La scoperta dell'uomo fossile

La scoperta dell'uomo fossile La spedizione Ciprjani in Rhodesia La scoperta dell'uomo fossile XcUo sborso settembre, il nostro in-\vinto succiale nell'Africa australe citinondava da Johannesburg una corrì-'\ spondenza nella (piale, erano Illustrali \ i risultati conseguiti da una spedizione scientifica. italiana comandata dal co- propone il Museo d1 Antropologia del- Wnlversila di Firenze per il quale pitano Attilio Gatti e diretta, dal. prof.'Lidio Cipriani. dell'Università di Ftreil-' ze. Anzi, il prof. Cipriani medesimo raccontò al nostro inviato come avesse lasciato l'Italia solo, nel novembre del 1!J1S, raggiungendo Galli a Unirà nel Mozambico, dove già questi si trovava. Parve al Cipriani che il capitano tosse bene attrezzato per gli scopi che si Cipri/ini lavora, e quindi si unì al Gatti. Il giovane e valentissimo scienziata andava alla ricerca delle origini dell'uomo e u Sud Africa e specialmente la. Rhodesia sono i campi più fertili per coleste esplorazioni. Nell'Immenso territorio fra il Limpopo e lo Zambese l'uomo ha vissuto più intensamente e anticamente che altrove, i boscimani sono più remoti degli egizi delle prime dinastie. In loro civiltà rivelata dalle scollure-pitlure che si ritrovano sulle roecie degli altipiani solcati dai 'fiumi olà nominali, dal: Salile, dal Vani. dall'Cirange è anteriore alle più venerabili, civiltà asiatiche. Ricerche di scienziati di tutto il mondo Raggiunta la Rhodesia, Cipriani irò va che altre spedizioni inglesi e tede sette l'avevano preceduto con propositi simili ai suol. Ma il campo era Immenso e allo scienziato italiano parve che la regione di Marnndellas a. elrra 100 Km. al sud di Salishury e al, nord della necropoli di Zìmbauie fosse la V^ù adatta alle ricerche fruttuose. Infatti scavando ai piedi di. una delle tipirhe colline rhodesiane costituite di enormi blocchi tondeggianti di granito, sul quale sta sovente incisa, tolto forma di bassorilievi rupestri, la storia sette od otto volte millenaria dei boscimani, trovò, fra l'altro, con l'aiuto materiale del Gatti, un singolarissimo bassorilievo, una. figurina umana leggermente inrisa, e dipinta sulla pietra cui il. professore Aldobrandino Moesst dell'Università di Firenze, guida spirituale in Italia del Cipriani e suo vene, rato maestro, diede il nome di « emiro », a. causa del paludamento orientale che la rivestiva. ta scoperta dell'i, emiro » (la prima figurazione del genere apparsa in. Sud. Africa) commosse profondamente gli ambienti archeologici e scientifici dell'Africa australe sollevando anche l'Interesse e l'ammirazione della stampa non solo delie Rhodesia ma di tutto il Sud Africa. Il professore Duri dell'Università di Johannesburo mise in rilievo l'Importanza dell'opera dello scienziato fiorentino incitando 1. sud-africani ad appassionarsi al prodigioso pas salo archeologico del loro paese. E il professore Breuil. francese, fece rilevare carne la figurina dell'emiro (è alto 20 cm.) abbia un intimo rapporto con quelle del periodo fra il paleolitico e il neolitico, trovate nel pressi dì Saniander in Spagna Cipriani venne calorosamente festeggiato a Salisbury e Rulawaio, le città principali rhodesiane e il governo della Rhodesia gli offri di rimanere indefinitamente sull'altipiano per continuarvi le ricerche, a condizione di lavorare esclusivamente ■per il dipartimento geologico e antropologico del pae.-e che l'ospitava. Ma Cipriani rifiutò. La sua grande ambizione era di potere mandare a Firenze le sue scoperte e quindi 'con gli scarsissimi mezzi a sua disposizione continuò a frugare in quello scrigno senza tondo della biologia umana che è la Rhodesia e in generale il Sud Africa Trovò cosi una larghissima messe di riproduzioni della vile, delle antlchis slme stirpi abitatrici della Rhodesia ignote a noi, ma note probabilmente agli esploratori babilonesi o persiani o indù del millenni avanti Cristo. Gli scavi italiani Si sa di che cosa si tratta -. I bosclma ai non hanno trascurato di tramandarci ì particolari della vita del loro tempi, che Ita dovuto essere estremamente agitala, a giudicare dalle scene di guerra riprodotte di continuo sul granito E con quelle scene è tutta l'esistenza del sud Africa litico che Cipriani rac colse con i suoi animali e le sue pian te. E trasse ancora alla luce del sole da profondità ragguardevoli figurazioni di uomini giganteschi circondati da omuncoli che tentano di abbatterli. Cotesti Gulliver fra ì boscimani sono probabilmente gli invasori originari venuti dal mare, fisicamente più forti dei boscimani, che erano piccoli di statura e lo dimostrano le ossa che Ciprianl ha trovalo a mucchi nelle ombe preistoriche, Ma lo scienziato fiorentino non si è limitato a scoprire pitture rupestrstraordinarie e un- copioso armamentario preistorico di terracotte, di teschidi strumenti ed ormi di silice, ma ro ulne di intere acropoli assomigliami a quelle oramai celeberrime di Zìmbawe e Kami e, in una. volta sola, cinquanta tombe che demoliscono