Il «Paese del cavaliere» e il suo Sovrano

Il «Paese del cavaliere» e il suo Sovrano Il «Paese del cavaliere» e il suo Sovrano Interastaro un Sovrano non e -cosabempMce. Ho fatto Ieri questa constatazione recandomi a chiedere udienza a S. M. Aman Ullah Kan, re dell'Algamtstan. Quantunque l'anticamera deSovrano non fosse guardata a Vista da un gruppo di guardie afgane, con scimitarra affla mano, come probabilmente : qualche lettore immagina avvenga nella lontane regione asiatica, ma fosse invece un Invitante salane dorato deU'/Uberao d'Europa, la mie marcia silenziosa sugli spessi tappeti oriental— questi in carattere — venne subito annestata, se pur cortesemente, da un signore alto, palilldo dai lineamenti aristocratici. Ho rimpianto In quel momento di non aver appreso durante miei studi il « pukhtu » che per chnon lo sapesse è la infernale lingua — cosi viene definita — degli afgani. ; A colloquio j con una personalità del seguito Ho tenlato allora ài più comune linguaggio internazionale, id francese, e sono stato fortunato di sentirmi rispondere dal signoro pallido, nella stessa lingua. Presentazioni ed esposiziondello scopo della mia visita. Mentre avviene questo primo approccio con un componente il seguito del Re dell'Afganlstan. clic in sanscrito pare voglia dir« paese del cavaliere •, altri due personaggi intervengono. Sono due maestosi ufficiali in divisa cakì che incutono varamente rispetto. Molto altipoco lontano dai due metri, larghspalle, occhi neri •vivissimi: due magnifici campioni del « popolo di fanciulli n come viene definita la popolazióne del regno fondato da Afgana, un antichissimo figlio di Re Saul. —- Sono veramente dolente, ma Sua Maestà Aman Ul'lali Kan, non riceve E' la prima risposta che esce dalle labbra del mio interlocutore, mentre due nfflcialil Immobili come statue stanno squadrandomi. — Non ii assolutamente possibile T — insisto. — Attenda Il personaggio si allontana, ed Sofaccio quello che mi è stato detto. Poco dopo i| mio interlocutore riappare. E' accompagnato da un nuovpersonaggio, che saprò dopo essere unaltissin.a_persomai.ta del seguito di SuMaestà. E* con lui che farò l'intervistail Sovrano è troppo occupato. — Sono cimai cose note la venuta 'n Italia, del Re dell'Afganlstan — incornine» il mio nuovo interlocutore — .ed 1 magnifici ricevimenti ohe ebbe inquesto ospitale paese dal vostro Sovrano. Sì deve al vostro ministro plenpotenziario a Kabul, S. E. Cecchi sl'Italia tu di primo paese d'Europa aessere da noi visitato. L'emissario deGoverno inglese aveva fatte molte pressioni perche di suo paese fosse il primad accoglierci, ma S, M. Amnn UllaKan optò decisamente a favore del'Italia. . r— Che impressione ha avuto dell'Italia Sua Maestà? — 11 Re è letteralmente entusiastdel vostro paese, del vostro Sovrano del Capo del Governo. Ogni mattinquando Io vedo gli chiedo se sia contento d»se non si senta troppo affatcalo par to molte visite. A questa midomanda S. M, AmanUl!t^b^ii!a|>5^ itnartabUrneute, con un, sorriso: « fi1 tatto, .sono e sarò sempre contento mai "stanco ». — Che carattere ha HI vostro Sovrano■— E' di carattere cordiale ed espansivo. E' un uomo straordinariamente attivo. Se Aman Ullah Kan non fosssovrano per discendenza dinastica, meriterebbe di asserto per la sua intelrgensca e par la sua ^stancabile Opera favore del suo paese. Il nostro Sovrano, ohe è anche Capo del Governopuò venire definito con questa semplce frese: « Servitore del suo paese »Quantunque amante del bello, non eocessivamente sensibile per le operartistiche. La cosa che più lo interessa, è fi progresso nel campo organizzativo ed industriale... L'ospitalità degli afgani , Mentre il mio interlocutore parla, rcordo di essermi fatta la stessa opinione sul Re dell'Afganistan, quando dugiorni fa ho avuto occasione di vederle di essergli vicino per qualche ora durante la visita alla «Fiat». —- Ha fatto dunque molto per il supaese? — domando ancora. — Sta facendo moltissimo. Lo svluppo dell'Afganlstan ù ancora certmolto in embrione. Non esistono ferrovie, ed alcune strade di grande comunicazione sono ancora