Augusto Turati esalta Mussolini e il Fascismo nella grandiosa adunata di Milano

Augusto Turati esalta Mussolini e il Fascismo nella grandiosa adunata di Milano MOLTITUDINE DI POPOLO IN ASSEMBLEA Augusto Turati esalta Mussolini e il Fascismo nella grandiosa adunata di Milano « Sarà domani storia quello che oggi è travaglio: l'applicazione della (Carta del Lavoro, Io statuto nuovo della gente che si affatica». ù i e , e o i i , e o a n e o a e i e a i e Milano, 21, notte. . La\ città ha assunio da stamane asnetii di festosità. I trams hanno inalberato gli emblemi nazionali e cittadini, su molti balconi è stato esposto il tricolore e.tutte le vetture .automobilistiche in servizio pubblico hanno ornato la parte posteriore del mantice con scritte inneggianti al Fascismo e a Mussolini. 1 Sui muri e stato largamente affisso un manifesto del segretario federale Giampaoli, col quale si salutano i gerarchi del Partito e membri del Governo^ ospiti della città. Col treno delle 8,30 di stamane è giunto da Roma, accompagnato dalla sua signora, 11 sottosegretario alle Corporazioni, on.' Bottai. Col successivo direttissimo di Sai-zana, son poi giunti alle ore 9, 11 Segretario generale del Partito, on. Turati, 11 ministro dell'Sconomia nazionale Bell'uzzo, 11 comm. Marinelli segretario generale amministrativo.-gli on.ll Starace, Maraviglia, Bisi, Bonardl, Ricci e Alfieri, il comm. Piero Parinl segretario generale dei Fasci all'estero. A riceverli alla Stazione centrale erano convenute numerose le autorità cittadine. Appena giunti, tanto l'on. Turati quanto le altre autorità sono passati nella saletta reale, mentre la musica suonava l'Inno fascista e la folla che si era intanto addensata, prorompeva .in calorosi applausi. Dopo un breve e tcordisle scambio dt saluti i gerarchi ootfo^racàtl in città lii automobile. Dopo aver ricevuto vario personalità, l'on. Turati e gli altri membri del Di rettorio nazionale, accompagnati dAle autorità e dai gerarchi locali, hanno visitato niella mattina le sedi del Gruppi Corridoni, Oberdan, Baracca e del grappo di Dergano. Al ritorno, l'on.le Turati e gli altri membri della Direzione del Partito «v del Direttorio si Sono riuniti in Prefettura, dove il precetto Pericoli ha offerto loro una colazione intima. S. E. Turati ha avuto collomil col gr. uff. Arnaldo Mussolini, direttore del Popolo d'Italia, col Podestà, on.le Belloni, con 1 vice-podestà gr.' uff. Mor- fagni e on. Torrusio. col. gr. uff. iiampaoll e con altri dirigenti del Fascio. L'adunanza del Direttori lombardi o veneti un, Alle 16 ha avuto luogo al Palazzo del Fascio l'annunziata riunione dei Dlrettorii e dei segretari del Fascio di Lombardia e della Venezia Tridentina. La via Mirone, dove il palazzo ha sede, fin dalle 15,30 era tenuta sgombra da vigili urbani a cavallo ed a piedi e da carabinieri in grande uniforme. Una' numerosissima folla staziona nella via e applaude le personalità che giungono. Il salone del palazzo è gremito di rappresentanti*" sulla loggia superiore hanno preso posto i segretari politici, 1 porta bandiera ed 1 porta gagliardetti; nella platea sono l direttori regionali, tre i quali festegglatissimo quello della Venezia tridentina. Tra i pruni a giungere, sono l'on. Suardo, in divisa di generalo della Milizia ed il quadrumviro on. Bianchi. Alile 16.45 è giunto l'on. Turati, accompagnato dalle alte gerarchie del ParMito, dal Prefetto, e dalle autorità co munaJi; egli è stato accolto da prolungati applausi. Sul palco degli oratori prendono infine posto 11 ministro Belluzzo, 1 sottosegretari on. Suardo. Bottai, Bianchi, Bisi, gli on.ll Alfieri, Starace, Farinacci, Torrusio, 11 commendatore Melchlorri, comm. Marinelli, il Prefetto Pericoli, il podestà on. Belloni, il comm. Arnaldo Mussolini, il comm. Giampaolo il generale Vanni* li console Dabbusl. Un applauso scrosciante, interminabile, seguito da un triplice aiolà, si leva da tutta l'assemblea: gli astanti In piedi inneggiano al Duce, all'on. Turati ed al Fascismo. L'on. Turati inizia il suo discorso ai segretari politici ed ai Direttori! regionali, inviando prima un pensiero