Come ha vinto Tardieu

Come ha vinto Tardieu Come ha vinto Tardieu La parte di Briand Politica interna di destra, politica estera di sinistra - Cambiale con scadenza 30 giugno Parigi, 9 notte. Slamane alle 5, dopo una intera notte di discussione animala, la Ca- i me*'a_ _.ha J^Lm.enA!.A^^P^irfè | Ga,b«2«*<> Ife^SJ?» «^..«u (del giorno 1 hompsor,.sul quale stata posta la Questione di liducia, 332 suffragi favorevoli, contro 253 a i a e contrari : ossia 79 voti di maggioranza. La crisi apertasi il 22 ottobre scorso è dunque chiusa, e chiusa in modo che, ne*, complesso, sembra soddisfare il grosso del Paese, riuscito, a dispetto delile più elementari esigenze del buon senso, a conferire stabilità parlamentare al paradossale sposalizio tra una politica interna di destra e una politica estera di sinistra. Saccesso come in teatro L'opinione pubblica, a eccezione degli ambienti socialisti e radicali, naviga nella beatitudine ancora tutta fremente dell'entusiasmo sollevalo dal discorso di Briand, che i critici si accordano nel dichiarare il più bello de'.'ia sua carriera. Strana potenza di un bel discorso su una assemblea parlamentare! Il senso critico dell'uditorio ne rimane letteralmente abolito; lo stesso spirito di partito si liquefa al fuoco rovente de-Me frasi sonanti; e la sola cosa ehe sopravvive è la capacità di applaudire, esattamente come in teatro, quando un gran cantante intona !a romanza prediletta dal pubblico. Consideriamo a mente fredda gli avvenimenti delle ultime ventiquattr'ore; e vedremo tuttavia che, dietro questo grande successo teatrale, l'equivoco di ieri persiste. Briand, come notavamo affrettai amente ieri sera, non ha voluto fare la minima concessione agli allarmi di destra. La sua politica rimane esattamente queKa di priima. Di questa fedeltà a se medesimo, che alla fine dei conti può meritare del rispetto, visto che indubbiamente è effetto di un convincimento sincero, il capo del Quai d'Orsa;.' ha tentato di smussare gii angoli, dandosi la pena, contrariamente alle proprie abitudini, di venire alla tribuna con un voluminoso incartamento sotto il braccio — incartamento che d'altronde si limitò a tenere aperto davanti a sè — e facendosi forte delle benemerenze della propria politica... alla vigilia della guerra europea. Ma sugli argomenti che più inquietarono la maggioranza, che poche ore dopo doveva votare per il Ministero, le sue dichiarazioni sono state, come sempre, parche, reticenti, generiche. L'uomo delle sinistre Se dovessimo tener conto delle obiezioni sollevate stamane ùai\'Action Francasse, nemmeno le benemerenze di cui sopra andrebbero prese alla lettera: visto che il pro- a e n a e a o getto di legge sulla ferma triennale, presentato da Briand il 6 marzo . 1013, dodici giorni prima della ca duta' del su0 Ministero, venne in realtà difeso alla Camera e fatto trionfare da Barinoti; e che in quanto al munizionamento dei pezzi da 75. la dotazione per unità, che secondo Briand sarebbe stata, dietro sua iniziativa, portata da 600 a 1300 colpi, era in realtà, secondo i verbali del Consislio Superiore della Difesa Nazionale, di 1200 colpi Tino al 9 gennaio 1912: ossia un anno prima'dell'avvento di Briand al potere. Ma lasciamo pure andare le constatazioni sottili, delle quali si compiace Carlo Maurras. Non è meno vero per questo ctie il discorso di Briand fu di un uomo che non intende menomamente lasciarsi compromettere dalla partecipazione ad un Gabinetto moderato; e che, quasi a sfida della sua nuova maggioranza, si proclama uomo delle sinistre, U capo predestinato di un futuro Governo delle sinistre. Sia detto a suo onore, se onore c'è: Briand non ha cercato sotterfugi nè scappatoie; si è professato l'uomo