L'improvvisa scomparsa

L'improvvisa scomparsa L'improvvisa scomparsa r i i e a i e a . : , a i , a a a e a o l a. ee e e, e e ale à, o ai a il imr o he i n ne La morte di Sua Eminenza 11 Cardinale Gamba, Arcivescovo di Torino, è avvenuta improvvisamente ieri mattina alle ore 6. La sera precedente si era ritirato nella sua camera, stanco per le funzioni del Natale, ma senza accusare nessun malessere Nella mattinata aveva celebrato tre Messe, nel pomeriggio i vespri e alla sera, alle ore 20, aveva presieduto in Arcivescovado una riunione di parroci, poiché in questi ultimi giorni egli si interessava particolarmente del riordinamento delle parrocchie cittadine. L'ultimo pensiero per i poveri L'insigne Prelato, che cosi altamente sentiva e praticava la carità, ha avuto il suo ultimo pensiero, si può dire, per i poveri. Ouando l'altra sera a cena gli venne presentato il panettone natalizio, egli coi paterno sorriso che gli era abituale, diede ordine al domestico Francesco di riportarlo diepn dogli: — Domani ne darete una fetta a ciascuno dei poveri che si presenteranno. Essi 4o gusteranno più di quello che non sapre! fare lo. — Nella sua semplicità, bontà e carità, Il Cardinale ricordava la classica figura dell vescovo Myrtel che Victor Hugo descrive in unn dell- sue maggiori opere. Egli aveva ir, cristiana abitudine di dimenticare sempre se stesso per il prossimo. L'Arcivescovo, di solito, si coricava assai tardi sebbene, per eontrapoosto, al mattino si alzasse molto presto Al domestico Francesco, che si permetteva a vòlte rispettosamente di fargli osservare quanto bisogno egli avesse di riposo, il Cardinale soleva rispondere • — Ho troppe cose urgenti da sbrigare — Anche l'altra sera il domestico si affacciò alla stanza dell'Eminente Porporato e Io sollecitò a coricarsi, poicht ormai era mezzanotte. Eaii notò sul placido volto del Cardinale I segni di una stanchezza più profonda del solito. Preoccupato, volile mettere vicino al letto un campanello del quale Sua Eminenza avrebbe potuto servirsi nella notte, nualora avesse avuto bisogno di qualcosa, per chianiiirlo. L'Arcivescovo, in contrappostn alle altre volte, -io lasciò fare e congedandolo gli disse eh<> al mattino assai per tempo, cioè alle 5,30, si sarebbe recato a dire la prima messa al Seminario Metropolitano Ieri mattina, alle ore 5, un trillo di campanello svegliò il domestico, il quale, preso da un triste presentimento, accorse in tutta fretta. Egli trovò il Cardinale in gravi condizioni: respi i-ava affannosamente e si lamentava di un malessere strano. Francesco volle subito dargli un cordiale, ma l'Arcive scovo lo rifiutò, dicendo che non po teva interrompere il digiuno volendo più tardi celebrare la Messa. Invitando poi i) domestico ad andarsi a vestire poiché nella fretta era sceso abbiglia to molto succintamente, lo pregò di telefonare al Seminarlo Metropolitano per-avvertire che nella mattina, cau sa una leggera indisposizione, egli non avrebbe celebrata la prima Messa, com'era stato da lui disposto. E poi che il domestico, sempre più preoc cupato per l'espressione di abbattimen to e di sofferenza che gH si leggeva nel volto, rimaneva esitante sulla so glia della camera, il Cardinale, che non aveva perduta la sua belila sere nità, certamente commosso dalla atte stazione d'affetto del domestico, facen dogli segno con la mano aggiunse in piemontese: — t Và, sta tranquil, sagrinte nen ». «Gesù, misericordia» In meno che non si dica, Francesco sbrigò il compito a lui assegnato e tornò in tutta fretta nena stanza del Cardinale pochi minuti dopo. Lo trovò