Turati a Torino

Turati a Torino Turati a Torino Torino attende l'on. Augusto Tubati: lo attende e lo ricorda. Nella attesa vi è un vivo fervore di giovinezza, un senso audace di rinnovamento, un desiderio di far vibrare tutte le vecchie tradizioni del noetro Risorgimento al fremito nuovo dell'ora che volge. Nulla vi è di immobile, di immutabile nella vita italiana: anche le glorie che paiono già lontane rinverdiscono periodicamente le loro fronde di alloro nel bagno vivificatore della giovinezza in marcia di conquista. L'on. Turati domenica dovrà veder Torino tutta protesa ed àlacre verso i nuovi ideali, mentre l'aletta delle Camicie Nere salirà al Gerarca del partito perchè lo ripeta come un giuramento al Duce: grido di popolo che ricorda «li echi del Quarantotto e del Cinquantanove, grido di giovani piemontesi, non immemori di una indimenticabile passione patriottica che fece l'Italia. Torino attende l'on. Augusto Turati, e lo ricorda: lo ricorda dai primissimi giorni della sua assunzione all'altissima carica, quando il 21 Aprile del 1926 vanne a Torino a pronunciare il suo primo discorso politico. Era una chiara giornata primaverile, e dal balcone della Prefettura, Augusto Turati vide sfilare per ore ed ore le interminabili schie. re del Sindacati. Tutte le masse operaie torinesi sfilarono nella severa piazza Castello conscia di tanta storia piemontese ed italiana; e fra le torri di Palazzo Madama, memori di Roma, ed il Palazzo dei Ministeri sardi, che conobbe le ansie e la genialità di Cavour, fecero garrire al vento i loro mille e mille gagliardetti. 1,'on. Turati salutava intanto col gesto nervoso deUa mano, e sul suo volto torturato dal pensiero si donneava talora fugace il sorriso della soddisfazione; un sorriso che fu più gaio nel pomeriggio, quando aucora altre schiere afilarono; ma di Balilla, di Piccole Italiane: colore, poesia, speranza dell'Italia nuova- Nella sala gremita di pubblico del Teatro Regio aveva prima pronunciato un discorso. Dall'inizio piano, eemplice, qualche poco lento, il tono dell'orazione si era alzato a grado a grado, in un crescere di voce e di -pensiero, in una efficacia di gesti, che parevano .sottolineare ad una ad una le parole. Non retorica, non frasi ore rottmdo, ma piuttosto una dialettica a scatti, efficace, convin ta e convincente. Parlava, se non erro, di intransigenza, ma interpretava la parola con fatti, con esempi e la compiva infine coll'aggettivo in telìxgente. Fu un trionfo: la folla comprese di avere davanti a se un capo, un gerarca, un moderatore di masse. Tornò ancora pochi mesi dopo a Torino Augusto Turati, ma in incognito, per risolvere una situazione locale; e volle comprendere, interpretare le aspirazioni della nostra città,. Poi fu a lungo lontano, ma noi Torinesi fascisti sentimmo il travaglio ordinativo della sua vigile opera, che mantiene salda, malgrado tutte le esuberanze, la più vasta unità di Partito che l'Italia abbia mai conosciuto.. E leggemmo i suoi ordini, i suoi discorsi brevi, incisivi, giovani sempre come un soffio di contemporaneità; e lo seguimmo infine l'estate scorsa nello nostre vallate alpine, sopra Courmayeur, al campeggio dei goliardi fascisti, che lo accolsero al ritmo dei loro canti, al battito dei loro cuori. Là, sotto la vetta altissima, sullo sfondo candido dei ghiacciai, fra un nereggiare irrequieto dì giovani, egli parlò; e gli furono offerti gli scarponi di nostra gente, la picozza di nostra gente, come doni volivi che ricordassero l'eroismo indimenticabile, il sacrificio rude e sanguinoso degli Alpini: eroismo e sacrificio pronti sempre a rinascere nel nome di Savoia e nel segno del Littorio. Ora Augusto Turati sta per tornare ancora a Torino por una di quelle adunate austere che sembrano rinnovare, in un'atmosfera'più pura, più ossigenata di gloria e di grandezza conseguita, i convegni comunali di Pontida. Sta per tornare; e Torino lo attende: per dirgli che ha ben capito il comandamento; che ama la disciplina secondo la santa abitudine delle sue innumeri generazioni di soldati fedeli; che è perfettamente in rango; e che aspetta ordini. LUIGI POLLINO.

Persone citate: Augusto Turati, Cavour, Duce, Luigi Pollino, Turati