II Centro di cultura corporativa inaugurato alla presenza del Duca d'Aosta

II Centro di cultura corporativa inaugurato alla presenza del Duca d'Aosta II Centro di cultura corporativa inaugurato alla presenza del Duca d'Aosta gpdAosta La nuova sede degli intellettuali e la cerimonia all'Ateneo II discorso dell'on. Di Giacomo Importanti dimostrazioni al Principe e al Duce CU Intellettuali piemontesi, inquadra-]ti nel Sindacati fascisti professionisti ■fe artisti, hanno riaffermato ieri, con due vibranti e significative manifestazioni — onorata runa dall'augusto in.tervento di S. A. R. il Duca d'Aosta, presenziate entrambe dal presidente della Confederazione nazionale, on. Giacomo di Giacomo — la loro decisa volontà di proseguire nell'opera di cooperazione con le superiori gerarchie e con gli altri organismi sindacali, per la concreta e sempre più vasta attuazione dei principii posti dallo Stato corporativo. La Mova sada dall'Ispettorato La prima manifestazione, svoltasi bella mattinata, ha assunto un cai attere che si potrebbe definire (li crescenza. Si trattava infatti di dare ai .SindacaU degli intellattuai, attraverso l'Ispettorato regionale, una sede degna dello sviluppo conseguito di'M'organizzazione, che ormai raggruppa (inaino di meglio annoverino le categorie prò ifessionali di tutto v\ Piemonte. L'adii nata si è effettuata alle undici in via Arsenale. 29. Nelle eleganti sale dell'I spettorato, oltre ai dirigenti dei venti Sindacati professionisti e artisti, sono 'convenute numerose le autorità e 1 più spiccate notabilità della scienza, «Ielle orti e delle lettere. Abbiamo nolato : in rappresentanza di S. IO. il Pru Ietto, il vice-Prefetto eonts Gloria, e Idei Podestà, il vioe-Podesià dottor Ro dano, col consultore municipale rav. Monti; F. T. Mai-inetti, Bell'Accademia d'Italia: i senatori Leonardo Bistoltì <> Vittoria Gian; i deputati onorevoli ììagnasco, Berlacc-hi, Ferracinl, Ponti. Vinnino, Vczzanl e Vassallo; l'avv. Colombini, presidente della « Famija Turineisa ». anche per il Segretario Federale: i! cornai. Molta per la Commissione Reale degli avvocati: il conte Toesc-a di Castellazzo: il conte ThnurIton. podestà di Vercelli; il prof. Nicola Terzaghi; ring. Alessandro Orsi; il i'.onun. Róssi per l'Unte sportivo; l'avv. Bardnnzellu: ring. Bernocco: l'avv. Ollivero; lo scultore Bolzaiili; il pittore Bosia; lo. scultore Alleati; l'ing. Delle Donne: il prof. Monti, preside del Liceo Manila ni d' Roma: il cav. Galasso per 11 Questore; il dott. Tagliatale per la Associazione aziende industriali dello Stato e per l'Istituto Coloniale fascista, il comm. Coniglione Stella per l'Asso einzione. provinciale del Pubblico Im piego. Le Unioni provinciali dei Sindacati fascisti dell'industria, del commercio e dell'agricoltura, erano rappresentate dai rispettivi segretari generali, onorevole Edoardo Malusardi. cav. Guido - Pascila ed enotecnico Dante Bertola. Della Confederazione artisti e professionisti figuravano tra i presenti: il nostro direttore Curzio Mnlaparte. che ne è ispettore nazionale; il dott. Eugenio Bertuetti, segretario del Sindacato regionale fascista del giornalisti; il • conte Lorenzo Gigli per k!I Autori e Scrittori; il prof. Michele Guerrisi, per gli artisti; il cav. Armando Melis per gli architetti: il comm. Mn.iorino per gli avvocati e procuratori: il dott. Baluardi per il Comitato degli intellettuali '■iella provincia di Cuneo, e tutta una fòlla di rappresentanti delle sei province del Piemonte, oltre il comm. . Ciraziosi per gli avvocali di Roma. « Punto di partenza » Facevano gli onori di casa gli ispettori regionali Pietro Gorgollni e Aldo Bertele, organizzatori delle manifestazioni. Quando ha fatto l'ingresso nei locali l'on. Di Giacomo, accompagnato dalla sua gentile signora e dall'avv. Roberti, delegato nazionale dei Centri di cultura corporativa, un grande applauso è partito da tutti i presenti. L'on. Di Giacomo si è recalo senz'ai • tro nella sala principale, gremitissima .raggiungendo il tavolo della presi d G II Z LI Pietro Goreolkii gli ha porlo il sa luto a nome degli intellettuali piemontesi, ricordando come a lui, al suo te nace