Le riparazioni orientali

Le riparazioni orientali Le riparazioni orientali pCommenti belgradesi Belgrado, 21, notte. Ti giornale Politika pubblica un lungo articolo sulle riparazioni bulgare e l'Italia, a firma Kosta Todoroff, già ministro bulgaro a Belgrado. L'articolo sostiene che delie concessioni sulla riparazioni bulgare ottenute a Spa, l'Italia fece uno strumento della sua politica balcanica proponendo a Stambuliskl, che, abbandonando l'idea dì un' Ravvicinamento con la Jugoslavia, le riparazioni sarebbero state differite e soppresse. « Tale posso — scrive li giornale — venne fatto dal ministro Aliotti, nel 1920, e, nell'anno successivo, da Aldo vrandi. Tosti di Valminuta, nella Conferenza di Genova, Insistette, ma Slambuliski rifiutò la .pericolosa combinazione, piuttosto preferendo l'aiuto della Francia e dell» Inghilterra. Giunto Mussolini al potere, la pressione divenne « brutale ed imperativa ■, mentre le relazioni colla Jugoslavia miglioravano. Trattandosi poi colla Jugoslavia una dilazione dei pagamenti che la Commissione delle riparazioni, presieduta dal principe Borghese, ci imponeva, minacciando l'occupazione con •ruppe jugoslave, del bacino minerario irti Pernik, si raggiunse l'accordo per cui la Jugoslavia sarebbe rimasta inattiva. Quando l'Italia chiese il pagamento — continua il Todoroff — potemmo opporci mercè l'avuto della Jugoslavia, e incominciammo i pagamenti annui con 5.000.000 di franchi oro, anziché con 125. Nell'attuale momento difficile, l'Italia riprende l'attegglamento del 1923 e favorisce la Grecia e ci minaccia con le riparazioni, perchè si ritiene tradita per la mancata alleanza, che Liapceff non volle concludere dopo la vittoria di MacDonald. L'amicizia italiana oggi si mostra falsa' c pericolosa, contrariamente alla Czeco6lovacchia ed alla Jugoslavia che non sono intransigenti. Il < ricatto • italiano nella questione delle riparazioni Interessa il mondo, perchè è legato alla pace europea. L'Europa deve saperlo ed impedirlo >. Il giornale termina dichiarando che tali notizie gli pervengono da fonte sicurissima e non temono smentite. Lo slesso giornale pubblica, datandola da Vienna, una corrispondenza Intitolata: «Difensori non chiamati», in cui si osserva che è stranamente paradossale che gli articoli jugoslavi non abbiano affatto trovato una risposta a Vienna, ma In Italia. Mentre autorevoli giornali austriaci approvano l'azione jugoslava — scrive il giornale — la stampa italiana si impensierisce per 1' Austria minacciata dalla Jugoslavia La campagna italiana fiancheggia ta viennese Reicftspost e i glornaluncoll legittimisti. Rispondendo poi allo dichiarazioni di Sarfcotic, pubblicate dalla Refch*post, il giornale le ribatte, affermando the Sarkotic 6 l'effettivo capo ed ispi ratore dell' emigrazione croata e che egli lavora con Steiner contro la sicu rezza dell'Austria e della Jugoslavia e contro la pace della medio Europa. SI conosce il fine pacifista degli articoli jugoslavi — aggiunge la corrìspowlen za — e ne la stampa italiana nè la Helchspost nè Sarkotlc possono abbattere una tale convinzione. La stampa jugoslava ha espresso fiducia nel Go verno di Schober, che ha disarmato le Heimwehren evitando una minaccia per la pace. Concludendo, il giornale afferma che la notizia secondo cui la Jugoslavia si limiterà a domandare l'espulsione de gli emigrati che il ministro jugoslavo designerà quali nemici della Jugoslavia, ha prodotto impressione a Vienna. La succitata corrispondenza appare contemporaneamente noi Vrcme come editoriale, con lievissime varianti ed alcune amplificazioni, ira cui un in teressante brano dove si giustifica la campagna Jugoslava dicendo che e stata inspirata dal risultali dell'inchiesta di Zagabria per l'assassinio di Schlegel, e dalla necessità di mettere In guardia l'opinione pubblica contro 11 floricolo clic corre la pace .per l'azione combinata dalle Heimwehren con .gli emigrati. {Stefani).

Persone citate: Aliotti, Borghese, Macdonald, Mussolini, Steiner