La vibrante manifestazione della Camera al Principe Umberto

La vibrante manifestazione della Camera al Principe Umberto La vibrante manifestazione della Camera al Principe Umberto Iniziando i lavori Mussolini dice: « Il Governo non ama, anzi disdegna gli elogi insulsi, le sviolinatine fatue ; desidera invece la discussione schietta, obiettiva, intelligente, cioè fascista » Funzione e stile Roma, 28, notte. (/t. S.). — La prima seduta della Camera fascista, a differenza di quanto soleva avvenire nei passati regimi, quando non si assisteva che a delle fredde commemorazioni ed al lavorio dei corridoi, ha servito subito a dare una sensazione esatta dell'atmosfera in cui si iniziano i lavori di questa sessione. Il presidente S. E. Giuriati ha pronunciato parole elevatissime di saluto al Principe Umberto, in occasione del suo fidanzamento e dello scampato attentato di Bruxelles. L'anima tutta dell'Assemblea ha. vibrata con esse, specie quando S. E. Giuriati ha accennato alle jtradizionali incrollabili virtù di copaggio della Casa Sabauda. Siamo corti, d'altra parte, che il Belgio eroico sentirà che la voce .vera dell'Italia è quella del Fascismo Inon quella di pociii rinnegati per i jquali il piccolo paese sarebbe stato abbandonato all'oppressione tedesca. L'intervento, la vittoria, la Marcia (su Roma, i tre eventi indissolubili è decisivi della storia della nuova Italia fascista sono stati ricordati incidendone le date : quando S. E. Giulia ti, nella sua rapida sintesi, si è riferito all'opera di Colui, che fu ed è il massimo propulsore della nuovi» storia, un incontenibile grido di « Viva il Duce » è squillato per l'aula non più sorda e grigia. Non era spenta l'eco di questa manifestazione entusiastica che immediatamente l'on. Mussolini, con quella rude energia propria del suo spirito di Condottiero, ha lapidariamente indicato 11 metodo di lavoro dell'Assemblea; niente sviolinature; discussione aperta, cioè fascista. Non possiamo negare che talvolta nelle Sessioni passale vi erano state delle esagerazioni che finivano per essere inconcludenti e monotone; non bisognava che ciò diventasse costume. Sempre, in ogni occasione, il Duce aveva ri vendicato una libertà di critica onesta. La nostra Rivoluzione, come tutte le vere Rivoluzioni, ha idee, principi'!, Istituti, sistemi che sono dei punti fermi, intangibili, su cui non & possibile il minimo dissenso, pena la decadenza, che esempi storici dicono sempre nmeipitosa, degli intransigenti spiriti rivoluzionari e quindi dello conquiste rivoluzionarie. Ma dentro questi limiti, la vita deve avere le sue agili espressioni di attività: tale libertà non è più la mitica divinità di altri tempi, essa è responsabilità precisa e consapevole per gli individui, dei propri compiti; per gli organi, delle proprie funzioni. La Camera fascista ha un ampio campo in cui può mostrare le sue capacità : non c'è bisogno di dare fondo in ogni discorso all'universo e 'di riferirsi sempre a quei principii ed a quegli ideali vigilati da un insostituibile custode, il Duce; vi sono Idei particolari problemi che possono essere oggetto di studio e di critica senza che eventuali divergenze costituiscano un attentato al Regime. L'Assemblea legislativa deve essere riportata alle sue legittime funzioni che sono quelle di esaminare con assiduità i bilanci dello Stato. Ciò sta facendo il Fascismo. Il problema della strada, su cui Oggi si è aperta una discussione assennata e documentata, è più importante di tanti voli più o meno arditi nel regno della retorica. La seduta Roma, 28, notte. Montecitorio ha assunto oggi l'aspetto caratteristico delle giornate di ripresa parlamentare. La ricerca dei biglietti per questa prima seduta è stata veramente affannosa e lo dimostra il fatto che le tribune erano gremite un'ora prima che il campanello