Le inadempienze dei commercianti

Le inadempienze dei commercianti CIO* CHE INSEGNA UN CONGRESSO Le inadempienze dei commercianti In merito ai rilievi da noi fatti sui risultati del Congresso dei Sindacati del Commercio, riceviamo dalla Federazione dei Commercianti della Provincia la seguente leuera: a lll.mo Sig. Direttore defila Stampa - Torino. « Il numero del 10 Dicembre correli ie del Suo pregiatissimo giornale, pub-,Mica, in testa di cronaca, sotto il lUo-\lo « Ciò clic insegna un congresso », alcune considerazioni, alle quali Ito il dovere d'eccepire le osservazioni seguenti : « Lo scrittore afferma che » la massa dei commercianti al deuuglio non rispetta i contraili: non solo, ma escr- dia su larga scala, anche la rajipre-i^X^^X'^^^.-^Stoni fanno propaganda, e che ai Sin-'dacati si rivolgono per la tutela delleiloro ragioni ». ìa Cip sarebbe grave, se non fosse\gratuito. ... . ... {W^V»* oWflPasso io invece consegnarle, lll.mo S gnor Direttore, alcuni dati, che trarranno lo scrittore a riflettere sulle sue postille al congresso. o Tutti i rapporti collettivi di lavoro correnti fra le categorie dei prenditori e dei prestatori d'opera operanti nella Provincia di Torino sono regolali in forma scritta: 12 concordati intersindacali, le consuetudini riconosciute al patto ilo giugno 192-9, la legge per l'-im■piego privato del 1924, la «Carta». Trenlacinquemila sono le ditte soggette all'osservanza delie nonne di lavoro. Ebbene, le controversie portate a cognizione dell'organo paritetico per il contenzioso sindacale rappresentano circa il 2% del latti contrattuali. Le vertenze trattate in sede intersindacale, per il 1>Ó% sono siate cumini:.' amichevolmente, per il 18% risolte in via diretta ira le parli, per il ltì% sono pendènti dinanzi alle Assoc.azioni, per il 6% sono stute deferite di Magistrato. 11 Magistrato ha giudictito di 38 cause, il cui merito interessava scrii principiti di diritto e di pubblica economia ed era inconfondibile con le eccezioni pretestuose dilatorie, defatiganti, di cui è solito valersi chi intenda eludere le obbligazioni. Il Magistrato ha dato con salomonica saviezza ragione per metà ai prenditori e per metà ai prestatori d'opera del commercio. E' bene io Le dica si tratta, in valore assoluto, di 3S cause giudiziali, 19 delle quali favorevoli ai commercianti e 19 ai dipendenti. « Non è dunque vero che i commercianti di Torino non prestino la dovuta osservanza ai patti corporativi. « Affermo poi elio, allo stato delle mie cognizioni, non è vero che siano mai avvenuti licenziamenti di prestatori d'opera e per le cause sopra cetinate. Alcuni impiegati d'aziende commerciali — tre o quattro," non di più — avevano tentalo — è vero — di dare ad intendere agli organi dell'associa ! ine di essere stati licenziati ner mo-itt^l«e%a""^to sedeT tersindacale fu stabilito che da altra■causa procedevano i provvedimenti presi a loro carico dalle dine. Poiché si tratta di elementi irresponsabili, non ho difficoltà a precisare che i motivi del licenziamento attenevano a scarso rendimento, a indisciplina, a infedeltà. , » Non ho da aggiungere, lll.mo Signor Direttore, ima parola alla dimo«irazione alte ho dato. « Non voglio però in questo venturoso incontro tacerle che io credo fermamente che fra la generalità dei prenditori e la generalità dei prestatori d'opera del commercio, intercedano rapporti di perfetta corrispondenza collaborazionistica; gli uni- e gli altri sc.no parimente compresi della necessità imprescindibile di osservare e di praticare i precetti della corporazione e d'operare nel regime corporativo con ossequio alle sue norme. Non sono i pochi casi isolati di prenditori tardi o insensibili, che l'associazione fascista dei commercianti è pronta a marchiare d'onta, nè quelli non meno numerosi di prestatori infingardi o infedeli o riottosi, che possano controvertere siffatta opinione. « Non dubito ch'Ella, lll.mo Signor Direttore, mi faccia leoito di ritenere che tra le illazioni del postillatore ci sia cosi posto ad altri insegnamenti dissentanei da quelli, ch'egli ha reso di pubblica ragione. c Con molta cordiale osservanza : Il presidente, G. Vicinino; il segretarioPoletti ». Poche e chiare osservazioni a questa lettera. Innanzi tutto riteniamo inopportuno polemizzare sulla materia discussa in un Congresso Sindacale, poiché giudiei Ai essa non jiossono essere che le Superiori Gerarchie. Il nostro commento, sulla scorta della relazione letta al Congresso dal Segretario dell'Unione dei Sindacati Fascisti del Commercio e su quella delletìenuncie dei congressisti nella seduta■fomerldiana, si limitava, in sostanzaid affermare il numero