La riforma del Consigio delle Corporazi

La riforma del Consigio delle Corporazi La riforma del Consigio delle Corporazi discussa alla Camera Roma, 17, notte, liuLa seduta odierna con la quale lai fo„mor= i,= rir,rn=^ ; =„Ai ir,vnH =i ini-|dCamera ha ripreso i suoi lavori si ini zia alle ore 16 precise, sotto la presidenza di S. E. Giuriati. Aula e tribune sono molto affollate. Al banco del Governo siedono i ministri Balbo, De nono, Gazzera, Acerbo e i sottosegretari Arpinati, Pennavaria, Fani, Di Crollalanza, Di Marzo, Alfieri e Cao di San Marco. Alla seduta di oggi partecipa per la prima volta dopo 11 noto incidente di volo anche il Sottosegretario alla Guerra S. E. Manaresi, che appare ancora un po' sofferente per le ferite riportate. Egli è vivamente complimentato dagli altri membri del Governo e da numerosi deputati che si affollano intorno al suo banco. Il Presidente comunica la presenta zione di numerosi disegni di legge da parte dei Ministri delle Finanze, e dei lavori pubblici e delle Colonie. Il Presidente dà comunicazione alla Camera di una proposta di S. E. Turati circa la modificazione dell'art. 12 del regolamento della Camera, per l'aumento del numero dei componenti la Commissione per l'esame dei bilanci e dei rendiconti consuntivi. La proposta sarà stampala, distribuita e inviata subito amia Giunta permanente che é convocata domattina e st annunzia che il Ministro della R. Casa, per incarico del Sovrano, ha inviato l'il.o volume del Corpus Nummorum Italicorum destinato alla biblioteca della Camera. Egli si è fatto interprete dei sentimenti di riconoscenza della Camera verso vcbe vsmtivbsdacccDodgulsltmsueCsepstngi p1 Augusto Sovrano per il magnifico !k'vi . l o i a 0 0 o o i o o i , a e o i e i e 0 6 i i r 11 Presidente annunzia quindi che, !n conformità delle norme della legge 2 luglio 1929, e valendosi del disposto dell'art. 12 del regolamento della Camera, ha provveduto a ricostituire la Commissione incaricata, a mente dell'art. C2 della legge 7 gennaio 1929. di dar parere al Governo sulla revisione delle leggi finanziarie. La Commissiono rimane così composta: Bianchini, Geremicca, Jung, Lantini, Mazzini, Olivetti e Stame. Interrogazioni DI MARZO Salvatore, Sottosegretario di Stato per l'Educazione Nazionale risponde all'onorevole Calza-Bini che le condizioni finanziarie del Museo Artistico industriale di Roma sono purtroppo difficili soprattutto per gli oneri che gravano sui contributi dell'Istituto in seguito allo scioglimento dell'Ente autonomo di S. Michele. Per impedire che l'Istituto dovesse cessare la sua attività, data la Insufficienza assoluta dei fondi stanziati per contributi a tale genere di scuole, si è provveduto in via straordinaria ad un primo stanziamento di 85 mila lire a favore del Museo Artistico- Industriale, e tra qualche mese altre 30 mila lire saranno erogate allo stesso fine. Inoltre provvedimenti definitivi e di più vasta portata saranno adottati in occasione del riordinamento delle scuole d'arte. CALZA-BINI è soddisfatto. TURATI propone che la discussione delle domande di autorizzazione a procedere iscritte all'ordine del giorno di oggi sia rinviata, per poter procedere ad ulteriori accertamenti. La proposta è approvata. BAGN^SCO presenta la relazione sul disegno di legge concernente modificazioni al T. U. delle disposizioni riguardanti l'Unione Militare. Si approvano quindi senza discussione numerosi disarmi di legge. Si discute il disegno di legge che stabilisce agevolazioni fiscali per la istituzione nell'Italia meridionale ed insulare di stabilimenti per la raffinazione degli oli d'oliva. PAVOXCELL1 rileva che la industria della raffinazione degli oli di oliva, U quale rappresenta un necessario com Piemonte della produzione olearia, be: meritava di essere aiutata nell'Italia Meridionale, e quindi plaude al decreto in discussione che ha accordato speciali agevolazioni a tale industria. Il disegno di legge è approvato. L'economia corporativa Alcuni dei disegni di legge approvati in questa prima parte di seduta vengono ora votali a scrutinio segreto. Durante la votazione entra nell'aula il Capo del Governo che è accompagnato da S E. Botiai. Si nota intanto clic nelle tribune delle tanaglie dei deputati hanno preso posto l tigli del Duce, Bruno e Vittorio, accompagnati da un centurione della Milizia. Poi si reca nella tribuna il