al Duce. Egli ricorda due recenti vittorie: quella economica e quella definitiva >rl. valutazione monetarla, battaglie alle quali il Partito Fascista ha portato il contributo della sua disciplina e della sua tenace volontà. L'on. Turati, dopo un felice raffronto tra Fascismo e Bolscevismo, pronuncia 11 discorso vero e proprio, che può definirsi 11 programma destinato a segnare Ma linea di condotta per le battàglie avvenire ai Direttori! regionali ed al segretari politici. - L'on. Turati ha tetto im esame com pleto e profondo di tutta l'attività del Partito nell'anno V. mettendo in rilievo 11 grande contributo di fede e di bontà recato nella battaglia economi ca ed in quella per la rivalutazione della moneta. L'oratore ha poi diffusamente parlato dell'attività del Parti lo nel riguaxdt del problema sindacale affermando che. con la creazione dei* Comitati intersindacali, si è veramente determinala la possibilità del sistema corporativo. Continuando nell e some ha messo in luce le ragioni poli tiche del sistema dell'Investitura dal l'alto, illustrandone gli importanti ri sultati ottenuti Tra l'attenzione vlvis sima degli intervenuti, ha affrontato l'esame dei compiti futuri del Partito cui sono riservate ancora difficili battaglie, ed ha concluso riaffermando la certezza che il1 Partito, perfezionato nel suol ordinamenti e migliorato ogni giorno nel suoi quadri, sta< veramente per diventare ^ueli'esercito di silenziosi te¬ nSvbnscSrmdrpntctaavrqsmdManltgcDtdcbtefnc e o a l r ¬ naci ed operanti che II Duce sogna. R Segretario generale del Partito ha invitato quindi i dirigenti del Fasci lombardi ad esprimere la loro opinione e nessuno avendo chiesto la parola, l'assemblea si è sciolta tra rinnovate acclamazioni al capo del fascismo ed al Segretario generale. Il discorso dell'on. Turati, che è durato oltre un'ora, è stato seguito con la massima atterfzione e, nonostante il divieto fatto in precedenza, è stato varie volte interrotto da fragorosi applausi. Alla fine l'assemblea ha rinnovato al segretario generale del partito una manifestazione imponente. Terminata la riunione l'on. Turati con i membri del Governo e del direttorio nazionale del Partito, si recano alla sede del Popoto d'Italia dofe ha avuto 'luogo in loro onore un ricevimento. Turati, Il ministro BfeHuzzo ed 1 Sottosegretari di Stato, 1 membri del Direttorio nazionale ed 1 deputati hanno quindi^visitato la nuova Casa del Fascio milanese, che hanno poi lasciato fatti segno a nuove e vibranti acclamazioni. a L'Immensa attemblta Stasera, poi, nel grandioso Palazzo dello Sport — il più vasto ambiente di Milano, capace di 20.000 persone — ha avuto luogo l'annunciata assemblea del Fascio milanese. Essa è riuscita-veramente imponente.' Là città fin dalle 19 era andata risuonando di musiche e fanfare, dietro alle squadre che la percorrevano tutta, provenendo dalle, sedi più lontane, sfilando militarnieme coi gagliardetti in testa e fatte segno ad applausi. Ininterrotti. Palazzi pubblici e privati sfolgoravano di luminarie, come nelle ricorrenze più solenni. Da Porta Sernplone cominciava 11 servizio d'ordine. Via Domodossola, che prospetta direttamente il Palazzo dello Sport, era cintata da fantasmagoriche arcate di luci tricolori e l'intera facciata del palazzo brillava, di decorazioni luminose, mentre campeggiava nel centro, sotto un enorme fascio littorio, la scritta: ■ Viva 11 Ducei ». Anche all'Interno U palazzo era trasformato. A destra la tribuna, tra due fasci ornati di bandiere, e- in avanti, nel mezzo della tribuna stessa, una spe eie. (M piccolo pergamo per gli oratori, con al lati due trasmettitori radio. La tribuna era sormontata da un nitido e grande ritratto di Mussolini; un altro profilo deLDuce, splendente di lu ce rossa, era dirimpetto. Nel « parterre » era stata sovrapposta una pavimentazione in legno per i vari settori riservati alle diverse rappresentanze dei Fasci, dei Sindacati, ideila stampa ecc. La massa entrava aifndate tra alala ed evviva. In meno di mezz'ora riempi letteralmente l'anfiteatro-Un foglio. Il Drappo Verde, del Gruppo Batti sti, distribuito