Cascina travolta da una frana

Cascina travolta da una frana Cascina travolta da una frana La madre c A figli sepolti ■• Due morti e 2 feriti -• L'opera di salvataggio Acqui, 30, notte. Stamani, verso la 5,30, una frana del volume di me. 400, si abbatteva sulla casa colonica di proprietà dol cav. Silvio Tnnossl, abitata dalla famiglia di certo Benazzo, soprannomi-nato Canon. Rimasero sotto le macerie la moglie, crrta CavaUero Teresa, d'anni 50, e i figli Pierino, d'anni 18, Vittorio, d'anni 16, Giovanni, d'anni 13, ed Emilio, d'anni 11. li padre si era alzato por primo da letto, ed era usdto per attendere alla cura di alcuni poliedri, allogati in una parte della cascina che è alquanto distante del punto su cui si abbattè la frana: un altro figlio si trovava a Kivalta Bormida, presso la fidanzata. Essi poterono cosi sfuggire alla frana. Dato l'allarme, accorrevano tosto alcuni vicini, che riuscivano ad estrarre dalle macerie il Pierino ed il Vittorio, il primo leggermente ferito alla testa, l'altro Incolume. Intanto giungevano i militi della Croce Bianca agli ordini del dott. Ivaldl, un drappello di militi del 39.0 art. al comando del tenente Rizzo, i carabinieri col maresciallo Gentili, i pompieri ed i vigili urbani al comando dell'ispettore Vigorelli, la Milizia col capo-squadra RìzzogUo ed II maresciallo capo Bocazzella per la P. S. Tutti andavano a gara nel dar prova di abnegazione e di sacrificio per portar pronto soccorso agli infortunati, nella speranza di poterli ancora salvare. Si distinsero nell'opera di salvataggio carlini Giuseppe, Bovo Giovanni, Martini Sebastiano Guidobono e specialmente il pompiere Avigo Mario ed il carabiniere La Daga Giuseppe i quali, sotto la guida dei dottori lvaldA e Ramorino e del geom. Chiazza, riuscivano ad «strane, dopo Infiniti stenti, la madre, ferita in varie parti del còrpo ,e poco dopo il cadavere del figlio Giovanni e verso le 16 quelo dell'Emilio. Intanto sul postò giungevano II Podestà conte Buglione di Monale ed il segretario polltìoo conte Veggi di Castelletto, I quali si prodigarono in opere di conforto ai superstiti. La sventurata madre ed il figlio ferito vennero trasportati, per.le cure urgenti, all'ospedale, mentre il pretore, cav. Ingrassta, accompagnato dal cancelliere Borreani, giunto per le constatazioni di legge, dava il nula osta per la rimozione dri due cadaveri che vennero trasportati nella sala mortuaria dell'ospedale stesso a disposizione doll'Autorità giudiziaria. Nel disastro perirono pure due buoi e rimase gravemente ferito un manzo che dovette perciò essere ucciso La notizie dalla grave disgrazia, sparsasi in un baleno in città, vi produsse la più penosa impressione.

Luoghi citati: Acqui, Monale