Un emulo del dottor Asuero a Torino?

Un emulo del dottor Asuero a Torino? Un emulo del dottor Asuero a Torino? «» ai aPPara« scientifici che ci era nòl0 essere propria del metodo applicato • Le avventure romane del medico spagnuolo dottor Fernando Asuerocon relative polemiche e discussiongiornalistiche, tendenti a dimostrare la serietà o meno del suo metodo, hanno avuta la immaginabile eco anche negli ambienti medici della nostra cittàe non solo In trip» gli ambienti, ma pure nella gran n, Ja del pubblico. Lo spiegabile Interest; intento ha poi trovata una particolare ragione di esistere da un fatto del quale è corsa in questi giorni voce più che mai InsistenteSi dice infatti che a Torino esista tudiscepolo del medico spagnuolo, iquale faccia, e con buon successo, delle « applicazioni » secondo la tecnica dell'Asuero stesso. La voce, uscita dalla stretta cerchia dei meglio informati, ha prodotta notevole impressione nel vasto mondo dei sofferenti, e, pur trasfigurandosnel lungo cammino, ha destato molte speranze tra gli affetti dalle più eteroclite e dispaiate malattie. Le sparimentators torinasa La voce risponde del resto pienamente a verità e ieri abbiamo avuta occasione di intrattenerci con il prof. dottLivio Prati, il quale, a quanto ci consta, è il primo ed unico sperimentatore torinese della teoria dell'Asuero e certo tra I primissimi di tutta Italia. Il prof. Prati, non appena conosciuta la nostra qualità di giornalisti, ha sorriso, comprendendo II motivo della visita e ci ha fatti passare In un salottoil cui arredamento ci è parso alquanto in contrasto con la caratteristica assen dal medico spagnuolo, Nello studio, Infatti, facevano bella mostra alcuni impianti ira 1 più moderni e perfezionati per la radioscopia e la radiografia; alle pareti quadretti con le fotografie grigiastre di toraci e di dorsi umani compiute con l'ausilio del raggi Rontgen, ed ancora, su di un tavolo, presso i ferri più dispn rati e luccicanti, un paio di guantoni protettivi di spessa gomma e piomboCon in cuore alquanta soggezione, non disgiunta dall'intima soddisfazione di sentirci totalmente estranei a quel maestoso apparato, abbiamo portato fin dall'inizio il discorso sull'argomen to del giorno. — Dunque, professore, vuol dirci qualcosa intorno al dottor Asuero... Il metodo Asuero Vista la nostra decisione, 11 prof. Prati ha creduto bene di mettersi in guai dia fin dall'inizio dal pericolo di cadere, per eccessiva faciloneria, negli errori in cui molti, parlando, ed anche scrivendo, sono incorsi in questi ultimi tempi, trattando del medico spagnuolo, delle sue teorie e della tecnica Ha lui usata. — Il dottor Asuero — egli ci ha detto — ha iniziato a lavorare, secondo 11 metodo di diretta azione sul trigemino, ormai divenuto famoso, solo nel marzo scorso e, malgrado la subita fama creatasi intorno a lui, mi ha trovato alquanto scettico. Riviste tecniche e quotidiani stranieri recavano l'annuncio di queste « guarigioni », ma in pari empo, qualificandole miracolose, paravano di taumaturgo, qualifica che finora non vien data da alcuna Università di questo mondo. — Come avvenne allora la sua... « conversione »? — Adagio, prima di parlare di conversioni, che fino a questo momento per me non si tratta che di studi, 1 quali non sono certo fatti per condurre nè a conversioni nè ad Improvvise rivelazioni. Fu un mio cliente, ricco e distinto professionista torinese, il quale mi pore l'occasione di avvicinare il medico pagnuolo SI era al principio della corsa estate, e la fama dell'Asuero ominciava a far chiasso, all'estero ed n Italia II mio cliente. Il quale ha una giovane figlia malata da molti anni, mi richiese un parere sul metodo dello spagnolo. Alle mie risposte, non del tutto scevre di scetticismo, egli oppose la fiducia, che gli veniva dal suo uore addolorato di padre sfortunato, mi chiese se avrei acconsentito ad accompagnare lui e la figlia presso 'Asuero Io, che uso ogni estate far viaggi anche lunghi in automobile, non dissi di no, e, nella seconda quindicina di luglio, si parti alla volta di Barcellona, dove avevamo avuta notiia trovarsi il medico spagnolo. Quando però giungemmo nella città cataana, l'Asuero non vi era più; aveva dovuto fuggire dalla ressa dei clienti, si era rifugiato a San Sebastiano. Sui teneva le sue sedute nella camera el Grand'Albergo, e qui conveniva ente