Perchè ci vogliono le piscine

Perchè ci vogliono le piscine II nuoto In Itallai Perchè ci vogliono le piscine Perchè ci vogliono le pL'opera del gerarchi sportivi s'è ricolta con particolare fervore a quel rami dello sport troppo a lungo, e dannosamente, trascurati nel nostro Pa«s* si tratta, In genere, di quegli aport che non conseguendo fini spetta30Jisitci. e dovendo In ogni caso appagarsi d'un modesto concorso di pubblico, restano lontani dalla popolarità. Più ancora dell'atletica leggera, 11 nuoto è l'esercizio che la gioventù ita liana ha sempre trascurato. L'ha tra scurato non tanto come pratica, ma co me studio appassionato dello stile, in modo da vietarsi quelle velocità che distinguono 1 campioni d'altre Nazioni. Noi abbiamo avuto più d'un vincitore di gare su lunghe distanze anche in campo internazionale, « le rive della Senna hanno risuonato d'applausi agli italiani primi nelle traversate di Parigi; pero una volta scesl da quelle prove latte per. .collaudare più la resistenza fisica e la forza di volontà che la capacità" natatoria, ci slamo dovuti accontentare di classificazioni mortifljcantl. Eppure in Italia l'acqua non mancai Bl osserva da più partii Verissimo: acqua ine abbiamo quanta ne vogliamo, Ilumi, laghi, mare, ma è acqua troppo..: turbolenta perchè possa giovare alla formazione d'uno stile. I nòstri nuotatori sono, appunto, pamplonl genuini di quest'acqua troppo libera, e se hanno imparato a vincere le rapide dei fiumi, ed a restare Indifferenti al mare grosso, hanno cosi speso energie per risultati pratici, pia negativi al fini sportivi. Non per nulla, del resto, il migliore velocista Italiano, li Polli, s'è fatto e miglioralo nette acque pacifiche del Naviglio milanese, e poi in quelle della piscina della Società cui appartiene. Acjque, In ogni modo, ferme, le uniche jche possano permettere lo studio acculato e proficuo dei movimenti più opportuni; la correzione metodica e precisa di quedli sbagliati; l'armonlzzafclone, infine, di ogni atto che serva a promuovere maggior velocità. Io non prl picco davvero d'intendermi di queste cose, ma voglio considerare il problema come dovrebbe sentirlo chiunque prenda passione allo sviluppo deiIlo sport italiano. Invece persino su un giornale sportivo si è affettato di non dare 60verohia Importanza al problema deUe piscine. E' stato, vorrei dire, ;un errore di sensibilità, che tuttavia non implicava la bontà e l'esattezza dei rilievi sulla scarsa disposizione e simpatia per il nuoto degli Italiani. 'Abbiamo toccato, intanto, le due faccie della questione: una specificamente sportiva, l'altra d'indole generale e civile. Ma questi due aspetti dell'argomento natatorio non sono poi tanto distanti come .potrebbesi supporre: se la pratica del nuoto fosse più intensa, la selezione dei campioni avverrebbe su una scala assai più vasta, e d'altra parie si stabilirebbe un clima più favorevole allo sport che ci interessa. Orbene le piscine, e soprattutto la creazione di piscine coperte, sono la condizione essenziale per lo sviluppo generate del nuoto. Mettiamo le ràrte )n tavola: fiume e lago non incoraggiano troppo gli... aspiranti nuotatori. Del fiume si temono le correnti insidiose; del lago 1 vortici dissimulati dalla superficie tranquilla. Inoltre 11 fiume ha i suoi periodi di secca, e il lago conosce le burrasche improvvise .e temibili; l'imo e l'altro sono, come il mare, troppo freddi in inverno, per invogliare a... frequentarli. Da tutto ciò si deduce che è al mare, e soltanto nel mare, che la gente è disposta a nuotare nei mesi di vacanza, ma l'acqua salsa, se tiene bene a galla, non è proprio adatta a una buona istruzione. E poi al mare ci sono troppe cose da fare sulla spiaggia e negli alberghi perchè rimanga il tempo da dedicare all'acqua; sono, d'accordo, idistrazio*l e impedimenti poco lodabili, anche se si tratta soltanto del bai. lo, ma è una realtà