Romanzo d'Australia: Vasco

Romanzo d'Australia: VascoRomanzo d'Australia: Vasco ] Alla memoria di Louis Chadourne, il- nel Pot au nolr fiutilo e ritrasse con colori possenti 0 crudi una razza « una civiltà, Marc Chadourne ha de- dicalo il suo Vasco fParis, Plon ed.), e l'offerta fraterna rivela una curiosa affinità di temperamento. Chi si rammaricò di veder troncata dalla morte la carriera dell'autore dell'Inquiète adolescente, ritrova nei romanzo dell'epigono la stessa forza incisiva, la pagina lavorata ed oscura, il desiderio di evadere dai ranghi di una civiltà monotona 0 stanca, priva di richiami. Laureato in diritto, uscito dalla Scuola di scienze politiche, Marc Chadourne parti per l'Oceania solo nel 1921, ma giù dal terniiiiH della guerra un'acre impazienza In ardeva: òggi, a trentadue anni, ha percorso l'America del Nord (California, Louisiana, Colorado), Ni isole del Pacifico, l'Affrica Centrale. Il suo libro e datato da Nuka-Hiva, e reca corno leit-motiv questi versi di Mallarmé: Au scili 90ucl de voy.nrer Outre uno Indo splendido et trounle Co sahit solt lo messager D11 tenips, cap quo ta ponpe doublé... i! (piale ha dato anche quel € sourire flit pale Vasco » ond'è sorto il nome del protagonista. Storia di una. fuga dal vecchio mondo, ma senza nessun artificio alla Paul Morand, a nessuna concessione al gusto decadente di coloro che palpitano per quattro note esotiche del flauto iU uno Stevenson ria strapazzo, o del violoncello di un Loti da sobborgo. Chadourne. fi uno scrittore probo, che ha il coraggio di riprender tutta la materia ab avo, di riscrivere con le proprie parole anche delle scene, ahimè, non più originali. Appunto questa onestà ed ingenuità lo hanno tenuto indietro tir-ila corsa del premio Goncourt, fatta per cavalli leggeri il cui nome, dopo qualche mese, non si trova più nemmeno su di un programma editoriale, li invece Vasco merita di venir segnalato ai lettori attenti ed esigenti, come un libro della vena di quelli di Conrad, ma altresì fra i più notevoli ultimamente apparsi, e 1 più significativi. La sua sincerità autobiografica rispecchia l'inquietudine di tutta una generazione di disadatti e di refrattari, un fenomeno sociale che esiste all'infuorl della cattiva letteratura che sovente lo traduce, e di cui occorre tener conto. Vasco è un uomo eh? la. guerra ha scardinato da una. concezione artistica, ed epicurea della vii ;. e tolto da una determinata cornice sociale, e clic quando il giorno dell'armistizio arriva sente di non potere più rientrarvi. Le dure esigenze economiche non lasciano del margini all'ozio, l'atmosfera intellettuale raffinata è scomparsa. Chi apre un romanzo del 1910 — di I. L. Vaudoyer, per esempio — avverte subito la stilizzazione della vita e dell'amore allora in uso, favorita da tempi di una indimenticabile —- per chi l'ira conosciuta — dolcezza e letizia. Il polso dell'Europa non tradiva la febbre, gli scrittori stiracchiavano con graziose ornamentazioni dei fatterelli galanti per trecento pagine: erano i giorni delle commedie brillanti In quattro atti e dello operette viennesi. L'esistenza « au ralenti % diventò, di punto in bianco, impossibile e gli Individui come Vasco non respirarono più: tutta la lóro brama di vento e di sole, non fu, in fondo. Che la rivolta dèlia pigrizia offesa: « ti ricordi della prima estate del dopo-guerra, di quel luglio color di bitume che saturò di ritornelli di canzoni, di odor di essenza e di mètro gli smobilitati vestiti di nuovo... Li riconoscevate sulle terrazze dei caffè, sui balconi delle case, al loro aspetto di gente che sembrava cercare intorno a sè una beatitudine che non esisteva. Il bisogno di spazio mi faceva soffocare. Rimpiangevo il Vardar, Ostrovo... •. Sul punto di esser ricacciato nel gorgo e di dover