Ministro Acerbo che si trattiene brevemente a colloquio con i figli del Capo del Governo. Terminata lu votazione a scrutinio egreto, si inizia la discussione del disegno di legge per la riforma del Consiglio Nazionale delle Corporazioni. LOJACONO, rilevando che la dottrina si e largamente esercitata nel definire e catalogare le grandi riforme fasciste, premette che al di sopra di oó'uì principio teorico, occorre, per bt-n Intendere le realizzazioni del fascismo, penetrare profondamente lo spirito di esso e soprattutto occorre ricordare che le innovazioni fasciste non sono nate da discussioni teoriche na sono scaturita dalla pratica rivoluzionaria. La politica costruttiva dello State fascista, improntata a uno spirito profondamente unitario, culmina nelle dichiarazioni della Carta del Lavoro che all'unità morale fanno cor ispondere l'unità produttiva. Ceno ::on è possibili- cambiare di punto in bianco la struttura economica dt-lla società, ma, per quanta l'impresa sia difficile, il trapasso alla economia corporativa attraverso graduali sviluppi non potrà non avvenire. Nell'ordinamento fascista, lo Stato che controlla e indirizza tutte le attività ai fini immanenti, della vita della Nazione, ha il diritto di intervenire por assicurare la continuità della produzione. Al tornaconto individuai^ va sostituito il tornaconto nazionale: è questa l'essenza d^lla politica economica dello Stato fascista che avrà, nel Consiglio delln Corporazioni In sua massima espressione. Bisncnerà debellare i residui dl una mentalità sorpassata e plasmare la dura materia dei conrra- stbbazcNlnanrsddrtmpgtStspdcmiNstanti Interessi, ma è oppro-tuno per° la sovranùà dello queste difficoltà eh" Stato deve essere ns-o'uta anche nel campo economico. E' bene pertanto che la Presidenza del Coniglio il»ll-' Corporazioni sia deferi'.n al Capo del Governo e che a Ini sia demandata l'iniziativa per In facoltà normativa del Consielio in determinate materie. Ricordando l'importanza e le benemerenze dei comitati intersindacali, si chiede quale sarà l'ordinamento dei Consigli provinciali dell'Economia e dei Comitati intersindacali stessi. Ma iu ogni caso confida che il Partito, forza civile volontaria agli ordini dello Stato, sia chiamato con tutto il vigore della sua potenza morale a esercitare la sua alta funzione di equilibrio, di sintesi e di educazione civilee politica del popolo {applausi). La parità di rappresentanza ASQU1NI st compiace del largo movimento di idee suscitato dalla presentazione di questa legge, ciò che dimostra come l'ordinamento corporativo sia profondamente entrato nella vita nazionale. Oggi nessuno più dubita che tale ordinamento sia il tessuto connettivo della Nazione. Esso ha dato un rendimento anche superiora alle previsioni della legge sui Sindacati. La rapidità e la disciplina con cui l'inquadramento sindacale si éV compiuto, ne sono la migliore prova. Di ciò va data lode ai dirigenti della organizzazioni sindacali, specialmente dei lavoratori, ma soprattutto al Regime che ha saputo fare dei Sindacati una vera milizia civile accanto a quella del partito. L'oratore esaminerà la posizione co* stituzionala del Consiglio, i criteri politici della sua costituzione e la natura del poteri che ad esso sono demandati. E' fuori questione che il Consiglio ha carattere costituzionale, è un organo centrale e rappresentativo" e non può essere equiparato a uno de* Consigli superiori consultivi. Resta solo da chiedersi se. per il fatto ehm esso ha poteri normativi, incida sul potere legislativo dello Stato. Ma questo problema è già stato risolto negativamente, quando si approvò la! nuova legge elettorale da cui ebbe origine l'attuale Camera corporativa. Venendo alla composizione del Consli pi io approva il principio della parità di' !klppi.t^;ntanzap,ra d£tori dl laV(>ro c ]a, 'voratori, poiché non si deve perdere que* i o i o r e a e e a e . e i l e a U a l a e o a o e i r ao ie e oa o iel r o n ofopi aa mil a ara o n sui aa- s:o che è l'apporto politico fondamentale dell'ordinamento corporativo. E* bene del resto 'che i contrasti inevitabili della vita del lavoro arrivino flnoi al Consiglio Nazionale delle Corporazioni che deve appunto superare quel contrasti nell'interesse della Nazione. Ne si potrebbe affermare che le classi lavoratrici non siano mature, senza negare la realtà. D'altronde, portarle a