Il pacifismo all'ombra ddella spada di Monroe

Il pacifismo all'ombra ddella spada di MonroeIl pacifismo all'ombra ella spada di Monroe In piena azione militare nel Nicaragua Washington propone alle Potenze di condannare la guerra come strumento di politica nazionale La americana e la pronta obiezione francese Parigli 4, notte. Il segretario americano agili Esteri. Kellogg, ha consegnato ali ambasciatore di Francia a-Washington, la sua risposta al putto di amicizia proposto dal ministro degli Affari Esteri di Francia nel luglio scorso, a mezzo dell'ambasciatore degli Stali Uniti a Parigi. II documento La risposta dice: . Eccellenza! Ho Vonore di riferirmi al testo del progetto denominalo 'Patto di amicizia perpetua tra la Francia e ali Slati Vnlti • . progetto che S. o. il ministro degli Affari Esteri ha avuto la cortesia di trasmettermi in forma privata, nel luglio scorso, per mezzoi dell'ambasciatore americano a ParigiQuesto progetto di trattato propone che le due Potenze dichiarino solennemente, in nome dei loro rispettivi popoli, di condannare Videa di ricorrere alla guerra, di rlnunziarvi reciprocamente come strumento della loro politica nazionale e convengano di appianare tutte le controversie che possano sorgere fra di loro, di qualsiasi natura od origine esse siano esclusivamente con reciproci mezzi patitici 'Ho attentamente esaminato guelfa proposta e.mi è grata l'occasione di ricambiare, in nome del popolo americano, gli alti sentimenti di amicizia a evi si è inspiralo il popolo francese; per tramite di S. E. il signor Briand, nel proporre il trattato in parola. Il governo degli Stati Unifi accoglie con sincere ogni occasione che gli si pretenta di unirsi ai governi del mondo nel condannare la guerra e nel rinnovare Ut sua fiducia nell'arbitrato. E' sua ferma opinione che lutti gli accordi in ternationaii per l'arbitrato e tutti itrat tati che escludono il ricorso alle armi per la soluzione delle controversie, contribuiscano al progresso effettivo della causa della: pace .mondiale. u 11 mio punto di vista in tale materia ■ trova la sua espressione concreta ■-, nel progetto di trattato d'arbitrato 6T ebbi a proporre con la mia nota 4 dtetmbrt 182,7 onde sostituire l» convenzione d'Arbitrato del tSOfc& proposto amplifica gli «copi; convenzione,, ed afferma il -t proposito dei due governi dV\ ^ qualsiasi rottura delle relaAtomjttnttckm, POH che esistono fra di loro dì itosi Jan-' \go tempo In considerazione dell'amt\cizla tradizionale fra la Francia e gii Stati Uniti, amicizia che fonunatamente non dipende dalla esistenza di alcun impegno formale, ed in considerazione del comune desiderio delle due nazioni di non ricorrer mai alle armi per, la liquidazione di tutte queUe vertenze che potessero eventualmente sorgere fra di esse {desiderio che è solennemente riconfermato nel progetto d'arbitrato sur. riferito) ho concepito l'idea che i due governi, in luogo di accontentarsi di una dichiarazione bilaterale della natura di quella proposta dal signor Briand, potrebbero contribuire mag giorrnente alla pace mondiale unendosi in un solo sforzo per ottenere l'adesione di tutte le principali Potenze del mondò ad una dichiarazione di rinuncia alla guerra come strumento di politica riationale. « Una tale dichiarazione, se accettata e messa in esecuzione dalle principali Potenze mondiali, non mancherebbe di essere un esemplo impressionante per tutte le altre nazioni del mondo e potrebbe assai probabilmente indurre queste ultime nazioni a sottoscrivere alla loro volta lo stesso impegno, rendendo così perfetto fra tutte le nazioni del mondo un accordo finora proposto soltanto fra la Francia e gli Stali Uniti Il Governo degli Stati Uniti è pertanto preparato a conferire con il governo francese allo scopo di concludere un trattato tra le principali Potenze del mondo (trattato che sia accessibile a tutte le nazioni} che condanni la guerra e vi rinunci come strumento di po litica nazionale, a favore invece del l'accordo