La sorprendente guarigione alla Venaria

La sorprendente guarigione alla Venaria La sorprendente guarigione alla Venaria Migliaia di persone si recano alla casa del « miracolato » dove è esposto il lenzuolo con l'effigie di Don Bosco. Coloro che, scendendo alla stazione di Venaria Reale, si fossero Ieri inoltrati per qualche strada che si stacca a sinistra del monumento ai Caduti e che diventa alberata nell'ultimo tratto, avrebbero tosto rilevato un insolito movimento di gente che, frettolosa, se ne andava, discutendo animatamente, verso il grappo dielle case popolari della Siila Viscosa. Gente d'ogni età e condizione, venuta da Torino 0 da lontano, animata da un solo desiderio: raggiungere il fabbricato segnato col numero 4, salire al secondo piano ed noltrarsi nell'abitazione rie! miracolato noffaele Pergola per vedere 1 effigie del Bealo Don Bosco, rimasta — come abbiamo narrato ieri — Impressa sul lenzuolo, che è esposto alla venerazione dei fedeli. il pellegrinaggio Fin da ieri mattina si iniziò il devoto pellegrinaggio alila cosa dei Pergola. La notizia, divulgatasi rapidissima e confermata poi dalia particolareggiata cronaca della Stampa, ha commosso non soltanto 1 ceti- popolari e la gente di chiesa. Parecchie centinaia di persone, d'ogni ceto ed età e posizione sociale, ieri nella mattinata, si erano di già prostrale davanti al enzuolo che vien lassù chiamato « di Don Bosco I vls-tatorl erano in gran parte di Venaria, ma non mancavano quelli venuti dal paesi vicini e lontani: Druent, Lonzo, Cirlè, S. Maurizio. Torino. Moncalieri. Nel pomeriggio 'afflusso si è Intensificato. Si può calcolare a parecchie migliaia il numero delle persone che ieri sera orano andate a visitare la famiglia del pugliesi he hanno esperimentata la poteaiza della fede. Nel pomeriggio tanta era la calca he si assiepava davanti la cosa dov'è 'alloggio dei Pergola, che è dovuta ntervenire la forza pubblica. Il Commissario Prefettizio ha pensato di ordinare 11 transito dei visitatori, ponendo a guardia del portone due vigili municipali. Ogni cinque minuti, veniva consentito ad un gruppo di cinque 0 sei persone di entrare. Quelle che avevano già compiuta la loro visita, cese le scale, passavano nel cortile e, i là. raggiungevano la strada, uscendo dalla porta di un attiguo fabbricao. Ma, sia perchè la folla s'andavo empre più intensificando, sia perchè oloro che si trovavano nell'alloggio ei Pergola non stavano alla consegna e si attardavano ad ammirare il enzuolo benedetto oltre i cinque minuti stabiliti altri due vigili furono osti a guardia del ballatoio del seondo piano per accelerare 11 transito di chi andava e di chi tornava. A colloquio eoi miracolato Abhiamo tentoto onche noi di porarci in coso dei Pergola, verso sera, quando la folla s'era già diradata ed l sacrifìcio dell'attesa era quindi dientato meno penoso.' Siamo riusciti ad avere un breve coloquio con Raffaele Pergola, il quale cora. sebbene avviato verso la convalescenzatiene ancora 11 letto per consiglio demedico curante, dottor Gustavo Cafre— Lo vedi questo signore — gli disse la moglie, indicando la nostra persona — è un giornalista che racconterà il tuo caso. Così anche al paese nostro sapranno che tu sei guarito per intercessione di Don Bosco. Raffaele Pergola si volge verso di noi e sorride con l'aria ingenua propria ad un ragazzo. — Si sente guarito ? — gli chiediamo— Oh si, mi sento guarito — risponde. — F. presto spero di alzarmi e dandare a fare una bella passeggiata. f- II figlio del miracolaio — mentre nel frattempo le guardie hanno intimato l'« arrivederci a domani ■ alle poche dozzine di persone che erano an cora in attesa del loro turno — ci può dire qualche sua impressione. Alberto Pergola è colui che per il primo na rilevato su! lenzuolo la effleie di don Bosco: un bel ragazzone dal capellquasi neri, assai sveglio — Già la sera di mercoledì scorso — ci dichiara Alberto — non appena glfurono tolte le mignatte, mio padre Si voltò senza bisogno dell'aiuto di nessuno, da un fianco all'altro. Il mattino successivo si svegliò, dicendo che gli pareva d'avere come dei sassi sotto In schiena. Fu allora che lo trasportammo da una porle all'altro del letto ed lo scopersi l'effigie disegnata sul len-Z1!i'comprese subito che si trattava dell'immagine di Don Bo=cp? _ No. no. Che fosse, la figura d un prete, ci voleva poco a capirlo — ci risponde !1 giovanotto. — Fu mia madre però che mi disse: « Ma questo è non Bosco, che io ho pregato tanto perche guarisse tuo padreI ». Il lenzuolo Alberto Pergola ci fa quindi vedere il lenzuolo. Si tratta di una macchia di sangue, alta 6 centimetri e larga quattro, chiazzata in modo da rendere il popolare profilo del Beato neha posa più comune, con i suo! caratteristici capelli ricciuti e la mantellina a mezzo petto. — Parecchie persone — ci dice ancora Alberto Pergola — sono venute uabo è per noi grande. Ma come possiti ino rifiutare alla gente, che viene da lontano, in automobile o in motocicletta, la consolazione di vedere la immagine del Beato? I vicini di casa dei Pergola ci assicurano che ieri mattina, prima che 'afflussi dei visitatori fosse in qualche modo regolato, sembrava di assistere ad un assalto in piena regola. Ed in questi giorni la folla, che vuo-. vedere e toccare per fare la propria personale esperienza, aumenterà an-

Persone citate: Alberto Pergola, Don Bosco, Don Bosco I, Raffaele Pergola

Luoghi citati: Moncalieri, Torino, Venaria, Venaria Reale