presidenziale annunciasse l'inizio dei lavori. Nell'aula notiamo parecchie novi tà; anzittutto sono stati tolti i panneggiamenti rossi alle arcate delle tribune quelli che coprivano l'intarsio che gira sotto la balconata delle tribune. Ciò è stato fatto prinoipal mente per ridare l'aspetto origina rio all'aula del Basile. Ma c'è dell'altro; sono scomparsi due giri di scanni, il primo inferiore ed ili primo superiore. Da principio gli scanni erano 535, compresi i nove posti dei banco delle Commissioni parlamentari. Soppressi in seguito questi posiù, gli scanni si ridussero a 526; ora ne sono stati tolti 94, dei quali 20 in basso e 74 in alto, cosicché ne sono rimasti 432. Siccome però è stato ricostituito il banco delle Commissioni parlamen tari, collocandolo nella prima fila, ^n mezzo agli altri ecanni, nel cenilo dall'emiciclo, il numero degli scanni sale a 441. Una altra novità è costituita dalla tribuna del Direttorio dal Partito. Essa è nettamente divisa dalle altre tribune e serve esclusivamente per i gerarchi fascisti. Al pianterreno il segretario del Partito na giù un proprio gabinetto di lavoro, che si trova tra quello del presidente della Camera e quelli dei sottosegretari di Stato. Osservando bene l'aula scorgiamo scolpito sulla parete di destra, sotto la tribuna diplomatica, uno scudo in legno eguale a quello preesistente, che porta la data del 4 marzo 1848. pul nuovo scudo, sono iscritte in oro | anbnpdm8LvGotbMtmcdevcngdPttldtd a i n a e i a a e n e e e i o o a . e i a i i e a o ae i e re l a si onsi seriln 2. il n a, nli è ote ve iel o el ei o o n e, 8. ro | altre tre date storiche per la nazione italiana: 2* maggio 1915, 4 ottobre 1918, 28 ottobre 1922. Un altro nuovo scudo è stato collocato sulla parete di sinistra, sotto la tribuna dei senatori; esso reca intagliati in marzo 1929: iscritti _9.673.049; votanti Ppdgac8.663.412; SI 8.519.559; NO 143.853. L'iniziativa nobilissima dei due nuovi scudi è partita dal Presidente Giuriati. Essi sono una pregevole opera dell'intagliatore Candeli. Poco prima delle 16 l'aula presenta un colpo d'occhio bellissimo. Al banco del Governo siedono il Primo Ministro, tutti i ministri, tutti i sottosegretari presenti a Roma. I nuovi ministri e i nuovi sottosegretari ricevono molti complimenti e strette di mano. Fra i primi deputati che entrano nell'aula notiamo gli onorevoli Ferretti, Scorza, Castellino, Melchiori, Bifani, Lanfranroni, Romano Ruggeri, Sardi, Buronzo, Lnsignoli, Marchi, Severin.i, Farina, Guidi-Buffarini, Genovesi, De Stefani, Pala, Teruzzi, Leicht. Nella tribuna del Corpo diplomatico vediamo una larga rappresentanza dell'ambasciata del Belgio con l'ambasciatore conte De La Faille de Leverghem; nella tribuna di Corte il conte Guido Suardi, il conte di Cossila e altri gentiluomini. Affollata pure la tribuna dei senatori. Quando 11 Presidente, S. E. Giuriati, apre la seduta sono le 16 precise ; si alenila che nell'aula vi siano oltre Sài! deputati. Funge da segretario l'onorevole Aldimai. Il saluto al Principe Il Presidente Giuristi pronuncia allora il seguente discorso: • « Onorevoli Camerali! Durante le vacanze parlamentari un fausto annuncio ha portato letizia e speranza al popolo italiano. Sua Altezza Reale il Principe di Piemonte, ottenuto il consenso di Sua Maestà il Ile, si è fidanzalo ad una erudita e leggiadra Principessa Peate, Maria José del Pelalo. Per questa promessa, l'amicizia del Belgio e dell'Italia, intima già durante la guerra, diventa ancora più stretta. Le due Nazioni che Dio ha premialo con la stessa Vittoria, considerano il rito che sarà celebrato fra pochi mesi, come la migliore consacrazione del loro sentimento scambievole. Queste Camera, legittima erede di quella Vittoria, rinnova l'espressione Mia propria esultanza alle Loro Mar sta il Pe e la