a migliala di copie « dispiegato dalla folla, faceva spiccare una nota curiosa di chiazze bianche nel fondo tutto, nero. Le musiche, una diecina, elettrizzarono ancor più Tarn biente, alternando I diversi e più noti inni fascisti. Molti gagliardetti furono disposti ai fianchi, della tribuna. Tutti gli altri erano tenuti alzati nelle gradinate, accanto al cartelloni che nidi cavano i gruppi. Sulla tribuna fu invece portato 11 vessillo dell'Associazione nazionale dei Mutilati. Alle musiche la folla faceva eco con cori entusiastici, che si diffondevano nell'Immenso palazzo, vibranti. Fasci di luce azzurra si incrociavano .sulla moltitudine e sulla selva dei gagliardetti variopinti e sulle scritte di seta « Viva il Ducei ■, « Viva Turatiti, «Viva Giampaolil ». Un mazzo di fiori bianchi, offerto dalle Piccole Italiane, è appuntato sulla spalliera del pergamo. Sono le 21. Uno squillo annunzia l'ingresso dell'on. TuratL Subito dopo due o tre mùsiche contemporaneamente attaccano * Giovinezza ». Le autorità, che già sono sulla tribuna, si scostano e il segretario del Partito compare con accanto il segretario federale lombardo, Giampaoll, il gr. uff. A. Mussolini, poi 11 ministro Belluzzo. 1 sottosegretari Bottai. Michele Bianchi, Suardo, e 1 capi del Direttorio nazionale Starace, Marinelli, Maraviglia. VI sono anche il Podestà di Milano, on. Relloni con 1 vice-podestà Morgagni e Torrusio; 11 vice-segretario della Fe derazlone fascista milanese cay. Rino Parenti con tutti gli altri membri del Direttorio, il gen. De Pinedo, 11 gen Cattaneo, l'on. De Capitani, 11 gen. della.MIHzIa, on. Ferretti. 1 senatori Baldo Rossi. Sajmoiraghi. Crespi, Treccani; 1 deputaH on. Negrlnl, Lanfranconi. Venlno, Maggi, il gr. uff. Sileno Fabbri, il console Dabusl, donna Pepe, il comm. Mala, segretario del sindacati milanesi, il console Martinattl. Gli alala, le acclamazioni, gli evviva erompono come un uragano sotto la volta Infinita, Turati' sta ad osservare a lungo, girando ovunque lo sguardo aorpreso e commosso- Poi si volge a Giamnaoli ed ha per lui parole di viva ammirazione per l'imponenza di tanta folla. * Lo forzo fasoUto milanatl Dall' alto echeggiano ancora gli squilli, il silenzio si fa Immediato. Ma rio Giampaoli legge con voce squillali te e forte la'sua relazione. Egli dice: « Il fascismo milanese presenta al Duce, all'on. Turati, alle supreme gerarchle di Governo e di Partito, all'alta autorità gerarchica qui rappresentata, a tutte le altre autorità civili e mili¬ tnsgmscshqtcppRtcgttddtidmgmpY a o o 1 , I e o l o , i a a e a a a i a l a , ¬ tari, il suo perfetto inquadramento, che non è apparente ma sostanziale. Il Fascismo di una grande città può essere giudicato attraverso1! comunicati e le manifestazioni esteriori, come può essere giudicato per le opere silenziose compiute e per i risultati ottenuti Noi siamo certi che 1 gerarchi, l quali ci hanno fatto l'onore di presenziare a questa assemblea, vorranno tenere conto, nel giudicarci, solo di questo secondo elemento; e, forti della loro approvazione, continueremo nel, lavoro proficuo per le future affermazioni del Regime ». Il segretario federale dà quindi notizia dell'attività del Fascio di Milano, che conta 18.000 iscritti, divisi in 39 gruppi rionali, dove si polarizzano tutte le attività delle diverse zone cittadine e che non sono soltanto centri di riunione per 1 fascisti, ma dove si discutono e si risolvono problemi di vitale importanza. La milizia conta 3000 iscritti ed 1 manipoli portano 11 nome delle vecchie squadre d'azione o di martiri fascisti o di eroi caduti nella grande guerra. Egli dice della notevoleattività s della Milizia nelle sue varie manifestazioni e dello spirito di disciplina che vi regna sovrano. L'avan guardia è formata da circa 10.000 gre gari. 1 Balilla sono 15.000 e sentono tutti l'orgoglio di appartenere alla famiglia delle camicie nere. Il Fascio femminile ha più di 1000 iscritti e 3000 picoole i^llaie--e 2000 giovani italiane completorio" 1 qua'ari'dellè"forze fasciste milanesi. Il Segretario federale afferma che, se 11 numero dei tesserati è rilevante, ciò