in costruzione11 nostro e un paese dove si viaggiancora sui dorsi dei cammeUM o decuvalli, e dove le costruzioni sono alcore in maggior parto dello povere capanne di' lavoratori. In qualche trib— per citarvi un caso tipico — un forestiere che capiti in qualche capanndi vecchio lavoratore per qualche schiarimento, 6 da questi trattenuto e dventa immediatamente suo ospite. Allsera poi, tutti gli abitanti della trìbaffluiscono nella capanna che ha avutl'onore di accogliere il forestiere, perendere omaggio all'ospite. — Paese ospitalissinio, dunque... — Sì, molto ospitale, ma .anche rnoi.i primitivo. Aman Liliali Kan vorrebbe fare di questo paese dove le tribsono ancora molte, con differenze fische sensibilissime tra i suoi abitatorvasto quasi due vetoe U vostro, un paese veramente florido con industria cotnmercio propri'!. In 10 anni insomma, vorrebbe compiere per l'Afganstan quello che si compiva normamente per il passato in 100 anni... — Sarà amato dalla popolazione? — Ha molte simpatie, ma anche molnemici» Questo suo spirito giovane rinnovatore, rivoluzionario, questa sularghezza di vedute anche per quel chriguarda la religione, ha destato l'avursione ed una sorda opposizione ziomullah, 1 preti afgani. Nell'Afganistadove logicamente dovrebbe imperare lreligione ebraica, si segue invece pela maggior parte la legge di Allah di Maometto suo profeta. Se un percolo esiste dadl'lnterno per Aman UllaKan, questo non può venire che damullah. Le risorse del Paese — Quali sono le risorse dell'Afganstan T — chiedo ancora al mio cortesinterlocutore che, parlando del suo pase, discorre con grande piacere. — E* un paese che ha grandi risorsminerarie. E' ricchissimo infatti di giacimenti di minerali che potrebbero vnire sfruttati molto bene par l'industria. Il terreno è prevalentemente montagnoso con largh» zone sterili Intecalate da altre fertilissime. 11 clima mutabilissi'mo e nel breve viaggio dun giorno da un paese continuamengelato, si può trovare una regione cadissima come l'india. Nelle regioni cati») e necessariamente più fertili, i prdotti della terra vi crescono meravgliosamente. Possediamo della frutmagnifica e vi basti il fatto che a dcembre si può ancora cogliere dell'uvVanno famose anche le nostre rose dale tinte delicate e profumatissime... — Quale la zona migliore dell'AifgantetemT — L'Afganistan. vedete, ha una conIormaaJone tutta sua pertteoiare. E' upianoro'con una grande groppa nmezzo : ì* collana di monti dell'HindI che forma uno dei precipui anel a! a l a a o a ! o n i i — e a e e n e r, e nan a e i n— o po dell'onorse acrocoro asiatico she si stende dal Mar Nero al Mar di Corea, n versante Nord, vale a dire la regione verso il confine con il Turkestan, ò suscettibile di un buon sviluppo economico. Qui il terreno è molto adatto alla coltivazione del cotone e del tabacco, e non è privo di ricchezze minerarie. — Commeraialmente parlando, In che posizione 6 l'Afganistant — In una posizione di avvenire. Come posizione 6 privilegiato infatti per il transito fra la Russia e l'India. — E con quali potenze è amico. — E' legato da trattati di amicizia con la Russia, la Turchia e la Persia Qui l'intervista potrebbe finirò; ma viste le buone disposizioni dell'alto personaggio afgano che, affondato in una soffice poltrona e con una sigaretta tra le labbra, conversa con piacere, credo interessante rivolgere ancora alcune domande sul movimento e la vita degli afgani. — La città dove vi & il maggior movimento, risiponde cortesemente il mio Interlocutore, ù Kabul quella che vhm chiamata la città più antica del mondo. Kabul ha una 'leggenda: si vorrebbe che... Satana scacciato dal cielo piombasse proprio sull'antica nostra città... Parlando dei tempi nostri, le dirò che il movimento di Kabul non è determinato tanto dalla popolazione, 150.000 abitanti circa, quanto dal fatto che è sede della Corte e di sette Missioni estere e precisamente l'italiana, l'inglese, la russa, la francese, la turca e la persiana.. Le impressioni del Re A questo punto un nuovo personaggio entra nella sala dove sto conversando col cortese personaggio