della propria politica, l'uomo di Lo canno, l'uomo del riavvicinamento fianco-tedesco a tutti i costi. E la conferma delle sue vere intenzioni la troviamo oggi nei giudizi degli organi di sinistra, che tutti concordemente Io portano alle st'lle, e lo dichiarano l'uomo indispensabile, il vero capo del Ministero contro cui votarono i loro deputati. Dicevamo giorni addietro che importava mettere in chiaro il più pre » , ¬ ! sto se nel nuovo Gabinetto sarebbe l i n & g -[stato Briand a fare la politica di 'Tardieu, o Tardieu a fare la poli- - N? dj Brìand' , Cm*ia?*m?^n Briand. per conto suo, ha risposto subito che la seconda Ipotesi è quella giusta. L'uomo di Locamo ha giuocato il tutto per 11 tutto. Se le destre si fossero inalberate, e avessero rovescialo il Ministero, egli cadeva col proprio prestigio intatto, pronto a tornare una ennesima volta al governo, con un nuovo Gabineto, naturalmente di sinistra. Le destre si limitano a subirlo. Il risultato ò che Briand le tiene oggi prigioniere, e che dei suoi atti futuri esse dividono !e responsabilità. Le corone a Brìand, il merito a Tardieu Come spiegare tale remissività delle destre? In un modo molto semplice: prima di tutto co! desiderio di no-i perdere Tardieu, e col proposito di rifarsi nella politica interna delle delusioni patite nella poli i o i i - i tica estera; in secondo luogo, come \«Ul. dicemmo coi temperamenti per-i<atl da Tardieu. col suo discorso di a , o . n- ieri sera, alia professione di fede di Briand. Briand non aveva fintatodella evacuazione renana: Tardieu disse chiaro che la Renania non sarà più evacuata il 30 giugno. Oue- ... ~ . " j_vrJ-,sta promessa, e l'impegno da lui - Preso. sgominarono la resistenza - delle destre; e la sgominarono al | punto che, al momento del voto, Luigi Marta, per quanto a malincuore, votava per il Ministero. Lo scrupolo della verità ci obbliga a ripetere, dopo averlo già notato ieri, che, a dispetto delle montagne di corone intrecciate oggi sul cupo di Briand, come salvatore del Ministero, il Ministero non fu lui a salvarlo, avendo anzi egli fatto tutto quello che meglio potev.t per concorrere a perderlo; ma fu unicamente Tardieu, grazie agli impegni presi solennemente dr fronte al Parlamento, e grazie alla stima ispirata ai moderati dal suo coraggio e dal suo senso pratico. La notazione adeguata- la troviamo oggi, del resto, sul Journal des Dcbàts, come sempre osservatore più equilibrato e serio degli avvenimenti .politici francesi. Accanto a un caloroso elogio di Tardieu, che la maggioranza della, stampa soffoca invece soltn gli elogi n Briand. leggiamo infatti su questo giornale: « Si tratta orinai, in questa liquidazione, di garantire quello che può essere ancora salvato. L'attuale Ministero ha manifestato a tale riguardo disposizioni di cui prendiamo atto con soddisfazione. Aristide Briand, ministro degli Esteri, non ha fatto nulla per condurci a questo stato d'animo, né per mantenervicj; sembra anzi che nhbia fatto il possibile per allontanarcpnp non dolcezza. Non esitiamo a prorlamarp che il discorso di Briand era di rimarchevole arie. Non esitiamo neppure a riconoscere che è stato applauditissimo. Non è senza qualche malinconia intellettuale che constatiamo anche lo stato di sensibilità delirante in cui si trovarono alcuni gruppi, che si sarebbe sperati più ragionevoli. Briand ha pronunziato una difesa patetica, fatta per commuovere, non per persuadere. Il Ministro degli F.steri non ha tinto nessuna spiegazione ben precisa. Ha tentato di rassicurare un poco eli avversari; ma non ha detto qiiPllo che era necessario per calmare realmente le loro apprensioni. Di passaggio. Briand ha anzi enunciato massime che meritano di