Il premio letterario Bagrutta a G.B. Angioletti di G. Bevilacqua

Il premio letterario Bagrutta a G.B. Angioletti Il premio letterario Bagrutta a G.B. Angioletti Milano, 14, notte. Il Premio Eagutta è nato da un caso : che la sera di S. Martino i letterati, 1 giornalisti, gli artisti, frequentatori di questa taverna rustica, fumo»a e tumultuosa, fossero più geniali del solito, che le idee le avessero più generose e gioconde e che ognuno possedesse — questo fu il caso più bello — cento lire in tasca. Allora ognuno mise le cento lire sul tavolo ; e qui comincia la veridica istoria, e cosi nacque il Premio Bagutta. Su d'un bel foglio di carta, giallo e croccante, tolto dalla cucina di sotto ad un salame, fu vergato lo statuto, col quale si dispose che ogni anno — la sera del 14 gennaio — il Premio Bagutta sarebbe assegnato al miglior volume comparso nell'annata. Nessuna limitazione, per alcun genere, per alcuna scuolaper alcuna tendenza: potrebbero concorrere (a titolo d'esempio) la Divina Commedia che è In versi, o 1 Promessi sposi che è in prosa. Purché ir volume abbia' un valore" o' purché" diverta'. Al-lorchè si chiesero spiegazioni fu risposto che anche il libro dell'Artusi, sissignore se fosse uscito nell'annata, od anche il Bertoldo, Bertoldino, ecc., se fosse capitato nell'epoca del bando, avrebbero potuto concorrere e tentar la fortuna. Cinquemila lire non sono molte, ma specie per un letterato son sempre apprezzabili. 11 timore era questo: che la somma Iniziale versata dal predenti, 1 quali erano undici (mille e cento lire, quindi^ non aumentasse gran che. Invece in un mese si è quintuplicata e promette pel futuro di aumentare ancora. Non siamo tenuti a rivelare toul court come questa moltiplicazione sia avvenuta. Se qualche curioso c'è, passi di giorno o di sera, per una colazione o un pranzo, In via Bagutta, e apprenderà il segreto: si troverà, alla fine, con due conti, quello dell'oste e quello del baguttlani, che un obolo pel premio glielo imporranno volontariamente.I fondatori si son riservati il privilegio di far da giudici. Il che a qualcuno è costato — oltre le cento lire — anche il sacrificio di escludersi di per sè dal concorrenti, come per Riccardo Bacchelli, per Orlo Vergani, per Paolo Monelli, ecc;, che uno o due volumi — e con bel successo — avevano pur partorito nell'annata. Doppiamente generosi, adunque. Generosi e nobiil tutti e undici, del resto, poiché i profani ignorano a quale pesante lavoro si sia ognuno sottoposto. Intanto i volumi son piovuti subito in larga copia, e l'Italia è grande e dall'Alpi al LUlbeo quelli che scrivono son molti e colóro che si ritengono tra i più degni .sono anche di più. Poi, non essendovi restrizioni od esclusioni, 1 capolavori piovvero da noti ed ignoti, celebri o semi-celebri, ammogliati o scapoli, uomini ed anche donne. E allorché cominciò il torneo della scelta sopravvenne un altro pericolo: quello delle corruzioni. Perchè si ha un bel dire d'essere rigidi, Impassibili e severi, ma quando ci si dibatte fra tentazioni come quella' di Paolo Vita Finzi che ha promesso un soggiorno gratuito nientemeno che a Sfacs, con una gita automobilistica nel deserto e un viaggio aereo, o si sente negli oreo chi il rauco suon della strapaesana tromba di Curzio Malaparte che ha minacciato i giudici di sbudellamento anche la coscienza è messa a prova assai dura. E non parliamo di altri che han promesso penicele per qualche mo glie di giudice (uno solo è sposato, ma è incorruttibile a prova di bomba e di., scarponi: Monelli) che pretendono, in caso, di sconfitta, il rimborso del francobólli, che minacciano di scrivere una biografia (e son capaci di faTlo) sul giudice che li ha condannati. Tuttavia, adesso, ogni timore è scongiurato e superato, che 1 giudici son qui, nell'adunata solenne, più schietti e adamantini, per lo meno dei fiaschi di vino che han di fronte. Bonelli (Cetoff), che è venuto espres starnante da Siena ed ha portato un panforte che sarà l'ostia consacrata sulla quale i giudici giureranno, ha proposto subito che ogni discussione cominci con il primo boccone e termini con l'ultimo. Si decise in conseguenza di .proclamare il vincitore all'arrosto, mentre, alle lasagne, Orio Vergani innalzò sulle teste prosternate dei giudici II candido chèque di 5000 lire, numero 233033, Banca Nazionale dell'Agricoltura. Un diversivo fu insinuato da Bacchelli, allucinato da tanta ricchezza: 3000 al vincitore-e 2000 al giudici. Ma 1 giudici, in omaggio all'onestà die richiedeva il panforte, rifiutarono. 11 primo scrutinio avvenuto al fritto (pollo alla paesana) diede per risultato: voti 6 a Giovanni Battista Angioletti, per il volume II giorno del giudizio (Miti e fantasie), stampato dalla Casa editrice Fratelli Ribet, di Torino; voti 2 a Bruno Cicognani, per il Museo delle figure viventi ; voti 1 a Ferdinan¬ do Paolleti per Uomini, bestie e pae si; e voti 1 a Balsamo Crivelli per Storielle grasse e magre. Il secondo scrutinio eliminava il Crivelli, che era sostituito da Malaparte con un voto, e ne guadagnava 3 il Paolieri. Ma l'unanimità al quarto fiasco (Chianti stravecchio) fu raggiunta: G. B. Angioletti, 11 giovane scrittore lombardo, fu proclamato il vincitore. Tutti in piedi, giudici e spettatori, bicchieri alla mano : « Consegno ella gloria ed al vostro vino — disse Vergani, con scandire naturale di sillabe — per generale giudizio, il nome di G. B. Angioletti ». Le acclamazioni scoppiettarono altissime : « Pagherà da bere », « Avvertiamo il fisco », « Pretendiamo la percentuale », « Lo vogliamo I », ecc., ecc. Poi un alala! ha unito tutti in un caloroso e affettuoso applauso. Il vittorioso ha al suo attivo un passato giornalistico piuttosto battagliero: fondò l'Interventista Trilalco, fu pure combattente valoroso, ferito due volte. Pubblicò altri volumi e questo che raccolse le. preferenze del baguttiani, è una geniale ed interessante raccolta di miti e fantasie, bizzarri, curiosi-, originati. ' Serata di attesa questa: si era scommesso per questo e quello in diversi ambienti, tra vari gruppi ed al Savinl. Adolfo Frartci aveva perfino improvvisato una specie di totalizzatore. Ma il povero Francl domani sarà sicuramente in bolletta; aveva tutto osato puntato per Malaparte. G. BEVILACQUA.

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