rantolante. — Muoio 1 muoio I — mormorava con la voce che sempre più si affievoliva. Il domestico si precipitò piangendo ad avvertire il segretario privato di Sua Eminenza, il teologo Angrisani, il quale giunse in tempo a porgere l'estrema unzione a! morente. • Gesù, misericordia ». Queste furono le ultime parole pronunciate dall'Arcivescovo, che è spirato alle ore sei precise. Nella stanza era entrata, avvertita dal fulmineo aggravarsi del male, la sorella di lui, che oine è noto, abita nell'Arcivescovado. Poco dopo nel palazzo Arcivescovile si notava una grande animazione. Avvertiti telefonicamente accorrevauo il vicario generale, mon?. Castrale, e i due pro-vicari, mons. Pinardi e rnons. Luftìori, e numerosi altri prelati e sacerdoti. Il dott. Vigliani, avvertito a sua volta telefonicamente dal domestico, non appena questi si fu assicurato dell'indisposizione del Cardinale, giunse a palazzo quando ormai egli era già mono. La constatazione del dottore fu del resto semplice. Sempre presente a tutte le funzioni religiose, occupato in tutte le ore della giornata nelle gravose cure impostegli dal suo ministero, il Cardinale presentava il solito volto •.ranquillo e sorridente, sul quale non si scorgeva alcuna traccio d-offerenza Effettivamente lavorava troppo e furono le soverchie occupazioni a logorare la sua forte flbbraMI non si concedeva riposo. Anche lUimament*. come si ricorda, fu tre i.orni a Roma, e di ritorno dalla Capitale si recò, la vigilia di Natale, aPalazzo Chiabiese a recare al Duca e alla Duchessa di Pistoia le insegne dell'Ordine del S. Sepolcro. li cuore fu l'organo che ebbe maggiormente a soffrire In causa dell'esaurimento generale portato dall'eccesso di lavoroQuel cuore che era sempre pronto a commuoversi per tutte le umane sventure, che aveva palpitato per mi ti me specialmente per i poveri, hacessato imjnowisamcnte di battere 1 doti Vigliani, infatti, ha risconrato che Sua Eminenza è deceduta n seguito ad aneurisma. La vestizione della salma Subito i monsignori procedettero ala vestizione delia salma, sugli indumenti arcivescovili in viola venne posta la pianeta viola e oro; il cullo venne cinto del candido « pallio », tìngilo della dignità arcivescovile, sul quale spiccava la preziosa croce petorale; le mani stringevano la corona del rosario; il capo era ornalo della semplice mitra bianca. A braccia, la salma verme trasportata nel Salone dei Quadri, cosi denominato perche alle pareti sono elligiati tutti gli Arcive scovi dulia Diocesi di Torino che pre cedettero il Cardinal Gamba. 11 salone viene trasformalo in camera ardente per la prima veglia della salma. Questa è posta al centro, su ricchi drappi neri. Ai lati 6ono sei grandi candelabri d'argento, alternali a piante sempreverdi. Ai piedi è il « gallerò », l'ampio e scarlatto cappelI.) caiUJiializio delle visite pastorali. Inginocchiatoi messi all'ingiro circondano la salina come su una balaustra. Nella, parte del salone verso cui è posto il capo dello spento Cardinale, si apre una cappellètta, e quivbuna Madonna in marmo sembra, dall'alto, vigilare amorosamente il pio e venerando Pastore, il cui cereo profilo ha acquistato nella morte una nuova pacala dolcezza. Dalla parete opposta guarda sorridente un busto di Don Bosco, per il quale Mons. Gamba, che lo conobbe n gli fu allievo, nutriva speciale venerazione. Semplice ed austera è la sala, e il senso della morte che la invade le dà una nuova solennità; ma questa é come temperata da un che di sereno e dolce. Anche in morte il vegliardo Pastore spira confidenza serenità. Fra nuvole d'incenso sono dette le preci dei defunti. Tutto attorno al catafalco sono prelati, sacerdoti, suore, inginocchiati in atto r.i umile venerazione. Sono pure jirjseuti a questo commovente omaggio Eenilnarlsti della Metropolitana e convittori d'i. a Consolata, por i quali lo scomparso Pastore ha sempre dimostrato una particolare predilezione. Fra il sommesso salmodiare si ode qualche singhiozzo. In mezzo a quella devozione che lo circonda come una simbolica .