L'assassino del fascista Savorelli

L'assassino del fascista Savorelli L'assassino del fascista Savorelli condannato a dieci anni di reclusione e o i e r a e o . e , e i n o i e i , r i - inno rispondere alla citazione. lùgli dièlchiara di non sapere nulla del delitto, notte, udienza Parigi, 27 Per ila seconda ed ultima del processo Pavan, l'uccisore di Sa vorelli, l'aula della Corte di Assise non è più affollata di ieri. Non appena aperia l'udienza, si svolge un pruno incidente su un punto che sembrava completamente chiarito ieri: l'acquisto della rivoltella che servi al delitto. La difesa ba fatto tornare alla sbairra «1 commesso dell'armaiuolo di via Turblgo, Ouelis, perchè, mentre il registro reca che l'arma venduta un mese prima del delitto a tre stranieri reca il numero '.!0sS6:!0, la rivoltella usata dal Pavan ha il numero Ì58GÌC. L'avv. Torres vuole trarre la conclusione che l'arma di cui il l'avanci è servito non è quella che corrisponde alla registrazione dell'armaiuolo. Ria l'Avvocato Generale Cuous la osservare che le due rivoltelle 258656 e 25862U ranno parte di una serie che si trovava a Parigi nel febbraio del 1928. Il Pavan non ha dunque potuto comprare la sua arma dai contrabbandieri un anno prima. E l'avv. Garcon, della Parte Civile, fa immediatamente notare l'inconsistenza di questo particolare. Avrebbe ucciso per riabilitarsi — 11' vostro cliente — egli dice, rivolto all'avv. Torres — protende di avere comprato la rivoltella da un contrabbandiere nel 1926- Orbene, l'air ina recante il numero 258620 non era ancora stata fabbricata a Liegi perchè lu fabbrica non l'ha inviala all'armaiuolo parigino che nel febbraio del 1928. La menzogna, dunque, sussisto per intero. La versione della difesa è falsa. Dopo questo Incidente si ascolta un testimone citato dal Pubblico Ministero, il famigerato Giannini, direttore del Becco Giallo, che ieri non ha potuto rispondere alla citazione rtislaepe tivnuvHnqadl'levresmmvdsqiri e n msnae a rti oal il al amiiime n za ohe oeca ra oslro re aa e ta elrza ne. ffi e nu il ang la eeoi ina di avere conosciuto, nella sua qua lità di direttore di un giornale antifascista, il Pavan. Egli dà sul conto di nuest'ultimo informazioni che nell'inineme sono poco favorevoli. Egli riconosce di aver sospettato il Pavan e di averlo trattato da rinnegato, ma aggiunge: — Era un errore, e lo deploro, perchè ritengo che egli abbia agito in tale modo per riabilitarsi ai nostri occhi. — Credete che vi sia riuscito? Giannini si mostra abbastanza Imbarazzato o questa domanda e rispon de evasivamente; ma l'avvocato della Parte Civile non si lascia manovrare. — Si o no, considerate il Pavan come riabilitato? La risposta è una scappatoia. Il testimone si limita a dire: — Io non lo avrei fatto. Lo riflessioni di Nitri Un altro incidente, che l'avv. Torres, con ta- sua voce tonante, gonfia, mentre l'avv. Garcon lo riduce alle semplici proporzioni che merita, sorge quando il Giannini, in seguito ad invito del difensore, ricorda lo circostanze nelle quali egli conobbe il Savorelli nel quale, dice, egli scorgeva una spia ed un agente provocatore. — In seguito ad un viaggio di Savo relli nel Belgio — aggiungo il teste — ho avuto tra le mani le prove delle sue delazioni. Mi 0 stato infatti con segnato un incartamento che compren dova vari documenti scritti di pugno del Savorelli, documenti che stabilivano che egli ci tradiva, lo ho portato questo incartamento a Nitri, il quale se no è mostrato desolato. Egli ha riflettuto a lungo, poi mi ha consigliato di avvertiva la polizia: è quello che io ho fatto poiché ho avvertito subito la Sicurezza Generale. L'avv Torres interviene allora per pronunziare ima diatriba contro il Savorelli. E' da meravigliarsi — dice — doliti impunità di cui possono godere su! nostro territorio certi provocatori stranieri che non soliamo perseguitano gli emigrati italiani, ma fanno anche lo spionaggio contro In Francia. — Noi siamo qui molto lontani dal processo — lo intcri-ouipe l'avvocalo generalo. — E' un errore —■ grida con voce tonante l'avv. Torres — qui è anzi il procosso ! Le responsabilità degli antifascisti —- Voi però non ne difendete die la metà — interviene a sua volta l'avvocato Garcon. - - E hi. .pari.-' più intéressante è lincila che consiste nel prò testare contro una corta stampa straniera une liberamente e Impunemente può fare l'apologia del delitto, e spili gersi lino a scriverò • die è legittimo uccidere ». I veri responsabili non sono i pseudo-agenti provocatori, sono gli antifascisti, pieni di odio e perii di, che armano il braccio di uno spi rito debole e. io spingono al delitto! Questo'incidente si svolge in mezzo ad un indescrivibile tumulto: da parto ikl Pubblico Ministero si oppone al focoso avvocato difensore l'attcg tri::mento di certi reticenti profughi italiani che a Parigi stampano a get lo coruiiuio appelli alla violenza e all'omicidio. Infine, il Presidente non senza fatica, riesco a ristabilire uu po' di calma. Malgrado la promessa che ieri la di fesa aveva fatto si rinunziare ai testi cnbsndfdcati . oisdia al mi il onni. uaviper il ma elntojniòiii-eonferènzferi, si devono subire le ' " 'interminàbili chiacchiero di parecchi