Perchè la Cina ha capitolato

Perchè la Cina ha capitolato Perchè la Cina ha capitolato Un paese senza pace == Ricomincia la lotta fra i generali «= II Governo di Nanchino in perìcolo mento critico e l'avanzata delle truppe rosse - La capitolazione e le sue conseguenze 11 mo= (Per telegrafo dal nostro corrispondente a Pechino) Pechino, 29 notte. Quando, lo scorso estate, per la mediazione intrapresa da Yen UsiSan, il « generale cristiano » Fèti YU-Hsiang si ritirò ufficialmente dalla lolla decidendo di andare a fare un giro d'istruzione all'estero insiemi; a Yen, quelli che conoscevano il dietroscena dissero che il tutto era una commedia imbastita per placare i furori bellici di Chian Kai-Shih, e preparare l'avvenire... Prevedemmo allora che forse si sarebbe avuta un'alleanza dei capi nordisti, compresi quelli che « disoccu- - , •_„_„ -Mi» -„„,,,,. "-ano al riparo nelle conces- sioiii estere. E difatti pare che dav- ]vero Vi fu un accordo di massima; .f e anche dei dissidenti del Sud, ' ',, , ,„,. .„.„.„ „,--,',, <r<1 „ POc<;i apparlencnti all aia. sinistra o rossa del partito kuommtang naz^maista e che non vedevano bene Chiang-KaiSìùh, vare che entrassero nell'intera, allo scopo di rovesciare il presente Governo e ricostituirne uno a Pechino. L'attestato contro Chiang-Kai-Shih L'attentalo contro la vita di Chiana Kai-Shih, a Shanghai, di cui parlamino e che fortunatamente fu a jf(.mpo scoperto dalla polizia della ! o a a a . a ù o o o Concessione francese, rivelò — per dichiarazioni fatte dagli arrestali — che vi era un complotto per una sollevazione generale contro il Governo. Chiang Kai-Shih agì con molta prontezza ed ordinò al generale Chang Fa-Kuè, che stazionava colle sue numerose truppe ad Uchang, sullo Yanglzè, di trasferirsi nella provincia dell' Anhuè : e ciò perchè Chang faceva parte del complotto. Ora questo generale che è stalo magna pars, colla sua Divisione di ferro (perchè invincibile), del sticcesso della spedizione contro Pechino dell'anno scorso, non obbedì e si rivoltò. Egli era di accordo con Fèn YU-Hsiang, ed 'altri, di ribellarsi, ma non subito: e cosi l'impresa non riuscì. Il resto è nolo. Le truppe ribelli che avevano cercalo in seguito di occupare il Kvanglnng, dove forse avrebbero stabilito un Governo provvisorio, furono quasi totalmente debellate. Non è vero — come annuncia il Governo — che siano dislrut~te, perchè hanno ancora dei riparti che sono rifugiati in luoghi dove non è facile snidarli: ma ad ogni modo il pericolo che presentavano prima è di molto diminuito. Chiang Kai-Shih sperava con questo di avere schiacciato la rivolta e di aver dato un colpo mortale ai suoi numerosi avversarti, appartenenti a varie fazioni; ed il 10 ottobre — giorno che ricorda il principio della rivoluzione contro il giogo mancese — in occasione della Festa Nazionale cinese, fece un bel discorso a Nanchino, annunziando che u oramai la unificazione del paese era completa! ». Ma quasi a farlo apposta, nello slesso giorno i generali in soltordi ne di Fin YU-Hsiang, residenti nello Shensi e nel Kansu, pubblicarono un proclama col quale dichiaravano guerra ad oltranza contro Chiang Kai-Shih che, secondo essi,- aveva monopolizzato il Governo per sè e per ì suoi, e che aveva cercato — col progetto di sbandamento di liquidare la maggior parte delle truppe a lui avverse. E quei generali nominarono comandan\e in capo della spedizione punitiva Yen Shi-Shan, che avrebbe avuto in sottordine Fèng YU-Hsiang! Il colpo evidentemente fu lanciato bene perchè si volle dare come cosa certa che Yen Hsi-Shan era d'accordo con Feng. Il proclama dei ribelli -|/u la,neiato da una slazicm radiotele¬ gbTrmnq—TFdpmlrsi o a e — e i , g o a i ¬ grafica di Tayuanfà (Shansi) e pubblicato nei giornali di Pechino e di Tientsin, malgrado regni la censura: il che dimostra che Yen, che come sapete comanda nello Shansi, non doveva essere ' all'oscuro di quanto si andava tramando. E poi — in un villaggio non lontano da Tayuanfù — egli era in contatto con Fèng che colà dimora e che fa credere ai gonzi che non si occupi di politica ma di buddismo e di pittura, mentre è noto che ha con se una stazione radiotelegrafica, mediante la quale è in comunicazione con il resto del mondo, e soprattutto con i suoi generali. La rivolta del generale cristiano' La rivolta delle truppe del « Generale cristiano » fu un grave colpo alla unificazione e fece scoprire co* me _ il movimento immaturamente inizialo da_ Chang-fa-Kuè fosse stato precipitato dalle circostanze; ma che questi era d'accordo