-yrona, il volto del Cardinale sembra sorridere angelicamente. Il popolo La camera ardente non tarda ad accogliere visitatori: personaggi illustri ed umili fedeli, autorità e popolo. E" un pellegrinaggio che si inizia verso le 8 del mattino e dura tino alle 19,r/>; cioè quasi dodici ore. Esso dimostra di quanto affetto e di quanto rispetto fosse circondato il venerando Pastore dui fedeli, per la sua bontà e la sua austerità di vita. Visitano la salma il professionista e la signora, l'operaio e la popolana; accanto a coloro che seno appo^tamenie venuti in Arcivescovado si notano quelli che, passando per caso davanti al Palaz zo e saputo della ferale notizia, si uniscono agli altri nell'estremo omaggio. Le preci, che salgono da un unico slancio di ammirazione e di amore si uniscono e confondono. I visitatori compiono in raccoglimento il giro della sala, attorno alla salma, peT non dar luogo ad ingorgo e ressa. Agli inginocchiatoi sono suore Nazzarene e suore della Consolata, che hanno incarico di vegliare la salmae alle loro preci si uniscono quelle del sopravvenienti. Non pochi fedeli, specialmente donne, al loro entrare nella camera ardente, nop possono nascondere la loro commozione, e sovente si odono singhiozzi. Un vassoio posto nell'anticamera della Sala dei Quadraccoglie, man mano, numerosissimi biglietti da visita. Cosi per tutta la giornata continua il pio pellegrinaggio. Dal portone verso via Arcivescovado — che è vigilato da carabinieri in servizio d'onore — lungo il porticato fino allo scalone il movimento si mantiene costante, nonostante il tempo avverso che mantiene spopolate le vie della città Nella mattina le campane di tutte le chiese cittadine con gravi rintocchi davano ai popolo il funereo annuncio e la voce dei bronzi si span deva in onde sonore per tutta la città. .Al palazzo cominciavano intanto ad affluire numerose personalità, attratte dal rapido diffondersi della notizia per tutta la città, anche perchè nelle chiese gli officianti, prima di celebrare la Messa, l'avevano comunicata ai fedeli. Primo a giungere al Palazzo, dove già si trovavano i cugini dell'Arcivescovo, colonnello Rovera e ing. Moverà, è stato, verso le ore 9. il Prefetto Meggioni. Egli appariva com mosso ad espresse ai congiunti del Cardinale e ai monsignori per tutta la famiglia arcivescovile, le più seti tite condoglianze. Prima di lasciare il palazzo, S. E. Maggioni ha voluto visitare la salma nella camera ar dente. Subito dopo giungevano 11 Generale di Armata S. E Petitti di Roreto e 11 generale comandante il Corpo d'Arma ta, S. E. Mombelli; quindi il Podestà conte Thaon di Revel, accompagnato dal vice-podestà dottor Rodano, il Que store, il generale Da Pozzo dei Cara binieri il vescovo mons. Luigi Maz ziini, il gr. ufi. Domenico Lanza del l'Ordine Mauriziano, S. E. Casoli, Pri mo Presidente della Coite d'Appello l'on. Gianotti, l'on. Bertone, il com mendator Fornans dell'Opera Pia Ra rolo, 11 comandante la Divisione gen Montefinale. e ; l a e o a o e I Principi Nel frattempo, ahe 9,50, col treno speciale, giungeva da Roma il Princi pe di Piemonte. Quando egli ebbe messo