La visita di Schober a Roma

La visita di Schober a Roma La visita di Schober a Roma Auspici natalizi per i rapporti italo-austriaci ù e a o a Vienna, 26 mattino. La visita del Cancelliere austriaco Schober a Mussolini è fissata, ma non se ne è ancora potuto stabilire la data. Quando S. E. Grandi, nelle prossime settimane, sarà di nuovo a Roma, il Cancelliere viennese cercherà di mettersi d'accordo in proposito col Governo italiano. Intendendo il Ministro degli Esteri italiano di prendere parte alla sessione del Consiglio della Società delle Nazioni, che si apre a Ginevra il 13 gennaio, e dovendo egli rappresentare l'Italia alla Conferenza londinese del disarmo navale, il viaggio a Roma di Schober non potrà essere intraprèso prima della fine di gennaio, nè si esclude che possa avvenire appena in febbraio. Il Cancelliere austriaco, che nll'Aja sarà accompagnato solamente da esperti finanziari, tra cui il Ministro delle Finanze, Juch, dato che si tratta di decidere la questione delle riparazioni, si farà seguire a Roma, oltre che dal capo di sezione Schueller. anche dal segretario generale degli Esteri Peter. E' poi naturale che in tale occasione pure il Ministro Amiti sarà presente a Roma. Dopo l'Aja e Roma, Schober Intende recarsi a Berlino; questo viaggio ha anzitutto lo scopo di preparare il terreno per le trattative commerciali austro-germaniche che finora si sono dimostrate molto difficili. Intanto i voluminosi numeri di Natale dei giornali viennesi abbondano di messaggi e di interviste inspirate dalla circostanza, nella quale, come è consuetudine dei paesi tedeschi, si fanno fare alle personalità più in vista pronostici dell'avvenire e le si invitano, se' possibile, a specificare un loro programma o, per lo meno, ad esprimere una idea qualsiasi. Il Ministro d'Italia a Vienna, Auriti, invitato dal « Neue Wiener Journal » a scrivere qualcosa, ha inviato un articolo nel quale anzitutto fa l'augurio che il passato di ottime relazioni economiche e culturali tra Italia e Austria serva di esempio all'avvenire. Il Ministro ricorda quindi i buoni rapporti che sono sempre esistiti tra il più meridionale dei popoli europei di antica civiltà e il più meridionale dei popoli di razza germanica. Accennando agli svariati scambi di uomini, che durante i secoli sono avvenuti tra Austria e Italia, dice che se gli artisti tedeschi non tralasciarono mai di intraprendere pellegrinaggi in Italia, patria dell'arte, gli artisti italiani hanno sentito il fascino dell'Austria, dove la produzione artistica e spirituale è e fu così altamente apprezzata: dal secolo XVI al secolo XIX si possono contare 400 grandi maestri italiani della pittura, della scultura e dell'architettura, che vennero in Austria e qui lasciarono nobili testimonianze della loro attività. Tra i condottieri militari gli italiani non mancarono nemmeno: basti citare il conte Nogarola, che nel 17.0 secolo combatteva valorosamente contro i turchi, il principe Eugenio, il Piccolomini, distintosi nella guerra dei trent'anni e infine Montecuccoli anche egli vittorioso sui turchi. • Chi guardi lontano, s:a nel passato, 6ia nell'avvenire — termina Auriti — può scorgere i migliori presupposti ad un lieto futuro, che io auguro di tutto cuore al popolo austriaco». Il Cancelliere Schober ha ricevuto i rappresentanti dei giornali viennesi ai quali ha espresso la sua soddisfazione per la pacifica soluzione del problema costituzionale. • Quella — ha detto Schober — che si è voluta chiamare reazione, non è che un ritorno della nostra vita pubblica ad una democrazia media. Noi, in realta, abbiamo avuto finora una super-democrazia. Ma, demolire in parte