L'opera di pacificazione dei popoli esaltata nei ricevimenti diplomatici

L'opera di pacificazione dei popoli esaltata nei ricevimenti diplomatici L'opera di pacificazione dei popoli esaltata nei ricevimenti diplomatici Discorsi dei Nunzi, di Doumergue, di Hindenburg j a i a , i e o i a i . a a Parigi, 2 mattino. La neve aveva fatto l'altra sera una breve apparizione su Parigi, è si sarebbe potuto credere che avrebbe persistito per tutta la notte per fare al gaudenti celebranti San Silvestro il tradizionale tappeto di ermellino. La neve cadde un poco, mista a pioggia, sui soprabiti e sulle pellicce delle signore, avviantesi verso 1 ristoranti illuminati, ma non èra abbastanza decisa e . fini per fare sul selciato una fanghiglia nerastra* che insudiciava scarplne e calze di seta, pantaloni e marsine. Vi è stato meno slancio per le cene dell'ultimo dell'anno che non per la notte di Natale; si sono venduti meno ostriche, meno pasticci di fegato grasso, e nei ristoranti notturni a Mommartre il pubblico ba potuto vedere intatte molte provviste. Bovamo Camera a Sanato Con.e ogni Capodanno, il Capo dello Stato ha consacrato la giornata a ricevere ed a -ricambiare gli auguri del ministri, delle Presidenze delle Camere, del Corpo diplomatico e degli alti dignitari dello Stato; cerimonie protocollari, che hanno il vantaggio di svolgersi con lodevole celerità. E, come ogni anno, il pubblico stava in folla davanti al Palazzo dell'Eliseo, al cui portone' stavano di sentinella due colossali guardie. I ricevimenti sono cominciati con quello del personale dell'Eliseo, dal generale Lasson, il più autorevole personaggio della Presidenza, fino all'ultimo domestico. Nel frattempo giungevano alla spicciolata i ministri: primo quello delle Pensioni. Marin, giunto democraticamente a piedi, con in mano l'ombrello. Mancava soltanto Poincaré, Che, un poco sofferente, si era fatto scusare. Doumergue ringraziò a sua volta con queste parole: La risposta di Doumargue «Signor Nunzio: E' un dovere per me pariicolamneiUe gradilo 1 accoglie re in quecto primo giorno dell'anno 1 membri del Corpo diplomatico ed è con la più sincera gratitudine che io ricevo i voti di cui avete .voluto farvi interprete in loro nome. Tulli i mtel compatrioti sapronno, siatene sicuro apprezzare i senitimen-ti generosi clic avete esprsso, nonché l'alta portata della testimonianza che avete emesso sulla politica del Governo francese. E polche è 'uso, all'inizio di un anno nuovo, fare un ritorno al passato ed anticipare in qualche modo il giudizio della posterità e della storia, mi sia permesso constatare, non senza soddisfazione, che il, periodo che ora-si è chiuso ha segnalo un nuovo e lieto sforzo dai Governi per consolidare la pace e per dare dei pegni a quel- bl sogno d'ordine e di progresso innato in tutti i popolit. Io non ne prendo per piova che lo sviluppo cosi evidente delle idèe di giustizia internazionale e da aibitrato, che rimangono la grande conpuista del diritto delle genti moderne e, sintomo non meno riconfor» tante per l'avvenire, il consenso una ai me degli animi ad una nuova con cezione dei lapponi intemazionali, nedla quale il culto della Patria sì con cilia o si armonizza con il dovere che conferisce ad- ogni Stato il proprio rango nella grande famiglia delle Nazioni. Certamente l'opera iutrapresa per organizzare la pace su basi in crollabili e per consacrare fra i popoli un'amichevole e fiduciosa collaborazione è ancora lontana dal suo termine; ma essa non oltrepassa né le facoltà di realizzazione, nè la volontà dei Governi, i quali sembrano condur re a buou fine, ne ho la fenna sperati za, l'alta missione che loro incombe Io rivolgo agli eminenti Capi di missione accreditati presso di me. e che continueranno od essere i fedii ausiliarii di questo compito, l