nuotare sulle nuove acque, stretto all'eredità paterna e ad una donna qualunque, Vasco trova il modo di salvarsi da un'Europa per lui e i suol coetanei intelligenti (che la :,'ran massa non s'accorse di nulla e si rimise al giogo) irriconoscibile; accetta una lontana e meschina e precaria gerenza commerciale a Tahiti, con frenetica gioia. Ma la romanticheria che lo travaglia gli fa subito fuggire la città ed 1 suoi abitanti, per vivere da vicino a contatto con la natura, la violenta e sensuale natura di quel paese caldo umido luminóso, che sfibra e fa imputridire i vegetali e le costruzioni, dà origine a un rinnovamento e disfacimento perpetuo di tutte le cose. In questo torpore splendente e allucinai te Vasco si sprofonda: che importano gli affari da sorvegliare, i pacchi di giornali che giungono dall'Europa a testimoniare che altrove la mischia quotidiana è sempre più densa e fati cosa? Il Pacifico attornia con le sue distese sterminate l'isola in cui Vasco si abbandona ad un'anestesia morale che lo tuffa in un mondo nuòvo di sensazioni a di Immàgini, gli confonde 1 piani e le prospettive dell'esistenza, lo persuade che la vita è facilità e pace : bagnarsi, prèndere 11 sole, mangiar delle frutta, assistere a delle danze; ascoltar delle cantisene. Ed ecco Plessis, vagabondo americano, entrar nella sua vita cóme una coltellata, e do minarla. (A persuaderci della debolez «4 dei ribelli del gènere di Vasco, Ve pisodio è sintomatico). Tutta una la-adizione rispolverata fa la sua raconirpai&a: questi scrittori modernissimi risuscitano il tipo romantico dell'iuomo fatale, alla Frédériick Leinaiitre, e non se ne accorgono, Non si può accettare dunque Plessfs che come una convenzione letteraria, 0, megìtóo, una « rappresentazione t dello spirito inquieto e ombroso di Vasco, ni quale ha bisogno di sentirsi trascinato e legato à quatouino piti forte di lui, da ammirare e seguire Gli eroi di Conrad (ripensate un mo mento al .protagonista di The rèsene, a Lord lini) entro l'alone nascondono la j parie ingrata e terrestre del loro vero f ssere — quella che lo scrinerò ha conosciuta od osservata —; non ve diamo in Plessi* e neil suo graduale ■assorbimento di Vasco, che delle illusioni e finzioni stilistiche, per quanto pairticolarmente scintillanti e brillanM. La figura di Dinah, le escursioni marine e le danze notturno sono descritte con un inchiostro un po' bituminoso, ma destinato a non sbiadire. E ciò cho dà sapore al libro è appunto questa tinta viva della pag.ima e defila frase, la durezza di certe notazioni (« I* v.lil.lage était plein de belle.-, fl'W-es indigònes... », e le righe successive). 1,1 orino senso dell'orrore di alcuni fatti ed incontri: senonche. 10 sforzo fi palese nel quadri più tragici, e tutto l'episodio di Man pitia, dove Vasco, pieiseis e la loro donna vìvono insieme a un sorvegliante di schiavi su di un isolotto corallifero sottoposto a uno sfruttamento intensivo, rivela il flalo corto di Chadctirn*» nlle prese con mia materia che solo un Conrad avrebbe potuto e saputo padronegglatre. Il francese prende la aia rivincita nell'ultima parte dèi romwnzo, quando Vasco e Dinah riparano alle Isole Marchesi, a Hi/va-Oa, dove si spengono gli ultimi cannibali e la razza australiana agonizza: « Unti dimora di ombre; l'ai di là. Un'isola dominata da dei picchi solcati da crepacci azzurrastri. Nelle valliate scoscese, acque cantanti e trulli a profusione, coinè nella Bibbia. Attraverso le palme, cade come dalle, vetrate di ima cattedrale l'Ineffabile luce superna. Degli eden, e dei eiirniite.ri... lina sfltata di terrazze nere, croi delle catapecchie sfondate, e l'odore dei mangili infraciditi.. Gin ulitiirni abitanti, troppo h<\H.t por vivere, spia, ino dalla soglia dei loro abituri, tra i bimbi scarniti