Tteglna ed agli Augusti Sposi e fonda sopra i ricordi di un jiassato glorioso il presagio di un prospero avvenire (Vivissimi generali prolungati applausi, cui si associano anche le tribune). Il Fascismo ha liberato la devozione alla Monarchia dagli orpelli e dalle menzogne convenzionali. Quanto più sinceri, tanto più i nostri voti saranno apprezzati dalla Famiglia Reale e da quel Pe che ha diviso con noi i rischi ed il fecondo tormento della trincea. (Vivissimi, generali applausi; grida di Viva il Re). Le accoglienze tributate nel Belgio al nostro Principe Reale ci bornio lusingali e commossi. Le ha rese più spontanee e ptù generali un orrendo tentativo che avrebbe potuto tramutare in funebre inno la fanfara nuziale. Ma esso non è valso se non a dimostrare al Belgio e al Mondo che un Savoia non muta atteggiamento, nè tronca il discorso nè sospende l'adempimento del suo dovere perchè un delinquente armato dai vili spara contro di Lui! (Vivissimi generali applausi). Umberto d: Savoia, con la sua ammirevole freil dczza, si è dimostrato degno di co mandare un giorno i soldati d'Italia, e la Camera. Fascista nel nome de Paese Lo ringrazia, per la certezza do nata cosi ad ogni cuore italiano. La Camera scatta in piedi applaudendo calorosamente ad Umberto di Savoia per alcuni minuti. La manifestazione termitici al grido di « Viva il Principe «, a cui si associano le tribune, I fasti Italie! Dopo la vibrante manifestazione per il Principe, il Presidente riprende la parola e dice: < La sosta dei nostri lavori mi ha consentilo di decorare quest'aula di alcune epigrafi, delle quali non vi sfuggirà il significato. Era strano che tra gli eventi commemorati, accanto alla grande figura del Calandra, mancasse la Guerra e mancasse la Marcia su Roma. Sono certo di avere interpretato il vostro pensiero ed il vostro desiderio colmando queste lacune. Mi è sembrato necessario ricordare la Guerra, dal suo proemio virtuoso al suo glorioso epilogo. Fra le due date corre tutto quel ciclo di eroismi e di vicende da cui fu forgiata l'anima della Patria, l'unità politica della Patria. Noi, che prima del 24 Maggio fummo tra coloro che si assunsero senza tremare la responsabilità di bandire l'intervento dell'Italia nel conflitto mondiale, possiamo bugi, con tranquilla chiarezza e con orgoglio, constatare che la Guerra ci ha dato la coscienza del nostro valore e della necessità dell'Impero e che l'Ingiustizia di Trattati e le delusio ni della pace non hanno potuto menomare questa nostra conquista morale (Vivi applausi). E quando dopo la Vittoria, si diffusero nell'organismo nazionale pericolosi veleni, fu un reduce che, con pronta audacia chirurgica, contrastò il passo ad ogni manifestazione morbosa, e sulle rovine di un regime incapace fondò la costruzione quadrata dello Stato; dello Staio Fa scista. (Vivissimi, generali applausi, ai quali si associano le tribune. Grida di : «Viva il Ducei»). Perciò la Marcia su Roma figura sullo stesso scudo con la Guerra, per. significare l'intima e PlsntdnvetfcnicgNecpGnmgshrrnpmt P,.ut,_ito Fascls,„ ' L „„ documenta perfetta connessione esistente fra le due Vittorie. « Seguendo e completando questo aggiornamento, era anche naturale che accanto ai Plebisciti del Risorgimento, che documentano la volontà, unitaria e e e i a n e Plebiscito Fascista, che ne documenta la volontà di grandezza e che costituisce il nostro titolo di nobiltà. Acclamazioni al Duce « Camerati, il Plebiscito del 34 Mario non è stato soltanto una solenne ratifica delle riforme attuate ed una evidente approvazione del propositi annunciati dal Regime, ma anche la prova di una concordia civica, sostanziale ed operosa, che forse non ha precedenti nella Storta. E' stato, dunque, un fatto di eccezionale importanza, che chiude un ciclo di attività rivoluzionarla ed un altro ne apre, che ha tutto il valore di un successo definitivo, e che perciò poteva e doveva essere registralo tra i grandi avvenimenti della Nazione. « Camerati, inscrivendo queste date e queste cifre fra i fasti italiani, sono certo anche di avere interpretato il pensiero ed il desiderio del Cupo del Governo. Egli ci ha insegnato che esse non rappresentano mète, ?