La partenza del Principe di Piemonte per un viaggio di tre mesi

La partenza del Principe di Piemonte per un viaggio di tre mesi La partenza del Principe di Piemonteper un viaggio di tre mesi S. A. R. il Principe di Piemonte ha lasciato ieri sera Torino per recarsi a Roma ad ossequiare i Sovrani, prima di intraprendere il suo viaggio in Egitto, in Eritrea, nella Somalia ed in Palestina. Come è noto il Principe, con un piccolo seguito del quale fanno parte il suo Primo Aiutante di Campo generale Clerici, ed i maggiori Severa e Gi berti, s'imbarcherà a Taranto fra 3 o 4 giorni suld' incrociatore « San Giorgio » e si recherà ad Alessandria d'Egitto, donde poi raggiungerà la Colonia Eritrea e, più tardi la Somalia, sostando a Mogadiscio dove, fra l'altro assisterà alla inaugurazione della nuovo artìstica chiesa dedicata alla Consolata. Il Principe si reciterà quindi in Palestina e nel: la seconda metà d'aprile sarà di ritorno in Italia passando per Rodi. La partenza è avvenuta con treno speciale da Porta Nuova, ieri sera alle ore 21. Già mezz'ora prima nella saletta reale della staziono si erano accolte molte dame di Corte e della aristocrazia, gentiluomini, autorità civili e militari, per rendere omaggio al Principe. La Principessa Iolanda, accompagnata dal consorte conte Calvi di Bergolo faceva il suo ingresso nella ealetta e ad incontrarla si recavano la marchesa Della Valle di Pomaro, la marchesa Pallavicini e la contessa Balbis. Erano presenti la marchesa Faà di Bruno, la marchesa. Fracassi, la marchesa Compara di Brichanteau, la marchesa Boyl di Putifigari, la marchesa Incisa di Camerario, la marchesa Solaroli, la contessa Claretta-Alessandri e figlie, la contessa di Brozolo, la contessa Balbis-Gianottti, la contessa Giriodi, la baronessa Casana, la contessa Colli di Felizzano, la marchesa Di Revel, la contessa D'Ornici, là contessa Borgogna, la contessa PriuM, Donna Clerici nonsorte del Generale e moltissime altre signore. Pochi istanti dopo giungevano il Duca d'Aosta accompagnato dal gen. Montasini, il Duca di Pistoia, il Duca d'Ancona, il Principe Conrad il Principe Eukarl d'Arenberg col figlio, il conte Rignon, il marchese Thaon di Revel Presidente dell'Opera Nazionale dei Balilla, il conte Priuli, il conte Casana, il barone Mazzonis, il conte Fossati Reyneri, il conte Claretta, il marchese di Moncrivello. Col prefetto De Vita, accompagnato dal suo capo di Gabinetto comm. Lo Monaco, giungevano pure il Podestà Ammiraglio di Sambuy, il conte di Robilant, gli onorevoli Bagnasco e Di Mirafiori, il conte Buffa di Perrero. c il conte Alessandro Or sì e il comm. Gay segretario generale al Municipio. Molti erano i generali presenti: il comandante di Corpo d'Armata gen. TJjscornia, il comandante di Divisione gen. Monteflnale, il gen. Da Pozzo dei Cara binderi, i generali Cazzerà, Sasso, Ferrari, Etna, Asinari di Bernezzo, il gen. Monesi ispettore della Milizia, il colonnello Olivetti capo di Stato Maggiore, il colonnello Bottia comandante del 91° reggimento fan teria al quale il Principe di Piemonti appartiene, il colonnello Casavecchia comandante la Legione dei Carabinieri, col capitano Miazzi e il ten Anguissola, S. E. Trabucchi, prò curatore generale, il gr. uff. Ansel mi, il questore comm. De Roma con - il suo capo di gabinetto cav. uff. CntoMvfuee fia1&soiqPddgdgs~trcmd"ocdqlcdPRbtsgdpldcaPlQstgsvuvas , i a n . Calasso, il col. Corsi, il console Bo nino della Milizia ferroviaria, il Rettore del Collegio Carlo Alberto di Moncalieri e il comm. Renda prov veditore agli Studi. Sulla banchina al comando dei funzionari cav. uff. Serra e Fusari erano sciiicrati agenti e carabinieri e militi ferroviari fascisti; molti ufficiali in alta uniforme attendevano all'esterno della saletta Reale, entro 1& stazione unitamente ad altre per sonalità civili.' S. E. il Cardinale Gamba faceva il suo ingresso nella saletta ossequiato dalle dame e dalle autorità totipdamamudnuPpochi minuti dopo arrivava il Principe di Piemonte, accompagnato dal gen. Clerici suo Primo Aiutante di Campo, dal cav. Nardi suo segretario particolare, dai suoi ufficia d'ordinanza Lovera e Giberti e dal vice questore Mazza: che lo seguiranno nel suo viaggio in Africa. La saletta reale era troppo angusta per tanti personaggi ed in quel~'i rimasero solamente le dame, mentre le autorità civili e militari si raccoglievano in circolo sulla? banchina. Al Principe vennero offerti due magnifici mazzi di fiori: uno di rose, di un rosso acceso presentatogli dal"e signore, l'altro di garofani rosa bianchi offertogli dalle signorine Il Principe di Piemonte dopo aver ossequiato le dame usci sulla banchina. Ad incontrarlo si recò il Cardinale, col quale egli si intrattenne qualche minuto, poi dopo di aver salutati la Principessa Iolanda, il Duca d'Aosta, i Principi d'Arenberg, d: Pistoia, d'Ancona, il Prefetto, il Podestà, il conte di Robilant, ed il Rettore del Regio Collegio Carlo Alberto di Moncalieri, volle accomiatarsi, ad uno ad unoj da tutti i presenti. Ad ogni augurio di un felice viaggio il Principe rispondeva sorridendo. La parola «grazie!» da lui-ripetuta cento volte, si udiva fra il silenzio di tutte le persone raccolte. Il treno del Principe era prOTto da tempo, ed il gr. uff. Ehrenfreund, capo del Compartimento ferroviario, attendeva a capo ecoperto che il Principe, terminati i commiati, volesse prender posto nel vagone-saion. Quando il Principe Umberto si mos se, il capo Compartimento, precedette il corteo che accompagnava l'augusto personaggio. D Principe offri il braccio alla sorella Principessa Iolanda e si avviò con lei, ma il percorso fu breve, un altro gruppo di alti ufficiali stavano schierati dinanzi alla vettura a lui riservata ed egli lasciata la sorella, volle stringere loro la mano. Un altro saluto al Duca d'Aosta, agli altri Principi ed al Cardinale, un bacìo alla Principessa Iolanda e rapidamente saliti i due gradini del vagone-salon scomparve, seguito dagli ufficiali e dal suo seguito. L'interno del vagone si illuminò come d'incanto, dalle cortine solle v*te si vide il Principe posare il berretto su di una poltrona noi affacciarsi al finestrino. La vettura era tappezzata di damasco carmino e vi cino al finestrino spiccavano i due mazzi di fiori offertigli dalle dame torinesi e che l'avrebbero accompagnato in quella prima parte del suo viaggio. Un fischio, le mani si-protesoro in segno di saluto, i militari portarono la mano alla visiera irrigiditi sul l'«attenti!» ed il treno si mosse, accelerò di velocità, scomparve. taVecativtpsinpulepi icngsrmUsdgapsctvRGcccscsdfCzttrIpsgspd