afgano. E' S. E. Cecchi, il nostro ministro plenipotenziario a Kabul, ohe tanto si e adoperato per la visita di Aman Ullah Kan in Italia. Ossequio il ministro e penso un'altra volta che l'intervista potrebbe finire, ma mit ricordo in quel momento che nulla ho chiesto al mio interlocutore sulle Impressioni del Re dell'Afganistan durant«?la sua visita a Torino. Non posso certamente fanne a meno, e la domanda viene fuori. Citi ini risponde/questa volta, molto corte semente, c lo stesso ministro Cecchi, — Entusiasta, entusiasta — mi dice Da Sua gerènza -TK^reSedo a; ^uS, invitato dal PrtaÌ& a, n o— n aie d el so h laa e a nia ^ fin e ? nte se er1a oo, i». è re szioue lo uo io oue, ili Piemonte l'ha moHo colpito. A quo ^sto proposito le voglio raccontare un aneddoto: « Ero presente all'incontro tra il Principe di Piemonte ed Aman Urlali Kan, 11 Sovrano afgano stava ammirando il Palazzo e la lunga teoria di sale sontuose. Ad un certo punto rivolgendosi al Principe dice : « Quando fui a Roma a visitare il Vaticano, unico al mondo colle sue 11.000 camere, sono stato dolente, senza nessun pensiero irriverente verso il Papa intendiamoci, che quella magnifica costruzione non fosse il Palazzo del Re d'Italia pel quale ho avuto subito uva sim patta vivissima. Adesso che vedo però il Palazzo che ospita suo figlio il Principe di 'Piemonte, mi conforto perchè vedo ohe Casa Savoia non ha solo un Palazzo a Roma ma ne ha uno. che è veramente magnifico qui a Torino ». H ministro Cecchi mi dice ancora Ohe Antan Ullah Kan ha trovato molto simpatico di giovano' Principe - di-PteTnonttV; ed .'ic-stelo ammirato della fu a vistta ella .« Fiat ».[<=• Fqui l'intervista, è veramente finita, congedo dal personagguo afgano « dà 6. E. Cocchi mentre giunge !a gentile consorte del ministro alla quale ho l'onore di essere presentato. E' l'unica signora ohe accompagna, oltre alle persone dell'i famiglia, la Regina dell'Afganlstan nel suo viaggio in Europa. E' una squisita rappresentante del patriottismo italiano nella lontana terra asiatica. La gentile signora e infatti figlia dui poeta istriano Giuseppe Picciola, grande amico di Carducci, e compagno di Oberdan, del quale per puro miracolo non fece la stessa tragica fine. Sfuggi iinfatt.1 miracolosamente alla morte, rifugiandosi in natta dove rimase esule, senza più poter rivedere il suo paese... GIUSEPPE TONELLI. Le visite e la gita a Superga I<a Regina dell'Afganlstan, accompagnata dalla sorella e dalla cognata, si i; recata ieri mattina a Venaria Reale a visitarti la « Snda-Viscosa ». Essa ti giunta agli stabilimenti alle ore il. L'attendevano il prefetto gen. De Vita, il gr» uff. Gualino, 11 comm. Gurgo a» m mr, uuaium, h comm. uurgoei Salice, il dott. MG. Luft, direttore gei-Inorale tecnico dell'azienda, l'avv. Pero- aù oa aia i to er lbu ii, iterale tecnico dell'azienda, l'avv. Peroslno, l'ing. Rosazza, l'ine; llurali, il col. Viola del 5.0 Artiglieria da Campagna, il cav. Gastaldetti, commissario prefettizio di Venaria Reale. 11 maggiore Paglieri, i tenenti Do Martini, Silva e Di Tullio ed il commissario dott. Della Corte, presiedevano al servizio d'ordine affidato al carabinieri. La Regina dell'Afganlstan accompagnata dall'aw. Riccardo Gualino, iniziò la visita dello stabilimento fermandosi ad ogni reparto ed interessandosi in special modo a tutte le fasi della ■lavorazione della seta artificiale. Terminata la visita di tutte le sezioni •la Regina venne ricevuta nella saletta di Direzione e polche essa aveva In e-jtsp^in! mou0 gradito I campioni dei e I pv(>,Iot,ti delie- stabilimento, l'avv. Gua- mnllti na he voi au la er e riah ai lse ese aeunr e di te alaloita ia. alanun lino pregò la Sovrana di voler accettare.un bellissimo scialle di seta artiflciàie sul quale essa aveva fermata la propria attenzione. Due operaie dello stabilimento offersero alle visitatele! mazzi di fiori rilegati coi nastri tricolori s bianchi e neri, simbolo della bandiera. dell'Afganlstan. La Regina, e subito dopo la sorella e cognata di lei. apposero la firma sulValbum d'onore dolio stabilimento. Alle 12,20, dopo di essersi