imponente diinadempienze dei datori di lavoro, nontanto per rilevare un fatto materialeed economico, che comunque ha la suaimportanza; ma soprattutto per denun- dare uno spirilo deplorevole di oppa, psìzlont e di resistenza passiva a quelli sche sono ali obblighi e i. doveri sanciti dracper legge del rispetto ai contralti collettivi di lavoro, che, secondo, il volere di S. E. il Capo del Governo, devono essere lealmente osservati dalle'lpam contraenti, volontà Questa solat¬ '"'";''»'" proclamata nella seduta del Cimiila.io Intersindacale Centrale del 19 Luglio ii. s. E' ingenuo richiedere una prova oggettiva delle rappresaglie che si esercitano contri) l dipendenti che si iscrivono al Sindacati, o che tier le iscrizioni fanno propaganda, o che ai Stu¬ ,iarnn si rivolgono per la tutela delle ^ -moni. Conosciamo anche noi ™" 'mante e gitali cautele j lavoratori denu luciano le inadempienze per non vresturc il fianco ni famosi provvedi rncnU che si mascherano con la solita motivazione dello scarso rendimento. « "iuta che in una delle ultime se tcndui- del Comitato intersindacale vn datore di lavoro motivavi il licenziamento di tre cassiere per scarso rendimento, dopo sei anni di lavoro prestato presso la stessa ditta ! E potremmo citare parecchi casi di. dipendenti fatti segno alla solita lotta quotidiana di punzecchiature, di velate minacele, di piccole rappresaglie del datore di lavoro perchè notoriamente fedeli ai Sindacati Fascisti. Si. considera ancora, da parte di parccclii commercianti, il Sindacato con la stessa deprecata mentalità con cui lo si considerava all'epoca del rossi. Incomprensione dunque del Sindacalismo Fascista e dei benefica innegabili ch'esso ha recato alla, disciplina del lavoro e conseguentemente all'economia nazionale. Il nostro breve commento era ispirato non Ionio dalla coraggiosa ed altrettanto misurata relazione del camerata Pascila, ma soprattutto dalle documentazioni del fatti denunciati dai delegali al Congresso. Ed ora diamo posto alle cifre. (Hi organizzati dell'Unione dei Sindacati Fascisti del Commercio sono all'incirca 10 mila, dai quali vanno detraiti gli Ambulanti, che non hanno vertenze, i Portieri, gli Addetti ai bagni, case e stabilimenti di cura e quasi tutti gli. Assicuratori le cui vertenze sano trattale con l'Unione Industriale, nonché gli Esattoriali e i dipendenti dell'Alleanza Cooperativa, un complesso cioè di circa 9500 tesserati. Ne rimangono 6.301) i cui rapporti di lavoro gdIdzpcicii mdcia»rrìabscdislisrmCasratdfiCmstbniocelpcp zali le vertenze denunciate nell'anno si svolaono con la Vrdera-inr,* dei (,rnrnmprcinlti Ti .,, ZwZnJ,,ìrCommerciami. Ebbene, su organlz-[T in corso ascendono ad aS oTTn ,7"~ mt-">aio> i'\g» * *f;,liJT, "'r "V "r H™'" riduzione al Sindacali dai dipen-\adenti, licenziali, e il 10 % dagli ancorai.in servizio ria ciò si deduce cheJaT" " E. percentuale non è, come afferma la lettera della Federazione dei Commercianti, del 2 %, bensì del 15,38 %. Se si considera che molti organizzali subiscono, per timore di peggio, le inosservanze ai contratti di lavoro e che la grande maggioranza dei prestatori d'opera del commercio non ancora inquadrala è ben lungi dal conoscere quali sono i diritti ad essa spettanti dai contratti di lavoro, la percentuale del 15.3S % sale vertiginosamente dcsflrrU\Del resto noi ci domandiamo perchc\all'atto del licenziamento non si paga ^li.uìonnità spettante e per ottenerla il dipendente deve sempre ricorrere un'intervento delle Associazioni interessale? Quanti sono i casi in cui non si. consegna il libretto di disoccupazione, e non sì tiene in regola, debitamente aggiornato, quello per le Assicurazioni Sociali? Centinaia sono gli interventi dello Ispettorato del Lavoro per le inosser vanze alla legge delle otto ore, al riposo festiro o settimanale e al pagamento delle percentuali per le ore straordinarie di servizio prestato e non pagato. I dipendenti delle macellerie e delle salumerie, nonostante l contratti nazionali in vigore, continuano a fare da un minimo di 13 ad un massimo di 16 ore al giorno senza percepire il compr-nso dello straordinario, se non mediante l'energico intervento del Sindacalo. Le dille che rispettano i minimi di stipendio, la Federazione dei Commercianti non lo ignora, sono la minoranza, insistendo esse nel solito givochetto della qualifica dell'aiuto commesso, tanto che sì vuole afflbiare o e e j questa qualifica a chi ha oltre 5 anni a*di anzianità nella stessa azienda. Ep'pure un mezzo pratico per colpire gli i\inadempienti ci sarebbe, e cioè, come -hanno fatto le altre città, far funzlo- e mare una Commissione paritaria di a\membrl della