Il ritorno dei cavalieri italianiI dal concorso ippico di New York

Il ritorno dei cavalieri italianiI dal concorso ippico di New York Il ritorno dei cavalieri italianiI dal concorso ippico di New York Gli ufficiali italiani che hanno partecipato al Concorso ippico di New York sono rientrati l'altro Ieri In Italia. E' stata questa la prima volta che l'Italia ha partecipato ad nin Concorso ippico americano, e gli effetti, nelj'ambiente sportivo, sono stati tanto ^iKi&i-cnevoli da indurre il più diffuso giornale sportivo americano a scrivere che lo stile dei cavalieri italiani « ò assolutamente degno di far scuola alle migliori cavallerie del mondo ». li* grande Concorso ippico di New York, al quale ogni anno partecipano numerosissimi cavalieri americani ed ottime squadre di cavalieri europei, non ci aveva mai visti in lizza per molte cause : anzitutto la grande du-rata del viaggiò marittimo e terre-etre, viaggio che, obbligando cavalli e cavalieri ad un lungo assoluto riposo poco prima della gara e proprionel periodo in cui l'attività di allena-mento dovrebbe essere più intensa e razionale, viene a creare -un handicap gravissimo per i cavalli e per i cavalieri; in secondo luogo la formula del Concorso di Madison Square Garden, (formula che è analoga a quella del Concorso dell'Olympia di Londra, conl'aggravante che il Concorso amerifcano si svolge in un recinto ptù angusto ancora di quello dell'Olympia. Il Concorso di New York, Infatti, Iia luogo in un teatro, di sera, con luce artificiale, su ostacoli di dlmenisionl notevoli e tanto riavvicinati tra loro da non consentire di sfruttare, (durante 11 percorso, la velocita e l'azione del galoppo naturale dell cavallo, il quale vince piuttosto in virtù di Innate doti di potenza muscolare, che per le qualità di addestramento e per la finezza della monta; inoltre 11 computò degli errori viene ad essere complicato dal taquet, asticella metallica che. segna la sommità di ogni ostatolo e che.richiede cavalli avvezzati la superare gli ostacoli non di stretta misura, ma con un margine di spazio 6ufflciente perdio il taquet non sia sfiorato; cavalli, cipè, più acrobati (che percorsisti, il che contrasta coi sistemi di monta e di addestramento (dell'equitazione naturale italiana. A malgrado' di'tutte queste difficoltà,, Il Governo Nazionale, anche per iaderire alle cortesi insistenze fatte dal Governo degli S. U. A., per 11 tramite Ideila rappresentanza diplomatica di Iloma, decise quest'anno di partecipare al Concorso di New York con una squadra di ufficiali di cavalleria. Perciò un certo numero dei nostri migliori cavalieri, forniti dei cavalli che apparivano più adatti alle esigenze del Concorso americano, vennero comandati ad allenarsi per qualche tempo alla Scuola di Cavalleria di Pinerolo e poco dòpo con una prova pubblica finale al Concorso di Stresa, .venne prescelta tra questi cavalieri la squadra da inviare a New York. La squadra risultò cosi composta: Tenente-colonnello Amalfi cav. Francesco, direttore tecnico ; man giore Bettolìi sefvF Alessandro, col cavalli Aladino e Scoiattolo; capitano Formigli Francesco, coi cavalli Suello e Montebello; capitano Lequio cav. Tommaso, coi cavalli Galantin e Marisa; capitano Lombardo di Cumia Mariano, col cavalli Bacco e Buffalina. „ , II giorno 8 ottobre la squadra, alicompleto- di cavalieri e cavalli, parti Idàll'Italia e raggiunse Le Havre, do,ve il giorno 17 ottobre si imbarcò sul piroscafo francese De Grasse. Dopo una traversata buonissima, 11 piroscafo approdava il giorno 25 ottobre a New York. Data d'inizio della gara era 11 giorno 8 novembre; la squadia italiana ebbe quindi a sua disposizione -non più di due settimane per tentare, con un oculato lavoro, di far riprendere l'orma ai cavalli dopo il forzato riposo del viaggio. La sera del giorno 8 novembre la nostra squadra affrontava le gare a Madison Square Garden. Lo Stadio era affollatissimo, e tra gli spettatori vi erano non meno idi cinquemila nostri connazionali, accorsi da ogni parte d'America per applaudire i cavalieri italiani. I risultati ottenuti