>i<z -pietre miliari del cammino sul quale egli guida la Patria. Noi sappiamo che il suo compilo è lungi dall'essere finito. Per fortuna, le pareti di quest'aula hanno spazio sufficiente per registrare molte altre sue imprese e molte villorie. Prepariamoci a seguirlo, con la devozione che egli da lunghi anni ha riconosciuto In noi e con felle testarda nel suo genio e nei destini d'Halia ». Tutti i deputati e il pubblico delle tribune applaudono lungamente al grido di ■ Viva il Duce Commemorazione di due deputati 11 PRESIDENTE commento!a quindi camerati scomparsi. Egli dice: — Due perdite dolorose hanno colpilo la Camera fascista nei .prini' mesi scorsi dalla sua costiluzione: i camerati Radio de Radiis e Colucci che ibbiamo salutato ancora fervidi di vita sul finire del primo periodo dei lavori parlamentari, non sono più oggi tra noi. Con animo rattristato ricordo di loro l'immatura lacrimata scomparsa. Carlo Tommaso Radio de Radiis moriva la sera del 20 agosto scorso, in una clinica di Gries, presso Bolzano, fra H compianto vivissimo della popolazione atesina. Era nato a Vienna d'antica e nobile stirpe friulana. Aveva militato nello Stato Maggiore austriaco, ma dopo la guerra la realtà dell'Italia nuova l'aveva attratto ed alla seconda Patria si era lealmente e fervidamente votato. Erede di una ricca sostanza terriera, aveva a questa dedicato le più vigili cure e dei suoi 'possedimenti in Cermes, presso Lana, f.veva costittùto invidiabili modelli di colture industrializzate. Per l'incremento economico della regione aveva inoltro continuamente prestato aiuto e saggio coimiglio. Di spirito eilevato e colto, largo e munificente seppe circondarsi di generale stima, di simpatia e di riconoscenza. Le evezioni plebiscitarie Io recarono in mezzo a noi, primo ed autorevole rappresentante della popolazione Altoatesina nella Camera fascista. Rammento il nobile discorso che egli pronunciò in sede di discussione del Bilancio delle Corporazioni: l'asserzione della fede nei nuovi ordinamenti, la proclamata fierezza del dovere assolto servendo il Regime, vibrano ancora con eco commossa nei nostri cuori. Inchiniamoci reverenti alla memoria del camerata Radio de Radiis. Egli era di noi fra i maggiori. Leonida Colucci, nato nel 18°0 a Taranto, vi chiudeva l'ancor giovane vita il 30 agosto scorso, rapito da malie inesorabile. Egli appartenne alla schiera dei generosi che l'attività poHitica considerano una milizia severa e mezzo di elevazione sociale e morale. Entrato giovanissimo nell'arringo forense e nella vita pubblica, si fere presto notare per la solida preparazione e per la dirittura dei propositi. Gli interessi della natia terra ionica lo ebbero difensore tenace e disinteressato. Fu, durante 1a guerra, ufficiale di artiglieria. Fin dai Drinii tempi il Fascismo meridionale lo contò tra le file fedeli e fra gli organizzatori più tenaci. Deputato già dalla passata legislatura, partecipò attiva mente ai lavori parlamentari. Fu membro di importanti commissioni, autore di elaborate .proposte di legge, pronunciò, su vari! argomenti, applauditi discorsi. Alla Camera corporativa che lo circondava di unanime stima e al servizio del Regime egli avrebbe potuto recare ancora un contributo prezioso, per l'ingegno aperto e felice, per la colta sagacia, per l'entusiasmo convinto. La sorte ci ha diviso troppo pre sto del camerata amatissimo, ma noi non possiamo dimenticarlo e nel desiderio di lui confondiamo