piede a terra, gli si sono fatti incontro il Prefetto e 11 Comandante il Corpo d'Armata, i quali lo hanno informato con accorate parole della grave perdila. Il Principe che, come è risaputo, nutriva per il Cardinale uno speciale affetto, è rimasto dolorosa mente colpito, e poco dopo da Palazzo Reale telefonava alla Curia, chiedendo a Mons. Pinardi, accorso alla chiamala, i particolari della pietosa fine dell'Arcivescovo ed esprimendo tutto il suo personale cordoglio. Sua Altezza Reale incaricava poi il suo primo alutante di campo, generale Clerici, di rendersi interprete di questi suoi sentimenti in Curia. 11 generale Clericveniva ricevuto da mons. Pinardi e passando nella camera ardente, si in chinava, in nome del Principe, davanti alla salma. Da Palazzo Reale sprovvedeva contemporaneamente ad informare i dirigenti del Club del Wisin via Accademia delle Scipnze, perchèin segno di lutto, sospendessero II ricevimento in onore di Sua Altezza. La famiglia Ducale di Genova: S. AR. il Principe Tommaso, il Duca dPistoia, il Duca di Pergamo, il Principe di Udine, il Duca d'Ancona, la Principessa Maria Adelaide e la Duchessa di Pistoia, si recava alle ore 11,30 al palazzo Arcivescovile. 1 Principi ricevuti da Mons. Pinardi, dateologo Angrisani, e da altri prelativenivano accompaemati nella Camera Ardente, dove a vegliare la salma strovavano numerosi sacerdoti, e si inginocchiavano commossi a pregare. Poco dopo giungevano i senatori CianDi Rovusenda e Crispolti, l'on. Ferra cinl, il gen. Sasso, comandante l'Accademia, il gen. Govone e numerose dame e signori dell'aristocrazia to rinese. Le condoglianze Le visite sono continuate senza posa per tutta la giornata. Si sono recatall'Arcivescovado, fra gli altri 11 Rettore dell'Università iprof. Pivano, il ca po Compartimento delle Ferrovie, gruff. Elfenfreund, il Provveditore aglstudi, gr. uff. Renda, il parroco dSan Damiano, con una rappresentanza del Circolo • Cardinale Gamba del luogo; il conte Lovera e il contPrunas-Toie per l'Ordine del SantSepolcro, li senatore Berla d'Argentinaed nitri moltissimi. Il registro collocato in portineria si è andato rapidamente coprendo di innumerevoli firmeI telegrammi di condoglianza son o l è o o e o a i i e i d st è, i. i na e l , a si nn, a ce o a ti ta r. li di n » te o a, aae. no giunti a fasci. Il Duca di Genova, intervenuto, come si è visto, di persona, al primo triste annuncio cosi aveva telegrafato a mons. Pinardi: « Addoioratissimo notizia improvvisa morte compiauto Cardinale Arcivescovo Gamba, esprimo Lei ed al Capitolo il profondo dolore provato ed invio le mie più vive condoglianze, pregando esprimere alia famiglia tali S. E. Rosbock, Sottosegretario di Stato alle Finanze, ha telegrafato a S. E. il Prefetto Maggioni, incaricandolo di trasmettere le proprie condoglianze all'Archidiocesi e di rappresentarlo ai funerali. A sua volta, il Segretario Federale Bianchi Mina ha fatto pervenire al vicario generale dell'Archidiocesi le espressioni di condoglianza delle Camicie nere torinesi per l'improvvisa scomparsa del Cardinale, miei sentimenti ». L'on. Malusardi si è fatto eco del sentimento degli operai organizzati con queste parole : * I lavoratori dei l'industria di Torino partecipano al dolore per la morta dell'insigne Arcivescovo ». L'on. Ferracini ha a sua volta telegrafato per l'Unione industriale fascista, mentre altre attestazioni di cordo gilio Inviavano l'on. Ponti, il Vescovo di Alessandria, mons. Milone, il presidente della Cassa di Risparmio ai Torino, gr. uff. Broglia, il podestà di Moncalieri, il Commissario prefettizio