Tempestosi dibattiti alla Camera francese

Tempestosi dibattiti alla Camera francese Tempestosi dibattiti alla Camera francese Il Ministero salvo per un'abile manovra Parigi, 11 notte. Còme si prevedeva da ieri, l'opposizione ha cercalo oggi di combattere alla spicciolata, mediante emendamentiil progetto di bilancio della tiuerra presentalo da Magiiiot. Fra le scaramucce provocate a bella posta per logorare il Governo, la più violenta è stata quella sorta a proposito della paga del soldato che il socialista llognon propose di portare da 25 centesimi a un franco, rinviando l'articolo relativo alla Commissione per le opportune moditlche Respinta questa proposta nel pomeriggio, un radico-socialisla. 11 deputali) Kerrand, propose di portare lo paga almeno a cinquanta centesimi. Il ministro delle Finanze, pur facendo notare che il Governo ha già stanziato 220 milioni per migliorare il trattamen to dei militari di- truppa, non si oppose dapprima al rinvio dell'articolo aLla Commissione per . il caso che delle eventuali eccedenze di bilancio permettessero di adottare la proposta. Ma una Bua frase poco felice scatenò le furie dalla Camera, da vari giorni eccitata e nervosa, e 11 socialista Vincent Auriol sali alla tribuna per accusare il Governo di non avere nè programma, nè metodo, nè bilancio, nò vedute di avvenire, nè pietà verso gli umili, e per proporre che il rinvio dell'articolo incriminato avesse il significato di un biasimo al Governo. Assalito di petto con tanta violenza, Chéron replicò: .— Polche l'onorevole Vincent Auriol ila messo. In causa l'autorità morale del Governo, io non accetto più ti rinvio. Un ministro che fosse capace di attentare alla propria autorità morale, pon sarebbe degno di sedere qui, « Afgritsleaa politici » In questo frangente fece 11 suo ingresso nell'aula Tardieu, 11 quale, persa a sua volta la pazienza a sentire idi che ai trattava, dichiarò rivolto all'opposizione: . — Volete la battaglia? Ebbene, l'avi». Ite, Ne ho abbastanza di questa guerriglia di ogni giorno. Qui non si tratta del cinquanta centesimi del soldato, bensì di una aggressione politica. Visto che mi attaccate, mi difenderò. Non posso permettere il sabotaggio dell'azione governativa. Sali allora alla tribuna Daladler per cercare di ricondurre la discussione sull'articolo del bilancio e della proposta Ferrand. Ma, avendogli il generale Sanjuste urlato in faccia: • Avete fatto uh bel lavoro per la Germania, ieril », ne nacque un nuovo tumulto. Le sinistre Invitarono il Presidente ad applicare al Sanjuste la censura. Il Presidente che non era oggi l'abile Boulsson, ma uno dei suoi supplenti, dopo avere tentato di ristabilire la calma, sospese la seduta e abbandonò l'aula. Ma alla ripresa gli animi non erano meno eccitati di prima. Sanjuste, pre.SBir-.la Barala., per. spiegare la propria ottave; flirt' "BfflE confermarla ed. aggra.valMà?'a' dispeito di un richiamo all'ordine inflittogli dal Presidente. • — Se c'è uno che deve ritirare quello che ha detto, è Ualadier col suo discorso di ieril — gridò l'oratore. Le proteste e gli applausi ripresero assordanti e il baccano non fu placato se non dallo stesso Daladler,. dichiarando che pregava i propri amici a non insistere nella domanda della cen sura essendo l'accusa del Sanjuste immeritevole di venir presa sul serio. Dopo di ciò La proposta Ferrand, messa al voti, venne respinta dalla Camera con 308 schede azzurre contro 276 bianche, vale a dire con una maggioranza per il Ministero di soli 32 voti. La battaglia ripigliò poco dopo a proposito della durata dei periodi di richiamo per le esercitazioni militari Il socialista Faure chiese la riduzione del credito stanziato per i periodi di Istruzione, a titolo di manifestazione a favore della riduzione dei richiami da ventuno a qunidici giorni. Il ministro della Guerra replicò opponendosi e poDerido la questione di fiducia, soste nuio da vari oratori della maggioranza i quali non dovettero fare molta fatica per dimostrare che tutto il reclutamento della nuova organizzazione