con i generali di Fèng che da quattro anni, combattono strenuamente e che non credono di essere stati giustamente trattati nella « divisione delle spoglie ». Infatti, quando scoppiò la rivoluzione del Kuangsi, se le truppe di Fèng si fossero messe dalla parte del « nemico », come si temeva, Chiang Kai-Shih ed il suo entourage sarebbero saltati. Le truppe « kuominchùn » {esercito del popolo), come sono chiamate quelle di Fèng, non ricavarono nulla e risalirono scontente verso le desolate province dello Shensi e del Kansu, ove domina la carestia. Qtteslo spiega la rivolta recente, istigata certamente da Fèng YUHsiang che, quantunque finga di essere ospite del « fratello di adozione » Yen Hsi-Shan, col quale deve recarsi all'estero, non può certo' disinteressarsi della sorte di quasi duecentomila soldati che lo hanno servito per tanti anni. Il Governo nazionalista ha ora scaglionato una ventina di Divisioni contro i « kuominchùn » sulle linee ferroviarie Pechino-Hankow e del Lunghai, verso le quali finora avanano vittoriosamente le truppe di Fèng. Giorni fa, Chiang è partilo da Nanchino per recarsi ad assumere il Comando Supremo delle truppe. Ma tra queste parecchie non sono dì sicura fedeltà; e quantunque le truppe governative o « kuomintang » abbiano maggior quantità di munizioni e siano largamente provviste di denaro, l'esito della lotta non è agevole prevedere. In Cina le « guerre » si vincono in genere, non sul campo dove combattono le truppe, ma nelle lontane retrovie ove complottano emissari del partito avverso. E secondo notizie ulteriori, Nanchino avrebbe paralo il cólpo versando ai ribelli qualche milione di dollari. Ma l'incertezza perdura. Il partito dei «riorganizzatori» Se il Governo di Nanchino fosse, prima o poi, debellato, avremmo subito un Governo costituito dagli op positori, che hanno assunto il nome di « riorganizzatori ». Questo Governo quasi certamente avrà la sede a Pechino, perchè la maggioranza de gli clementi contrarli a Chiang Rai Shih sono del nord; e a capo di esso sarebbe quasi certamente il Maresciallo Tuan Chì-Juè che fu Presidente provvisoria quando Fèng Yii Hsiang era il dominatore di Pechino. Tuan è una persona onesta ed un bravo militare, ha l'appoggio di molti, ed alle Potenze estere non potrebbe essere sgradito perchè fu quello che, Presidente del Consiglio, quando financo Sun Yat-Sen sconsigliava la partecipazione della Cina alla guerra mondiale, fece schierare il suo paese a fianco degli Al-\leati, Bpoi ha un'altra qualità: non\hfpinznbplasoccCndtcYdsndtYCccmdztcdqsccr«ncsvftplGupdzz a o d i n u , -\Galien era il beniamino dei nazio n\nalisti; invece ora che costoro, han- ha truppe proprie e non potrebbe fare certo il Dittatore. Tutto dipende dalla decisione che prenderà Yen Hsi-Shan, cìie è ora indubbiamente l'arbitro della situazione. Egli ha sempre dichiarato che non vuole ■ lotte; e poi è ritenuto abile politico e Iva l'abitudine di capire da che parte spiri il vento della vittoria, e poi decidersi... Lo stesso fece con Chang-Tso-Lin — e non fu ciò ultima causa della sconfitta di costui — due anni or sono. Ora ripete lo stesso gioco con Chiang Kai-Shih che in questi giorni lo ha messo in imbarazzo, aven dolo nominalo comandante in sottordine delle truppe del Governo, di cui Chiang è il- -generalissimo. Se Yen rifiuta, ciò dimostrerà che è d'accordo con gli opposilori. E lo strano è che Yen era stalo nominato ancìie dai « ribelli <> ccman dante in capo della spedizione contro il Governo Centrale, con Feng YU-Hsiang in sottordine. Anche se Yen rimarrà neutrale, Chiang Kai-Shih non avrà un facile compito; e del resto egli Ita dichiarato clic impegna una lotta a morte perchè sa che dal risultato di essa dipende la vita o la distruzione del partito « Kuomintang ». Noi che stiamo ad assistere spettatori imparziali alle guerre civili che affliggono la Cina da quando diventò Repubblica, crediamo che qualunque soluzione avvenga non sarà che un compromesso, a meno che Chiang Kai-Shih colla fortuna che lo ha finora accompagnalo, non riesca a spazzare tutto l'esercito « kuominchùn ». L'urto degli eserciti sovietici In queste condizioni interne la Cina ha dovuto subire l'urto degli eserciti rossi. Il Governo di Mosca, conscio della intima debolezza del Governo di Nanchino, ha portato a fondo l'azione. Nanchino ha tentato di risolvere il conflitto alla meno peggio: travagliato, com'è, dalla lotta interna dei generali cinesi, il Governo non poteva irrigidirsi in una posizione insostenibile. Aveva proposto un compromesso, aderendo