e il Segretario politico dei Fascio di San Damiano d'Asti, il Segretario dei postelegrafonici torinesi, e tutta una folla di cittadini illustri ed oscuri, affratellati nel sentimento di condoglianza per la scomparsa del Presule buono e amato. Eredità spirituale In una saletta privata ha poi avuto luogo l'apertura del testamento del Cardinale alla presenza di mons. Pinardi, del Canonico Florio, Pro-Vicario Moniale, del Teologo Angrisani, della sorella Maria, dei cugini Rovere, assistiti dal cancelliere della Curia mons. Maritano II nobilissimo, commovente documento dice: t Testamento olograto ài me Giuseppe Gamba, fu Pietro, Arcivescovo di Torino. — Nato e vissuto povero, potrei dispensarmi dal testare non avendo beni di fortuna da disporre. Ignorando però il giorno in cut piacerà a Dio chiamarmi a sè, ritengo doveroso nominare un erede, perchè disponga e provveda opportunamente quanto occorre nella grave circostanza. « Scrivo perciò il presente mio testamento, dichiarando anzitutto come to intenda morire in grembo della nostra Santa Madre Chiesa Cattolica, Apostolica e Romana, e nella sottomissione assoluta e filiale dell'Augusto suo Capo, il Romano Pontefice. ■ Faccio poi fin d'ora a Dio il pieno sacrificio della mia vita per l'ora in cui piacerà a Lui fissarmela, ed offro questo mio sacrificio colle intenzionche ebbe il Divin Salvatore Nostro Gesù Cristo nell'offrirsi vittima ai Padre Celeste sul Calvario, e particolarmente per la salvezza dell'anima mia e di tutte le anime che piacque alla Misericordia Divina affidare alle mie cure, chiamandomi al sacerdozio e all'Episcopato. « Perciò chiedo a Dio perdono dlutti i miei peccati, di cui spero il perdono per i meriti infiniti del Sangue preziosissimo di Gesù, Unigenito Suo Divin Figliuolo. c Benché abbia la coscienza di non avere mai offeso o voluto male a nes suno, pure chiedo perdono a tutti coloro che avessi inconsciamente offeso come io perdono a chiunque mi aves se in qualsiasi modo cagionato dolore« Ringrazio quanti mi han fatto debene, o mi aiutarono a farlo. Per tullprometto di pregare se Iddio, comspero e ardentemente supplico, si degnerà accogliermi in Paradiso. Invocperò vivissimamente da tutte le anime, di cui fui Padre e Pastore, la carità dei loro suffragi •■ I funerali Alle 19,30 le visite alla salma sono interrotte. Esse riprenderanno oggi, mnella chiesa dell'Arcivescovado, il cuingresso è in via Arsenale. Quivi, infatti, la salma è stata trasportata iersera, a braccia, da sacerdoti e chierici, mentre il tempio veniva parato a lutto. Essa è stata posta presso l'Aitar Maggiore, 6U un catafalco. Questa mattina, dopo un ufficio funebre, lchiesa sarà aperta ai fedeli, che potranno sfilare dinnanzi alle spoglimortali del loro buono e pio Arcivescovo. La so-poltura avrà luogo lunedì mattina, alle ore nove. La Giunta diocesana, riunitasi ieri sera ha preso lo necessarie disposizioni per la partecipazione al corico funebre delle Associazioni cattoliche. Intanto il Canonico arcidiacono hstabilito le modalità per le preci e pele visite alla salma, che avverranno dora in ora nei giorni di oggi e domani da parte del clero Le Associazioni cattoliche maschili reciteranno Rosario alle ore 21 di domani e quele femminili alla stessa ora di domenica. Il lutto della Diocesi avrà la duratdi sei mesi, ma può venire anche ridotta a tre mesi, in virtù del recentConcordato che avoca al Vaticano i benefici vacanti. Negli otto giorni si adunerà il Capitolo metrafirililano per lnomina dei vicario capitolare, ch« raggerà la Diocesi fino alla nomina denuovo Arcivescovo.