Tentacoli

Tentacoli Tentacoli Chi si volesse dar la pena di seguire Amedeo, giovane di ottimi principii e di perfetta educazione, oltre ohe fornito dalla natura di tratti simpatici e di piacevole presenza, nelle scorribande giornaliere alle quali egli si dedica con metodo e con costanzada che possiede 1 uso della agi»",nmarrebbe stupefatto del granele nu-mero di donne con le.quali si mtrat-tiene, e della varietà non Stantedei tipi e deiesteriJ^^1»'™»anche dei modi che distinguono una«dazione dall'altra Amedeo passadal quartiere popolare alla stradaaristocratica dal cenerò ai aoooorgo,dalla zona dei villini tranquilli aUerumorose arterie del maggior tram-co: entra nell umile spaccio di sali e, ' . . ,,, , r .. . , tabacchi e ne 11elegantissimo bar,approda al salottmo borghese e sai-ido signorile; sosta nella-» verso n uuo signorile iaverna fumosa, nella hall del grande albergo, nel campo di tennis, con la slessa disinvoltura, con lo stesso animo e non lo stesso intento; ma adoperando volta a volta un modo diverso d: trattare, di parlare, di gestire, di sospirare e di guardare; mutando maniere e tòni con portentosa facilita. Ovunque egli lui le « sue donuc »; ma a questo punto 6 necessario intenderciQuesto lusso, e si tratta di un piccolo lusso, l'unico che Amedeo si conceda di particolare nella vita, non ò tale da corrompere nò da compromettere quei priucipii e quella educazione che tanno di lui un autentico gentiluomo; uè alcun altro aggettivo o attributo gli si potrebbe appiccicare, se non quello di grazioso. Un lusso grazioso; un istinto, che con gli anni è diventato un gusto personale vero e proprio, in lealissimi e dichiarati rapporti con la coscienza e in amistà col giudizio. Amedeo si guarda bene dall'essere, o anche dall'aspirare all'essere un dongiovanni; e si affretterebbe a difendersi da una simile taccia come da uno dei peggiori insulti. Amedeo si affeziona alle proprie impressioni, e tenta, con semplici mezzi, di dar loro uu po' di storia e un po' di sostanza. Egli non ammette che una donna gli passi accanto e pi dilegui come una nuvola, quando l'istinto l'abbia avvertito, nel segreto linguaggio della simpatia, che in quella donna c'è qualcosa fatto apposta per lui, per il suo gusto, e soltanto per lui, per il suo gusto; qualcosa che, senza il suo intervento, morrebbe, o rimarrebbe inutile, come un'ancora che non trovasse dove attaccarsi. Dovesse nascerne soltanto una frase, una carezza; o anche una delusione ; o un amore ; Amedeo non vuol che rimanga intentato alcun mezzo, perchè l'istinto Abbia la sua riprova. E' un nemico dei sogni: preterisce la realtà pih meschina alla più sfolgorante chimera. E' un uomo volitivo e attivo; infine pratico. Ma discreto; perchèse non rinunzia alla possibilità, si guarda bene dal pretendere l'impossibile. Egli non sa nò scegliere, nò scartare, ne escludere : un incontro, che lo porti fino in fondo in uu fatto d'amore, non è per lui mai conclusivo nel senso d'impedire il suo gusto d'infiniti incontri e d'illimitate prove; mentre, a sua volta, quel gusto non gli nega di sapere amare«tifato che un, w'S iii ..«e trarci» fi;et.u aio cne non \ e in ose Traccia ai«... A™** "o„i, ">a~w i-una donna sola, bollante, non glipermette di giurare sulla durata diquell'amore; e questo è il punto, sulouale s'accendono fra lui p la mianonia,'2&iÌdispute ™Tanto è precisa in lui la coscienza idi non peccare e di non tradire, che non ha saputo nascondere a lei quell'indomabile inolinazione. Dopo l'inevitabile periodc di pianti, di angosce e di querele, seguito alla candida confessione di Amedeo, s'è aperta fra i due come una specie di accademia, le cui tornate non turbano affatto, benché lo impazientiscano un po', l'impassibile e radicata convinzione di lui, attaccato tenacemente alla propria natura e sicuro della propria innocenza. Se stesse ad