II dibattito alla Camera sul Consiglio Nazionale delle Corporazioni

II dibattito alla Camera sul Consiglio Nazionale delle Corporazioni II dibattito alla Camera sul Consiglio Nazionale delle Corporazioni Roma, 19, notte, [rOggi la Camera ha continuato la di- cscussione del disegno di legge sulla: riforma del Consiglio Nazionale delle fCorporazioni. Lo seduta è aperta nlle;,ore 16 dai! Presidente S. E. Giuriati. A)iGbanco del Governo siedono i Ministri!1Hottai, Bailbo, Gazzera, De Uoiio e Si-'Irianni; ed i Sottosegretari Arpinati. Mo-i(lrelli. Casalini, Manaresi, Cao, Di Croi l.ilanza e Pennavaria. Dopo la lettura del verbale della seduta di ieri fatui dal •Segretario on. Pellizzari, si passa alilo svolgimento deille interrogazioni. Per l'esploratore Ferrandl Il Ministro delle Colonie DE BOXO, rispondo ad una interrogazione rivoltagli dall'on. Gray per conoscere se non rilenga conveniente consacrare l'opera e la memoria di Ugo Eerranrti, quale assertore coloniale della patria, aggiungendo il suo nome a quello di Lugh, che vide il Ferrandi dalla giovinezza alla vecchiaia esploratore arditissimo e difensore eroico della Somalia. 11 Ministro ringrazia l'on. Gray per aver chiesto che al nome di Lugli sia aggiunto quelito di Ferrandl, esploratore, veramente arditissimo di quelila legione. Lo ringrazia anche come soldato ricordando che Ugo Ferrandl fu anche valoroso soldato. Il Ministro rilava però che cambiare la toponomaetica dei paesi coloniali produce inconvenienti, soprattutto dota la mentalità degli Indigeni. Perciò il Ministero circa tre mesi or sono ha disposto che alla casa della Residenza di Lugli sia dato il nome de* Ferrandl. Crede che ciò possa soddisfare l'onorevole interrogante, la famiglia del Ferrondi ed il Comune di Novara. GRAY si dichiara soddisfatto della risposta dell'on. D« Dono. Osserva però che qualche mese fa il Ministiro delle Colonie aveva scrino al Comune di Novara, dichiarando di essere favorevole alla proposta dell'interrogante. Le. Interrogazioni sono finite, e 11 PRESIDENTE pone in discussione la proposta dell'on. Turati, di modificazione al regolamento della Camera nel senso di portare a 36 il numero dei componenti la Giunta del Rilancio, che attualmente è di 30. La relazione della Giunta del regolamento osserva che all'inizio dell'attuaile legislatura tutte Jfl Commissioni parlamentari furono ridotte; ma l'importanza delle Commissioni finanziarie in genere e la mole del lavoro che ad esse viene assegnato, consigliano l'aumento proposto per la Commissione dei Bilanci dal Segretario del Partito. Nessuno domanda di Ipanlare e. .perciò 11 Presidente la mette «il voti. La proposta e cosi approvata. Quindi l'on. Giurlati indice In votazione a scrutinio segreto di alcuni disegni di legge approvati nella seduta di ieri. Durante lo svolgimento della votazione entra nell'aula il Capo del Governo. Senza discussione vengono approvati alcuni disegni di legge, fra I quali anello contenente varianti alla Legge 11 maTzo 19JR sullo stato degli ufficiali del R. Esercito, della R. Marina, della R. Aeronautica, nelln parte riguardante i Consigli di disciplina. CASALINI, Sottosegretario alle Colonie, all'on. Oppo dichiara che per lo ncccrtamento dell'Imponibile, agili effetti della imposta di R. M. agli artisti, [Pittori e scultori, il Ministero emanò già una circolare perché fosse temilo presente il carattere essenzialmente aleatorio dt tali redditi. DI CROLLALANZA. Sottosegretauio per i LL. PP. — All'on. Di Belsilo dichiara che la necessità della costruzione di un ponte suW'Imera è stata riconosciuta dai competenti, ma non può flamaireclsi affidamenti circa la concessione del contributo chiesto dalle Provincie di Palermo e Caltanisetta. DI BE't.SITO prende atto. Il reclutamento alpino in Abruzzo MANARESI, Sottosegretario alla Guerra, rispondendo ad una interrogazione dall'on. Forti, lo ringrazia di avergli dato modo di ricordare quella fono gente di Abruzzo che durante la guerra, inquadrata in repatti alpini, ha scritto una nobilissima pagina di sangue e di gloria (approvazioni). Dichiara che ò stato ripreso in questi ultimi anni il reclutamento di alpini nelle Provincie di Aquila, Teramo e Chieti, inquadrandoli nei vari battaglioni di un reggimento che si trova in un settore importante della nostra frontiera. Alla formazione di reparti alpini prettamente abruzzesi ostano ragioni di finanza e di organizzazione, richiedendosi la vicinanza alla frontiera dei centri di rerilutamenio. Il Governo non tralascia tuttavia di intensificare la preparazione