Un po' di guerra nel Nicaragua tra il minatore-generale e gli Stati Uniti

Un po' di guerra nel Nicaragua tra il minatore-generale e gli Stati Uniti Un po' di guerra nel Nicaragua tra il minatore-generale e gli Stati Uniti e è e , o o o i i a e Londra, 4, notte. Da parecchi giorni, ti Nicaragua di nuovo in ebollizione contro la presenza delle forze americane che tutti sanno. H lóro avversario più temibile, durante la prima fase del'intensifteata occupazione/ è stato un ex-minatore a nome Sandino, che si era messo le spalline dà generale ed aveva raccolto sotto il suo comando una miriade di- bande di franchi tiratori. Il Governo americane} aumentò via via i suoi reparti di marina tulle coste del Nicaragua e net retroterra sino sulla baia di Maia capitale del paese, ed il bile generale Sandino ti etra le montagne. JifNicaragua era quasi dimenticato in America allorché, avvicinandoti le feste natalizie ed avendo il nuovo ambasciatore americano a Città di Messico intrapreso una campagna di riavvicinamento tra il, nord America e l'accigliata America centrale, si pensò bene di lanciare a volo verso quest'ultima^ il colonnello Lindbergh in ftanni di colomba meccanica, col ramo di olivo infìsso tra le pale dell'elica. Il-buon aviatore iniziò la sua missione da bravo soldato e suscitò anzitutto .l'entusiasmo dei messicani, avviandosi: poscia alla volta dell'Honduras inglese, donde la sua tappa successiva avrebbe dovuto sin da ieri pori,arlo'nel Nicaragua. Senonchè, ad un tratto, venerdì: scorso - il- generale .Landino provvedeva a guastare le feste, rientrando improvvisamente in scena. L'imboscata Egli tése un'imboscata ad un reparto di soldati di marina americani presso Quilali e ne uccise-sei ferendone altri venticinque, ita i quali il comandante Richardson le cui condizioni erano descritte ieri come disperate. La notizia del Sanguinoso scontro disseminò ansietà nel pubblico americana ed anche negli ambienti politici di Washington. I giornali pubblicavano dal Nicaragua messaggi particolari secondo i quali il combattimento di Quilali poteva considerarsi come la più aspra battaglia a cui le armi americane siano state impegnate dalla guerra mondiale in poi II Governo provvide immediatamente a lanciare nuovi rinforzi verso il Nicaragua, dove gli Stati Uniti tenevano già un corpo di occupazione di 1500 soldati di marina in pieno assetto di guerra. I corrispondenti newyorkesi riferiscono che i rinforzi contemplali ammontano ad un migliaio di soldati di marina soprannumerari. Il primo scaglione deve essere salpato stasera oppure salperà domani. Che cosa sia realmente avvenuto sul posto dopo la repentina riscossa insurrezionale di Quilali non risulta. Alcuni dispacci piuttosto nebulosi narrarono dapprima che, nel micidiale scontro di venerdì, i seguaci del generale Sandino soffersero gravi perdite e che nei 'giorni successivi essi furono bomfiardqti e dispersi da squadriglie di aviatori americani. Nel tempo stesso, questi dispacci accennavano almeno a duecasi di accerchiamento' da parte di Sandino a danno di distaccamenti del corpo di occupazione. I due gruppi circondati consistevano, a quanto pare, di un centinaio di uomini ciascuno e le località, benché il loro nome non risulti dalle carte geografiche, appaiano situale alquanto all'interno. Sino all'altro ieri i distar- stlridMdcgrsncamenti in parola resistevano all'as- i o a l ri i sedie invocando radiolelcgraflcamen te immediati, soccorsi.. Il seguito del racconto rimane nell'ombra. In compenso, i fogli americani narrano che il generale Sandino ottiene armi e munizioni dal Messico, e che all'istruzione militare delle sue forze accudisce un ex-uffi ciale dell'esercito tedesco.. Intanto, in cospètto di onesta poco gradita strenna natalizia, due correnti di opinioni ti formano a Washington: la prima favorevole ad una reazione ad oltranza contro la nuova insurrezione al Nicaragua, cioè ad una specie di guerra coloniale senza quartiere; la seconda, ostile ad ogni intensificazione della politica imperialistica intrapresa dalla Cosà Bianca nell'America centrale. Questa seconda corrente peraltro sembra meglio fornita di parole che di concreta influenza. Vero è che un organo di parte democratica qua. Itfica addirittura come ■ «ridicola» la politica di Coolidge al Nicaragua, proclamando che questa nuova guerra incipiente non gode la più. remola popolarità fra gli americani. Comunque, cablogrammi odierni di Agenzia ripetono che i ribelli nicaraguaiani sono stati assoggettati nuovamente al làncio, di bombe ed al. fuoco di mitragliatrici per opera di velivoli americani. Nel frattempo, il corpo di occupazione si prepara al contrattacco. Una distanza di circa 25 chilometri separa attualmente il grosso delle due forze. La zona intermedia brulica di pattuglie di avahscoperta, che scambiano fucilate. Nessuno tuttavia si aspetta sul serio una battaglia campale in tutta l'estensione del termine. La tattica di Sandino è naturalmente quella della guerriglia. Le incursioni degli aeroplani americani sul nemico vengono regolarmente decotte con scientifici tiri di intera: ione. Si chiede il ritiro dejle truppe Pochi in America ■ si nascondono, fra gli uomini responsabili, le dilflcoltà che rivestirebbe una campagna di repressione 0 meglio di riconquista al Nicaragua se le resistenze di Sandino dovessero, come minacciano, svilupparsi rapidamente. Stasera un cablogramma da Washington dice che oggi al Senato il senatore democratico Uefling pretentava un ordine del giorno in favore dell'immediato richiamo delle truppe americane dal Nicaragua. Il senatore repubblicano Nye ha suscitato una certa sorpresa avanzando a sua volta un ordine del giorno contro l'uso di qualsiasi forza annata ame. ricana per intervento nell'America Centrale in merino, a vertenze che concernono interessi privati. Il primo ordine del giorno è stato rinviato all'esame della Commissione per gli Affari esteri, Al presentatore del secondo, fu concesso di svolgerlo e il senatore Nye ammise §ensì che in caso di vertenze relative a diritti di proprietà, gli, Stati Uniti possono intervenire, ma « che non debbono mai dare al loro intervento un carattere invasione ». M. P