miei sinccrissimi auguri di felicità e di successo, nonché l'espressione dei voti che io formulo per i Sovrani e per i Capi di Stato che essi hanno l'onore di rappresentare ». Finiti gli scambi ufficiali di auguri, Doumergue si intrattenne con i Capi di missione, fra i quali erano l'Anibasciaitore di Spagna Quinones de Leon, U Conte Manzoni, Ambasciatore d'Italia, l'Ambasciatore di Gran Bretagna Lord Crewe, gli Ambasciatori del Belgio e di Polonia, i Ministri delle altre Nazioni, nonché gli incaricati di affari di Russia e degli Stati Uniti. Dopo che il Corpo diplomatico si fu ritirato il Presidente della Repubblica ricevette i Corpi costituiti, la Presidenza del Consiglio municipale, l Corpi accademici, le Delegazioni della Magistratura, dell'Esercito, della Marina e delle varie Amministrazioni, ed inane, dopo avere scambiato centinaia di strette di mano, Doumergue potè ritirarsi e terminare tranpuillamente uel suoi appartamenti la laboriosa giornata. Alle ore 10, la guardia repubblicana si schierò nel cortile d'onore fiancheggiata da un solo tamburo. Un quarto d'ora dopo i dragoni di scorta alla cpmlsbVsfrzniqamriInpcppresentanza del Senato sboccavano il viale Marigny e si schieravano davanti iti Palazzo per lasciar passare le automobili in cui avevano preso posto i membri dell'Ufficio di Presidenza dell'Alta Assemblea. Ricevuti dal Capo del Protocollo e dal comandante mill tare del Palazzo, il signor Doumer ed i suoi colleghi vennero immediata mente, introdotti. Dieci minuti dopo, ricomparivano e si allontanavano, nell'istante preciso in cui shoccava dalla via dell'Eliseo il corteo della Camera Il Presidente Ferdinando Buisson. ? l'Ufficio di Presidenza rimasero essi pure una diecina di minuti presso ii signor Doumergue. Alle 10.13 questi saliva a sua voir.-i in vettura e, insiemi- ni Ministri, scortato da uno squadrone deliri GnnrilUi Repubblicana si recava al Palazzo dei Lussemburgo ed a Palazzo Uni-bone :i restituire le visite ricevute poco prima. La tradizionale colazione offerta dal Presidente della Repubblica ai Mini stri fu servita nel Salone degli amba, sciatori, dove, alle 14, doveva essere ricevuto il Corpo diplomatico. La colazione si svolse rapidamente e, men. tre gli invitati prendevano il caffè. ì! Salone veniva sbarazzato dalle tavole affinchè gli ambasciatori che cornili davano già ad arrivare, potessero essere Introdotti. Il discorso dal Nunzio a nome dal Corpo diplomatico Il Corpo diplomatico era al compie to, formando un% gruppo pittorescamen te grandioso nier. le. ricchezza delle u nifonml, qu aj£e, U 11 Presidente della Reput. nBt'OUfcS' 1*1 Salone e a a i l a o a Monsignor Maglione, Nunzio pontificio e decano per diritto del Corpo di plòmatico, prese la-parola per esprimere i-suoi voti e quelli dei suoi colleghi. Egli disse: -* « Signor Presidente : all'alba di questo nuovo anno io. e i miei colieghi abbiamo l'onore e la gioia di offrire a V. E. i voti che i nostri Sovrani e i nostri Capi di Stato, nonché noi stessi, formuliamo per la Francia. Noi auguriamo alla vostra nobile e grande Nazione quello che non desideriamo per i nostri Paesi: che essa possa sempre, in piena sicurezza ed in perfetta tranquillità, consacrare tutti i suoi eforzi all'accrescimento della sua prosperità morale ed economica. Questa prosperità è un beneficio insigne della Pace. I popoli che lo sanno e che del resto non hanno dimenticato le terribili sofferenze della guerra, chiedono che la pace sia consolinata e garantita in mezzo alla giustizia e alla fraternità. Noi conosciamo i generosi sentimenti umanitari delia Francia e la volontà che essa ha ad associare alla difesa dei suoi propri interessi il mantenimento della concordia fra le Nazioni. Noi ce ae rallegriamo vivamente perchè la sua influenza cosi considerevole nel