contatto coi problemi della produzione significa affidare loro il senso della responsabilità. La parità deve poi essere non soltanto di numero ma anche di capacità: ora va ascritto a merito del Ministero delle Corporazioni l'avere adottalo severi criteri di selezione. La funzioni Quanto alle funzioni del Consiglio,-ritiene che quelle consultive non siano meno importanti di quelle normative, poiché il suo intervento eserciterà una grande influenza sul miglioramento tecnico della vita economica dello Stato. Circa le norme dl coordinamento, nota che esse impediranno l'eccessivo congestionamento, moderando opportunamente le singole iniziative. ■ Si discute in che cosa consista l'economia corporativa. Essa esiste da quando II Fascismo ha spostato l'asse del problema economico dalla distribuzione alla iDroduzione, stabilendo 11 principio della responsabilità dei singoli vèrso la Nazione. Oggi si aggiunge 11 nuovo strumento che potrà rendere grandi servizi al nuovi diritti dell'economia corporativa. Quanto all'Intervento dello Stato è un problema di misura. MUSSOLINI: — B' già risolto dai fatti. Anche quando lo Stato non dovrebbe è sollecitato ad intervenire quotidianamente. Mi saluti tanto il liberalismo della scuola manchesteriana. E' giusto che sia cosi, del resto, più si andrà avanti più crescerà l'area dell'intervento dello Stato. E noti, non chiesto soltanto da imprenditori di opere, ma sollecitato spesso e volentieri dai datori di lavoro. ASQl'INI: — Precisamente. Molti non intervenzionisti, quando, si trova, no in cattive acque, battono alla porta dello Stato per chiedere... MUSSOLINI: — E' giusto: hanno ti dovere di far questo: non dico il diritto, hanno il dovere. Il problema non è più un problema economico del singolo, ma diventa un problema sociale {vivi applausi). ASQl'INI : — Il problema vitale dell* nostra organizzazione economica sta nel suo rafforzamento con una maggiore disciplina. Anche a ciò provvedono, in via preventiva, le facoltà demandate al Consiglio delle Corporazioni. In una economia come la nostra, differenziata da luogo a luogo, bisognerà pero guardarsi dali'adottare norme che non siano applicabili ugualmente ovunque. In materia dl prezzi* solo per quanto riguarda i generi dà i prima necessità si potrà divenire in , casi eccezionali, ad una regolamentazione; tuttavia si potrà utilmente Intervenire per una migliore organizzazione. Raccomanda che nella redazione del regolamento di attuazione si abbia molta cura nel lato tecnico-giuridico per evitare questioni inutili. Concludendo afferma che anche a proposito di questa legge si può ripetere che lo Staio fascista e corporativo vive e cammina, ma sta in noi fargli fare un '.ungo cammino per noi, per i nostri figlioli, per la Patria (vivi applausi e congratulazioni). I poteri normativi del Consiglio GUIDI si limiterà a considerare il punto che riguarda i limiti dei cosi detti poteri normativi del Consiglio delle Corporazioni nel campo dei rapporti economici. 11 merito del disegno di legge è quello di avere liberato l'ordinamento corporativo dalle strettoie dei semplici rapporti fra capitale e lavoro, consentendogli di spingere la sua funzione ordinatrice in tutto il vasto campo della produzione e del rapporti economici. In questo campo, la fase del sindacalismo professionale 6 stata ormai superata. Si è giunta alla fsse o> t ma che nel disegno di legge si cor^ creta in tre nonne: quella che permette al Sindacato di emanare regolamenti professionali obbligatori; l'altra che consente a due o più sindacati ui regolare tra di 'oro con accordi 1 rapporti tra le categorie che rappresentano; la terza, infine, che permette al Consiglio Nazionale della Corporazioni di farsi esso regolatore dei rapporti economici. Il sistema sembre- erirebbe dunque completo, ma vi i una o lacuna laddove si subordina l'eser- el o l-' el iel ei, ei e Ma cizio della funzione normativa per il regolamento dei rapporti economici alla richiesta delle associazioni professionali. La giustificazione che dl tale' disposizione dà la relazione della Commissione parlamentare non è convincente nè si comprende come siasi potuto affermare che la richiesta dell» associazioni sindacali possa nascondere operazioni affaristiche. E' però detto dal camerata Asquinl che se non ci fosse questa norma limi-

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