alpina nei reparti speciali e nell'Esercito in genere, e di agevolare anche in ogni modo lo sviluppo del turismo montano tra le popolazioni, concedendo notevoli aiuti : ma desidera lasciare le particolari iniziative di organizzazione sportiva Invernale agli enti competenti, che tuttavia incoraggia con speciaai aiuti e con la concessione di istruttori militari. E' dolente perciò, di non potere aderire al desiderio dell'on. Interrogante, ma ritiene che l'Impossibilità di costituire dei re> parti alpini abruzzesi non pr^giudMie Tà in alcun modo, per le ragioni espo ste, lo sviluppo del turismo montano di quelle regioni (applausi) FORTI ringrazia per la lode rivolta ai soldati alpini abruzzesi. Rileva che le popolazioni di Abruzzo sentono vivo il desiderio che i loro figli servano in battaglioni organici alpini che portino il nome delle loro città, anche se do vesserò essere dislocati alila frontiera Nota che la questione ha un'alta Importanza morale, anche per l'incremento del turismo moniano, come è stato provato di recente dalla presenza oc caslonale sul Gran Sasso di sciatori alpini. Confida pertanto che il Governo, sormontando le difficoltà di ordine finanziarlo, vorrà rivedere la questione per venire Incontro ai desideri de gli abruzzesi, i quali vivono della prò iprla montagna e per la loro monta gna [applausi). Il Consiglio delle Corporazioni Si riprende quindi la discussione del 8a riforma del Consiglio Nazionale del le Corporazioni. Il primo oratore della giornata è l'on. Mezzetti MEZZETTI — Dopo il discorso di ieri dell'on. Biancardi, che ha avuto una cosi forte ripercussione alla Camera (gli si limiterà ad opporsi alla tesi da lui sostenuta con abilità di prepa razione, sfa pure un'ta a grande sen so di responsabilità. Rivendica agli or. ganizzatori delle masse ope.raie il merito di avere sopportato difficili situazioni che li hanno fatti vivamente soffrire; ed è convinto che il progetto ri sponde alle aspirazioni delle masse c insieme agli interassi della Nazione Rileva che se alcuno disposizioni con tenute nel progetto non sono apparse chiare, esse lo diventano riportando si allo spirito del progetto di legge e all'essenza del sindacalismo fascista Conviene che talune critiche singole fatte dall'on. Biancwli possano esse re fondate, ma esagerato ne è stato 11 tono. L'oratore vede nel Gran Consi gito e nel ConsigLio delle Corporazioni 'gli organi supremi tipici de! Regime e afferma ohe con l'istituzione del Con sigilo si è dato l'organo tecnico capace di realizzare j grandi postulati della Rivoluzione fascista, e cioè 11 consolidamento dello stato e l'entrata delle Classi produttrici nella vita dello Stato, l'effettiva conquista della giustizia Poetale. Conclude affermando che il Consiglio Nazionale delle CorporazionitnvnlusnCbCfsldtlstddlglingvtTcrdvrdltsn risponderà, appieno alle elevate llnalitti c,,,e.5l.ì.,i?"g-?no af0dn,e' UPPiausl) j. , rileva che con questo disef™0 rtl lc«^e 1 ordinamento corporativo ,)aasa (,al terreno sindacale al terreno GCOnomlco- Sul terreno sindacale vi è 11" rapporto permanente e uniforme Ira .{'«lori di lavoro e lavoratori; su (l.uell° economico invece questi rappoi i a i e e e 1 i e e a e a l i ti sono molti e mutevoli. (Approvazio. ni), inoltre nel campo sindacale prevale il fattore deila personalità umana, mentre in quello economico prevale il fattore tecnico dell'azienda. Ma un'altra affermazione egli vuole fare subito e cioè che nell'attuale dibattilo non si deve mai perdere di vista la Carta del Lavoro e i suoi principi! basilari. La Carta del Lavoro Un mònito del Duce MUSSOLINI: — Bisogna leggere la Carta del Vavoro. E' un documento formidabile che si dimentica troppo spesso! (Vivissimi applausi). LANT1NI: — Le dichiarazioni della Carta del Lavoro, documento della serenità del Fascismo in fatto di economia, rendono da un lato l'organizzatore dell'impresa responsabile della produzione di fronte allo Stato, e interessano dall'altro alla produzione i lavoratori, mentre al disopra di tutto si afferma il principio dell'intervento dello Stato in nome dell'interesse inazionale, nei momenti più gravi, quando prevale l'interesse politico della intera Nazione. Afferma che il Capo del Governo ha tutte le facoltà nell'ordine non solo legislativo ma regolamentare; basti pensare al patto di Palazzo Vidoni, che sorse auando non vi era nemmeno la legge sindacale. A questo punto gli onorevoli RAZZA, ANGEUNI, MEZZETTI e altri Interrompono l'oratore. L'on. MEZZETTI esclama: «Ma noi queste cose le sappi a ino benissimo I». Il