Federazione dei Com- -\mercianti e dei Sindacati con un rap- presentante della PreteUura o dell'I- spettorato del Lavoro con il compilo di visitare i negozi, dille c aziende rar i controlli e gli accertamenti delcaso. Salvo le rare eccezioni dovute al- l'intervento dei Sindacati gli Impiega* ti d'Albergo e Mensa non hanno percepito nel 192S la gratifica di fine d'anno e nella loro quasi totalità si obbli- . „ ,_,•„ A, m „,„ „„-ì/.i,a gano a tare larario di 10 ore anziché di 8, come stabiliscono i contralti e laIcggc. Chi reclama e spesso colpitodal licenziamento c messo nelle condì- zioni di licenziarsi. Il problema dei turni di riposo è im-portàntissimo agli effetti della disoc- cuna-ione Ebbene ali eserci-i mibbli-iu.pa.ione. nuocile gii esercii'P<'nn". ci a Torino sono all incirca 1200. / più importanti, al massimo 200. rispettano i turni, mentre dei mille rimanenti tometà elude la obbligatorietà dei turni di lavoro. Quanti sono i inibhlici eser- chi che tengono regolarmente affissa.ia tabella del riposo settimanale e tì »,.«fc»»o i„ ,,„,.(«,,. „ ii „„„(,„n» registro per la verifica, e il controllorìelle percentuali di servizio spellanti al personale? Sempre in tema di -41-bergo e Mensa nei locali di stagionesi dà la paga fissa invece della percentuale per speculare sugli introiti della percentuale stessa. Ad esempio in un grande albergo di Rardonecchia si retribuivano velia passata stagione le cameriere, i facchini e il personale interno con una media di 200 lire di stipendio fisso, mentre il proprietario riscuoteva di percentuali per ogni cameriera in 45 giorni ben 1200 lire. A Clavlères il proprietario di un altro albergo se la cavava con un complessivo stipendio al suo personale di lire 6000. mentre le percentuali riscosse ammontavano a 14.000 lire. Senza il tempestivo intervento dei Sindacati la differenza di L. S0O0 sarebbe andata a finire nelle tasche dell'albergatore. L'Union/; dei. Sindacati Fascisti del Commercio e la Federazione dei Com- mercianti hanno dal maggio scorso co- stituito l'Ufficio di collocamento Paritario per gli addetti airOsnIio'ità. Ebbene ancora oggi i proprietari cercano con ogn' mezzo di non. assumere il personale attraverso detto ufficio, oppure fanno il solito giuoco di cercarsi il dipendente che. loro aggrada e poi lo mandano ad iscriversi al collocamento. Intanto gli iscritti disoccupati da mesi e mai attendono lavoro. L'obbligatorieti stabilita dalla, legge, con la garanzia della libera scelta ria parte del /latore di. lavoro nell'elenco (,PnH 1srT"ti- non e osservata. Tra bre- re " regolamento del Ministe-T„ rie„e Corporazioni sarà emanato ed avrà la sua normale applicazione hiso- gnerà'che'a''coìoro cnc'nan'aricmnio- ™ "ll'obbligatortetà delle, assunzioni aUmverso gli Uffici di Collocamento .i„nn annuente le <ar,-lnnì comminale TaZ SeV^^tU^Zl E' inesatto ciò che afferma la lctteradella Federazione dei Commerciantiche le vertenze deferite al Magistratosiano state 38. Ci risulta invece che furono 60, delle quali una sola perda la dai Sindacati. Le altre 50 non interessavano affatto seri principi di diritto e di nuhblica economia, ma mollo piti modestamente semplici inadempienze al contratti di lavoro e usila Uora quasi totalità riguardavano inden\nlià di licenziamento negate da parie\del datore di lavoro proprio per le ^solite pceezioni pretestuose, dilatorie e *o»te eceezioni pretestuose, dilatoriee defatiganti B ci pare che ce ne sia abbastanzaper dimostrare che il nostro commen-to era basato non su fatti e dati cer-vuotici, ma su precise e non smenUbili documentazioni. Infine desideriamo che una cosa asmi grave ci spieghi la Federazione Commercianti. Nella sua lettera afferma che 35.000 sono le dille in Torinosoggette all'osservanza delle norme rfche v'e dimoi. i e - i leggi Fasciste, al bene supremo dell- Nazione che s> persee/ne soltanto con -aa piii rigida e severa disciplina. lavoro, per consequenza con dipendenti. Ebbene perché, agli effetti del paga mento del contributi sindacali obbligatori date i del Com Se ne dovrebbe' dedurre che le altre25.000 ditte con dipendenti, per la man cala denuncia eludono il fìsco sottraendosi esse e i elipendenti al pagamento dei contributi sindacali dlegge. Da quanto abbiamo esposto appartie un vasta terreno dni»„ipercorrere con vero, fallivo e spirilo di collaborazione. Tutte le classi possono esser" benemerite del Regime, ma non tutte lo sono nella stessa misura. Le Associazioni che le rappresentano non siano animate ria fasi pietismi e ria egoismi di casta. Unsoft) interesse le dece guidare- tinellche si ispira olia ohhcelienza dell

Persone citate: Mensa

Luoghi citati: Torino