da tutte le parti di Europa. Fummo ricevuti, ed egli fece la c applicaioni»: tro alla figlia, una al padre ed alla madre, che la accompagnavano, ed una anche a me, questa, perògratuita, per spirito di colleganza. — E gli altri... — Seimila lire per « applicazione » : totale trentamila lire. Piccoli incarti dalla celebrità Al nostro celine di stupore, il profPrati, dà la più logica delle spiegazioni, e viene cosi a parlarci della figura dell'Asuero. — Ormai — egli dice - la celebrità era fatta e la ta ritta avrebbe dovuto servire ad eliminare la folla degli accorrenti; cosa però che non è riuscitanè allora, nè In seguito, come si vede anche oggi dai giornali, 1 quali parlano di vero e proprio « assedio » all'Asuero, ovuncjuo egli vada. — Durante la sua permanenza a San Sebastiano, avrà avuto modo di trattenersi alquanto con 11 medico spagnolo.— Tutt'altro, il minimo indispensabile per le « applicazioni » sui miei clienti, durante le quali egli mi spiegava, in strettissimo spagnolo, commisto a poco e cattivo francese, la teoria della sua tecnica; in quanto alla pratica, l'ho sperimentata su di me stesso.— I risultati? Qui il prof. Prati, pur sorridendo, manifestamente soddisfatto, allarga le braccia, quasi volesse incidere nella conversazione un gran punto interrogativo. — Che cosa vogliono che lo dica, vedono le mie dita, — e ci accenna ai due mignoli, — non li poteva piegare, inizio di dolori artritici; ora li piego benissimo... — E la sua cliente, guarita anche essa? — Guarita no, migliorata, molto m'gliorata, tutto il sistema circolatorio riattivato, la temperatura aumentata stabilmente, sta meglio. Insomma. — Possiamo ora, professore, chiederlo qualcosa intorno alle « sue » applicazioni ? Fra lo molte domande, questa pare sia la meno gradita al prof. Prati, 11 quale ci accenna al voluminoso armamentario scientifico contenuto nella sala, e ci dice: — Come vedono, io, per intanto, sono e resto medico-chirurgo, e non mi sento affatto disposto a laurearmi presso l'Asuero in «taumaturgia». Sto eseguendo degli esperimenti, semplici esperimenti, usando di una serie di strumenti donatimi dallo stesso medico spagnolo. In occasione della sua visita, eccoli. Il nostro interlocutore prende da un armadio a vetri quattro o cinque lancettlne argentee e ce le mostra. Ben poca cosa, se si pensa agi! effetti e più ancora se s) paragonano alla maestosità degli altri Impianti. Nulla di macabro in questi strumenti. L'< applicazione » Un'astlcclola d'argento con In punta una serie di palline delle dimensioni d'un chicco di miglio, pure in argento. Sul calcio una sorltta: « Dr. Asniero ». Al vederle vlen voglia di sottomettersi anche subito alla « applicazione », tanto pare che debba far piacere un « massaggio » nasale con quelle lucide perline. Sul risultati del suol studi il prof. Prati non vuol dare, per ora, particolari di sorta, si limita a dire di essere soddisfatto del come procedono. Tornando a parlare dell'Asuero, egli ci spiega la ragione della molta diffidenza suscitata dal medico spagnolo. Spinto dalla mole del lavoro, dal -suo stesso temperamento, tipicamente meridionale, l'Asuero pecca spesso di faciloneria; non nella applicazione In sè ma nel contorno. Convinto che gli effetti dell'» applicazione » debbano essere benefici, per ogni disturbo funzionale, egli trascura di visitare 11 paziente e omette ogni cerimoniale superfluo. In quanto al buffetti sulle guancle, alle pressioni sugli occhi, non sono altro che mezzi per far sopportare al paziente la • scossa » che l'eccitazione produce sul sistema nervoso e che produce sovente tos^e, lacrimazione abbondante e slmili passeggeri fenomeni. L'Asuero, d'altra parte era, e resta, un distinto ed abile «otorinolaringoiatra » — specialista cioè, delle malattie del naso, della bocca e delle orecchie — ed ha tratta la sua teoria da quella di un medico parigino, il dottor Bonnier, il quale però operava l'eccitazione dei trigemino con meodi caustici. Ci congediamo alla fine dal prof. Prati, il quale ci raccomanda in modo assoluto di non parlare di taumaturgia oè nei confronti dell'Asuero, nò tantomeno nei suoi riguardi. — Dottoro, soltanto dottore, che, come vedono — e ci accenna ancora agli apparati scientifici _ questa non è aumaturgia nè stregoneria.

Persone citate: Bonnier, Prati

Luoghi citati: Barcellona, Europa, Italia, Torino