si deve al fatto che non esiste nei ranghi alcun dissidentismo edT ha l'orgoglio di comunicare, che In cinque anni, rarissimi furono gli espula} per indisciplina ed è pure vanto del Fascismo milanese quello di essere stato, dopo la rivoluzione, irriducibile avversario di tutte le violenze. Y « Negli ultimi due anni — egli soggiunge — il popolo si è cosi avvicinato cllMsgrsitfiècPdrdficdr0-----0— -i- f^ì--l-.v si o vv/ji ov viuiunuu a noi, per la previdenza e le opere del,regime, da poter affermare ohe tra breve non vi saranno più distinzioni e che tutti concordemente esalteranno wl nome del Duce gli anni di passione che abbiamo vissuto e benediranno I martiri della grande guerra ed i martiri fascisti, artefici gloriosi di questa nuova Italia ». Parla poi del Dopolavoro, che si è affermato in modo particolare nel Sindacati operai, e ne prende occasione per ricordare la perdita del camerata caduto JPersindo Giacomelli, alla cui memoria rivolge un commosso saluto. Ha accenni quindi all'inquadramento delle organizzazioni industriali, all'opera delle cooperative, all'azione che svolgono il Comune ed il Prefetto. L'opera sindacala a assistenziale Mario Giampaoli prosegue dicendo che l'esperimento dei gruppi aziendali non poteva darà migliori frutti e si sofferma-sullo sviluppo e sull'attività di ciascuno di essi. « I gruppi aziendali — aggiunge egli — mi hanno inesso nella condizione di poter visitare tanti stabilimenti, anche quando ai lavoratori venivano richiesti del sacrifici di salario, sempre accolto benevolmente. Dovunque ho parlato del Duce che ama il popolo e posso dire, senza tema di smentita, che il Capo del Governo è riamato di uguale affetto. Che importa se ci sono ancora dei singoli che non vogliono, per partito preso, essere dei convertiti, quando la massa, giorno per giorno, si avvicina sempre più al Fascismo T Senza alcuna pressione, settemila operai compiono un piccolo sacrificio settimanale allo scopo di' poter, colla loro presenza ripetere il 28 aprile in Boma a Benito Mussolini quanto io dico qui con le parole che mi detta il cuoce ». Passando a parlare della situazione economica delle masse il Giampaoll aggiunge : « Quantunque la funzione del Comitato intersindacale non abbia carattere cittadino, ma provinciale', permettete che io vi dica come tutte le controversie tra capitale e lavoro, sottoposte per la discussione, furono risolte con soddisfazione delle parti, perchè 1 rappresentanti degli operai e quelli degli industriali dimostrarono quanto* fosse forte in loro il sentimento della collaborazione ». R comm. Giampaoli passa ad elencare le opere assistenziali benefiche, notando che tutti i gruppi rionali fecero a gara per compiere opere di bene. Basterà ricordare che circa 10.000 bambini poveri furono inviati al mare ed alle colonie alpine, che vennero distribuiti oltre 30.000 cesti natalizi, mentre all'appello per la befana fascista risposero largamente 1 commercianti di modo che 8000 balilla poterono ottenere 11 fraterno soccorso del fascismo. Egli accenna quindi alle Iniziative culturali e chiude il suo discorso rivolgendo al Popolo d'Italia, giornale che è circondato dalla venerazione dei fascisti militanti e che col suo prezioso aiuto di osmi giorno rende meno crravoso 11 loro compito, al suo diretto re Arnaldo Mussolini, che cosi degna mente ha sostituito li Duce nella direzione, il saluto e la più devota riconoscenza. Applausi calorosissimi ed Interminabili alala al boce sottolineano la chiusura doli» relazione foderale. Il discorsi di Turati Prepde quindi la parola S. E. Turati che cosi inizia il suo discorso: « Dopo l'assemblea vibrante di Bologna, quadrivio strategico della rivoluzione, . questa imponente e fremente Milano, il Fascio"primogenito che conserva 'intatta la sua fresca anima legionaria! Non vuota cerimonia o parata, ma ufficio, del Partilo, cui'assistono, in intima, fraternità di camerati, i collaboratori devoti del Duce nelle fatiche quotidiane del governo, a significare col gesto e la presenza, che unica è la luce e la guida, unico lo spirito concorde ed assoluta la volontà. Ed il