il nostro vivo cordoglio con quello dei concittadini, che lo ebbero guida e animatore, con quelilo della famiglia che lo ebbe capo esemplare. Camerati, nel vostro nome è stato reso l'accorato tributo di onori agli eletti che con immutato spirito piangiamo. Vi propongo di rinnovare alle famiglie angosciate dal lutto recente l'espressione della nostra partecipazione più viva ail loro dolore. MUSSOLINI si associa, a nome del Governo, alle parole di rimpianto pronunciate dal Presidente. Il Capo dal Governo MUSSOLINI comunica quindi i mutamenti avvenuti durante le vacanze parlamentari nella composizione del Governo. Aggiunge che fatta questa comunicazione di caratteri protocollare, il Governo, a suo mezzo, desidera far sapere, come del resto è accaduto per tutti gli altri Governi precedenti del Regirne, che non ama, anzi disdegna gli elogi insulsi, le sviolinature fatue; desidera invece la discussione schietta, aperta, obicttiva, intelligente, cioè fascista (vivissimi generali applausi). Il PRESIDENTE comunica che durante il periodo di aggiornamento delle sedute della Camera sono, stati presentati vari disegni di legge, e annuncia che il Ministro della Giustizia ba tndczdczcpnvlgndaCpCizGelgcstLsldilgsrmdmovDc i o , e o i e e l i o l i e a a trasmesso le domande di autorizzazione a procedere in giudizio contro il deputato BarbieUini-Amidei per duello, contro il deputato Alezzini per violazione del regolamento di polizia stradale, contro il deputato Del Bufalo per contravvenzione ai decreti sull'assunzione al lavoro di minorenni e manicata loro assicurazione, contro 11 deputato Zugni-Tauro per contravvenzione alle norme di circolazione stradale. Le Commissioni parlamentari Il PRESIDENTE comunica che av valendosi della facoltà concessagli dall'ultimo capoverso dell'art. 12 del regolamento della Camera, in sostituzione dei membri assunti al Governo o decaduti per altre cause, ha proceduto alle seguenti nomine di componenti di Commissioni permanenti o di altre prescritte da leggi speciali: per la Commissione che esamina 1 bilanci e i rendiconti consuntivi, i deputati Bolzon, Calza-Bini e Tassinari; per la Giunta che esamina le tariffe doganali e i trattati di commercio, Buronzo; per la Commissione che ha in esame i prò getti di conversione in legge dei De creti-leggi, Roncoroni; per la Commis sione che esamina le domande di au torizzazione a procedere in giudizio, Llmoncelli e Redenti; per la Commis sione di vigilanza sulla biblioteca del la Camera, Leicht; per la Commissione della Camera, Fera e Guglielmotti; per il Consiglio superiore coloniale, Ciar lamini e Pace. , , In conformità delle norme deha legge 2 luglio 1920 e in relazione al da sposto dell'art. 12 del regolamento della Camera ha prowedmo a ricostituire la Commissione incaricata di esaminare e dar parere sui progetti di codice civile emendato e ilei nuovi codici di procedura civile di commercio e per la marina mercantile. La Com: missione rimane cosi composta degU onorevoli Arcangeli, Asquini, Bruchi, Caradonn-a, Cristini, De Francischi Frignimi. Geremicca, Magrini, Mara vi"!ia Martire, Messina, Milani, R< David, Righetti, Rotigliano, Suvich « Tumedei. Per le suddette facoltà ha pure prov veduto alla ricostruzione della Com missione incaricata di esaminare e di dar parere sui nuovi test: del Codice Penale, del Codice di Procedura Penale e dell'ordìnamen'o giudiziario, che rimane composta degli <>n°?