compiaciuta con l'avv. Gualino. la Regina ed il suo seguito risaliva in automobile per far ritorno a Torino, Il He Aman UWah Khan, insieme a S E Cecchi ed ai ministri dell'Afganlstan, e ad ufficiali del seguito, si ò Invece recato in una zona nei pressi dalla Sture per assistere ad Interessanti esperimenti di manovra con tanlcs (carri d'assalto), n Sovrano ha osservato con vivissimo interesso le evoluzioni dei mastodontici carri, su terreno accidentato. ....... Nel pomeriggio, ì Sovrani dell'Afga. nlstan hanno ricevuto nel loro appartamento, all'» Albergo d' Europa », S A. R. il Principe di Piemonte e S A R. la Principessa Jolanda, aL quali hanno offerto 11 « thè ». Poco dopo il Re Aman Ullah e la Regina sono partii! in automobile p si sono rwfiti a Superga, acoompagnati da S. E. Cecchi e dalla consorte del Ministro, f Sovrani hanno visitato la Basilica e le tombe dei Reali, e si sono trattenuti akruanto sui piazzale ad ammirare li meraviglioso panorama. Modo soddisfatti, hanno quindi fatto ritorno a Tarino. La serata al Re&ìo I Sovrani dell'Afganlstan sono Inter, venuti Sieri sora olio sretracolo al el: « Re-io ». La sala, gremitissima, era u-l sfolgorante. Si può dire che tutta l'èli Iriatocrazia del nomo e del censo ha Co nn ne uola e he oer ia a ma rna ra do ne gli oio m nblo ra le è partecipato all'elegantissimo convegno. I palchi erano di una sugp-estlv*ta meravigliosa, tanto era lo sfoggio (Ielle «toelettes». In poltrona e nelle barcaccia c'erano numerosissimi ufficiali da tutte le Armi, in grande uni,?^ic,l sj "«telano i generali Peni d!L£0,'S£?,„J 'scorti™, Mnnteflhale, Da.Pozzo, Sasso, Mori i-M igl ietti, Gaz- ,i ^'..JL01"^, pa£co dl Proscenio erano: ì-,i.7 ?l „°,™ova. 'a Principessa fc?rjs?«,en10 Papessa Lydia di ArontòilS 'ti Palpasse Bona e Maria Adelaide-, il Principe di UcJine. il Duna di » .ì1 Due* d'Ancona, il Principe Bukarl di Arenberg, il Principe Conrad di Baviera; in un altro palco: la Principessa Jolanda col consorte Conte Calva di Bergolo. SI notavano pure: il Prefetto De VIla, marchesa De Vito, accompa*tL£2L°*GP, ! ' Sant'etto, commi Lo Monaco, e dall'aw. Bivera. il Podesta, ammiraglio Di Sambuy' con la signora il conte Di Robilant e signora, ili Vice-Podestà Buffa di Ferrerò e signora. i • a,1' orchastj,a ha Intonato J « inno Afgano », annunciando cosi l.amvo dei Sovrani stranieri, il pubblico si ò levato in piedi. Re Aman Ullah, che vestiva tn « traci?», è entrato nel palco reale, insieme al Prin. cipe di Piemonte, alla Regina e olle pagliate. Gli spettatori hanno salaitato i Sovrani eoa un lungo applauso, «te si è rinnovato fragoroso allorché l orchestra ha suonato la « Marcia Reale », e quindi l'Inno « Giovinez- o e , - : a ni e d li a e o i n . e o, é a z- za ». La Regina dell'Afganlstan indossava una graziosa toeletta rosa e portava una ricca collana di perle. Nel palco reale presero posto anche S. E. Cecchi ed 1 gentiluomini del seguito. Nel palco a destra di quello Reale erano ì Ministri e gli ufficiali del seguito del Re dell'Afganlstan, anche essi In « frack ». Lo spettacolo ha quindi avuto Inizio, tra il vivo interesse del pubblico. Al chiudersi del velano 1 Sovrani ed 11 Principe hanno dato il segno dogli applausi. Neil'intermezzo, S. A. R. il Duca di Pistoia si è recato, insieme alla Principessa Lydia di Arenberg ed alla Principessa Edvige, nel palco reale od ossequiare i Sovrani ed ha loro presentato la fidanzata, che d stata oggetto della più viva e simpatica cordialità da parte de&la elegantissima folla. Dopo il primo atto del « Pagliacci ». terminato con calorosissimi applausi al tenore Pertille e a tutti gli esecutori, il giovan-o maestro Antonielli è stato chiamato nel palco Reale e vivamente complirriientato dal Principe di Piemonte'e dal Sovrani dell'Afganlstan, che lo hanno trattenuto a lungo. Informandosi del suol studi e della sua carriera. I Sovrani ed I Principi sono rimasti fino alla fino dello spettacolo, ed 11 pubblico, quando il velario si 6 chiuso, hawninnovato la dimostrazione, mentre rorebestra ripeteva ancora l'«Inmo Afgano * e la « Marcia Reale ». Pl Chibl