La vittoria petrolifera di Briand

La vittoria petrolifera di Briand La vittoria petrolifera di Briand n 23,75 % del petrolio di Mossili assicurato alla Francia dall'accordo anglo-americano Essa conta di averne abbastanza in avvenire per il suo fabbisogno. - Fiammate di giubilo parigino Parigi, 14, notte. L'annunzio della Arma imminente di un accordo anglo-americano sullo sfruttamento dei giacimenti petroliferi di Mossul, accordo in virtù del quale la Francia si vede riconoscere un diritto del 23,75 per cento sul prodotto dei pozzi esistenti o ancora da forare in Mesopotamia, ha suscitato oggi a Parigi una profonda impressione. Briand e Berthclot, correggendo, a favore dena Francia, una situazione che Clemenceau aveva ai suoi tempi seriamente compromessa, riportano una vittoria, la cui importanza potrà essere facilmente calcolata anche solo in base ai dati elementari forniti da un giornale del mattino. 3,600.000 tonn, da un pozzo solo « Ultimamente è stato forato in prossimità del villaggio di Baba-Guergon un primo pozzo. Con lavori poco considerevoli, la, produzione è stata di 3600 tonnellate in tre giorni. La produzione probabile di questo pozzo è stata stimata dagli esperti a 3.6OO.00O tonnellate all'anno. Orbene, l'intenzione deLte Compagnie sfruttatrici è di forare pio di cento pozzi nel territorio del vilayet. Su questo petrolio, la Francia ha diritto ad una percentuale del 23,75 per cento. Ciò significa che. sul solo pozzo di Baba-Gtiergon, la Francia a vrebbe circa da 850 a 900 mila tonnel late di olio grezzo all'anno: quasi la metà della nostra importazione, eh l'anno scorso è ascesa a due milioni di tonnellate di petrolio. Non e dunque temerario sperare che il petrolio di Mossul permetterà da solo di far fronte a tutto il consumo francese e che il nostro Paese potrà, in tal modo, sopprimere nel capitolo uscite della sua bilancia dei pagamenti una somma che nel 1926 è ascesa a tre miliardi di fran chi e che non poteva che aumentare nel corso degli amori seguenti. Quando la conduttura metàllica che dovrà riversare questi fiumi di petrolio verso 11 Mediterraneo o verso il Golfo Persico sarà stata costruita (e non si prevedono per ciò difficoltà particolari), la situazione economica del mondo sarà trasformata. « Le altre parti appartengono: per il 23,75 per cento ali'Anglo-Sawn Company; per il 23,75 per cento atl'AngloPersian Company, entrambe inglesi o anglo-olandesi ; e per il 23,75 per cento al trust americano o meglio alla sua succursale, la Near East Developlng Company. Il 5 per cento è assicurato al signor Guibenlcin in virtù di diritti anteriori »! La rivincita so Clemenceau U direttore dell^InfraTWtfjreant, non dissimulando l'intensa gioia che pervade i circoli dirigenti francesi davanti a queste liete prospettive, offre agli uomini del Quai d'Orsay l'omaggio dei meritati allori, e scrive: « Bisogna rendere a Briand questa giustizia: che fin dal 1916 aveva, in previsione delle future stipulazioni del trattato di pace fatte conoscere le viste particolari della Francia su Mossul. Sventuratamente nel dicembre -1918, Clemenceau si riservava di trattare da solo a nome della Francia. Se è vero che « il francese è un signore che ignora la geografia », non bisogna meravigliarsi che il Tigre, discutendo con Lloyd George, assai più al corrente del suo avversario francese degli interessi economici che si trovavano sul tappeto, gli abbia consentito, con l'abbandono della Palestina, anche l'abbandono di tutta la regione di Mossul. Cosa stra na il regalo cosi fatto alla Gran Bretagna le venne concesso in un baleno, verbalmente, senza scambio di lettere, senza processo verbale di sorta alcuna. Soltanto pochi mesi dopo il Quai d'Orsay apprendeva da Lloyd George che la Francia se ne era spogliata. E siccome noi manifestammo una certa sorpresa, il Primo Ministro britannico dovette fare appaino al ricordi di Clemenceau, il quale, avendo data la sua parola, dovette riconoscere lealmente che l'aveva data; che l'accordo si era cosi fatto, ma che egli aveva trascurato di avvertirne 11 suo Dicastero. Perciò fu necessario riprendere i negoziati, stabilire che i diritti deUa Francia sul petrolio — fissati nel 1913 — valevano sempre, lottare cortesemente contro la memoria infedele del commissario Sir John Cadma o contro le pretese dell'America, che mirava nientemeno che a farsi attribuire, per quanto ultima intervenuta, il quarto della produzione, cosa di cui la Francia avrebbe sopportato il sacrifizio. Oggi, alla vigilia dello ratifica definitiva dell'accordo che consolida i nostri diritti, Briand deve considerare con una certa soddisfazione il trattato che egli ha potuto, aiutato da Filippo Berthelot, discutere e concludere, e i cui beneflcii sono talmente importanti, che non se ne conoscerà se non assai più tardi tutta la portata economica, finanziaria e anche politica. La sorpresa di Mossul rappresenta pure per noi un arricchimento, una garanzia di difesa nazionale, una liberazione politica. Segniamo con una pietra bianca una simile giornata». La conduttura da fare e il dominio marittimo Una sola ombra in questo quadro pieno di promesse: il problema dei trasporti. La conduttura metallica Mossul-Alessandretta è ancora di là da venire e non sarà improvvisata in un giorno, come basterebbe a provare il precedente Bakù-Batum. Non solo, ma quando il petrolio sarà a riva di mare, come farà la Francia ad assicurarsene, in ogni circostanza, il trasporto a Marsiglia? Il quesito» si presenta alla consueta sagacia di Jacques Bainville, il quale sulla Libate scrive: • In Mso di guerra, per essere sicuri di ricevere il prezioso combustibile, bisognerebbe contare sulla nostra marina. Ma, malgrado i notevoli sforzi compiuti, ne abbiamo una? Noi potremmo aver diritto ad una parte ancora più grande del petrolio di Mossul, possedere nelle nostre colonie di che provvederci di caucciù, di cotone e del resto. Il problema rimarrebbe lo stesso; anche per quanto concerne il trasporto deuTesercito nero. In caso di crisi, tutte queste risorse, tutte queste ricchezze, rimarranno inutili se noi non avremo delle navi. Non soltanto delle colonie senza marina non servono a nulla, ma diventano un pegno e una tentazione per il nemico ». Questo discreto accenno della Liberto permette di constatare ancora una volta, dato che ve ne fosse bisogno, di quale 'enorme interesse sarebbe per la Francia l'accordo con le Potenze navali che militarmente e strategicamente tengono il Mediterraneo orientalo sotto il loro diretto controllo, Potenze fra cui l'Italia occupa, con l'Inghilterra, il primo posto. C. P.