PRESIDENTE invita gli onorevoli camerati a non interrompere gli oratori, applicando la massima evangelica di non fare agli «altri quello che non vorrebbero fosse fatto a se stessi. (Ilarità; approvazioni). LANTINI, continuando, si associa al relatore on. Costamagna nel domandare che lo norme di attuazione precisino il valore e la portata degli articoli 10 e 11 del disegno di legge e aggiunge che le organizzazioni del commercio salutano con particolare letizia la costituzione del Consiglio Nazionale delle Corporazioni ove si incontreranno e si armonizzeranno le molteplici attività della vita commerciale. Accenna all'iniziativa di alcune categorie di costituire consigli e collegi di disciplina, albi di esportatori, ecc. e si compiace che l'attività del Consiglio Nazionale delle Corporazioni sia state chiamate anche in questo campo, nel quale potranno essere fatti notevoli progressi, con lmnpfirio di tutte le classi sociali. (Applausi). L'oratore concludendo ritiene che nell'economia corporativa tutti posso, no svolgere i loro rapporti: ma al disopra di tutti vi è lo Stato che deve .seguire, osservare e controllare tutto e tutti, al fine di armonizzare le attività economiche di tutti, senza costrizioni e coercizioni, ma con giusta armonia e nella comune solidarietà. Cosi il popò lo Italiano andrà Innanzi su quella via della solidarietà, che è il punto di partenza e di arrivo del Fascismo corporativo. (Vivi applausi). ERCOLE premette che la gradualità della Rivoluzione fascila costituisce la garanzia più salda della sua durata. La Marcia su Roma non fu già la sostituzione.di.un governo ad un altro, ma la trasformazione della mentalità politica e giuridica, destinata da allora in poi a fare funzionare gli istituti fondamentali dello Stato secondo il nuovo spirito fascista. L'istituzione del "onsigllo N'aziona1!, delle Corporazioni :ompleta oggi Vi costruzione dello Stato fascista. La crisi della democrazia individualistica è senza uscita, perchè uno Stato che concepisce se stesso come una somma o una giustapposizione di in dividili non può non scorgere un nemico di se stesso e della sua sovranità In qualunque associazione di individui che chieda di partecipare al .poteri statali. Fu cosi che la Rivoluzione francese vietò la ricostituzione del le corporazioni, perche, affermando resistenza di un interesse generale riconosceva tuttavia interessi particolari di ciascun individuo, ma negava la possibilità di interessi di gruppi. Fu cosi tolta agli individui, in nome del diritto individuale, la libertà di associar?!, mettendo gli operai alla mercè degli imprenditori. Di qui l'origine dei conflitti sociali In regime liberale democratico. Lo Stato fascista, invece, mediante l'ordinamento corporativo contiene e supera insieme il sindacalismo. Senza entrare nell'esame specifico delle disposizioni particolari del disegno di legge, l'oratore ritiene che gli organi del Consiglio siano troppi e la loro attività stabilita in modo alquanto farraginoso. A questo proposito, ricordando quanto è stato già Ieri rite vaio sulla scarsa efficienza dei poteri dell'assemblea, nota che effettivamen te la vita del Consiglio trova la maggioie espressione nell'attività delle sezioni. Circa il problema dell'intervento dello Stato nel regolamento dei rapporti economici tra le varie categorie, alterma che secondo lo spirito della Carta del Lavoro, l'iniziativa privata è intanto rispettata in quanto attra verso la collaborazione- delle varie forze produttive essa serve agli interessi generali. Non vede pertanto perchè si debba, come taluno ha fatto durante la discussione, ritenere che una delle pani resista a pr'ori ad ara menerà l'esercizio delle funzioni del Consiglio in questo cumpo. (Commenti). In regime fascista, infatti, non può ammettere che il sistema giuridico dello Stato possa essere adoperato per il raggiungimento di fini antitetici a quello per cui esso lo ha posto in essere. Concludendo, afferma che la Camera votando questo disegno di legge compie un atto di fede, perchè l'economia corporativa ha come presupposto non la sintesi tra politica ed economia, ma la trasformazione dell'attività economica in attività morale. 