lavoro, sia principalmente do vuto 11 movimento dei professionisti e degli artisti, che ora procedono d pari passo, animati dalle stesse fina lità, con lutti gli ali ri lavoratori. L'on Di Giacomo ha risposto ricambiando il saluto e dicendo che egli conside rava la nuòva sede non come un pun to di arrivo, ina come un punto d : partenza per maggiori conquiste. Quin di ' senza soffermarsi in altre conside razioni, ha dichiarato I locali ufficiai mente inaugurati, elevando il pensiero reverente alla Maestà del Re e al Capo del Governo e del Fascismo S. E. He .nito Mussolini, , , . , Nuovi e prolungati applausi hanno accolto le brevi parole dell'ispettore regionale e del gerarca nazionale. La cerimonia, simpaticamente sbrigativa,.•non è durata più di dieci mimiti. L'on.' Di Giacomo e lutti i convenuti hanno lasciato i loro posti, compiendo un giro per le sale, che hanno ammirato per la loro pratica disposizione e il sobrio arredamento. E' seguito un signorile servizio di vermouth. E la riunione del mattino ha avuto termine Ira l'animazione e lo schietto entusiasmo dell'eccezionale pubblico accorso all'appello dei capi dell'Ispettorato. «all'Aula Magna dall'Ateneo Quanto era stala intima u famigliale questa prima adunata, (unto più solenne e riuscita la seconda, avvenuta ' alle ore 18 nell'Aula Magna dell'Università: solenne per la presenza dei Principe, di quasi tutti i professori dell'Ateneo, delle autori là e delle più alte personalità della vita cittadina, oltreché dei partecipanti all'inaugura- : zione di via Arsenale La vastissima aula, anche prima dell'ora stabilita, appare superba nel suo aspetto. Vediamo in più del già nominali e dei • molti impossibili a registrarsi, il Podestà Conte Thaon di Revel; il Segre- ' tarlo federale avvocato Bianchi-Mina; S. E. Casoli e S. E. De Sanctis per la Magistratura; il sen. Ferrerò di Cani- ■ biano; il generale Sasso, comandante - dell'Accademia Militare; il Magnifico Rettore dell'Università prof, l'ivano; il comm. Aloi per i Balilla e i rappre- • tentanti di tutte le organizzazioni e istituzioni fasciste. Un primo nutrito applauso dal fondo della sala, annunzia l'arrivo del Duca d'Aosta. Sua Altezza Reale si avanza, seguito da S. E. il Prefetto Maggioni e dal Provveditore agli Studi, prof. Renda, che erano mossi ad incontrarlo. Tutti balzano in piedi, ripetendo gli evviva al Principe, che riceve gli omaggi del Podestà, del Rettore, dell'on. Di Giacomo e delle altre personalità più vicine. Cessata la di mostrazione al Duca, Sua Altezza Reale siede in una poltrona di prima fila • daVanti alla cattedra, fra le Loro Ec telicnze il Prefello e il senatore Pei rero di Cambiano. Sulla cattedra preii- ■ dono posto, accanto all'on. Di Giacomo, al prof. Pivano, all'avv. Roberti, Curzio Malaparte, l'on. Malusardi. il segretario dell'Ateneo, prof. Gorrini, e 1 due ispettori regionali. Si alza per primo a dare il benvenuto al Principe il Magnifico Rettore. zctdtd•aviiljl quale, proseguendo ed acr;eniirinrio|allo scopo della cerimonia, si dice lieto che l'Università sia destinata a sede dalle lezioni del Centro di cultura corporativa, e personalmente si afferma onorato di inaugurare il cor o che si propone di fornire alle organizzazioni sindacali elementi ido nei ad assolvere la diffìcile missione di tradurre nella realtà quotidiana gli enunciati della Carta del Lavoro, trasfusi nelle leggi e negli istituii dello Stato fascista. L'Università è preparata ad accoglierli. In ogni secolo essa ha offerto alla Città, allo stato, alla Nazione, gli uomini che do il m ,' -''T comiir>e- Illustrandone ornamento corporativo, nuùu a s- E. Bottai, de umilia S?, 1 acclamata prolusione n*ri,£ "',la' ^«tuisce un paragofnrnnS » '/"'reazioni medievali che lena .iPfV«ma 6 insirme Ia deb0" SJi n pomuni. Perchè avulse da qiiesu. finirono per levarsi contro di ffA.SESyj? t'-ascl<nl°' collocando la Corporazioni dentro lo Stato e facendone un tutto con se stesso; ha IVi'0,1 c0".Ia disciplina, una funzione integrativa delle altre attività, e ne ha pertanto creato degli strumenti per la grandezza delia Nazione. L oratore vede infine nei giovani a perpetuazione dell'Università