mondo, renderà preziosissimi servigi a quella nobile causa che sta tanto a cuore ai nostri Governi. A questi voti noi siamo lieti di aggiungere gli auguri più calorosi per la felicità personale di V. E. Noi vi preghiamo, signor Presidente, di gradirli come l'espressione non soltanto del nostro profondo rispetto, ma anche della nostra viva gratitudine per la squisita amabilità con la quale voi facilitate la nostra missione. Degni la Divina Provvidenza esaudire questi voti, che formuliamo per la prosperità della Francia e per la felicità di V. E. •. A Berlino o e o o r , a ? i i i i i i . l , e . ! e e Berlino, £ mattino. Il primo augurio di Capodanno è slato portato Ieri mattina alle ore II al Presidente Hindenburg dal Nunzio Pacelli, che conduceva, come decario il Corpo diplomatico. Mone. Pacelli ha detto. ■ L'anno trascorso ha portato un progresso sulla via della pacificazione dei popoli e meritano ammirazione gli uomini che. benché facciano consistere I loro più alti compiti nella conservazione degli interessi dei loro Paesi tuttavia,. hanno lavorato per l'alto l deale della fratellanza fra gli uomini II sentimento della fiducia internazionale ha contribuito alla ricostruzione dal vari Paesi: fra essi la Germania occupa il. posto . più importante. Bisogna ammirare la forza spirituale e vitale di questo Pa«6e ». • Il Nunzio quindi ha augurato al Pre sidente che l'anno prossimo pòrti la pace alla Germania e al mondo. La Patria a l'umanità . Il Presidente ha cosi risposto: « Con un caldo ringraziamento accolgo gli auguri che Ella, a nome del Corpo diplomatico, esprime in cost cordiali parole al popolo tedesco e a me, quale suo rappresentante. Le! ha ricordato che nell'anno ora passato, malgrado difficoltà e impedimenti sempre nuovi, sono stati fatti nuovi progressi sulla via della pacificazione e dell'avvicinamento fra le Nazioni. Spe ro ed auguro che le dure prove del passato e le difficoltà economiche, sociali e spirituali del presente appro fondiscano e rafforzino nel popoli, o gnuno dei quali ha da adempiere nella convivenza umana importanti e indispensabili funzioni, la volontà della collaborazione e della comprensione delle vitali necessità di ciascuno. La devozione e la volontà di sacrificio verso la Patria non devono escludere il servizio all'umanità. I popoli però tanto più volentieri si adatteranno alla costituzione di una vera comunan za pacifica fra le Nazioni, se essi po iranno avere la convinzione che questa pace sia fondata contemporaneamente sulla giustizia e sulla libertà, che è il loro massimo bene necessario. Per quanto il popolo tedesco sia ancora oppresso dalle sue sofferenze, delie quali non potrà dimenticarsi, esso porterà una parte sempre più sincera e deci sa a tutti gli sforzi diretti alla vera pace. E ciò però nell'attesa che. il raggiungimento di questo ideale umano possa essere concluso nel miglior modo nelle relazioni dei popoli fra loro». Dopo queste parole, il Presidente ha salutato uno iper uno tutti i- rappresentanti diplomatici convenuti, porgendo loro personalmente gli auguri. Poi Hindenburg ha ricevuto i ministri, e i segretari di Stàio, condotti dal Cancelliere Marx, il quale pronunziò le seguenti parole: « Si può guardare all'anno 'ora tra scorso con un sentimento di giusta soddisfazione. Non si può non ricono score che un consolidamento della situazione estera ha ."Vito luogo e che sempre più l'anno t. iscorso ha servi to ad abbattere qualche barriera che divideva i popoli. Tuttavia. il desiderio più profondo e più intimo di tutto il ipopolo tedesco, e cioè la liberazione dei territori occupati, non 'è ancora compiuto ». Passando a questioni di politica Interna, il Cancelliere ha constatato che sono siate risparmiate al popolo tp desco gravi lotte economiche, grazie alla persuasione