Gli scandalosi mezzi di tre Audaci truffatori per carpire ingenti somme

Gli scandalosi mezzi di tre Audaci truffatori per carpire ingenti sommeGli scandalosi mezzi di tre Audaci truffatori per carpire ingenti somme noma, 27 notte. Innanzi alle sesta Stazione penale Bella Corte d'appello, si è lnizi.ua oggi la discussione del ricorso interposto dal prof. Pièiro Canialupi, dal pittore Francesco Vittorio Galvani e liull'avv. Ugo Buisani. avverso la sentenza del iribunale di Roiiia, c!ie condannava rispettivamente i primi due a 13 anni di reclusione, cinquemila lire di multa, e due anni di vigilanza speciale e 11 Bassani a 2 anni e ti mesi di reclusione e 1500 lire multa. I fatti che dettero origine al processo, discusso nel luglio scorso dinanzi alla tredicesima sezione del nostro Tribunale, presieduto dal coinm. Guidoni, suscitarono, per la notorietà delle persone, un certo clamore. La questura di Milano denunziava nel febbraio 1927 all'autorità giudiziaria il Cantalupi, il Calvano e il Bassani, perche, in correità fra loro avevano tentato di ottenere dal rag. Giuseppe Fasana un prestito di 100 mila lire, affermando che tale somma occorreva al Capo del Governo. Per convalidare questa loro affermazione, essi esibirono uno scritto apocrifo dell'on. Mussolini, diretto al prof. Cantalupi, in cui si diceva che la proposta Bassani poteva fare il suo corso c si esprimevano i ringraziamenti al Cantalupi e al Bassani. Come avvenivano le truffe Nello studio di quest'ultimo a Milano, furono iniziate le trattative e ivi il Cantalupi conobbe il rag. Fasana, a cui precisò i termini del contratto. 11 ragioniere avrebbe dato le cento mila lire contro il rilascio di cambiale, a vallante e mittente il Calvani e girante il Cantalupi. La sera stessa del colloquio, 7 febbraio, il Bassani par lì per la capitale, mentre il Cantalupi die era insegnante al lì. Liceo Ma miani dì Roma, rimaneva a Milano e fissava per l'indomani un secondo colloquio col Fasana. Questi mcoaninciò a insospettirsi e mise a parte di ogni cosa il Questore di Milano, commi. Torsello.. Fu cosi che l'abile raggiro verme scoperto, li giorno dopo il Questore potè assistere non visto, al secando colloquio tra 11 Fasana e il Cantalupi, e non appena il professore ripetè che la somma occorreva al Capo del Governo, il commendatore Torsello entrava nella saia e dichiarava in arresto il Gantai'Uipi. lì Questore d1 Roma procedeva in pari tempo all'arresto del Bassani e del Galvani. Appena la Giustizia mise le mani sui tre avventurieri, vennero olila lue altre numerose truffe compiute dal Canialupi, dal Calvani e dal Bassani m complicità fra loro. Cosi si assodo che nel maggio 1925, sempre col far credere che 1 on. Mussolini avesse bisogno di denaro, i tre .riusciTono a sorprendere la buona fede dell'avvocato Ortensio SpigorelLi e del comm. Giuseppe Vicentini, i quali, a nome del Credito Nazionale, versarono loro 100.000 lire. Altre 10O.UO0 lire il Cantalunl e il Cervoni riuscirono ad ottenere dagli stessi sovverti in. Le indagini accertarono altresì che il Cantalupi e il Calvaml, nel settembre dei 1925, ottennero col solito mezzo truffaldino dal comm. Cussi, direttore dell'Istituto di Credito mobiliare di Milano, 150.000 lire e rilasciarono tre effetti di 50.000 lire ciascuno, nonché per maggior garanzia, altre tre camolati a fuma di Benito Mussolini. Gli effetti, allo, scadenza, furono pagati. Dal comm. Morin, direttore della Banca itaJc^brltannica, il Galvani e il Can taiupi, sempre con lo stesso sistema, ottennero altre 250.000 lire. A scarica barilo Per tutta questa serie di azioni criminose, i tre furerò rinviati a giudizio sotto l'imputazione, il Cantalupi e il Calvani, di falso e truffa, e il bassami di truffa in danno del Credito Nazionale e di tentata truffa in danno del rag. Fasana. Dinanzi al Tribunale, il Canialupi e il Bassani si dissero vittime di male arti del Calvani, cercando di scaricare su di lui ogni responsabilità e affermando che i denari in così malo modo carpiti, erano andati a finire nelle tasche di lui. li Calvani, invece, protestò la sua buona fede, dicendosi, a sua volta, vittima del prof. Cantalupi, del quale ignorava le malefatte. • Poiché la sentenza di condanna condonava «Hidizionalniente ai tre imputati dine anni di reclusione» l'aw. Bassani è comparso in Corte d'Appetto in libertà, avendo scornato la pena, il prof. Cantalupi e difeso dagli avv. Nicolai e Mdliella, il Galvani dagli avv. Crispo e Barbaresi, il Bassani dagli avv. Escobedo e Storero, quest'ummo del Foro milanese. Sostiene l'accusa ili comm. Kubbiani. Dopo tuia esauriente relazione del consigliere, comm. Bevilacqua, vennero interrogati i ricorrenti. Il Cantalupi, come già innaffiai al Tribunale, sostiene la sua buona fede, dicendo che mai sospettò della falsità dei noti documenti, che gli venivano rimessi dal Calvani. il Bassani protesta anch'egli la sua innocenza e dice che dette il suo concorso alle operazioni finanziarle in oisoussiane, mai sospettando che fossero delittuose, deca le grande fiducia che egli aveva nel prof. Cantalupi. il Calvani si è rimesso ai suoi difensori. ' L'udienza viene tona alle 15,30 e rinviate al 3 febbraio per la discussone. Assolti dall'accusa jjFhOMdl* deliberato della prepria casaGasala Moni., 27, notte. ■odo campirsi oggi dinanzi al nostro Tri Baaate i coniugi Dorato Costantino e Manacorda Angela, da Oddatcneo Piccolo, imputali d'avere nella notte del 28 aprile 1927, appiccato il fuoco alla propria casa al fine di percepire, dalla Società, presso cut erano assicurati contro l'incendio, 11 relativo premio. Oltre alla Società assicuratrice era interessato all'esito del procosso ceno Trlcerrl Lorenzo, proprietario d'uno stallile attiguo a quello del romulei Dorato, stabile clic fu paro danneggiato dall'Incendio. Il dibattito, riuscito interessantissimo pel numero rilevante del testi, si 6 concluso però coll'asdolozione degli imputati per Insufficienza di prore. Difensori gli avvocati Manacorda e Cappa del Foro Casalese. inssLlngesrinrudppdblldptvmDtngii

Luoghi citati: Milano, Roma