La relazione Volpi al Senato sulla lira oro

La relazione Volpi al Senato sulla lira oro La relazione Volpi al Senato sulla lira oro Il Ministro parlerà lunedì o martedì Rama, 8, notte. La seduta odierna del Senato è stata .brevissima. CALISSE, presenta la relazione sulla nomina a senatore dell'ammiraglio Artom. PRESIDENTE avverte che domani si procederà alta votazione sulla relazione della Commissione della verifica del titoli. Proclama 11 risultato della votazione a scrutinio segreto Tutti 1 disegni di legge- risultano approvati. SIMONETTA dà letture di una interrogazione del Senatore Ciccarti La seduta è tolta alle ore 17,30. Domani seduta pubblica alle ore 16. Domani il Senato riunendosi In seduta pubblica procederà tra l'altro alla convalida della nomina a senatore del l'ammiraglio Acton. Dopo domani sarà tenuta con ogni probabilità una seduta segreta per l'approvazione del bilancio interno. La discussione del progetti fi nanziarri nella quale dovrà prendere la Parola n Ministrò delle Finanze si crede potrà avvenire lunedi o martedì. Intanto oggi sono stati convocati, come è stato annunziato, gli Uffici del Senato per esaminare il disegno di legge presentato ieri dal ministro Volpi per la conversione in legge del R. Decreto-legge 21 dicembre 1927, concernente la cessazione del coreo forzoso e la convertibilità in oro dei biglietti della Banca d'Italia e inoltre li disegno di legge iper la conversione in legge del R. DecretoHegge 21 di cerabre 1927. concernente la commlsu razione delle valute per 11 pagamento dei dazi doganali. La vittoria contro la tpoetlazlona La relazione del ministro Volpi sul primo disegno di legge, dice: « Con assidua c" tenace opera H Governo fascista, seguito sempre dalla concorde fiducia del Paese, è riuscito a liberare l'Italia dalla situazione di incertezza nella quaio si trovava da lunghi anni, in relazione al vero valore della monda. Durante gli ultimi quattordici anni i Cambi subirc.io continue e intenso fluttuazioni, come si rileva dai seguenti dati relativi alle quotazioni della sterlina: CAMlilO SV LONDRA massimo medio minimo ANNI 1914 1915 1916 1917 1918 27,05 31,28 33,02 , 40.86 1981 198? 1923 1924 1925 1926 1927 li) 100:25 115,4fi 106,50 113,216 14*923 150,68 113,906 26,24 29,23 31,27 35,23 37.60 41,54 77,46 91,19 93,74 99,64 111,43 121,15 125,87 95,28 25,23 25,90 29,63 32,76 30,25 m 70,93 81,01-, 90,41 96,473 112.118 106,125 83,735 « Isei momenti Jn cui la speculazione internazionale maggiormente si accaniva contro la nostra e le altre valute, non stabilizzate, il corso del dollaro in confronto della lira segna i tre nlassimi seguenti: 23,922 (30 dicembre 1924) — 29,883 (2 luglio 1925). _ 31,605 (28 luglio 1926). « Non occorre ricordare — prosegue 3a relaziono — le variccause che influirono sulla crisi dei Cambi ne elencare i provvedimenti presi per contenerle e per riportare la lira ad un più equo livello. La politica monetaria del Governo nazionale può in.breve compendiarsi nell'attuazione graduale ed oculata del seguente programma: a) rafforzare le condizioni economiche e finanziarie del Paese; b) restaurare la finanza pubblica portando il bilancio del disavanzo all'avanzo sistemando il debito fluttuante e riducendo i debiti dello Stato; c) ritornare alla •oli-colazione metallica nonché a quella bancaria, migliorandola sia qualitativamente sia quantitativamente c affidandola all'ufficio controllo di un unico Istituto di emissione. L'azione statale è stata diretta in due sensi reciproci e (interferenti fra di loro. Da una parte si è voluto far riprendere alla lira un valore adeguato aite migliorate condì zionl del Paese, debellando in modo rapido ed assoluto la speculazione che tendeva ad influire per trascinare la lira ad una progressiva svalutazione. Dall'altra si è fatto ogni possibile sforzo perchè la vita economica si adeguasse, senza dannose ripercussioni e In modo definitivo, al nuovo livello monetarlo per meglio assicurarne l'Incrollabile stabilità. La lira, infatti, ha mostrato per lungo tempo d'essere in grado di mantenere in modo costante la quota determinata come punto di equilibrio, confermando cosi l'opportunità del livello prescelto, intorno al quale ù stato facilmente respinto ogni attacco speculativo sia al rialzo che al ribasso. 