La Carta del Lavoro

La Carta del Lavoro La Carta del Lavoro Una prolusione dell'on. Bottai il Centro milanese di cultura corporati» Milano, 23, mattino. Nel pomeriggio di ieri nel'Aula Magna dell'Istituto fascista di Cultura S. E. Bottai, sottosegretario di Stato al Ministero delle Corporazioni, ha inaugurato il corso di diritto sindacale corporativo, con una prolusione sulla Carta del Lavoro. L'ampia sala era rigurgitante di soci e di.segretari delle Corporazioni sindacali, padronali ed operaie, con a capo il comm. Liverpni, segretario dell'Unione industriale, ed il Comm. Maja, commissario dell'Ufficio provinciale dei Sindacati. Tra le auicrità e personalità presenti si notavano U prefetto Pericoli, numerosi parlamentari, il sen. Baldo Rossi, Rettore dell'Università di Milano, il rappresentante del Cardinale Arcivescovo. L'on. Bottai è giunto all'Istituto m: sieme al Podestà on. Belloni, all'on. Altieri, presidente dell'Istituto fascista di cultura ed al cav. Rognoni, della Federazione provinciale fascista. Presentando l'oratore, l'on. Alfieri ha detto che, dopo la memorabile giornata ^li Ieri, l'Istituto riprende la sua operosità colla Inaugurazione del corso di diritto sindacale, che deve avere una sua speciale fisionomia e non limitarsi a delle lezioni teoriche, ma divulgare, a mezzo di oratori pratici, i problemi sindacali e corporativi, e dimostrare al popolo che il fascismo si interessa grandemente della questione dèi lavoro. Accolto da vivi applausi tfrendè quindi la parola S. E. Bottai. L'oratore premette alcune dichiarazioni sul significato della sua conferenza, che non vuole essere ima lezione nel senso professionale della parola, irta piuttosto una lezione tratta dalle cose, quelle che 6i esprimono dal duro lavoro auotidiano del Duce nello svolgimento della esperienza corporativa. Poi, illustrando brevemente il carattere generale della Carta del Lavoro, l'on. Bottai dice che nei discorsi e negli scritti intorno a questo documento, si avvertono alcuni errori di Impostazione che vanno rilevati e cornetti. Il più comune è quello che discende dalla concezione particolaristica del lavoro, inteso nella sua concezione più ristretta di lavoro materiale. Di qui due errori, quello di coloro che- se ne disinteressano come di cosa che non li riguarda, quello di coloro che la brandiscono come un'arma diretta contro altri. Invece la Carta, fondata su una • concezione Integrale del lavoro, può considerarsi come io statuto delle nuove organizzazioni produttive della società italiana; come tale essa interessa onlndi tutti 1 cittadini; la Carta non •ftoaatiene quindi ad UeBa popólaziCBe, clone. Perciò la Carta em atto sta che soltanto il partito può di re ed imporre. Tale la volte il Duce, Che impedì che essasi riducesse alla modesta proporzione di un formularlo di garanzia contrattuale. Dopo questa lucida impostazione, l'oratore illustra il contenuto politico della Carta del La- r«La Carta del Lavoro, — ha soggiunto l'on. Bottai — da una nuora sistemazione alla triade: individuo. Stato, nazione; essa proclama la sovra Trita del lavoro come dovere sociale; proclama a principio della unità nazionale della produzione, afferma la responsabilità del produttore dinanzi allo Stato, afferma la parità di diritti e di doveri fra le classi >. Sviluppata questa parte della conferenza, l'on. Bottai spiega la concezione fascista del contratto collettivo, che nel sistema fascista assurge alla Importanza di legge obbligatoria, / non solo per le Associazioni contraenti, ma per tutte le categorie professionali. Sulla* forma estensiva del contratto collettivo l'oratore si intrattiene per indicarne gli aspetti nuovi. « Ma la Carta — prosegue l'on. Bottai—i soprattutto il primo documento solenne della economia nuova, della economia fascista. Questa economia si presenta come l'antitesi della vecchia economia liberista, e già alcuni principili ae ne distinguono netti e precisi »'. L'oratore illustra dettagliatamente tali prlmeipil, che si traducono tutti nella funzione di coordinamento del cocotti che lo Stato, attraverso i suol orami, si prepara ad esplicare, e conclude affermando che di tutta questa materia la elaborazione sarà lunga e minuziosa. L'interessante prolusione, Interrotta spesso da applausi del pubblico, è alla Arie coronata da applausi prolungati e unanimi. L'on. Bottai, le Autorità e persona lità presenti salgono quindi al primo piano, dove ha luogo la seduta costitutiva del Centro di cultura e propaganda corporativa. Dopo un momento al raccoglimento dinanzi alla lapide del caduti fascisti, l'aw. Toffoletto apre la seduta. L'on. Sotto-Segre tarlo olle Corporazioni illustra con brevi parole gii scopi del Centro di cultura corporativa, e dichiara costituito, in nome di S. E. 11 Ministro delle Corpo razioni, Benito Mussolini, il nuovo organismo di propaganda, che f un zio. nera a lato dell'Istituto fascista di cultura. Terminata la riunione, l'on, Bottai con le Autorità si reca alla. Cassa di Risparmio, dove il presidente, SE De Capitani, offre un ■ thè » inolino, al quale assiste anche S. E. Blsl, Sotto-Segretario di Stato alla Economia Nazionale. Infine ha avuto luogo ' al Circolo Filologico la inaugurazione deHe 6ala per gli studi sindacali. L'onBottai è stato ricevuto dal precidente dell'istituto, prof. Ferri, con il Consiglio al completo, e da numerose perso, nalità del inondo culturale milanese. IX presidente ha illustrato quindi a S. E. Bottai, nel salone del Circoloaffollato di soci, gli scopi dell'iniziativa del Circolo Filologico. L'on. Bottai ha risposto, formulando l'augurio che la nuova istituzione sia ricca di rlcuItati nei vasti problemi del lavoroL'on. Bottai, che è stato molto applaudito, è stato salutato all'uscita dal 39b bolo ria una eelrrrosa ovazione.

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