Le celebrazioni per il geneliaco del Re

Le celebrazioni per il geneliaco del Re Le celebrazioni per il geneliaco del Re Grandiose manifestazioni religiose e militari Le manifestazioni per 11 6O.0 compleanno di Sua Maestà 11 Re, Iniziatesdomenica, sono culminate ieri In una più vasta e Intensa dimostrazione con cui la cittadinanza torinese ha voluto attestare il suo mai smentito affetto e la sua devozione illimitata al Sovrano e a Casa Savoia. Tutti gli edifici pubblici e moltissimi privati hanno esposto la bandiera, e pure Imbandierati erano i tram. La città aveva l'aspetto dei giorni più festosi. In piazza San Carlo una folla numerosa si è radunata attorno alla musica applaudendo caOorosamente l'esecuzione delUa Marcia Reale. Nelle caserme 11 compleanno ha avuto urna speciale celebrazione, con l'esaltazione della figura del Re soldato fatta dagli ufficiali alile truppe. Alla sera l'illuminazione del Palazzo del Governo a piazza Castello, del Palazzo di Citta, delle stazioni ferroviarie, delle caserme, delle aliire sedi di uffici di carattere pubblico locale o statale, e di un grande numero di abitazioni privata, dopo il solenne Te Deum in Duomo, ha dato alla manifestazione cittadina per 11 Re un'espressione, stiamo per dire, più gentile, più intima, come di • qualche cosa che allacciava il sentimento generale alla più bella tradizione torinese. Ad accrescere il fervore patriottico della giornata, hanno contribuito i fanti. Alle cantonale su grandi strisele dai colori nazionali, essi hanno richiamato l'attenzione deilla cittadinanza con scritte brevi, concise, lapidarle. Ecco il grido energico e sdegnoso del Fante — un fante ignoto — vergato a carbone sui muri di una casa diroccata sotto le granate nemiche : « Di qui non si passa. Non vogiliamo encomi. Meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora ». Ed ecco l'alto attestato del Duce: ilo non amo le specializzazioni, ma riconosco un solo privilegio: quello del Fante ». E poi esplosioni sintetiche di gioia: «Viva la Fanteria, flore sommo della Patria, regina dalle battaglie»; oppure: «Viva il Principe di Piemonte, primo fante d'Italia». Ama «giornata del Re» si è In tal modo Idealmente intrecciata quella del Fante glorioso. E dall'adunata serale alla « Vincenzo Troya », all'inaugurazione dei locali del Circolo militare, alla recita della Casa del Soldato, all'esecuzione pure serale della Banda presidiarla in piazza San Carlo e degli inni nel teatri e nei cinematografi, ovunque la festa, divenuta In taluni momenti apoteosi, ha assunto un nome: Sua Maestà il Re. E un grido: Viva l'Italia I Viva Casa Savoia 1 HO TeLBeum » in Duomo Alle ore 18, con un solenne Te Deum, e staio festeggiato in Duomo il sessantesimo anniversario del Sovrano. Alla funzione hanno presenziato tutte le autorità civili e militari cittadine e le Associazioni. Nel presbiterio si sono radunati S. E. il preretto Maggioni, il Segretario Federale, avv. Bianchi-Mina, il vice-podestà, cav. uff. dott. Rodano, S. E. Gasoli, primo presidente di Corte d'Appello, il comandante di Corpo d'armata generale Mombelli, il comandante di Divisione gen. Monteflualo, il comm. avv. Edoardo Agnelli, vice-presidente cIpI Consiglio provinciale dell'Economia, il gen. Sasso, comandante l'Accademia Miilitare, il generaje Pintor, comandante la Scuola di Guerra, il gen. Piva degli alpini, il nostro direttore, Curzio Malaparte. il preside della Provincia, gr. uff. An selmi, il rettore dell'Università, prof Pivano. il comm. prof. Pietro Gorgo lini, il sen. Cian, gli onorevoli Vianino, Ferracini e Vezzani, il gen. Da Pozzo, comandante i carabinieri, il gen. Scandolara e il gen. Sibille, della Milizia, il gen. Bho, presidente del «Nastro Azzurro», 11 questore, comin. De Roma, col capo di gabinetto cav. uff. dott. Rella, il colonnello Olivetti, capo di Stato Maggiore, il colonnello Casavecchia e il tenente-colonnello Paglleri dei carabinieri, il gen. Segato, 11 gr. uff. Ehrenfreund, il provveditore agli studi, gr. uff. Renda, il comm. avv. Gay e il comm. avv. Gualco, del Municipio, il gen. Merli-Miglietti, il comm. prof. Gorrini, dell'Università, il comm. prof. Garelli, del Politecnico, il comm. maestro Blanc, il comm. De Sanctis, il colonello Barbaro, per la Associazione Nazionale Combattenti, e rappresentanti dei Mutilati, dei Volontari di guerra e di altre Associazioni militari e patriottiche. Dietro la balaustra stavano schierati i Balilla, le Piccole Italiane e le Figlie del militari, con le rispettava bandiere. Nel presbiterio Invece prendono posto 10 bandiere del « Nastro Azzurro », della Federazione fascista e dei Combattenti. Ufficiali dell'Esercito e della Milizia, di tutte le Armi, signore e si gnorl gremiscono la navata fin presso la porta d'entrata. Quando dall'organo si elevano i prl mi motivi di musica sacra, alla tribù na reale, la cui lumiera centrale rav viva i toni rosso scuro delle tappezzerie di damasco, si affacciano la 1111chessa e il Duca di Pistoia e il Duca di Bergamo. Contemporanfamente dril la sacristio