Il chiromante prigionerio in cantina

Il chiromante prigionerio in cantina Il chiromante prigionerio in cantina Comeescienze occulte possono talvolta procurare delle noie H capo-squadra Aldo Monney della « l.a Centuria Piave », passando una notte verso le 34 in via Garibaldi presso corso Patestiro, udì, nel silenzio, alte voci femminili e maschiiir gridare al adro e cliienene aiuto. Entrato nello stabile n. 55, di dove quell'allarme proveniva, il mildrte si imbattè in due donne ed in un uomo, che sembravano usciti da una scena da dramma: scarmigliate e congestionate le donne, sanguinante dalla testa l'uomo. Il Monney durò non poca fatica a mettere un po' d'ordine e di calma, in quel terzetto, e quando potè ottenere lo scopo, seppe dalla più anziana delle donne di che si trattava. Essa, ancora tutta emozionata, fece Infatti questo racconto : — Noi rincasare assieme a mia nipote (la donna più giovane), abbiamo trovato nel nostro alloggio un ladro, che si è precipitato giù per le scale, e che, per isbaglio, ha infilato le cantine anziché ili portone. Allora noi ve l'abbiamo chiuso dentro. Quasi a dar ragione alle parole della donna, una voce, che si direbbe provenire da lontano o dal profondo, gridava : — Aprite I Aprite I Mi vogliono fair morire^ Soccorrete Jl povero prigioniero!... Il milite a quell'invocazione si fece aprire la porta della cantina, e sulla soglia vide comparire un uomo ancor giovane, vestito con una certa proprietà, il quale, anche alla confusione ed allo sbigottimento che dimostrava, non aveva proprio l'aria di un ladro. Ad ogni modo, il capo-squadra stimò opportuno lasciar districare la matassa dalla Polizia, e condusse al commissariato di Moncenisio i protagonisti della movimentata .scena: 1 due uomini e le due donne. L'individuo prigiondero In cantina fu identiiiftcato per Alberto Cavicchioli fu Primo, di anni 43, meccanico abitante in via Santa Giulia 46, e la donna più anziana per Agnese Gazziglia ved. Naselli, di anni 36, dimorante in via Garibaldi 55; gli altri; due non erano ohe personaggi' secondari, e perciò è inutile che li nominiamo. Al commissariato, la Gazziglia spiegò ampiamente gli avvenimenti, nel modo seguente: — Verso le 34 mia nipote od lo sdamo rincasate. Non avevo ancora aperta la porta, quando mi si parava davanti un uomo, un ladro — quello lì — che senz'altro mi si «cagliò addosso, e con uno spintone si fece largo, gettandosi come un dannato giù per le scale. Credendo di uscire all'aperto, egli, nella confusione, fece delle scale più del necessario, andando a flmiire in cantina. E noi, che lo inseguivamo, lo rinchiudemmo nella sua trappola. L'uomo dalla testa insanguinata disse, a sua volita, che alle grida delle donne, era uscito sulle scale e si era unito all'inseguimento dello sconosciuto, ricevendo nel trambusto uno spintone che lo fece cadere, guadagnan dosi quella ferita alla testa... La glo vane con poche parole se la cavò, confeirmando il racconto della zia, con la quale abita in via Garibaldi 55. E così fu la volta del Cavlcchioli, .il principale interessato, il personaggio maggiore. 11 quale fece questo racconto: — Mentre, stanotte, passavo in via Garibaldi, mi imbattei in due donne, la Gazziglia e sua nipote. Siccome mi parvero di buona compagnia, lo" invi tGnddmcvalgdEpEpiemadpntasdbuntGtLroctnanvppndmp ai a recarci insieme in un caffè ; e la azziglia accettò anche a nome di sua ipote. Ci recammo così al caffè. Qui evo far notare che io sono meccanico i professione, ma spiritista e chiromante di inclinazione. Le scienze oculte mi affascinano; ne sono un connto, entusiasta cultore. Così, proposi lle due donne di leggere sulla mano a loro vita, il loro destino. La Gazzilia offri per prima la mano, ed io inovinai che era vedova, ed altre cose. ssa è un soggetto interessante. Scorii nella sua mano un lieto evento... ssa avrà ancora un figlio. A questo unto anche la giovane, la nipote, fu nvogliata di conoscere il suo destino, propose che leggessi anche nella sua mano. Ma era tardi, per cui di comune ccordo si stabilì di continuare la seuta in casa della Gazziglia, dove apunto ci recamm», e dove anche la ipote fu soddisfatta nel suo desiderio « Ma la mente concentrata nella letura delle mani mi aveva stancato, ed llora sentii.bisogno dì sollievo, "di ditrazione. Mi fu offerta la solita tazza i' thè... Ma qui viene il bello, anzi il rutto. Tra me e la Gazziglia sorse na questione, dirò cosi, delicata. Noostante i miei responsi di chiromane io ero considerato debitore dalla Gazziglia e siccome avevo in tasca solanto 20 lire, successe... il finimondo a donna ricorse-al ricatto, nella spe anza di spillarmi altro denaro; io fecrecchi da mercante ed allora lei perhè ci sentissi, pensò di dare, addiritura l'allarme. Infatti portatasi sul piaerottolo, si mise a gridare : « Al ladro l ladrol », cercando tuttavia di trattenermi nell'alloggio. « Allora fui preso veramente da spavento, poiché la mia situazione poteva precipitare e andare a finire di male in peggio, cosi mi liberai con uno spintone, e corsi giù per le scale, cercando di metter mi in salvo. Ma disgraziatamente non ci vedevo quasi più dalla paura, e, senza volerlo, infilai la canina. Dove, appena giunto, sentii chquell'arpia mi chiudeva dentro hiave A pronunciarsi su questi fatti e su queste discordi versioni è stata chiamata l'autorità giudiziaria, e per essa il giudice istruttore cav. Lutri, che e ne occupò ampiamente e diligentemente. Il magistrato ha ora chiusa 'istruttoria, con conclusioni che sono utte a svantaggio della Gazziglia. Eglha raccolto una importantissima te stimonianza, e cioè quella della nipote della Gazziglia, la quale ha finito per raccontare le cose come realmente stavano, cioè col confermare la 'versione del Cavlcchioli. Adunque il chiromante e spiritista aveva detta la verità su tutta la Mnea, confessando la sua passione per le scienze occulte nonché il particolare di essersi imbarcato in una certa avventura aven do in i tasca solamente venti lire. Iche, veramente, denota poco senso pratico, ma è scusabile in un uomo come lui, abituato al mondo irrealdegli spiriti e del futuro. Comunque, la Gazziglia aveva tentato contro di lui un ricatto e lo aveva falsamente tacciato di ladro, davantall'uomo che poi ci rimise un pezzo di testa e più davanti ad un militePerciò essa fu arrestata e chiamata a rispondere appunto di ricatto e di calunnia in danno del Cavicchioli. In attesa di rispondere in Tribunale dedue reati, essa è sempre custodita alle Nuove.

Persone citate: Agnese Gazziglia, Alberto Cavicchioli, Aldo Monney, Cavicchioli, Lutri, Naselli

Luoghi citati: Centuria Piave, Moncenisio