°v° 1 De Marsico. Farinacci, Fera Foschinì, Leonardi, Madia, Risentì, Solmi e Ungaro. Le dimissioni dell'on. Belloni PRESIDENTE comunica la lettera con cui l'on. Belloni rassegna le dimissioni da Deputato. TURATI propone alla Camera di accettarle. (Sono accettate). Si procède alla votazione segreta per l'elezione di un Vice Presidente, di un questore e di un segretario della Camera. Aldimai, Gorini e Guidi Bur farini segretari procedono al sorteggio. • PRESIDEN ^ comunica il risultato della votazione. Presenti e votanti 330. Ebbe voti: Bodrero 319; voti nulli e dispersi 11. Proclama eletto Vice-Presidente l'on. Bodrero. {Vivi applausi). Per la nomina di un questore: ebbe voti Dudan 318; voti nulli e dispersi 10. Proclama eletto Dudan. {Vivi applausi). Per la nomina di un segretario ebbe voti Pellizzari 320. Proclama eletto Pellizzari. {Vivi applausi). Invita gli on. camerati Bodrero, Dudan e Pellizzari ad assumere il loro ufficio. Gli on. Bodrero, Dudan e Pellizzari salgono al banco della Presidenza. {Applausi). Il Codice della strada Si inizia quindi la discussioue del disegno legge contenente norme per la tutela delle strade e per la circolazione. ROMANO RUGGERO saluta il codice della strada con soddisfazione,, in quanto esso esprime la virile audacia del Governo fascista nell'affrontare e risolvere uno dei problemi che investono la maggiore efficienza dei traffici e la vita stessa dell'economia nazionale. Costituita l'azienda autonoma della strada, allargate le curve più strette, ridotte le forti pendenze, eliminati v passaggi a livello più pericolosi, era necessario dare una disciplina agli automobilisti, ai pedoni, ai carrettieri. Fu creata pe.-ciò la Milizia stradale col suo assetto militare senza partecipazione agli utili contravvenzionali e senza tolleranze, come ebbe lodevolmente a ordinare 11 Ministro dei I.L. PP. on. Giuriati all'atto della costituzione. Ma nonostante i notevoli risultati finora raggiunti, non si può dire che tutto il complesso problema della viabilità abbia trovalo adeguata soluzione E' necessario infatti una volta sistemate le strade nazionali provvedere anche, alle arterie minori. Nessuna occasione si presenta più favorevole dell'attuale per affrontare nel suo complesso il vasto problema, tanto più che sono in corso gli studi per la riforma dei tributi locali. I comuni non hanno i mezzi sufficienti, l'attrezzatura tecnica e qualche volta anche la volontà di uniformare il loro sistema stradale alle maggiori arterie provinciali o nazionali. Fu perciò gran ventura che il Duce abbia conservato la provincia alla quale la viabilità minore ad ecce zione delle vie interne degli abitati dovrebbe essere affidata essendo essa meglio attrezzata dei comuni, per provvedere alla manuienzione e. potendo, meglio realizzare unità di direttive ed anche maggiore economia. Ciò tanto più che le Provincie oggi non più in balla dei partiti politici e delle fazioni locali, hanno acquistato funzioni d'ordine prevalentemente tecnico per il coordinamento e lo sviluppo dell'economia provinciale. Quanto al lato finanziario, bisogna coordinare la riforma della viabilità minore con quella tributaria, tenendo presenti nuovi oneri che verrebbero a gravare sulle Provincie ed il fabbisogno per la manutenzione che è di 300 milioni annuì. Ringrazia il Governo per quanto ha fatto in Sicilia. {Vivissimi applausi, molte congratulazioni). RONCORONI. — Con lo sviluppo del le strade ferrate e delle tranvie, la strada ordinaria ha perduto il suo aisdtozadmclevldvagcclInz611sScqtldsdltlcnzm primato, e quindi nessuna Innovazione tecnica è stata attuata per il suo miglioramento e per il suo uso, con gravi conseguenze per le condizioni della viabilità e per il turismo. Il problema era oltremodo complesso, tanto più che l'automobilismo, impostosi nel mondo intero quale mezzo celere di trasporto, ridava alla strada ordinaria tutta la sua importanza. Ma il Governo fascista ha saputo affrontarlo con una serie di provvedimenti, l'uno all'altro connessi, culminanti nel Codice della strada. Esso ha costituito una rete organica delle vie di grandi comunicazioni, ha provveduto al censimento di tutte le strade; ha istituito la Azienda Autonoma