Partito, espressione viva e completa della volontà della Rivoluzione, che si raduna attorno al dirigenti per guardare a ciò che è stato compiuto % per fissare, all'inizio dell'anno il cammino che resta da percorrersi, irto di nuove difficoltà e luminoso di grandi speranze. I «Ho ascoltato attentamente ciò che. Mario GiampaolVci ha offerto: non pa rote ma opere, ta sua relazione, ricca di cifre fi di dimostrazioni, « veramente significativa e importante. Da tale documento balza vivida- l'illustrazione dei granài e èWvér'si èompl'Hèhe il Partito' assolve nella vita del paese: propaganda, cultura, educazione del giovani, assistenza, controllo delle attività sindacali ed 'economiche, disciplina de. gli sforzi, potenziamento delle energie produttive ». Lo gorarohla ooniaorata dalla laoo dal genio L'oratore illustra quindi particolar mente i compiti diversi, dichiarando Il ... — - ~ ,^ }] Partito non può perdere la sua e e e e i o caratteristica fondamentale e rivoluzionaria, ma resta e resterà l'avanguardia decisa e quadrata, che, agli ordini del Duce, trascinerà l'esercito in tutte le battaglie verso tutte le vittorie, avanguardia che da dieci anni si batte su tutti i fronti e che ha nei suoi ranghi uomini di pensiero e di aziona, costruttori ed educatori, artieri ed artisti. E continua: ■ Ouandh nel primi giorni dell'anno, il Direttorio dei Partito consegnò la tessera numero 1 al Duce, non compi un formalistico atto di osstquio e di protocollo, ma riaffermò — è vero peccato che taluni non lo abbiano compreso — che una sola è la gerarchia : quella consacrata dalla luce del genio. Ma nello stesso momento il Partito riebbe dai Duce la consacrazione del suo diritto-, quello di'essere il custode dello spirito della rivoluzione, unica espressione della passione^ e della volontà della razza. Ognuna delle pia grandi e vive forge del Begime sappia ed intenda che vive e vale in quanto è espressione del Partito; fuori sarebbe un ramo secco e morto, che può servire per un fuoco di paglia, non per accendere una luce nel tempo, nè per creare altre fiamme ». Dopo avere Illustrato la funzione spirituale del Partito in rapporto a tutta la vita del Paese, S. E. Turati continua: ■ Taluno ritiene che una avanguardia di un milione di uomini è troppo numerosa. A costoro — che evidente mente si sono assunti il compito di sfondare iporte spalancate — sarà bene ripetere che una massa di un milione è sempre una avanguardia di fronte a 50 milioni di italiani, raccolti dentro i confini ed operanti nel mondo, è appena sufficiente per fornir* i dirigènti alle supreme attività della vita dello Statole della Nazione ». Eserolto di credenti, ■OH aasta di associati L'on. Turati passa quindi a parlare del criterio della nomina del dirigenti dall'alto, criterio profondamente fascista, e che ha dato nei primi anni di applicazione risultati benefici, sopprimendo ogni residuo di mentalità democratica. E aggiunge: • ti dubbio che il sistem% diminuisca la possibilità del controllo è an nullato dalla realtà deliesperimento e dall'opera di epurazione, che mai è stata così intensa ed attenta. Noi siamo sii esercito di credenti, non una massa di associati. I gregari, gli umili e i fedeli, quelli che'si sono sempre gettati allo sbaraglio senza presentare i conti per le loro carni lacerate, quelli che non hanno mai conosciuto crisi di coscienza, comprendono ed amano questa disciplina cieca e bella, che impone però a coloro che sono in alto nella gerarchia il dovere sacrosanto di operare con onestà umile e rigida. « Il Duce vlaooiil a « E' per (putta senso quasi «aero Lmqmdcinmvddcdelia devozione • della disciplina, che abbiano «tato lo pivi OffidU «Otto**. e o o i o Le legioni e le coorti non dubitarono mai durante la battaglia economica e quella più aspra della rivalutazione mentre taluni uomini della finanza e della borsa tramavano e tremavano, le camicie nere ripetevano il laro credo-, il Duce vincerà! Gli umili "à i fedeli non hanno inutili impazienze, perchè sanno che tutto ciò che è stato promesso avverrà. Anàie se la legge non è promulgata, anche se la norma è oscura e