quest'ultima, non vuole dire senz'altro che si abbandoni la democrazia per se stessa. Il modo in cui li dimoile questione costituzionale è etata liquidata, ci è valso molte sim¬ o a e e o patie delle quali dobbiamo fare teso ro, perchè ogni paese nuovo ha bisogno di crearsi un prestigio; e se l'Austria reca il nome dello Stato che la precedette, milioni di persone igno rano ancora quale profonda differenza vi è tra l'Austria vecchia e l'Austria del dopo-guerra. Sono persuaso che gioverà al nostro credito politico, e in conseguenza anche al nostro credito finanziario all'estero, mostrarsi decisi a mantenere a qualunque costo l'ordine in casa nostra e a non sacrificare la vera democrazia per l'amore di una apparenza di essa. La democrazia, secondo il nostro-concetto, deve essere fondata su una torte autorità statale e sulla reciproca tolleranza del cittadini, del partiti e delle classi ». Alla fine il Cancelliere non ha dimenticato di registrare come uno dei maggiori successi del ritorno alla tranquillità, l'avviamento dei rapporti con l'Italia su un terreno di amicizia ed il contemporaneo consenso italiano alla conclusione del prestito estero, di cui l'economìa austriaca abbisogna. Anche il conte Bethlen, facendo al giornalisti ungheresi le consuete dichiarazioni di Natale, non ha dimenticato di porre nel giusto rilie vo le ottime relazioni dell'Ungheria con l'Italia e l'appoggio dell'Italia sul quale il Governo ungherese può sempre fare sicuro affidamento. Le dimostrazioni dei disoccupati a Berlino Berlino, 26, mattino. Le dimostrazioni di disoccupati organizzate dai comunisti per la notte di Natale nei quartieri ricchi della capitale si sono svolte senza incidenti. I quartieri presi di mira sono stati Charlottenburg, Schoeneberg e Wilhmerdorf, che per l'occasione erano stati abbondantemente presidiate da forze di polizia. Arringati dappertutto da oratori infiammati, i dimostranti hanno percorso le più eleganti vie di questi quartieri, incolonnati in corteo, scandendo il grido di « panel pane! ni Un momento abbastanza critico hanno passato gli inquilini del palazzo della Olivaerstrasse n. 7. Mentre uno dei cortei passava sotto quel palazzo, per un caso un bicchiere di birra sfuggito dàlie mani a qualcuno, che forse stava bevendolo alla finestra, è case ito sul marciapiedi, I dimostranti, credendo ad una provocazione, accorsi in un lampo da tutte le parti, assediarono il palazzo e, dopo lunghi sforzi, ne abbatterò no il solido portone invadendone le scale. Giunsero in buon punto rin forzi della polizia per evitare eccessi. La polizia riuscì a stento a persuadere ì dimostranti che si era trattato di un incidente. Davanti alla casa tutta la massa dei dimostranti si è attardata minacciosa fino a sera inoltrata. Altri incidenti qua e là ma senza gravi conseguenze. li plebiscito tedesco e gli impiegati Una dannici! eentro m ministre Berline, 26. mattino. In seguito alla sentenza della Corte Suprema di Lipsia, che ha dichiarato anticostituzionale la proibizione fatta agli impiegati dello Stato di partecipare al plebiscito contro il Piano Young, il prof. Dahms, di Berlino, ha denunziato il ministro della Pubblica Istruzione. Beck, il quale ha esercitato o suo tempo pressioni e minacele sul Corpo insegnante perchè non partecipasse al plebiscito, per infrazione contro l'articolo del Codice Penale che contempla il reato dell'impedimento, con la minaccia, dell'esercì zio dei diritti civici. La pressione del ministro era stata esercitata con ap posila circolare, in cui si minaccia vano provvedimenti disciplinari. Fintlitd

Persone citate: Auriti, Beck, Dahms, Juch, Mussolini, Nogarola, Schueller