Amedeo, l'accademia non avrebbe mai luogo, convinto com'è della sua ozio eità e inutilità; ma è la donna, la donna innamorata e fedele, innamorata e gelosa, rassegnata ma innamorata, ad aprire i lunghi ragionamenti e le inchieste. — Che tu mi voglia bene, lo so e lo sento. Ma non è tutto il tuo bene, Amedeo. Se fosse tutto il tuo bene, se tu mi amassi davvero fino in fondo, non potresti permettere che codesto gusto ti dominasse ancora, come prima di conoscermi. Tu sai bene, che fra le tante probabilità di questo gioco, c'ò quella che tu trovi un'altra donna. Un'altra donna, intendi ? nel senso di un altro amore. E come ti è possibile, pur amandomi, di ammettere questa mostruosità? — Ecco il tuo punto debole. To ti domando, a mia volta : ammetti tu dunque che un'altra donna mi possa amare più di te? No. evidentemente; e allora, perche tormentarti 1 Poi ti chiedo- se c'è, nella vita, la probabilità che io ami, dopo di te, un'altra, di quanto credi che aumenti questa probabilità il mio vecchio gusto, al quale debbo, anzi dobbiamo insieme, se ci siamo conosciuti e amati; al quale insomma dobbiamola nostra felicità? TI pericolo è neldestino, non in questo mio carattere:persuaditi. I fatti, sinora, hanno dato ragione alla logica di Amedeo, su questo punto; c l'amica, ipiù che dai ragionamenti, s'è lasciata convincere dal tempo; ma la sua pena s'è concentrata, ora. sulla persistenza del suojndomabile compagno nel coltivarele infinite relazioni allacciate, e chedia deve tollerare come se fosseroindispensabili per lui. dopo aver con- statato che non Ve in esse traccia tradimento. In un primo tempo, ellata posto la questione se non si trat-tasse di un «tradimento nelle inten-. • t , . i.Honi«; poi, di a postumi di vecchi amori*, e cioè di a vecchi amori, diventati, oggi, tradimenti»; poi ancora, di «complementi d'amore»: e ne è nato una specie di frasario tecnico, che Amedeo ha dovuto, sbuffando, accettare e adottare. Del «tradimento dell'avvenire», fra i due non si parla ormai quasi più: il tema di quelle complicate variazioni è costituito immutabilmente .dalle quotidiane scorribande dell'in correggibile Amedeo, il quale sègui {& c03cienza Squilli, e sen-1 com e smentire^ gli ottimi principii e la perfetta eduoaàone ohe formano il suo vanto e la sua figura |di ^ gentiluomo, a passare ^ £ £ ifwia'del£ dtta . vedere ai/ditt&> 8a]utare ^auri chiacchierare con Gem- per'scherzare con Flora, per so. ^ * CQn j toccare argo- r .■ ■ ■ rc.j. n _ „.„. menti scabrosi con Stella, per <juar- dare w ffi Gina Q , d- Teres| accarczzar0 le liepidei„, ■ ]■ k,„„ mani di r anny. — Ma dimmi, ma dimmi, Amedeo, ma che gusto ci provi, se non 6 quello di tradire? — Tradire? Io ti proibisco di offendermi e di addolorarmi. Tu per prima non sei convinta di quel che dici. — E allora? — E allora? Amedeo accende una sigaretta, e guarda fuori della finestra. — E allora, ti dirò, son come amori mancati; come se avessi gettato dei semi, che hanno dato dei fragili, dei tisici fiori. Perchè li dovrei trascurare? Non BOn forse opera mia? Non son forse testimonianze della tua vittoria su tutte? — Però... — Però, niente, cara mia. Un profumo non è un amore ; è un profumo, e basta: una cosa tutta diversa. — Ma ne hai bisogno? — Sì, come d'ascoltare una commedia, di leggere una poesia, di vedere un paese. Sono un uomo tentacolare. 'Lascia che i tentacoli si muovano: il cuore è per te, .tutto tuo. — Sei dunque come un polipo. O mio bizzarro Amedeo, ma i polipi hanno un cuore? Sorride Amedeo; ma un'ombra passa davanti ai suoi occhi. Prende la donna fra le. braccia, e la stringe, accarezzandole i capelli. Guarda ancora fuori della finestra ; poi, come per scacciare un molesto pensiero. — Amiamoci — esclama. — Amiamoci, e non entriamo in questioni di zoologia. MINO MACCARI. dtrdlcaetbSsmc—i—st.lvpzn■cdrrd

Persone citate: Teres