incerta, anche se mille forze si oppongono, O milite ripete: U Duce vincerà! « Sarà domani luminosa realtà la maggiore potenza dell'Italia nel mondo,, e sarà realtà la rivoluzione corporativa, ■ che segna per i lavoratori di tutti i popoli una nuova Speranza ed una luqe di serenità. Sarà domani storia quello che oggi è travaglio; l'applicazione della Carta del Lavoro, lo statuto nuovo della gente che si affatica. Tutto sarà quello che proclama diritto la volontà dei martiri e la passione dei vivit ». Le interruzioni durante il discorso di S. E. Turati, numerosissime, furono di acclamazioni unanimi e fragorose, che raggiunsero 11 massimo calore al nome del Duca e che si prolungarono in ovazioni formidabili quando il Segretario del Partito disse appunto della grandezza del genio di colui che guida l'IUlia. L'on. Turati ha parlato con voce limpida e nello stesso tempo poderosa, tanto da essere ascoltato e seguito attentamente anche dalla gente appollaiata nei posti più lontani. Alla fine, mentre in piedi l'impressio-5 riante folla acclamava al Duce ed al Fascismo, l'on. Turati fu Circondato dalle autorità e da molti anche abbracciato. La dimostrazione si protrasse per oltre un quarto d'ora, poi il Palazzo dello Sport cominciò a sfollarsi disciplinatamente. I fascisti, incolonnati in squadre, rientrarono nelle loro sedi percorrendo la città tra canti ed evviva. Milano restò festosamente animata fino a tarda ora. • Un commento del « Popolo d'Italia » Milano, 21', notte Arnaldo Mussolini, In un articolo dal titolo • Milano », commenta nel Popolo d'Italia la memorabile giornata, vissuta dalla metropoli nelle -diverse celebrazioni fasciste; rilevando anzitutto come l'anima del Fascismo milanese sia rimasta Intatta e guerriera come ai primi tempi. « Sono passati degli anni — aggiunge quindi — e sono rimaste sommerse vecchie strutture politiche, pochi rottami melanconici galleggiano sulla superficie corruscata della metropoli, molta massa sta alla finestra in attesa; ebbene, a tutti costoro la giornata di Ieri ha fatto comprendere che non si governa se non col Fascismo; ohe non si vive se non di Fascismo, che nessun'altra, forza o scuola filosofica e politica può operare nel profondo se non è Fascismo. I venditori al dettaglio delle piccole vicende paesane possono chiudere il loro esercizio. Giornata dunque memorabile, in cui vi erano un trionfatore, Manto Giampaolil, ed un'anima unita in fascio come le verghe, fervente entusiasta e operosa, quella del Fascismo di Milano. Giornata senza precedenti, in cui il mareggiare della folla non aveva alcuna lentezza di salmi o solennità di incedere, ma formazioni solidamente Inquadrate e attrezzate, in cammino... ». t Poi, dopo essersi soffermato sul vari aspetti della cronaca e dopo»avere messo in rilievo 1 concetti espressi dall'on. Turati ai gerarchi di provincia, conclude : ■ « Presente nell'animo di tutti era il Duce, che Milano accompagnò nella vigilia tempestosa e che non mai devotamente cosi ubbidisce e ama come nella lontananza Di questo tessuto era la relazione Giampaoli tutta pervasa dal desiderio che 11 Fascio di Milano con¬ servi sempre agli occhi e nell'anima MDuce 11 grande privilegio del Fascio Pri4mogenlto. Questo il Duce sente e comprende." Ed ora in cammino, nel nome suo, verso 1 compiti più grandi di domani». La preparazione del Gran Consiglio Roma, 21, notte. L'on. Turati farà ritorno a Roma la mattina di lunedì, ed avrà un col. loquio col Capo del Governo non soltanto per riferire sui risultati del convegno milanese, ma anche per concretare le ultime disposizioni pre. panatorie del Gran Consiglio. Mercoledì l'on. Turati presiederà il Direttorio nazionale del Partito, che dovrà appunto predisporre il materiale per i lavori del prossimo Gran Consiglio specialmente per quanto riguarda la conferma o la nomina dei segretari federali. Sulla durata del Gran Consiglio non è possibile fare previsioni, dato anche che l'ordine del giorno è piuttosto complesso o comprende delle questioni sullo e quali la discussione tara prssnmi.1 Mimante ampia. ddGgaefpiddfzvnl«claIsttcspthzcgctsusm6CGsd