difficilmente modificabile. Ad ogni modo, se voglia, pio fare del nuoto un esercizio sportivo continuo, e sempre preferibile, sia jfla chi abbia mire campionut.iche, che dalla massa anonima, dobbiamo metterli in condizioni di poter imparare nel modo più conveniente, e di poter addestrarsi tutto l'anno. Occorrono, .cioè, come s'è già detto, non solo le' piscine scoperte, ma anche, e forse più, quelle coperte. Non si tratta, no, d'un lusso, ma d'una conquista, non solamente sportiva, ma anche igienica, che dovrà riportare l'Italia, anche In questo campo, all'altezza delle Naplani più progredite. #% n problema, del resto, è già stato pienamente valutato ed affrontate- dai Gerarchi. Il Fascismo non conosce quesiti insolubili, e se ama prospettarne le Bifflcoltà, è per armarsi meglio a superarle. Piscina scoperta e piscina coperta sono da tempo in attività di servizio al Littoriale, l'imponente stadio creato da S. E. Arpinatl, ed i bambini delle scuole fanno puntualmente il loro bagno, con quanto beneficio per la loro salute, è facil.i immaginare. Lo Stadio del Partito, dopo avere oBpltato nella piscina all'aperto i Campionati nazionali, ha inaugurato quella coperta nell'occasione del recente Concorso Ginnico-Sportivo del Dopolavoro. Altre città hanno in programma la costruzione sollecita delle piscine coperte, e gli ordini del Capo dello Sport italiano sono assai espliciti al riguardo. La circolare di Augusto Turati agli Enti Sportivi Provinciali è un documento altissimo della coscienza sportiva del Gerarca, ed è opportuno ricordarla: . Invito codesto Ente a studiare ed a riferirmi sulle possibilità di costruirà in codesto Capoluogo di Provincta una piscina coperta, la cui mancanza impedisce abitualmente ai profani di imparare a nuotare ed ai nuotatori di affinarsi nello stile e di migliorare nel rendimento. Perchè venga rispettata l'uniformità di dimensioni e di disegni, Il C.O.N.l. provveder* alla compilazione di un progetto tipo». Non poteva essere diversamente. aÌ fianco del Segretario del Partito, a coadiuvarlo nellla organizzazione ' di tutto lo sport italiano, sta un uomo come Giuseppe Corbari, che già Landò Ferretti prescelse a suo collaboratore nel periodo di sua presidenza del C. O. N. I. Corbari è un pioniere del nuoto in Italia, e per le sue fortune hn fatto parecchi sacrifici. Egli si è tempre strenuamente battuto per le piacine coperte, insorgendo, ad esemplo. Contro 1 passati reggitori del Comune di Milano, che esclusero la piscina dal progetto di rinnovamento dell'Arena. Milano ha poi inaugurato una vastissima piscina scoperta, e ne conta altre, di società private, ma è la piscina per1 l'inverno che occorre. « Il C.O.N.l. sta già elaborando, siccome fece per i campi sportivi comunali, il progetto-tipo. Bisognerà che le piscino siano costruite secondo i moderni dettami della tecnica, in modo da rispondere .alle esigenze dei regolamenti internazionali. Augurabile sarebbe, a questo proposito, che in ogni capoluogo di Provincia l'Ente Sportivo provvedesse direttamente, sotto 11 controllo del C.O.N.L, ma poiché nella pratica sarà impossibile che l'Ente possa disporre, o raccoglierla, della somma necessaria, nè d'altro canto i Comuni vorranno rinunciare all'iniziativa, quando debba entrare nei loro bilanci, cosi, sia nel caso di imprese private che per i Municipi, gli Enti Sportivi dovranno vigilare affinchè vengano rispettati quei requisiti tecnici che potranno talvolta sembrare anche in contrasto con gli interessi dei finanziatori. E quando' privati o Comuni volessero far da sè, l'Ente Sportivo dovrà imporre la propria autorità. Non sembrino vane queste raccomandazioni: c'è già qualche caso di piscina insufficienti, quando non inservibile, al fini sportivi. LEONE BOCCALI.

Persone citate: Augusto Turati, Corbari, Giuseppe Corbari, Leone Boccali, Polli

Luoghi citati: Comune Di Milano, Italia, Milano, Parigi