La manovra dei radicali per la sanzione della finanza di Poincaré

La manovra dei radicali per la sanzione della finanza di Poincaré La manovra dei radicali per la sanzione della finanza di Poincaré Parigi, 7, none. La speranza che la discussione fi- Iddpartito radicale, posto fra l'incudine ministeriale e il martello socialista, ossia fra la paura di rovesciare Poincaré e quella di .presenlarsi alle elezioni diviso in due ó magari in tre tronchi discordi. Il tempo non offre a imbarazzi di questo genere grandi sanatorie, ma lo spirito parlamentare c così fatto, che quando ha ragione di temere che l'elettore scopra il rovescio delle medaglie, tre o quattro discorsi di più gli sembrano sempre i benvenuti per annebbiargli la vista. La seduta di oggi, occupata da un lunso discorso di Bonnet e da altre manifestazioni oratorie, dello stesso metro — vorremmo poier dire chilometro — li a dunque avuto quale scopo principale di far apparire saldo e compatto un partito che non 10 è mai stato meno di adesso. In aual modo'.' Prestandosi all'apologia di una tesi tifiti a raccogliere i suffragi tt rito dell'ala destra come dell'ala sinistra, vale a dire di una tesi favorevole alla stabilizzazione senza essere antirivalutatrice; severa per la politica finanziaria dei blocchi nazionali anteriori al 1921 senza negare, il salvataggio ottenuto nel 192611)27 dall'unione nazionale; entusiasta della « giustizia fiscale » e della ((fiscalità repubblicana», senza per questo trovare nulla da ridire nei bilanci di Poincaré; contraria al prelevamento sul capitale senza rifiutarsi ad una sincera parzialità per la finanza socialista, ecc., ecc Questa tesi-camaleonte sarà al momento buono, ossia al momento del voto, oggetto di un ordine del giorno dimostrativo, che sarebbe come dire un ordine del giorno per finta sul quale i radicali chiederanno la priorità. 11 Governo, complice del giuoco, li lascerà fare riservandosi di porre la questione di fiducia su un altro ordine del giorno che la sinistra radicale presenterà in seconda istanza, e che i radicali voteranno — come il primo — assieme al resto della Camera. Di guisa che avremo nè più nò meno che due turni di scrutinio: lo scrutinio teorico, rruello in cui si vota per l'onore delle armi e a bandiere spiegate in blocco coi compagni di fede; e lo scrutinio pratico, quello in cui ai vota per gli interessi e senza bandiera, in blocco con i compartecipi adi utili della gestione. Il solo scoglio di tutta questa intelligente manovra sta nella malizia dei socialisti, i quali, per far dispetto ai radicali, sarebbero capacissimi di volare la priorità del loro ordino del giorno in modo da raccogliere su di esso un numero di suffragi (ale da conferire ad esso un carattere di prolesta morale contro 11 ministero. Ma qui interverrà la consumata perizia del capo del gruppo parlamentare radicale, on. Cazals. Dicono che egli sia riuscito a 'ntrodurre nell'ordine del giorno di priorità due o tre frasi destinate infallibilmente ad impedire ai socialisti di votarlo. E così tutto si accomoderebbe. I radicali avrebbero il loro bravo ordine del giorno da leggere agli elettori, il ministero avrebbe la sua maggioranza. In attesa di tali avvenimenti, la seduta odierna è stata riempita da due lunghi e inutili discorsi degli onorevoli Bonnet e Duboin, all'audizione dei quali la Camera ha delegato una quarantina di doputati. mentre tulli gli altri restavano a di sentore animatamente nei corridoi. L'epilogo è stato rimandato a giovedì. G. P gvccdtrcvrsl

Persone citate: Bonnet, Duboin, Poincaré

Luoghi citati: Parigi