Verdetto affermativo per i due imputati

Verdetto affermativo per i due imputati L'uccisione del lavandaio Verdetto affermativo per i due imputati Fedel condannato a 30 anni; Grassano, colla diminuente del* Fetà minore, condannato a 23 anni e 4 mesi. br .! l ~e sul pieno valore da darsi alla con- fessione di Grassano, anche per quanto riguarda l'accusa contro Fedel, non es-Dopo sei giorni di ampio e movimentato dibattito, il processo per l'uccisione del lavandaio Ceppi ha avuto ieri sera il suo epilogo. La drammatica vicenda si è conchiusa con l'affermazione, da parte della giuria popolare, della colpevolezza di entrambi gli imputati. ' La replica del l'avv. B arosio L'udienza antimeridiana è stata occupata dalle repliche del patrono di P. C. avv. Barosio e del P. G. e dalle contro-repliche dei difensori avv. Frumento e Dal Fiume. L'aw. Barosio ha richiamato alla mente dei giurati tutte le più salienti circostanze di causa, le quali attestano la sostanziale Uitegrità di monte del Grassano: integrità che è il presupposto della veridicità delle sue confessioni e quindi della di lui colpevolezza. Presente ai giurati l'edizione pomeridiana dei giornali cittadini, in data 9 marzo 1926, in cui erano già riportati i primi particolari del delitto, avvenuto nella notte, affermando che essi costituiscono ancora una riprova della colpevolezza di Grassano, perchè dimostrano che l'imputato disse il vero quando confessò di avere letto, nel giorno stesso del delitto, il racconto di esso, e soprattutto dimostrano che soltanto l'imperiosa, istintiva necessità di conoscere quali tracce seguisse la P. S. per il delitto da lui commesso, poteva muovere il Grassano a leggere l'edizione pomeridiana dei giornali stessi Il patrono di Parte Civile insiste sul vincolo infrangibile che lega la colpevolezza di Grassano a quella di Fede! i , e . sendo l'accusa dettata da interesse o da astio di sorta. Confutate serratamente alcune altre argomentazioni della difesa volle a gettare il dubbio laddove invece è certezza, l'aw. Barosio invoca dai giurati che essi rendano giustizia integrale e severa, nel nome del povero assassinato, contro entrambi gli imputati. 11 P. G.- replica anch'egli sostenendo la concordanza dei particolari dati dal Grassano con quelli riscontrati successivamente dall'autorità giudiziaria, contrastairRio .in modo particolare il tentativo defensionale di fare apiiarìre colpevole l'Agrati in luogo, invece, dei Fedel. L'aw. Fromento. patrono del Fedel, contro-replica, affermando che nessuna prova sicura è emersa contro l'imputato a cui favore sta tutta una vita di lavoro e di abitudini più che modeste. Questa, dice l'oratore, costituisce l'alibi morale del Fedel, accanto a quello materiale già provato per quanto a lui era consentito di provare. I dubbi prospettati dalla difesa Infine l'aw. Dal Fiume, per il Grassano, premessa una sintesi delle risultanze ottenute al dibattimento, insiste sulle tare che infirmano la personalità del Grassano e quindi la di lui credi bilità. Non essendo credibile il firassano quando si confessò autore di furtche risultarono poi da lui non commessi, non può essere nemmeno ritenuto credibile quando si confessa autore dell'uccisione del lavandaio. Prospetta ancora ai giurati lutti i dubbe le inct-rtezze della causa ed in nome di esse chiede ai giurati di assolvere il Grassano L'udienza è sospesa a mezzogiornoQuando, alle 15, viene riaperta, il presidente dichiara chiuso il dibattimento e chiede agli imputati se abbiano qualcosa da aggiungere. Nessuno dei due sente il bisogno di fare ulteriori dichiarazioni: rimangono a sedere e faunoo un cenno negativo del capo. Vengono i!allontanati, mentre l'aula si sfolla rapio;damente. Hanno subito ^iiiizio le _opeo di re ia anrti re. oe, te ga on er he s» el la ro razioni per il verdetto. I quesiti postalla giuria sommano complessivamenta li!0. Il numero cosi notevole delle questioni trova la sua giustificazionnella serie di imputazioni che sono elevate contro i due imputati. Grassandove rispondere dell'omicidio e dellrapina Ceppi nonché di altre quattrrapine, di tre furti distinti e della contravvenzione per porto abusivo di rivoltella: a Fedel sono contestate ic stessimputazioni, salvo quella di furto. Vper ognuna di queste, imputazioni giurati, dopo avere risposto al questo della materialità del fatto, della susussistenza devono rispondere a tutte le altra questioni che ne