esce la teoria dei sacer doti. S Km. il cardinale finmlin, ve stilo degli abiti pontificali, con la mi1 ria e il pastorale, è accompagnato dal Capitolo metropolitano, in pompa magna, e dai chierici che reggono le torce. Le teorie dei ceri che si allineano sull'altare maggiore spandono un chia oro abbagliante sulla candida, tovaglia e sui paramenti sacri degli oflV danti che. genuflessi, iniziano la soenne funzione. I componenti la « Schoa cantorum Metropolitano » uniscono e loro voci alle note dell'organo, nuvole d'incenso si innalzano verso le enebre clip nascondono la volta, e argentei trilli di campanelli si susseguono di tratto in tratto ad Interrompere 1 coro degli officianti. La sacra musica ha in certi momenti qualcosa di etereo. Quando il Cardinale Arcivescovo, dopo sollevalo il ciborio, intona 11 « Dio sia benedetto », molte voci di fedeli rispondono. !.a funzione è finito. Il Cardinale, rimesso la mitria e ripreso il pastorale, si avvia, accompagnato dal clero, dopo essersi inchinalo ti! Principi, che dalla tribuna reale rispondono nchinandosi alla lor volta, ed alle autorità, verso la sacristia. Quando il corteo e scomparso, S. E. l Prefetto e le altro autorità si avviano anch'essi alla sacristia, dove prendono commiato dal Cardinale prima di lasciare il Duomo. Sulla piazza si nota, ancora per qualche tempo, molta animazione. Le automobili delle autorità ripartono dmclozftgfsvoc-idpd Ininterrottamente, Il tempio si sfollcon lentezza, e 1 funzionari dott. cavRusso e dott. Guerrera, e ufllciali-decarabinieri, al comando di guardimunicipali, militi ed agenti, si occupano del servizio d'ordine finche la piazza è deserta. La bandiera al Carabinieri In congedoUn'altra patriottica funzione si svolta nel genetliaco del Sovrano, carabinieri in congedo di Collegno hanno scelto questa data per la benedizione della bandiera della loro Associazione. Cerimonia intima, alla quala presenza della Duchessa di Pistola e del Duca di Bergamo hanno conferito una speciale solennità. A ricevere i Principi si è trovato ipodestà di Collegno, barone Cavalchinil-Garofrili. Alla festa sono intervenutS. E. il Prefetto, il vice-questore, cavaliere Calasse il generale Da Pozzocomandante i carabinieri, e rappresenanti dell'Esercito e della Milizia, peronalità dell'industria, del commercio e degli studi, e molta folla. Collegno i era per l'occasione vestita di tricoore. Le bandiere sventolavano ovunque. La cerimonia fu breve, ma simpaticamente significativa e cara per gli ex-carabinieri, che in questa occaione hanno voluto rinnovare 11 loro giuramento di fedeltà al Sovrano, alla Casa Savoia, alla Patria. Alla « Casa del Soldato » Spettacolo veramente eccezionale è tato quello offerto ieri sera, in occaione del Genetliaco di S. M. 11 Redalla direzione della Casa del Soldato ai militari che hanno affollato olire misura l'elegante teatro di via Rossini già sede dell'ex-Liceo Musicale. Come è noto, la Casa del Soldato di Torino può considerarsi come una delle più belle d'Italia, e tutte le sere vi convengono i militari di tutte le armi ad asistere agli spettacoli (prosa, canto, cinematografo, conferenze) che vengono allestiti; spettacoli che hanno lo scopo di divertire e di istruire i soldati. Quello di ieri sera però — come abbiamo detto — è stato superiore per il successo riportato, ad ogni previsione. Lo si potrebbe definire in termine miitare, uno spettacolo fuori ordinanza. Il piccolo e gsazioso palcoscenico ha assunto l'aspetto e l'imponenza di una cena Urica, sia per l'allestimento cuato in tutti l particolari dal capitano Vicentini, che per gli artisti che hanno eseguito, sotto la direzione del maetro Carlo Barolo, la Bohème di Pucini. Presenti allo spettacolo erano pure numerose autorità militari e cittadine ra le quali si notavano: 11 colonnello Anselmi in rappresentanza del Corpo 'Annata, il col. Roberti della Scuola i Guerra, il generale Alberti comanante della Brigata Basilicata, il coonnello Giaccone per il Segretario Feerale, il consultore avv. Maccarl per Podestà, l'avv. Cabras del Municiio, il gen. Perol. il comm. Morsolln. comm. Delsignore ed altri. Prima ell'inizio dell'opera, la presidentessa ella Casa del Soldato, signora Udearde Occella, ha invitato i presenti d innalzare un « evviva • a S. M. il Re, dopodiché il maestro Barolo, al iano, ha eseguito la • Marcia Reale » he è stata ascollata sull'attenti dalle utorità e dai militari. Lo spettacolo durato due ore e gli esecutori, la maggior parte del quali erano diletanti, sono stati ripetutamente applauiti durante e alla fine di ogni atto. Particolare attenzione merita Fa signoa Bianca Bianco Viol'o che ha interretato con molta grazia la parte di Mimi ». Efficace è stata pure la sinora Giuseppina Barolo Rossolano ella porte di « Musetta ». La parte di Rodolfo . e stata interpretata dal sinor Carlo Colosso e quella di « Collie », dal signor Guido Cornaglla. Gli itri Interpreti erano I signori Mario imnnetti (Marcello), Luigi Mortlneno (Shotard), Emilio Rovigotti (Beoit). MptcsdbssslrvS