che si diffonde sempre più che tanto i datori di lavoro come i lavoratori devono collaborare insieme al bene comune. Il Cancellle re ha ricordato le leggi approvate dal Parlamento e ha detto che gravi compiti sono ancora da risolvere nell'anno che comincia e che saranno risolti felicemente sempre nel pensiero rt?ll'milta tutti n uno senipo. Nella risposta il presidente Hindenhurc ha ringraziato il Governo per l'Instancabile lavoro compiuto ed ha riconosciuto clic p anno trascorso ha portato alcuni miglioramenti, ma purtroppo iiTò -- hn ntrsiunto — non è stiun adempiuta la speranza della hherazlon' dei paesi renani: ed ha espresso In «nertinzn che per i connazfon-d! dei !«>rr:tr,ri occupati 1" mino nuovo porterà presto l'ora della liberazi'ii: ' ■ lina occupazione straniera In un mese non piti'- conciliarsi con la paci ftrnzlone definitiva dei popoli*. Dopo mi nei ennn,n •questioni di rio litica interno, comp, ad esempio, alla Prussia orientale, egli ha continuato: • L' anno 1928 segnerà la data delle nuove elezioni. Il mio più vivo augurio per tutti i tedeschi e specialmente per i dirigenti della vita dei partiti, |c|Ih stampa, delle rappresentanze po¬ pnetcaIdpcfmsvRlepr polari, è che le elezioni non conducano ad un inasprimento delle discordie e dei centrasti e non degenerino in iott.7 personali. Anche nelle lotte elettorali 11 pensiero verso la patria e la comunità tedesca deve essere preposto ai vantaggi dei partiti. Poiché solo In questo pensiero e nella ferma e fiduciósa unione* di tutti 1 tedeschi, noi potremo risolvere i difficili problemi che ci sono davanti. Che Dio ci dia la forza e la capacità di dare alla Germania il risanamento e la pace. Questo è il mio augurio per l'anno nuovo ». Il Presidente ha poi ricevuto le presidenze del Relchstag e dei Reishrath, i Governi dei Paesi, U Comando della Reischwehr e della Marina, 11 presidente delle Ferrovie e quello della Reichbank. Soamblo al Magnami coti Vienna Di particolare importanza sono l telegrammi scambiati tra Hindenburg ed il presidente Hainisch, della Repubblica austriaca. Hindenburg ha cosi telegrafato: « Sento la viva necessità di esprimere a lei, signor Presidente, ed al popolo austriaco i più sentiti auguri per 11 nuovo anno. Possa la grave fatica della ricostruzione nazionale in Austria ed in Germania, nel prossimo anno portarsi avanti ed in alto >. Il telegramma si è incrociato con quello del presidente austriaco ad Hindenburg che dice: «Il trapasso dell'anno, in cui la veneranda personalità dell'E. V.- ha compiuto l'ottavo decennio della sua vita, mi offre la desiderata occasione di esprimere a lei. onoratisslmo signor Presidente, I più caldi auguri per la sua personale salute, come per il fiorire ed il prosperare del grande Reich tedesco, che sta in cosi intima comunanza di sentimenti e di coltura colla nostra patria tedesca. Possa essere concesso al Reich tedesco di rimanere, come sinora, un fattore nel campo della pacificazione del mondo ». Anche I capi del vari partiti hanno manifestato in forma di augurio in vari messaggi il loro pensiero. CI limiteremo a comunicarvi quello del cancelliere Marx che dice: ■ Le elezioni in Germania, in Francia ed in America saranno quest'anno della massima importanza per l'awe nlre della Germania. Il popolo tedesco dovrà decidere ss la maggioranza del suo Parlamento dovrà essere composta di. uomini animati da un serio senti mento di responsabilità e di amore al bene comune, scevro dallo spirito di categoria ed interpretante la volontà del popolo tedesco, risoluto a mantenere la-forma repubblicana, creata dalla Costituzione di Weimar». G. P. Dfoclomdtaqbilfazuscpspstfidtmrald"tlpipunBfrpcslqtzPpamcspnpsqd

Persone citate: Conte Manzoni, Ferdinando Buisson, Marx, Nunzio Pacelli, Pacelli, Poincaré, Quinones, Tulli