antifascisti inaspriti e pieni di rari core. Luigi Cninpolonghl mostra au cora pili rancore degli altri ed ha ce cessi di linguaggio davvero ipanimis>il)i'i. Con la siili deposizione, il turatili-'' rinasce, i^iiipuloiiglii pur!a egli pine delle provocazioni di Savorelli; é n°! momento in r.ui sta per lascia¬ ali siS., pelna nifti re la sbarra uno dei giurati supplen ti, gli rivolge una domanda: — Approvate l'atto di Pavan ? — Non ascoltale che la vostra coscienza — dice il Presidente —; parlate se credete di poterlo fare. « Non disapprovo Pavan » — Non provo nessuna difficoltà ad esprimere il mio pensiero —- dice Campolonghi. — Io non disapprovo Pavan e non sconfesso nessuno dei suoi atti. L'avv. Garcon balza in piedi: — Ecco — esclama — signori giurati; ecco uno di quegli uomini di cui vi parlavo poco fa, che non rinunciano a fare l'apologia del delitto. Ecco uno dì quegli uomini che noi non dovremmo mai tollerare in Francia. L'ultimo a presentarsi alla sbarra fi Henri Béraud. l'unico testé di naziónalila francese 'citato dalla difesa, il quale si dilunga in discussioni ozioso assolutamente estranee al processo. Dopo una breve sospensione dell'udienza. M Presidente dà la parola all'avv. Maurizio Garcon, di Parte Civile, per la famiglia Savorelli; indi l'avvocato generala Caous pronuncia una requisitoria che termina con la richiesta di una severa esemplare condanna. L'avv. Torres fa appello alla clemenza dei giurati. La giuria si è limitata a scartare la circostanza aggravante della premeditazione e ad accordare a Pavan il beneficio delle circostanze attenuanti, verdetto in base al quale lo Corte ha Inflitto all'assassino il massimo della pena, dieci anni di reclusione. Le avvelenatrici Una condanna e una assoluzione pandptonrrdpsitdvntpltcsauccMtlttbcdrospm|rpa, e d a — e o o e o e o r ! ao e l o oil a oéò ae i o n o i i o re g hi t ln u i i Budapest, 27, notte. E' cominciato oggi a Szolnok il secondo processo delle avvelenatrici. Sono accusate Ester Takas e Maria Csabai. La prima è imputata di avere soppresso mediante ■ somministrazione di arsenico il suocero settantaduenne. La Takas nega recisamente il fatto, asserendo che 11 suocero mori di nefrite. Essa ad ogni modo narra che il vecchio la perseguitava con prò poste inaccettabili, ma che tuttavia ciò non avrebbe potuto determinare in lei la volontà di uccidere ; essa fu una buona nuora e tale rimase fino alla dipartita del suocero da questo mondo. L'accusa si basa sul fatto che nel cadavere del vecchio, sottoposto a perizia necroscopica dopo sette anni dalla mone, sono stati rinvenuti circa 20 milligrammi di arsenico, dose non mortalo ma che a distanza di tempo può essere ritenuta una traccia di una dose maggiore che determinò il decesso. Inoltre è assodato che la Takas pochi mesi prima della morte del suocero acquistò in un n'egozio una grande quantità di carta moschicida dalla quale, come è noto, le streghe di Nagyrev traevano il veleno. Il Tribunale però ha assolto l'imputata per mancanza di prove. La seconda accusata Maria Csabei, deve rispondere di aver ucciso il marito, nel cadavere del quale furono trovato tracco di arsenico in quantità micidiale. A (al riguardo vi è la piena confessione dell'accusata, fatta in istruttoria. L'accusata nega il delitto, ma non sa giustificare la sua confessione di colpevolezza. Ella disse in istruttoria di avere avuto il consiglio di sopprimere il consorte dalla fami geratà levatrice Susi, la quale forni pure il veleno. Tutti i testi dicono che il marito della Csabei era un ubbriacone. 11 medico die ha esaminato il cadavere del Csabei dichiara di aver riscontrato tracce di avvelenamento con l'arse nico. Il Tribunale ha. condannato la Csaboi a 15 anni di carcero. ptvzpspte hi i u e suli i; a¬ Piroscafo bulgaro naufragato Venticinque marinai annegati ' «Sofia, 27, notte. E' affondalo nel mar di Mannara, in seguito a collisione con un piroscafo greco, il piroscafo bulgaro Varna. Secondo informazioni riferite dall'equipaggio di una nave inglese, venticinque marinai del Varna sarebbero annegali, mentre solo quattro poterono essere tratti a salvamento. Il comandante del piroscafo investitore, e stato arrestato. » Tragica conseguenza di un dono Vienna, 27, nulle. L'idea di porre sotto un albero natalìzio, come regalo, una pistola automatica e per di più carica, è già di per sé poco simpatica, ma es=a ha avuto a heoben tragiche conseguenze. Appena aperto il pacchetto contenente la pisìola, il venticinquenne Luigi Kissinger ha cominciato a maneggiare l'arnia donatagli dal fratello, puntandola alla leinpia e dicendo alla moglie ( alla madre che lo supplicavano di non scherzare, che si sarebbe ucciso. Aveva appena pronunciate queste parole che un colpo parli e un proiettile passò da parte a parte la testa del disgraziato- Portato all'ospedale, si tentò ancora di operarlo, ma tutto fu invano. » Le dimissioni dell'Ambasciatori amerioano a Boriino Washington, 27 notte. SI apprende da fonte autorevole, che il Presidente lloover ha accettato le dimissione rassegnalo dall'ambii--ititnre degli siati Uniti a liui'llrio, mister Jacob Uonld Schuniiano. (United Press.!

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