'Applausi). L'Idea della Corporazione RAZZA ritiene che convenga dire le ragioni per le quali, con fede di si curi fascisti e di convinti sindacalisti la Camera approva il disegno di log ge. Oggi basta prendere atto che la corporazione si costituisce, ed è il pri mo passo per impedire che l'organiz zazlone sindacalo sbocchi In una lotta d! categorie, che aborrirebbe 1principio fondamentale dello Stato fa sclsta. (Applausi). Il disegno di legge non è una improvvisazione, e non è nemmeno la conseguenza della legge che ha regolato 1 rapporti e l con tratti di lavoro. Esso ha le sue più vere origini in quel movimento sin daealista voluto dal Fascismo nelle prime ore della sua vita, e che aveva per bandiera il motto « la Patria non si nega ma si conquista ■. (Applausi)Nè si può dire che il movimento sindacale fascista abbia le sue più lontane origini nelle dottrine diffuse da Giorgio Sorel. che culminavano nemito dello sciopero generale, mentre esso culmina nella corporazione, che pertanto prima di essere consacrata■pspFvnlipcldgtmcgpdgvrdcdItcsvdpdztd ■per legge è stata un atto di volontà squisitamente fascista. (Approvai.). L'idea di corporazione e sorta dai primordi dell'attivila sindacale del Fascismo, quando questo seppe intervenire in modo lutto suo particolare nello sciopero di Dalmine, gettando le basi di quel movimento die. per virili del Duce, ha salvato la Nazione (applausi). E' possibile anche superare 11 cosiddetto principio di pariteticità nelle sezioni di fronte ai principi basilari degli articoli 3 e 11 del disegno di legge che fanno di esso l'attuazione pratica dei diritti affermati cosi virtualmente dalla Carta del Lavoro. Afferma che la parità di condizioni in cui vengono a trovarsi le rappresentanze del produttóri e operai di fronte ai datori di lavoro nell'art. :ì del disegno di legge elimina la possibilità di ritorno alle vecchie distinzioni socialiste, il che farebbe cadere le ragioni fondamentali del sindacalismo fascista. Caratteristica del sindacalismo nazionale è quello di conciliare tre elementi; la Nazione, Iti -produzione e gli interessi delle categorie del lavoro. Per attuare questa conciliazione non vi deve essere nessun genere di gerarchia, ma tutti devono superare la concezione egoistica degli interessi della propria categoria, per assurgere alla visione della Nazione, e dello Staio, che è qualche cosa di più preciso e più organico della Nazione stessa (applausi). A proposito della limitazione dell'Intervento dello Stato nel regolamento dei rapporti economici tra le varie categorie, l'oratore non è ad essa favorevole e rileva che non più tardi di Ieri si è costituito sotto gli auspici dell Duce un Sindacato finanziarlo per la difesa dell'industria serica, che egli approva, pur lamentando che non siano state chiamate a parteciparvi le rappresentanze delle classi lavoratrici commenti, interruzioni). Riferendosi all'obbiezione che dalla funzione normativa debba essere esclusa la materia relativa al prezzi, osserva che è invece su questo terreno che e disposizioni del disegno di legge possono tornare di grande giovamento al'a produzione, e offrirle i modi per superare le crisi dalle quali può essere travagliata (commenti). DI tutti i problemi di tutte le questioni che interessano la economia deve essere investito il Consiglio delle Corporazioni, e nessun limite deve essere posto ai poteri conferiti ai Capo del Governo. Afferma pertanto che l'articolo il deve essere modificato nel senso di dare al Capo del Governo ogni più ampio potere, per imporre all'una o all'altra delle associazioni interessate di discutere e risolvere in sono -al Consiglio delle Corporazioni .tutti 1 problemi della economia corporativa. E se quesio chiede, è perchè le organizzazioni sindacali ancora non sono mature per poier sentire la responsabilità che la corporazione crea attraverso la coscien za della solidarietà nazionale. Rileva che se è importante nella praticità il principio delle rappresentanze corporative nel Consiglio, ben più grave è il principio, affermato nel progetto, circa la facoltà delle sezioni e sottosezioni di riunirsi a gruppi omogenei. Concludendo, l'oratore afferma che Roma ho lanciato una parola universale attraverso la Rivoluzione corporativa. I nuovi legionari di Roma potranno imporre al mondo con l'idea dell'unità corporativa il pensiero audace innovatore. In nome di quesui idea l'oratore ha spesso parlato alle masse lavoratrici per la conquista imperiale dei loro destini, che non potrà essere raggiunta finché, districate da tutti 1 residui del passato, non si formino con passione dinanzi alla visione della Patria, sempre che sia grande e possente in-una fervida solidarietà nazionale (vivissimi prolungati applausi, molte rongralulazioni). Il PRECIDENTE comunica quindi i! risultalo della votazione a scrutinio se greto e alle 19,5(1 toglie la seduta, rinviando a, domani il seguito della discussione.