che li accoglile per i compiti loro assegnati dalle sempre nuove necessità della storia, e termina applaudito, salutando ì gerarchi che prenderanno dopo di lui la parola. A questo saluto fa subilo eco Pietro Gorgollni che. con accento vibrato, accenna alla nascita del sindacalismo intellettuale, ricorda Mario Gioda e ì>. E. De Vecchi, e presenta, tra rinnovati applausi l'oratore ufficiale della cerimonia, on. Di Giacomo. L'adesione di S. E. Bottai Il Presidente della Confederazione degli intellettuali, accolto da un movimento di viva simpatia, comincia col dar lettura della sepuente lettera inviatagli dal Ministro delle Corporazioni, S. E. Bottai: « Caro Di Giacomo, l'inaugurazione che tu farai dei lavori del Centro di cultura e propaganda corporativa di Torino, per Vanno Vili, deve essere una. promessa certa di larghi risultati, lo ti prego di portare il mio fervido saluto ai camerati di Torino, di dir loro che io seguo con particolare interesse le iniziative che, in tema di propaganda dei principii informatori dell'ordinamento corporativo dello Stato, vengono assunte in quella città, e che formulo i. migliori voti per la riuscita di Quella scuola per organizzatori sindacali, dalla quale ho fiducia che un giorno potranno essere trati clementi preparati per i futuri quadri dclll'organizzazìone sindacale ». La lettera é accolta da generali batimani. L'on. Di Giacomo inizia quindi il suo dire rilevando elle in questi empi cosi gretti e grigi, in mezzo alo scetticismo e al materialismo che avviliscono luilo il mondo, un solo avvenimentó grandeggia: il nuovo Staio taliano. E questo Stato è opera degli intellettuali. Come nel 'li, come nei 19, sono i pochi clic tirano i più, . lo spirito che va contro la materia e clic fa trionfare la Rivoluzione delle Camicie Nere. Dopo sette anni, noi siamo più forti, più vivi ed entusiasti di prima. E siamo ancora qui a dover constatare che la nostra rivoluzione fu generosa: se lo tosse stata meno avremmo avuto anche meno attacchi e certo non vi sarebbe stato il recenie ignorine attentato contro il Principe Umberto. ldddspgosindcmqdpgUleasf'tl eia 160 mila organizzati Queste parole fanno scattare l'asserir blea ohe, insieme col Duca d'Aosta balza in piedi e applaude a lungo. L'oratore, rispondendo, dice poi che alla formula dei diritti dell'uomo il Fascsnió ha sostituito quella dei diritti dei lavoro, e ne chiarisce la portata facendo la storia del sindacalismo, una delle cui caratteristiche principali ì 1,aJle;sione deS'i intellettuali. Già fino dal liL'5 il Duce, a proposito del congresso di Genova, esaltava, col consueto suo spirito lungimirante, il nostro movimento, definendo storico quel congresso. I pochi di allora sono divenuti i 160 mila organizzati di oggi, nei quali tutte le categorie sono comprese: e se a conclusione di questo periodo si pensa che si t\ avuta l'inaligli razione in Campidoglio dell'Accademia d Italia, si avrà la sensazione precida cne, un po' anche per opera nostra l'italiano nuovo, voluto da Mussolini e realtà. L'oratore accenan alla diversa posizione che ha l'intellettuale inolia concezione fascista e in quella del partiti della vecchia Italia, ed occupandoci della cultura dice che questa non basta a fare dei buoni organizzatori ma occorre mettersi a contatto con la r»altà. Di qui le scuole per gli organizzatori, voluto da -5. E. Bottai, preoccupato del problema dei dirigenti sindacali. Si è gridato ai programmi tròp[io doiirinari, ma per noi noni si traila che di un'intesa tra la cultura e la re-alta, cioè delia cultura fascista, impregnata di attualismo e che secondo la formula dp.l Duce prende dal passato glorioso per l'avvenire die vogliono piegare alle ragioni della nostra conquista. E' sicuro che gli intellettuali piemontesi, chiamali a sostenere i cen'r: di cultura corporativa porteranno tutto il loro contributo alla concezione michelangiolesca del Duce, per la quale imporremo al mondo la superiorità della stirpe eletta di Giulio Cosare, di Dante e di Mussolini. L'acclamazione La chiusa inspirata de! discorso strappa all'elettissimo uditorio un applauso scrosciante. Il nome dei Duce fa prorompere