molte teorie. Tutto questo in sei mesi di lavoro accanito, in condizioni di esistenza estremamente precarie '.tutta la spedizione si riduce ad un. piccolo autocarro, a Ire bianchi e pochi negri scavatori) attraverso territori malsani e inospitali. Al principio di oitobre Cipriani si spostava da Marandcllas (che era stata ti teatro jfrlncipale delle sue scoperte) nella Rhodesia del Nord, a Manze e alla confluenza del Kusù con lo Zambese per studiarvi due tipiche popolazioni indigene, i Ratongo e i Rawe, antropometricamente ed etnograficamente. Questo studio, come ci dichiarò Cipriani stesso, potrebbe dargli la chiave dell'origine dei Ranlu, la grande schiatta negra abitatrice dell'Africa Centrale e dell'Africa Australe, dopo lo scomparsa dei boscimani. La lettera che ci annunzia la grande scoperta Non avevamo da qualche tempo notizie dell'esploratore fiorentino. Ma ogni riceviamo da lui stesso uno scritto dalla Rhodesia del Nord e precisamente da Kikuni (200 Km. circa al nord di Livingstone e delle Cascate Vittoria) il quale, benché estremamente conciso, ci annunzia una nuova Importantissima scoperta che il Cipriani avrebbe fallo nello scorso ottobre lungo l'alto corso del t.impopo, informandoci pure delle condizioni insostenibili della spedizione. Ma ecco che cosa scrive Cipriani: • Kikuni (Nord Rhodesia) 1 non. 1929. « Non so se In Italia fu annunziata » la scoperta fatta da noi sul Limpopo « (alto corso) di orme fossili di uomo t di specie nuova per la scienza. Doli ero prossimamente ritornare sul poli sto perchè- la cosa è di estremo in« teresse scientifico. Purtroppo non ho • t mezzi per spedire in Italia (noli c bene, ai Musei governativi) le colle« zioni ingenti riunite dal Capo a qui. .- Soltanto di utensili paleolitici della « regione Orange-Vaal, ne ho per oltre « tre quintali. Trentatre casse le ho • depositate in casa del dottor Saporia ti a Johannesburg, in attesa di even« ti, vale a dire denari; ancor più ne o ho a Monzù. (Nord Rhodesia). Vcdrea mo! Sarci desolalo di doverle abbonii donare in Africa, tanto più che la « raccolta di preistoria africana che • ho qui sarebbe la più vasta in Euro« pa: e, per ragioni patriottiche, non • intendo assolutamente vendere. Ma o farei quattrini, vale a dire potrei con« tinuare le Investigazioni qui e sul • Limpopo.... — F.lo: Lidio Cipriani ». L'alto corso del Limpopo Questo scritto richiede alcune delucidazioni. Cipriani dopo essersi incontralo alla fine di Agosto a Johannesburg, con il nostro inviato, non proseguì subito per la regione di Monzè in Nord Rhodesia. Attraversò con l'autocarro della spedizione il Transvaal, l'Orange e la Colonia del Capo (1600 Km.) e se ne venne per qualche giorno a Città del Capo. Per la strada, non lungi da Kimberley, ebbe un incidente di macchina abbastanza grave. Ne profittò per vagare nel deserto scoprendo un'altra stazione preoistorlca mal studiata prima, dove trovò numerosi ed interessanti utensili litici. A sgrriivrczslMtFUsmCittà del Capo i componenti della spe- ; dizione si divisero. Galli $alpò per L'Europa [primi di settembre) con l'intenzione di rimanerci il meno possibile ritornando quindi in Sud Africa, Cipriani e, il signor Del Grande, che fungeva da storiografo della spedizione, ripresero subilo la via del Nord con l'autocarro, ma invece di. ripassare da Johannesburg, seguirono la ferrovia MafelUng-Bulawuio-Llvingsio ne che costeggia ad. oriente, l'immenso deserto di Kalahari. Così rileniamo sia avvenuto altrimenti non si saprebbe come spiegare la scoperta sull'alto corso del Limpopo delle orme, fossili di nomo di specie nuova. Infatti la direttrice di marcia Mafeklng-Bulawaio taglia l'alio corso del Limpopo nella regione di Tali (200 Km. da Uulauiaio)Dal Limpopo Cipriani ha puntato diritto verso la-regione che voleva assolutamente e urgentemente studiare (Monzè nel Nord Rhodesia), e deve averla raggiunta assai sollecitamente polche nella lettera di Kikuni parla di materiale raccolto, in questo territoriovale a dire ammette implicitamente di avere avuto del tempo a sua disposinone'per le ricerche. Sappiamo da ineccepibili tonti che Cipriani. gode negli ambienti scientiflr.i italiani delln fiducia più illimitalaSiamo pure, edotti che In Italia le sue scoperte vennero apprezzate al loro giusto valore, che è altissimo, e lo saranno ancor più quando li materiale raccolto dallo scienziato sarà giunto in Italia Inoltre, sui luoghi stessi dove il Cipriani ha cosi brillantemente lavorato riscuotendo l'universale ammirazione del mondo scientifico sud africano, abbiamo appreso che l'inconditonata benevolenza, del. Governo nazionale l'ha sempre accompagnato. Siamo perciò sicuri che il materiale scientifico del Cipriani. un materiale, che farebbe la gloria del massimMusei biologici del mondo, e che spetta di diritto al Musco antropologico dFirenze, — sarà assicurato all'Italia. Arci. A ojMróiCtmati'vA foco/!fà dove jo roàòero jt.sls sa •fierte Ce. or.-nede! 3 la po&txìctie'tti Cipriani a! /' fHofemèn if>SS / S^onenne,