto sa rebbe ozioso. D'altro canto, poiché l'o pera non impegna battaglia di Idee nuove, non si vedono nuovi argomcn ti di discorso- Già a Milano, come ler sera a Torino, le conversazioni debuongustai convenivano sull'efficacia del teatrallssimo libretto del Forzano che in più d'un punto è la ragione stessa dell' Interessamento popolare sulle delicate pagine che fanno vivace e dilewosa la prima parte del secondo atto; sulla commovente malinconia della cantilena scozzese « dell'orso »malinconia toccante che si ravviva ad ogni eco della canzone e diffonde mutevoli sensi di pietà 0 di ironia; e anche sii certa vana cupezza dell'orchestrazione, al primo atto; infine, su certe enfatiche escandescenze del tenore e del soprano, e sul maggior valoredelle pagine di mezzo « carattere ». Ed è appunto su queste due ultime osservazioni, molto comuni, del restofra gli ascoltatori colti e attenti, che si potrebbe ritornare. Sly, che il Forzano aveva elevato da analfabeta a poeta da strapazzo, donandogli qualche spirituale delicatezza e qualche poetica aspirazione, fu dal musicista sforzato tanto da presentare una troppo ricca, sensibile, appassionata anima, ad esprimere, in inattesi modi lirici, commozioni e sentimenti quasi estranei alla sua psicologia. Tali ateggiamenti improvvisi s'avverano unicamente nel momenti passionali, quanto Sly. dimentico dell'esser suo, si abbandona a melodie che per certo non «li son proprie, non gli possono essere proprie, se ejrti è quale 10 abbiamo conosciuto e udito un momento prima. Amore opera miracoli, si, ma a rappresentarne la sovrannaturale potenza e i portentosi effetti ci vuole l tosco preciso della grande arte ; altrimenti si hanno colpi di folgore a elei sereno, smanie melodiche, arie e duetti stentorei, roba che propizia gli applausi, ma non già dramma e drammi personali. (Tanto è vero ebe i filri, onde è reca la letteratura teatrale, servirono ne! loro poetico mistero, a giustificare appunto avvenimenti che sarebbero apparsi troppo incredibili e inattesi. Ma, si aggiunga, il nitro e un espediente volgare, se. per j.-.empio, Wagner non ne esalti la di aromatica simbolistica). * Ni»l secondo atto, per contro, 6l na a commedia garbata e vivace, nel guto e nell'esperienza propri del WoiTFerrari. I commenti alle scene e alle irvnde. gustose e spigliate del risveglio, sono assai appropriati. Son leggiadri accenti di saluto, gioia, perplesità, esultanza, delle false ancelle e dei finti maggiordomi e servitori, aiaccendati d'intorno a lui che si rideta accenti piegati alle sfumature dela finzione, arguti noiruinonsmo e nel doppio senso. Son agili ritmi di balletti esotici e pittoreschi, scintillani marcettc e pomposette. che accompagnano l'andirivieni, gli inchini. Son polifonie vocali, delicate come mormorii e gradevoli. Sono brevi opporune frasi melodiche e semplici reci ativl ohe dicono lo stupore, la.diffienza, la pena di Slv. aIrtevwlio a nouletudme e, un poco, l'adattamento alla curiosa sorte. ìa commedia musiale scorre svelta, passa al secondo episodio. nella sala del <™no attravero uno scampanio formidabile, cui la musica cede mornentaneamente ogni ua voce per risorgere efficace nel fragoroso «gloria, dei cortigiani e del suditi Semplici e veri, ancora, i primi ccénni di Sly alla donna vagheggiata Poi il duetto appassionato, nel quale l compositore spande melodie non inividuate, dalle cadenze vecchiotte, tifine un forte effetto teatrale: risa sghinazzanti ed Ironici applausi strapieno Sly alle illusioni e ali amore trop-WOuesté1,' le comuni osservazioni, segu'te dal rinnovato riconoscimento nei Wolf-Ferrarl come un assai garbato d efficace compositore d'opera co-mina quanto alla esecuzione nomineemo per primo il tenore Piecaluea. he ha cantato con voce squillante e appresentato nervosamente la parte el protagonista, riuscendo a una noevole vivacità espressiva; e poi la sinorina Valerla Manne, delicata e apassionata Dolly: Il baritono inghillert. he fu un vigoroso Conte; il baritono Badini già segnalatosi nelle rappresenazioni scaligere come incisivo, sculoreo. John Plake. 1^ parti minori fuono egreciamente sostenute dalle sinor» Vornos. A'-huf^. Melis. Kovaoeva, Mlrelln e d.ii signori FriHioesco Domiici, Muzio. Pa-miini-Fni.hri Ferretti, Fossati, Reggiani, Giova, Golfo, Viotto, V'setti Gamerrn, Gorone I,a emeenaicne scenica, che ripentiva della riceratezza e dell'animazione di cui Gioachino Forzano è capace, resultò agile interessante. Nella concertazione orhestrale e vocale si distinse il giovane maestro AntoniceEi. che offri con essa 1 migliore su" saggio direttoriae Il maestro Morosini aveva preparato cori con la consueta perizia. a. d. e. La cronaca della serata L'aspettativa udì pubblico, per la rima rappresentazione dello Sly, si risolta ieri sera, al teatro Regio, con n < tutto esaurito >. Era da prevedersi; 11 maestro Wolferrari si era guadagnato un • posto 'onore » nella memoria del torinési on 1 ■ Quatro rusteghi >, e l'annuncio i questa sua nuova opera ha quindi ubito destato un senso di vivissima roano crescendo in questi ultimi giorni anche per la presenza a Torino dei l'illustre compositore che ha seguite; le prove e l'esecuzione dell'opera. Il