tutti i presenti In una acclamazione di fremente entusiasmo La dimostrazione, alia quale si associa anche S. A. R. il Duca d'Aosta, dura qualche minuto, vibrante, intensa. Gli applausi si rinnovano poi con tono di crescerne calore verso l'Augusto Principe, che si inchina, in seguo di ringraziamento. Prende ora la parola l'avv. Roberto Roberti. Egli pronuncia ur. discorso serrato, spiegando le finalità e il fun zionamento dei Centri di Cultura, che il Ministero delle Corporazioni ha vo luto creare, affidandone la direzione alla Confederazione dei Sindacati prò fessionisti e artisti. Non si nasconde che queste iniziative possono essere accolte con scetticismo. Il corso si ri volge a un pubblico di un settore spi; fiale: agli organizzatori è a coloro clic aspirano a divenirlo: e sono que*ti che devono apprezzarne i beneflcii per lame oggetto di applicazione nella pratica sindacale. Fissati quindi i punti dell'azione dello Stato corporativo ne] congegno della produzione, e' afferma, to che il Fascismo non nega la lotta imnmdtciduvaMedrRLampcmmasPlapnrFMcpse dasdaoeq.cstpzTmGnHssutrcalincdbvsgddiPvvvzPpddIgssittdlrttmsrlsaiectvogcLllfppscgtma cerca (li eliminarne gli tpcdCsSaltrui e di «ipp.niria nell'interesse sii- divriore della Nazione, mercé la colla- sborazione, l'oratore rileva l'importanza | Mdella propaganda nella conoscenza di r lutti gli elementi, che sono alla base del sistema corporativo. 11 Ministero dello Corporazioni, oggi che l'inquadr-amenio è perfetto, e tutti gli Istituii sono piotili, si occupa appunto della propaganda per creare la classe dirigente attraverso il funzionamento degij organi dello Stato corporativo. La scuola di Torino è la prima che si inaugura, e questo fatto non è privo di significalo, giacché Torino è in un cerio senso alla testa di tutto 11 movimento industriale italiano, e si saprà qui assolvere meglio che altrove l'arduo compito. Anclie l'avv. Roberti è vivamente applaudito. Il prof. Pivano dichiara inaugurato il corso e la cerimonia è finita. Una nuova imponente acclamazione si eva quando S. A. R. il Duca d'Aosta abbandona l'aula, che lentamente si sfolla. Il Principe di Piemonte inaugura la nuova aeda dal Mutilati Ieri è stata inaugurata in-via del Calmine 13, con austera e solenne cerimonia, alla presenza del Principe di Piemonte e delle Autorità, la nuova sede delle Associazioni Nazionali di Mutiliti e invalidi di guerra. S. A. R. il Principe Umberto ha preso posto tra S. il Prefetto e S. E. Casali, li presidente della Seziono Mutilati di Torino, cav uff. Rampone ha pronunciato un elevato discorso, accolto dalla massa dei Mutilati con ev.-iva al Re. al Principe e ai Due?. Il Principe e lo Autorità hanno quindi visitato l'ambulatorio medico-chirurgico e gii uffici della Delegazione Regionale. La consegna di una medaglia d'oroal prof. Cosimo Bertacchi Nell'anfiteatro della R. Università ha avuto luogo ieri una intima cerimo ma, alla quale hanno partecipato i professori e gli studenti di tutte le Facoltà torinesi, per la consegna di una medaglia d'oro al gr. uff. prof. Cosimo Bertacchi, recentemente collocato a riposo per limiti d'età. Erano presenti il Rettore dell'Università prof. Pivano, il prof. Stampini, preside della Facoltà di Lettere, il sen. Cian, ] professori Farinelli, Mattirolo, Pero ne, Guidari, Bartoli, Chiesow, Vidari, Levi, Bettinelli, Valauri, Venturi Faggi, Juvalta, Peano, Falco e il prof. Mariaghl, che è stato nominato sue cessole del prof. Bertacchi, ed altri. 11 Rettore prof. Pivano ha preso la parola per illustrare con un commosso e vibrante discorso ia vita di studi e di lavoro del festeggialo. Le parole del Rettore, ascoltate con la più viva attenzione, sono state sottolineate da scroscianti applausi. Ha parlato quindi il prof. Stampini, che per lunghi anni visse accanito al Bertacchi, per offrire a nome della Facoltà di Lettere e Filosofia un'artistica medaglia d'oroquale ricordo perenne della Facoltà a cui egli per lunghi anni appartenneInfine, il prof. Cosimo Bertacchi, visibilmente commosso, La ringrazialo tutti i convenuti e particolarmente iprof. Pivano, per le calde dimostrazioni d'affetto tributategli.