e i porci neri, strizzando Ironicamente l'occhio malizioso entro il volto già cerchialo d'ombra, la morte e gli stranieri... ». E Plessls? LI ha raggiunti. E un giorno — dice a tutta prima Vasco — si « è fatto lebbroso» (il contatto con ima donna durante una danza sotto la. luna, l'aver abitato una rasa abbandonala da lebbrosi, lo predisponevano all'atroce malattia) e ha sostituito n^i lebbrosario di. A latra il vecchio guardiano affetto da elefantiasi e che cercava nel rimpatrio un'ultima speranza di guarigione. Vasco invece non ha potuto resistere all'umiliazione di veniiir superato dal suo modello, alla tortura di non sentirsi eroe e credente. Ed ò fuggito. Ma la verità è diversa. Nel lungo colloquio con l'amico dell'adolescenza a cui si fi confessato, Vasco è stato reticente. E che il suo racconto romanzesco mentisse, Il primo è riuscito od appurare solo per caso. Ha appreso cosi che Plessiis. in luogo di aver fatto una fine edificante, era caduto nella mani della. Giustizia americana per contrabbando di alcool, che Dinah, Ja snella 0 patetica amante, era un ornamento della galanteria di Papeote. E il diario di Vasco glll dà la chiave del reale epilogo, citi aveva temuto di aver la lebbra, e chi eras) affannosamente gettato sulle vie della fede, non era PUessis, — mal sbarcato alle isole Marchesi, — ma lo stesso Vasco. Però, quando 11 custode del lebbrosario aveva già accettato di partire, durante l'ultima nòtte trascorsa tra i mosto, a figura d'uomo, Vasco si era seniitto venir meno! il terrore di quello creature vagolanti sotto la luna aveva stroncato ogni proposito di sacrificio 0, scritte due righe in fretta per giustificare la diserzione, era fuggito ad imbarcairsl: « Tu vas rentrer dans la roue, panni le petlts hommes » Seppellito suo padre, Vasco si sente riprendere dalla terra natale, dai viscidi tentacoli parigini. Ma neppur intesta volta perde la partita. Ed eccolo ripensare alila partenza: un posto al Congo, un vapore per Noulilva...? 11 miraggio oceanico lo riassorbe, e di Vasco non resta, nella memoria dell'amico, che 11 pallido sorriso, Marc Chadourne deve a Conrad anche l'orchestrazione del suo libro, quel modo di comporre a frammenti,1 quei racconti indiretti e quasi di scorcio che tanto raffinano la qualità del romanzi dell'inglese, creando — come in « Chance » — la poesia intorno ad un fatto che, esposto alla maniera di Maupassant, sarebbe rimasto nel limiti delia cronaca. Riepilogata nella sua linea maestra, la favola di « Vasco » è triviale: tutto il merito dello scrittore sia nella maniera in cui i piani del racconto si incrociano, gli ambienti si intersecano, gli sfondi si mescolano. Le impressioni australiane sono rievocate in una vecchia casa della provincia francese, e le ondate del Pacifico battono contro mura decrepite. Senza la creazione sapiente di alcune zone di ombra, « Vasco » sarebbe un Qualunque romanzo d'avventure; ciò he lo caratterizza invece è la geniaIdia con cut un tema assolutamente letterario. — evidentemente Ispirato da una meditazione di MaKairma — va prendendo aspetti di vita e bagliori di poesia. L'avere Marc Chadourne viaggiato in Australia e sentito autobiograficamente il suo eroe non spiega, dunque, tutto 11 vaiare del romanzo. Il quale infine rappresenta l'indizio che i narratori francesi contem poranei stanno mettendosi alla scuola degli ultimi inglesi, che seppero assimilare Cecof in guisa magistrale, Questo rinnovamento del romanzo europeo mediante la pura tecnica — 31 può dire — del racconto, non è stato avvertito ancora in Italia che da qualche critico: gli autori di professione sembrano — in penere — o non essersene accorti o non farne caso, READIR

Persone citate: Goncourt, Louis Chadourne, Marc Chadourne, Marchesi, Maupassant, Paul Morand, Stevenson