essere esaminatp da vicino. La sua visione storica era fatta ppr I bisogni di una difesa, e mancava di imparzialità. Nel discorso di Aristide Briand abbiamo ritrovalo tutti I suoi mpriti oratori, tutta la sua virtuosità. Ma non vi abbiamo scorto nulla che possa modificare il giudizio che abbiamo espresso sugli errori della sua politica. L'avvenire mostrerà in quale misura Briand ha compreso In lezione degli eventi ». Ciò che Briand affermava il 31 luglio 1914 La fine della crisi nella quale si è dibattuto per tanti giorni ii Governo della Repubblica, ed il sollievo generale prodotto dal ritorno a uno stato di cose normale, renderanno, durante un certo tempo, facile a Briand di vivere sulla cambiale in bianco lirmata all'alba di questa mattina dalle destre. Ma, a mano a mano che la situazione interna in Germania verrà rischiarandosi, e che la scadenza del 30 giugno si avvicinerà, vedremo che cosa potrà sussistere dell'armistizio politico attuale. Per conto nostro, quello che possiamo dire in cospetto della soluzione ricevuta dalla crisi francese, si è che, anche nel.caso che le vicende internazionali dovessero riaprire il conflitto tra il capo del Quai d'Orsay e la maggioranza obbligata a sostenerlo, il vincitore sarebbe sempre Briand. Quando non avesse provato altro, la crisi del 22 ottobreri novembre avrebbe provato che Briand è oggi il solo padrone dei destini della Francia, e che nulla è per il momento possibile fare o tentare in Francia, ali'infuori di Briand. Fausta o nefasta, la forza di qucsl'uomo. che si è impegnato a garentire la pace ad un paese il quale non ha altro pensiero, ben sapendo che solo la pace può permettergli di conservare i frutti della vittoria, non subisce competizioni; e ormai è un dogma. Nel suo discorso di ieri, Briand pretese di non aver mai mancato di chiaroveggenza. Maurras stamattina pubblica a ledere cubitali, sul frontespizio dell'.-WiOH Francaise, un'altra dichiarazione del Ministro degli Esteri, contentila in un discorso del 31 luglio 1914: « Quello che so bene — egli disse allora — è die i Terlesrlii non ci di"hiarcrnnnn la guerra. Non sono mirri degli sciocchi, i Tedeschi! 1 Tedeschi ragionano: non sono pazzi! Vi dico io, che non faranno la guerra ». Questa prova della chiaroveffgerjza li Brio mi dovrebbe fare fremere le. persóne previdenti; ma i Francesi non sono mai stati un popolo pre vidente. Sono però un popolo ottimista. F." possibile che l'ottimismo sia nella storia una forza pì-"i fe'.•ciHla Iella prudenza. C. P. I! bilancio degli Stati Uniti Washington, 9, notte. I! Presidente Hòòver ha annunciato che il bilancio degli Stati Uniti per l'anno finanziarlo 1930-31 ammonterà a 3 miliardi e 830 milioni di dollari con una diminuzione di Ul milioni di dollari iti confronto a! bilancio dell'anno precedente. I singoli stanziamenti non saranno noti che alla fine delia orossiiT'.a settimana. « Il nuovo bilancio giapponese ToUio, 9. notte. I! Gabinetto ha approvato il nuovo bilancio, che prevede una diminuzione di 164 milioni di spese, in confronto a quello delio =cirsn anno. Questo bf'ancio e il primo, dopn il IS95. che r.or. prevede alcuna emissione di prestili i»er far fronte alle necessità dello Stato. {Radio Stefani). • 11 monopolio dei fiammiferi approvato dai Governo tedesco Berlino, 9, notte. ! n Consiglio dei Ministri. c-:t0 'j, presidenza del Cancelliere Moller, nel 'a sua seduta oili-rna ha approvato il ' Progetto di legge del monopolio del (fiammiferi col quale e collegato il pre¬ siilo al Reich di 125 milioni di dollari. il progetto passa ora al Consiglio» dell'Economia del Reich per la perizia tecnica.

Luoghi citati: Berlino, Francia, Germania, Parigi, Renania, Stati Uniti, Washington