a rimettere a capo della direzione tecnica della ferrovia un funzionario proposto da Mosca, con la riserva che la nomina di costui avvenisse « dopo » l'apertura delle trattative, mentre il Governo sovie tico chiedeva che ciò avvenisse «prima ». Mosca ha capito che, data la situazione vacillante del Governo nazionalista cinese, era opportuno profittare dell'occasione e riprendere in pieno ai cinesi VAmminislrazione della ferrovia est-manciuriana. D'altri parte Chang HsttehLiang, die domina nella Manciuria, per quanto apertamente appoggi il Governo di Nanchino — riuscendo con questo gesto a dimostrare al Giappone che nelle questioni diplomatiche è il Governo Centrale che comanda e non quello della Manciuria — sente il peso finanziario di una situazione che se non è la guerra, ha di essa gl'inconvenienti. Mantenere ancora alla frontiera truppe in gran numero durante l'inverno, voleva dire diecine e diecine di milioni buttati al vento. E le finanze manciuriane non sono poi tanto solide da continuare all'infinito le spese di mobilitazione e dì mantenimento di un grosso esercito. L'abilità del generalissimo rosso Per ironia della sorte, il Comandante in capo delle forze rosse che operano sulla frontiera cinese è il generale Blucher, il quale non è altro che il famoso Gallen, consigliere militare di Chiang Kai-Shih, quando questi da Canton faceva la spedizione contro il Nord. Allora nchqgccMniccc - e l è , a a no dichiarato guerra 'di sterminio contro i comunisti, è vituperato. Blucher conosce- bene i cinesi e ha scelto il momento giusto per costringerli alla capitolazione. Della quale certamente aprofllteranno i generali nemici del Govei-no di Nanchino per condurre una campagna contro gli sconfitti di oggi. Come si vede, le prospettive per il domani non sono molto liete. L. DI GIURA, Mukden esamina le proposte di Mosca (Servizio speciale de «La Stampa») Mukden, 29 notte. Il Governo di Mukden ha tenuto ieri sera una conferenza, nel corso della quale vennero esaminate le ri chieste di Mosca relative al ripristino dello statu quo nella Ferrovia orientale cinese. Il Governo si'è astenuto però dal rispondere ed aspetta istruzioni da Nankino. Mosca pubblica clamorosamente che la Cina ha capitolato, ma la Manciuria cerca di assicurarsi il concorso del Governo centrale prima di intraprendere qualche cosa di decisivo. Si spera pure che i Soviet accetteranno di rilasciare i prigionieri cinesi detenuti in Russia. Malgrado i negoziati nrtualmente aperti, dodici aeroplani russi hanno bombardato Buchalu, a 400 chilometri da Manciuli, nella giornata di giovedì, e questo incidente non è di natura tale da incoraggiare Mukden a continuare i negoziati. (Petit Parisien) scapfclccrlpccsa(lstGpmdtipncSecondo notizie rfeil'United Press, il Governatore della Manciuria ha accettato le condizioni poste dai russi per la ripresa delle trattative, ed ha dato istruzioni al delegalo mancese Tsai Jun Scen di recarsi a ilabarowsk per incontrarsi con i delegati sovietici. I cinesi sperano che la continuazione delle trattative possa in seguito avvenire in una località della Manciuria. Posizione di attesa in America Washington, 29 notte. Il Dipartimento di Stato rimane in un atleogiamento di aspettativa relativamente al conflitto russo-cinese in attesa della risposta dell'Italia, della Francia, della Gran Bretagna, del Giappone e della Germania alla nota verbale che è stata- comunicata loro martedì scorso dall'ambasciatore americano accreditato presso le Potenze. Il bombardamento aereo delle città della Manciuria Disastrose esplosioni Tokio, 29 notte. Informazioni qui pervenute da Karbin recano che nel pomeriggio di oggi 19 aeroplani sovietici hanno nuovamente sorvolato Buchatu bombardando la stazione ferroviaria e il deposito delle munizioni. Questo, colpilo in pieno, è esploso. Non si hanno particolari sulle vittime e sui danni materiali, ma si assicura che gli ef. fetti dell'esplosione del deposito sono stati terribili. Presio a poco alla stessa ora un'altra pattuglia di 4 tielivoli russi ha attaccato la città di ìalo, posta a metà strada fra Manciuli e Karbin. Obbiettivo principale dei velivoli sovietici era palesemente la ferrovia, contro la quale sono state lanciate numerose bombe. I cinesi battono in ritirata. Essi appaiono completamente demoralizzati dalle incursioni sopra le città mancesi da parte delle forze russe dell'aeronautica, incursioni che in questi giorni sembrano tendere a moltiplicarsi probabilmente per influire sulle IralluUce. (Radio Stefani). ddbumldodhlcs