dell'Esercito riposa sui periodi di istruzione * ohe ridurre la durata di questi significherebbe demolire l'Intero edificio della riforma. Ma a favore della riduzione a quindici giorni si pronunciò anche Paul Boncour, cosa che non mancò di fare sulla Camera una certa impressione. « Ho accettato — disse il deputato del Tarn — i periodi di riserva come una conseguenza inevitabile e m) sono se- £arato allora da coloro che hanno volto contro. Oggi io non farò altrettanto, poiché credo che quindici giorni bastino. Bisogna pur tener conto della psicologia dell'opinione pubblica, considerare che le difficoltà della vita hanno resto più gravosa l'assenza dalla propria casa. Si dovrebbero votare 1 crediti necessari affinchè i lavoratori non siano privi dei loro salari durante questo periodo. Molte personalità militari credono possibile una riduzione di durata. Ecco perchè lo la voterò, senza credere per questo che la nostra sicurezza sia in pericolo ». Conseguenza dell'attacco fu che le Sinistre chiesero che la votazione sulla proposta Faure avesse luogo per appello nominale alla tribuna. Il rego lamento impone che lo scrutinio pub blico alla tribuna non possa essere ordinato senza essere stato chiesto almeno da cinquanta deputati. Il Presi dente fece quindi l'appello per riunire 1 cinquanta nomi indispensabili. Ma nel frattempo il deputato Cot, interve nendo per eludere una manovra che poteva comportare sgradite sorprese per 11 Ministero, visto che nell'aula t deputali di opposizione erano più numerosi degli altri, chiese il rinvio delio scrutinio pubblico a domani. Le sinistre ribattono, esigendo lo scrutinio pubblico anche per decidere di tale rinvio. La confusione, il baccano, 11 nervosismo tornano allora a farsi intensissimi e per la seconda volta il Preslden te è costretto a copersi e ad abbandonare l'aula, mentre gli amici del Ministero si precipitano ai telefoni per Chiamare a raccolta d urgenza 1 depu tati ministeriali assenti. ■anìoo Mila maggioranza Il panico in seno alla maggioranza i tale che. per un momento, le sinistre compatte hanno l'impressione di poter riuscire nell'assalto a tradimento con tro la diligenza Tardleu-Maginot. Ma alla ripresa, i ministeriali hanno avuto ■ t«npo di adottare una Linea di i condotta per Impedire la disfatta, e Cot sale alla tribuna per annunciare che. 1 moderati si asterranno dal votare. Che vuol dire ciò? Vuoi dire che. forte di una disposizione del regolamento, a tenore della quale un appello nominale alla tribuna non è valido se non vi pigliano parte metà più uno dei deputati, gli amici del Ministero diserteranno le urne per impedire il successo, altrimenti Inevitabile, della manovra della opposizione. Cosi infatti avvenne, e l'appallo nominale incominciò mentre parecchi dei deputati dei settori di destra, ti allontanavano dalla sala. Ma il pericolo di una batosta per il Ministero doveva realmente essere stato grave, 'et neppure con questo rimediò fu possibile al Presidente della Camera annunziare categoricamente che l'appello non era valido. la questione se la metà più uno fosse stata o no raggiunta, dette luogo a una disputa in seno alla presidenza dell'assemblea, sicché 11 Presidente si appigliò al partito di annunciare che delle divergenze essendo' si manifestate in proposito, bisognava rimandare la soluzione della questione a un'altra seduta. Cot propose la seduta di domani. Il socialista Lafont protestò, ma avendo Tardieu appoggiato la proposta Cot, il rinvio a domani venne approvato in mezzo alla confusione, mentre le sinistre, ripetendo la manovra di poco prima della'destra, si astenevano quasi in massa dal votare. Cosi potè aver fine questa burrasco eissima seduta parlamentare. Il Ministero si è salvato e domani, assistito dalle forze ministeriali mobilitate ap poeta, riuscirà sicuramente a cavane* la. Ma l'episodio di oggi prova ancora una volta, come notavamo ieri sera, che Tardieu non dorme su un ietto di rose. 0. P.

Persone citate: Barala, Lafont, Paul Boncour, Tardieu, Vincent Auriol

Luoghi citati: Germania, Parigi