1 criteri della parità monetaria « Le dichiarazioni fatte in occasione dell'entrata in vigore dei provvedimenti relativi alla riforma monetaria — continua la relazione — hanno già ampiamente chiariti i criteri in base ai quali il Governo ha ritenuto giusto ed opportuno fissare la nuova parità monetaria sulla base di una lira-oro a L. 3,66 calta, ossia 19 lire per un dollaro e L. 92,46 per una sterlina. Tali criteri hanno incontrato consenso tinanime nel Paese anche da parte di coloro che, in base ai propria particolari interessi, sarebbero stari indotti a preferire un livello più alto o più basso. Ciò prova come il Regime fascista sia riuscito a plasmare l'anima 'nazionale in una forte e salda unità inspirata agli interessi generali del Paese e al raggiungimento dei supremi fini dello Stato. Le decisioni governative furono anche evidentemente apprezzate dal mercato finanziario mondiale, che con la nota apertura di crediti per il rilevante importo di 125 milioni di dollari, ha dato all'istituto di emissione la propria collaborazione per rinsaldare il successo della riforma. Come ebbi già a*dicmarare — seguita il ministro Volpi — con ogni probabilità la Banca d'Italia non avrà ad avvalersi dell'apertura di tale credito come la Banca d'Inghilterra non si avvalse, a suo tempo, dei crediti ottenuti in America, in occasione del suo ritorno alla parità aurea- La suddetta disponibilità però, aggiunta alle rilevanti riserve auree ed equiparate dell'Istituto d'emissione, costituisce una formidabile dfcfesa che ostacolerà Insormontabilmente ogni eventuale speculazione. Il ritorno all'oro, rispondendo i ad uno stato di Tutto già esistente e consolidato, su basi economiche ormai i assestate, è avvaarta senza tuRiwmpn. ti. L'agricoltura, l'industria, il commercio, 1 prezzi, le finanze pubbliche e private, non hanno quindi subito scosse, ma hanno dovuto per la cessazione del corso forzoso affrontare nuove difficoltà, mercè l'opera di adeguamento che era stata prima svolta. I cantieri dall'assorto < L'assetto esistente in atto si è vemito solo a consolidare legalmente col R. Decreto-legge 21 dicembre 1927, che mi onoro — aggiunge il Ministro delle Finanze — di sottoporre alla vostra approvazione per la conversione in legge. E infatti, come è stabilito nel decreto stesso, nulla è innovato in ordine al valore legale e al potere II beratori/0 delle monete attualmente in circolazione e in ordine all'obbligo del privati e delle Casse pubbliche di accettarle in pagamento. Si è però fatto obbligo alla Banca d'Italia di convertire in oro ed anche, a sua scelta, in valute convertibili in oro, i propri bl ghetti che siano a tal uopo presentati alla propria sede centrale in Roma. Alla Banca d'Italia ò prescritto inoltre di tenere una riserva in "oro ed in vaIute equiparate non inferiore al 40 per cento dell'ammontaTe dei biglietti in circolazione e di ogni altro suo impegno a vista. Come è però a voi noto e come risulta dalle situazioni dell'Istituto che vengono decadelmente pubblicate, la copertura attuale supe ra in larga misura tale limite minimo ed anche te percentuale antebellica, c quelle attuali di molte Banche di e missione di altri Stati a valuta aurea. Naturalmente le riserve auree ed equi parate della Banca d'Italia sono d'ora in poi calcolate in base alla parità nuova e non a quella precedente. « Le plusvalenze da ciò derivanti vanno accreditate allo Slato per essere destinate a regolare 1 rapporti tra lo Stato stesso e la Banca, indicati nel decreto legge in esame. Il provvedimento che corrisponde indubbia mente ad ima viva aspettativa e aspirazione del popolo italiano viene, a rinsaldare intorno alla nostra valuta la pubblica fiducia; elemento essenziale