libretto del Forzano era già noto ad una grandissima parte del pubbli co, che aveva fatto conoscenza con Sly attraverso l'indimenticabile interpretazione data all'originalissimo persoiuiggio da Ruggero Hiiggcri, che per primo lo portò sulle scene del teatro Carignano, Data la somma di questi elementiera, come abbaino detto, pix-vedibile il • tutto esaurito ». L'aspetto della saia era ieri sera veramente imponente; imponente nel più schietto e vasto signtricalo delia parola. Molto tempo prima che si Iniziasse lo spettacolo la terza galleria era già affollata; un'altra ondata di spettatori si affacciò quindi alla seconda » la prima ben presto si gremì anch'essa di un pubblico elegantissimo. Le toeleites e gli sparati, disposti in semicerclo attorno alla balconata hanno immediatamente dato il tono dell'eleganza eccezionale della serata. Poi si riempirono i palchi e le poltrone e la prima luce dei lampadari cadde su uno scintillio di sete e di monili. Forse mai coma ieri sera il teatro Regio è apparso in tutta la sua viva bellezza. Gli ultimi minuti d'attesa prima che la sala, piombasse nella penombra, passarono fra un irrequieto brusio sottolineato dai rapidi passaggi dei ritardatari. Quando il maestro Antonlcelli sali sullo scanno, il silenzio diventò veramente religioso. Il velario 6i apri sulla suggestiva'scena della taverna. Dal primo piano, robustamente trattato e costruito, oltre la bruna e panciuta fila di botti, 1*_ pareti dell'equivoco ritrovo di beoni dopo essersi alzate fin al soffitto a ritrarre le arcate di una specie di galleria pratic ibile, s'abbassano nuovamente, quasi sfumando, ad inquadrare un'ampia vetrata, oltre la quale s intravede la prospettiva di una strada biancheggiante di luce lunare. I gruppi della massa che nell'aro niente si muovono, non- ci sono più apparsi come il solito « coro » che per tanti anni ci ha immelanconiti con la sua statica presenza sul palcoscenico. Ciascun individuo era ieri sera un attore, viveva di una vita propria, realisticamente espressa con ima ricchez za, con un'elasticità, con una disinvoltura di movimenti, mai prima veduti.II primo atto é di una difficoltà non comune- ci volevano l'esperienza e l'abilita di Giovacchino Forzano per renderlo cosi armonicamente preciso come è apparso. Il quadro, dentro il quale man mano cresce l'ansia della tragedia, portata dall'intervento di sempre nuovi personaggi, si è concluso con un ampio disegno di assieme, con una composizione cosi perfetta che il pubblico, già preso dalla musica, è scattato alla fine in una fragorosa ovazione. Gli applausi scrosciarono per alcuni minuti tolnterrottamente ; le chiamate furono cinque o sei agli interpreti e al maestro Wolf Ferrari che si presentò a ringraziare anche col maestro Antonicelli. Il successo si delineo ancora maggiore al secondo atto. La follia di Sly è stata rappresentata con una di quello mgegnosita che si chiamano in gergo teatrale « trovate ». Una « trovata » geniale. La doppia vita del povero straccione londinese ce la descrivono il librettista e il musicista attraverso' ai canti e alle danze ora gaie ed ora tristi delle ancelle e dei giullari. Il patetico, il giocondo e il grottesco si fondono mirabilmente, e toccano il parossismo, annunciando la follia che colpirà ti cervello del povero beffato, e quando la meravigliosa canzone d'amore di Sly terminerà nella fragorosa risata dei cortigiani, u dramma si sarà scatenato m tutta la 6ua potenza. Le scene ricebissime (dipinte da Leandro Cavalieri, da Renato Testi e da Luigi Bosio), 1 costumi sfarzosi e ori ginali, le parie tonalità di luce che accompagnano man mono lo svolgersi dell'azione, non avrebbero potuto più degnamente incorniciare l'ambiente musicale creato dal compositore. 11 pubblico alla fine di quest'atto chiamò ripetutamente gli interpreti alla ribalta; il maestro Wolf Ferrari, all'indirizzo del quale si alzò dalla sala una vera ovazione dovette presentarsi sette volte e con lui, il pubblico evocò parecchie volte Giovacchino Forzano e 11 direttore d'orchestra. E siamo all'ultimo atto che si svolge nella cantina dove Slv è stato rinchiuso; la messa in scena del tetro ambiente dove lo straccione morrà svenato è di un sicuro effetto: gli scenografi, anche in questa sommarla rappresentazione di quattro squallide pareti, si sono dimostrati all'altezza della loro faina. La musica trova Urunediatamenie la via giusta per arrivare alla fantasia e al cuore degli spettatori. Al calare dei velario il pubblico, in piedi, evoca an coia iiarucchie volte l'amore ai prose* nio e la sala lentamente si svuoili Alio spettacolo avevano assistuo il Principe di Udine, il Duca di Pistoia con la Principessa di Arenberg 11 pm' fello, i vice-Podestà e molte personalità del mondo musicale. Al tocco è stato offerto, al « Cambio », un banchetto d'onore al Maestro Wolf Ferrari Ricordiamo che stasera, lunedi, alle ore 21. avrà luogo la serata popolare di Traviata, protagonista Gilda Dalla Rizza. La vendila dei posti continua dalle ore 10 in poi alla segreteria del teatro. Domani, martedì, seconda rappresentazione di Sia. in turno pari di ebbojkMMMèS) u« iì Mia* mé&

Luoghi citati: Genova, Milano, Napoli, Pistoia, Torino, Udine