dalla squadra Italiana, In tutte le prove del concorso, cono stati superiori a quanto si poteva sperare. La più importante gara per équlpes di tutto il concorso, la • Coppa d'oro iWestchester ». alla quale partecipavano ben 16 squadre, è stata vinta dàlia squadra italiana, formata dal maggiore Bettoni, capitano Formigli e capitano Lombardo, 1 quali montavano rispettivamente i cavalli Aladino, •Suello e Bacco. Un disgraziato incidente ci ha tolto il primo posto nella « Coppa delle Nazioni », dove l'Italia si è classitlcata seconda, dietro la valorosissima squadra polacca; in questa importante gara, alla quale tuttavia va notato che parteciparono solo quattro squadre, e cioè minor numero di concorrenti che non alla « Coppa d'oro Westchester », la nostra squadra, dopo due' magnifici percorsi dei Capitani Formigli e Lombardo su Suello e Bacce, era già in vantaggio di alcuni punti sulla squadra polapca, quando scendeva in pista il terzo nostro rappresentante, il maciore Bettoni, in sella ad Aladino, il migliore e più regolare cavallo da ostacoli che l'Italia possa oggi allineare. Ed Infatti l'agile stallone del Maggiore Bettoni già aveva superati impeccabilmente 7 dei 10 potenti ostacoli che costituivano il percorso, allorchè nel prendere la battuta per superare l'ottavo ostacoloil cavallo scivolava e cadeva. Rimontato prontamente In sella, 1Maggiore Bettoni ultimava senza errori il percorso, ma il banale incidente' aveva portato alla squadra una Ione penalizzazione che le faceva perdere il primo posto in classifica. Nelle altre gare del concorso gli italiani occupavano sempre posti di testa; cosi nella « Coppa Cieckancmowsia ■ la squadra italiana (Capitano Formigli su Montanello, capitano Le quio su Marisa, Capitano Lequio su Galantin) si piazzava seconda; nei« Premio Fotenza »' riusciva primo iCapitano Lombardo su Bacce; ne[« Gran Premio » l'Italia conquistava 11 terzo posto col Capitano Formiglsu Montebello ed il quinto posto coCapitano Lequio su Scoiattolo. La • Categorìa di potenza su triplicOstacoli » segnava un pieno trionfo per gli Italiani, che ottenevano il primo posto col Capitano Lombardo su Buffatili a ed il secondo posto col Maggiore Belloni su Aladino. Infine, nell'ultima giornata, nella finale riservata ai vincitori delle gare precedenti, il Capitano Formigli, col puro sangue Suello compiva un magistrale percorso. Ai Capitano Formigli sarebbe spettato il primo premio, ma la Giuria amenca.na. dopo lunga discussione, volle considerare errore di anteriore un errore di posteriore fatto da Suello ed assegnò al Capitano Formigli il 2.o premio, lasciando il l.o posto ad uri Ufficiale americano. « La Stampa > ebbe a suo tempo a parlare dell'incidente e delle proteste che esso sollevò tra gli spettatori italiani presenti a Madison Square Garden. Nello stesso giorno il Capitano Lequio su Galantin aveva vinto un altri primo premio nella categoria di potenza. La prova fornita dalla squadra italiana in America può, di pieno diritto, essere considerata ben degna delle grandi tradizioni sportive .«ella nostra cavalleria e tanto più valore acquista essa prova, quando si sappia che la nostra squadra, fornita d, 8 soli ca¬ valli, sii trovò a lottare contro 53 cavalli della squadra degli Stati Uniti, 17 cavalli della squadra canadese, 12 cavalli della squadra polacca e 9 cavalli della squadra irlandese. La stessa stampa americana competente ebbe a mettere in risalto la superiorità del materiale americano, costituito esclusivamente da potentissimi — e costosissimi — cavalli irlandesi e da ottimi cavalli canadesi. I nostri cavalieri hanno ricevuto 0vunque, dalle autorità americane e dalla popolazione, accoglienze festosissime e cordiali. A lialumora nello alato di Mari/lana, le partenze per le corse del cavalli vengono date con un nuovo metodo. Ecco l'e$perimento avvenuto qualche Diurno fu per la prima volta. Come si può vedere, esso ha avuto esito felicissimo: i cavalli scattano tutti contemporaneamente. Da tempo si studiava questo nuovu metouu ette soltanto ora ha potuto avere una pratica effettuazione.