in un regime di lavoro e di ri sparmio quale è quello instaurato dal Governo fascista. I benefici effetti di questo ritomo alla, pubblica fiducia che già incom molano a vedersi nelle manifestazioni della vita economica del Paese, andranno indubbiamente aumentando in breve volgere di tem po e avranno favorevole ripercussione per il mondo Intero, perchè con il ritorno all'oro viene eliminato uno del principali ostacoli all'espandersi dei traffici internazionali cui è intimamente collegato il benessere di tutti gli Stati». La vaiata «t i feti «ogaitarl Nella relazione ministeriale al disc gno di legge per la conversione in Itegge del R. Decreto concernente la commisurazione delle volute per il pagamento dei dazi doganali, è dotto tra l'altro: « In Italia I dazi doganali di importazione secando ta vigente tariffa sono fissati in lira-oro. Dato però il corso forzoso finora esistente, essi venivano pagati o in oro o anche con l'aggiunta di una quota di cambio in lire-carta. La quota di cambio, da aggiungersi nei casi di pagamento in lire-carta, è stata nei diversi tempi fissata con criteri che di mano In mano subirono varie modifiche, secondo la situazione del mercato monetarlo. Ultimamente U cambio doganale veniva fissato settimanalmente dalla Direzione generale del Tesoro In base alla quotazione del dollaro. Ces saio con il regio decreto legge 21 dicembre 1927 il corso forzoso e stabilita la nuova valuta legale in base alla parità aurea di [grammi 7,919 di oro fino per ogni 100 .lire, è sorta l'urgente ne cessila di determinare che a partire dall'entrata in vigore del predetto R. Decreto-legge il pagamento dei dazi doganali di importazione venga ragguagliato alla nuova valuta legale a 3.67 volte 1 ammontare del dazio stesso, ossia venga commisurato al rapporto intercedente fra l'antica e la nuova ' parità aurea. « Tate provvedimento tende, soprattutto, sia a garantire gli interessi de! l'Erario, sia ad evitare intralci nelle operazioni doganali, che richiedono per il rapido e normale svolgimento dei trafftol la massima semplificazione e chiarezza delle norme da applicarsi per la determinazione e la classificazione doi dazi dovuti. Le suddette nuove disposizioni formano oggetto del R. Decreto-legge 21 dicembre 1927, che fissando stabilmente il cambio doganale nell'attuale misura del 3,67 %. porterà anche un grande benenoio al commercio del paese con l'estero, in quanto elimina ogini incertezza che finora esisteva a causa dello oscillazioni dei cambi nel riguardi della determinazione preventiva dei dazi di importazione gravanti sulle singole merci ». La costituzione degli Uffici Oggi al Senato si sono riuniti gli Uffici, i quali hanno anzitutto proceduto alla loro costituzione, nominando presidenti i senatori BSseflli, Grandi, Pao lucci de CalboU, Gentile, Ferrerò di Cambiano, Biscaretti, Imperiali; vicepresidenti i senatori Melodia, Nava, Casati, Greppi, Maroliiafava. Bonin Longare, Bergamasco; segretari i senatori Salata, Simonetta, Treccani, Morpurgo, Di Bagno, Badoglio, Bergamini. Gli Uffici hanno quindi esaminato vari disegni di legge tra cui quello per il trattamento economico degli ufficiali della Regia Marina e per le modificazioni alla legge sulla leva marittima. Per questi sono stati designati commissari i sen. Zupelli, Brasati Roberto, Gualterio, Pecori-Giraldi, Cito Filomarino, Amero d'Aste, Martello. Sono stati anche esaminati i progetti per la cessazione del corso forzoso e la convertibilità in oro, per la commisurazione delle valute nei pagamenti dei dazi doganali e per il riordinamento della circolazione monetaria metallica'. I primi due saranno oggetto di esame da parte di una Commissione, di cui sono stati chiamati a far parte 1 sen. Boselll. Mayer; Sitta, Supino. Ferrpro di Cambiano, WdHemborg e Peano; l'ultimo sarà esaminato da una Commissione che t risultata cosi costituita: Rava, Mayer, Treccani, Supino. Ferrerò di Cambiano Wollomborg, Peano.

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