politico nelle controversie in ternazionali Se il vostro governo è disposto ad unirsi al governo digli Stati Uniti in quest'opera e ad addivenire con gli Stati Uniti e le principali Po lènze ad un adeguato trattalo plurilaterale, io sarò ben lieto di iniziare immediatamente le conversazioni allo sco pa di preparare un progetto di trattato secondo le linee tuggerite dal signor Briand, che sarà sottoposto dalla Francia e dagli Stati Uniti insieme, alle al tre nazioni del mando-*. « Significherebbe «qualificare Ginevra » acmsKtriLrqrdacpnFrvtonzidtrfsnivNrdtSotto la sua apparenza evangeli eà, questa risposta di Kellogg è con ride rata a Parigi come una mossa tipicamente americana, il cui soUscopo consiste nel rimandare alle ca tende greche il patto di mutua non aggressione offerto dalia Francia. Si osserva, poi che un patto generale del tip) di quello che sembra auspicato oggi da Washington esiste tri è da nove anni, ed è il Patto deìla Lega delle Nazioni. Aderire ali proposta americana significherebl squalificare Ginevra: e non sarebbe allora più "semplice che l'America, ee nutrt cosi buoni propositi verso l'intero mondo, entrasse senz'altro neUa Lega? E, trasportata sul piano universale, avrebbe la proposta di Briand risultato più tangibile di cruel che non abbiano avuto finora a Ginevra le varie conferenze preparatorie che si sono occupate dejl disanno? Briand aveva propoeto a Kellogg un accordo limitato, preciso eptusefnmn apparentemente realizzabile, visto che nessuna clausola di conflitto armato sembra esistere nè dover esistei'i: mai tra Francia e Stati Uniti. KeiWogg/ .per non venir meno alle tradizioni della Segreteria di Stato, risponde offrendo invece un accordo illuni tato, nebuloso e irrealizzabile. La mossa sarebbe abbastanza naturale, data Ja maniera americana, qualora essa non assumesse un carattere meno naturale nei riguardi della Francia. Quale interesse può avere Washington a subordinare la concessione di un patto di pace perpetua alla Francia ad una condizione che lo rende così improbabile? Forse la speranza di servirsi di Parigi per, smontare la macchina ginevrina? Forse la previsione di conflitti con Potenze di cui la Francia, ò oggi l'alleata? Forse il desiderio.'di non .offrire alla Frància una garanzia di cui questa possa valersi per impegnarsi con maggiori prospettive di successo in conflitti con altre Fotenze? In attesa che tali incognite si chiariscano, il Quai d'Orsay ha telegrafato all'ambasciatore Claudel di rispondere a Kellogg che la Francia non può entrare in un ordine di ideo in contraddizione con gli impegni vincolanti i membri della Lega delle Nazioni, ma che il smo Governo sarebbe prónto ad aderire ad uii patto di pace perpetua bilaterale, di cui farebbero parte da un lato gli Stati Uniti e dall'altro, invece della sola Francia, anche tutti gli altri Stati che s* sentissero eventualmente, in processo di tempo, disposti a sotto scrivere di fronte al Governo di Wa shington i medesimi impegni sottoscritti dalla Francia. > La risposta francese non è, come vedete, meno caratteristica della risposta americana in quanto che essa traduce abbastanza chiaramente là scarsa fiducia regnante a, Parigi nella possibilità che la guerra subisca, per il momento, l'ostracismo sul continente europeo. La pacifica America pensa del resto lo stesso per quanto riguarda {1 nuovo mondo, e continua al Nicaragua le operazioni militari destinate ad assicurarle definitivamente la conquista di quello Stato. "La sconfìtta del capo dei ribelli, il generale Sandino, segnerà lo schiac ciàmento completo della piccola Re pubblica del Nicaragua, dove nel corso' di quest'anno avranno luogo le elezioni sotto il controllo degli Stati Uniti; vale a dire in un modo che facilmente si immagina. E que sta è la pratica del pacifismo americano! Ma sappiamo da un pezzo che quello dei due pési e delle due misure è sempre stato il sistema metrico decimale degli Stati dominatori. 0. P.

Persone citate: Briand, Claudel, Monroe, Sandino