statale della strada, demandandole il compito del riordinamento e della manutenzione organica delle nostre massime arterie; ha costituito infine la Milizia della strada per la difesa del patrimonio stradale e la disciplina della circolazione. Contemporaneamente alle providenze stradali, il Governo ha volto ogni sua cura a favorire lo sviluppo e la diffusione degli autoveicoli disciplinando i contratti di compravendita, istituendo il pubblico registro automobilistico, creando col privilegio legale o convenzionale un organico sistema di credito automobilistico, clic ha dato un forte impulso allo sviluppo di questo mezzo di locomozione. In sette anni di Governo fascista, il numero delle automobili in circolazione si è triplicato, passando da 64.298. quale era nel 1922, a 222.496 nel 1929, e nei soli primi sei mesi del 1929 si è avuto un aumento di au¬ tomobili quasi uguale a quello avvenuto in tutto il 1928. Ma è facile prevedere un ulteriore sviluppo a seguito delle mutate condizioni della viabilità, che farà aumentare grandemente l'uso soprattutto dell'autocarro, in quanto diventa un mezzo economico di trasporto in confronto alla trazione animale li disegno di legge in discussione non è un semplice regolamento di polizia stradale, ma un complesso di norme esattamente rispondenti agli interessi generali e alle necessità della viabilità, mediante l'indicazione dei diritti e dei doveri degli utenti. Il complesso organico dei provvedimenti legislativi in materia stradale può essere considerato con vero orgoglio, perchè con esso l'Italia ancora una volta, per merito del Governo fascista, lia dettato una nuova legislazione che può essere di esempio agli altri Stati {vivissimi applausi). La sedute termina alle 18.40. Domani seduta ore 16. La Camera continuerà domani, per esaurirla, la discussione del disegno di legge per la conversione del decreto sùilla disciplina stradale. Doman' parleranno l'on. Ferretti, l'on. Bruni Steiner e Motta. Agli oratori rispon derà, facendo brevi dichiarazioni sulla portata del decreto ed esponendo I criteri cui il Governo si atterrà nella elaborazione del codice stradale, 11 ministro dei Lavori Pubblici, onorevole Bianchi. Gli importanti disegni di legge presentati dal Capo del Governo alla Camera verranno esaminati dagli Uffici nella seduta di giovedì. II Direttorio del Partito Roma, 28, sera. Il Direttorio del Partilo si è riunito stamane, sotto la presidenza di S. E. Turati, e con l'intervento dei vicesegretari onorevoli Melchiori e Starace, e degli onorevoli Basile, Maltini. Scorza, Marghinotti e Garelli, del comm. Klinger, nonché degli ispettori Nicolato, Bidoni e Parolari. Nella riunione, che ò durata fino alle 12,30, si sono trattati numerosi problemi Interessanti la vita del Partito. S. E. Turati ha fatto un'ampia esposizione della situazione generale della organizzazione, soprattutto in rapporto al tesseramento in corso presso tutte le Federazioni. Successivamente 11 Segretario del Partito ha riferito sull'andamento e sui risultati del servizio ispettivo, che si viene svolgendo ovunque con grande beneficio cosi degli organi centrali, che hanno modo di controllare più direttamente le attività della periferia, come delle Federazioni, che sentono sempre presente e vigile l'attenzione, la sorveglianza e anche l'assistenza del centro. lutine, S. E. Turati ha voluto chiarire la portata di una espressione contenuta recentemente nel Foglio d'Ordini del Partilo nei riguardi degli espulsi. Ad chiarimenti dati in seduta di Direttorio, S. E. Turati farà seguire nei prossimi giorni istruzioni a tutti 1 Segretari federali, che avranno cosi le direttive a cui attenersi nei riguardi dei fascisti espulsi dal Partito non per indegnità politica o morale, ma per indisciplina, che domandino di essere riammessi nell'organizzazione.