discendonocolpevolezza, aggravanti, diminuenti. La folla che sì c andata appassionando in questi giorni agli sviluppi dquesta vicenda giudiziaria, sosta, durante l'attesa, in via Corte d'Appeile nel cortile del Palazzo di Giustizia L'accesso principale al palazzo deve essere tenuto sgombro dai carabinieri, tanta è la ressa. Soltanto alle 17,30 le porte vengono riaperte. L'aula è subito invasa da una follia varia, tra cui pa- recchie signore ed il presidente ordina che siano portati gli imputati. Fedel. che ha già appreso dal suo patrono il verdetto emesso dai giurati, è pallldis- simo. In camera di sicurezza, durante l'attesa, egli appariva tranquillissimo: riaffermando la sua innocenza, egli si diceva sicuro dell'assolutoria. E ag- piungeva che, riacquistando stasera siessa la libertà, contava di riprende- re il lavoro entro pochissimi giorni: - 11 mio capo reparto mi vuol bene e mi riassumerà subito. Mercoledì o giovedì, tornerò quindi al lavoro. Nella gabbia egli vien fatto sedere sulla prima fila di panche ed al suo fianco si mettono due carabinieri. Gras- sano viene tenuto in seconda fila, ma custodito da parecchi militi. Il cancel- liere cav. vittonatto legge il verdetto. I giurati hanno affermato in pieno — per tutte le imputazioni — la responsabili- tà degli imputati Hanno ritenuto Mi- chele Grassano colpevole di omicidio, con le aggravanti delia premeditazione c dello scopo di rapina ; delle quattro distinte rapine commesse sullo stradale di Altessano in danno di ciclisti che non vennero identificati di furto dop- piamente qualificato e continuato, per- valore lieve, e di porto abusivo di ri- voltella. Gli hanno negato la diminuen- te della semi-infermità di mente accor- , dandogli le attenuanti generiche. Per Fedel il verdetto, è istato analogo- cor- I reità in omicidio premeditato ed in ra- |pina continuata e porto d'arme abusi- vo. Anche a lui i giurati hanno accor- dato le attenuanti. In base a questo verdetto, il P. G. comm. Garoglio chiede che — affermata la responsabilità degli accusati per tutti i reati ed operato il cumulo delle pene -~ Fedel venga condannato a 30 anni di reclusione, 1200 lire di pena pecuniaria, 1200 lire di ammenda, 10 anni di vigilanza della P. S. e Grassano, e e . o ¬ cosa diminuente dell'età minore degl anni 21, a 23 anni, 4 mesi e H giorni di reclusione, 1000 lire di pena Pecu- niaria e 3 anni di vigilanza. Gli avv. Barosio e Salza patroni di Parte Civile per la vedova e le figlie del povero lavandaio ucciso, leggono le loro conclusioni: .Condannarsi gli imputatialle pene di legge, al risarcimento deidanni e delle spese di costituzione di P. C. e liquidarsi intanto una provvisionale sui danni». I difensori si rimettono. • Domando fa parola! > in Oli immilliI wnormn rinnrt-.-ri in ra era di"ìcuVz/Ì8^MI^ f^e«tdPmP ?iera cu sicurezza ed il Presidente siritira in camera di deliberazione. Mez z'ora dopo viene pronunciata la sen tenza: Michele Grassano ò condannato a 23 anni. 4 mesi e 8 giorni di reclusione, 600 lire di pena pecuniaria e 3 anni di vigilanza della P. S. Valerio Fedel è condannalo a 30 anni di reclusione, 600 lire di pena pecuniaria e 10 anni di vigilanza dalla P. S. Inoltre a tutte le altre conseguenze di legge: interdizione perpetua dai pubblici uffici .perdita della patria potestà e del l'autorità maritale. Entrambi, in so lido, sono condannati ai danni verso la P. C. ed a] pagamento di una' provvisionale di 10 mila lire alla famiglia della vittima. e o o : i e e e o a o e V. a te : odi uo a. ,,, , ., AUa lettura della sentenza, Grassanomantiene il suo solito contegno, tra lostordito e 1 assente. Fedel non scoppiain p ante, ma in preda ad un'emozione che gli mozza quasi il respiro, le\a una mano in alto e rivolgendosai 1 residente dice: — Eccellenza, domando la parola... Il presidente fa cenno ai carabinierdi portarlo via e, congedati i giurati sì ritira. Ma Fedel non accenna a vo •ler seguire i carabinieri. Si ha l'impressione che debba succedere un podi tumulto. Ho da'dire una parola e non vadovia di qui! — grida concitatamente. ranii^i1 affof^o^^nS'0,;, \%ììlwLT «iffeS0 $ ^n„fK«*rvfiiif i?»?-"4*?10 QUasl Ì\ ^es0fliniM (lAllA. GfftnHlA- Tn MmAra Hi tintiinnocenza e protestando per la condanna sumia. Una vera folla gremivi «&ACof,te ^-Appello quando, versle 18,30, 1 autofurgone cellulare escdal palazzo di giustizia per riportare due protagonisti del processo allcarceri.

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