Una catastrofe nella nebbia

Una catastrofe nella nebbia Una catastrofe nella nebbia Un «Junker» della Londra-Berlino falcia gli alberi di un parco, precipita e si incendia - Sei morti carbonizzati -- L'angoscia del pilota principe di Lippe, che riesce a salvarsi o Londra, 6, notte. Una tremenda catastrofe aviatoria è avvenuta slamane Ira Godslo. ne e Caterham, nel Surrey. Un velivolo metallico dulia compagnia tedesca Luft Hansa, che [a servizio tra Londra e Berlino, è precipitato al suolo, in aperta campar/na, venti minuti dopo aver spiccato il volo dall'aerodromo di Croydon. Il velivolo era. un Junker trimotore; e recava a bordo, oltre i due piloti, il macchinista e il radiotelegrafista, tulli tedeschi, quattro passeggeri di nazionalità inglesi. La macchina era pilotata dal giovane aviatore Schinlta, accanto al quale sedeva il secondo pilota, principe Eugenio Schaumburg-Lippe. In quasi notturna oscurità L'apparecchio spiccava stamane il volo alle nove; e scompariva quasi subito per entro lo strato di fitta nebbia, che si estendeva sulla metropoli e dintorni. Il pilota non sembrava essersi guari impressionato delle condizioni atmosfericlie; poiché mise in moto il motore all'ora stabilita, quantunque tutto l'aerodromo e la capitale fossero immersi in una oscurità quasi notturna. Venti minuti dopo una formidabile esplosione rintuonava lungo il tratto tra Godstone e Caterham, nel percorso consueto dei velivoli che fanno servizio tra Londra, Amsterdam e Berlino. ÌS'on si sa bene come la catastrofe sia avvenuta. Sembra che il pilota, accortosi della impossibilità di procedere oltre nella nebbia, che si faceva sempre più fìtta a mano a mano che il velivolo si approssimava alla costa, abbia deciso di fare ritorno a Croydon; e che la catastrofe sia avvenuta proprio al momento in cui l'apparecchio si inclinava su una ala. Secondo altri referti, che sembrano i più probabili, il pilota tentò di orientarsi, riducendo la quota, con la speranza di uscire dallo strato di nebbia che lo avvolgeva. Il velivolo dovette scendere più di quanto il pilota credesse: poiché, pochi momenti dopo, urtava contro gli alberi del parco di Marden, praticando tra i rami una breccia di una cinquantina di metri. La macchina rimase quaUhc secondo sospesa tra i rami. Le ali però si staccavano, e la carlinga precipitava a terra, incendiandosi sull'istante. Un uomo mezzo nudo e insanguinato bussa a una casa... Pochi minuti dopo, bussava alta porta di una casa colonica, ad un centinaio di metri di distanza dal punto in cui il velivolo era caduto, un uomo in preda a una tremenda emozione. Il viso ed il dorso, interamente nudi, erano coperti di sangue, che colava in abbondanza da larghe e orribili ferite. Con voce rotta da singhiozzi, egli chiedeva ad una povera vecchia contadina, esterrefatta da quesla orribile apparizione, di potere telefonare immediatamente, per chiede ri' snreorsi. La contadina accompagnò il disgraziato ad una vicina casa, donde vennero chiesti telefonicamente soccorsi ad un non lontano campo di aviazione militare. L'uomo insanguinato era il principe di Lippe, il quale era riuscito a sfondare un finestrino dell'aeroplano, e a uscire dalla carlinga qualche secondo prima che essa fosse avvolta nelle fiamme, Il principe, tornalo immediatamente sul luogo della catastrofe, ten I i^va"salvare i suoi compagni e i rimasti aWinterno della !ca''""ffn- ma •"<"'•""- t« tor¬ !^ incominciarono a mancargli; e Si\ .diresse lungo lo stradale ricino, con '/a sveranza di incontrare qualche vassante: ma cadde svenuto. Per 'fortuna venne raccolto da una si onora, che passava in automobile, ,m quale, resasi subito conto della gravità delle condizioni del ferito, [ lo trasportò nella clinica di un medico, al villaggio più prossimo. L'altro superstite Quando i piloti e i meccanici del vicino campo di aviazione giunsero sul posto della sciagura, insieme con le ambulanze, il velivolo era ridotto a un mucchio di rottami coniarti ed arroventati. Dall'interno venivano tratti sei cadaveri, quasi carbonizzati. Ma presso l'aeroplano distrutto, immobile, come paralizzato dall'orrore della scena, era un passeggero, uscito miracolosamente incolume dalla catastrofe. Eva il capitano- Glen Kìdston, una delle più popolari personalità sportive inglesi, arcimìlionario, ufficiale di marina, appassionatissimo aviatore. Egli aveva ultimamente acquistato il velivolo dal banchiere Lowenstein, caduto, come si ricorda, nella Manica; e a bordo di esso aveva compiuto lunghi voli tra l'Inghilterra e l'Affrica. . Il capitano ha narrato che, non appena lo Junker urtò nei rami, egli si rese conto del disastro inevitabile; e aprì lo sportello, per precipitarsi a terra. I rami smorzarono la violenza della caduta. Per disgrazia, egli non riusci però a risollevarsi da terra in tempo; e venne investilo dalla benzina infiammata, e il fuoco gli si appiccò alle vesti. Egli si rotolò nell'erba bagnata e riuscì a spegnere le fiamme, riportando solo leggere ustioni e abbondanti scalfitture, ma di nessuna gravità. La prova dei nervi Poco dopo, il capitano Glen Kidston, rimessosi ben presto dall'emozione, si allontanava dai resti incan- .... . ,,, . 1escenti dell aeroplano; e si recava:da un amico, egli pure aviatore, al quale chiese di fargli immediatamente compiere un volo sul suo aeroplano. L'amico rimase alquanto stupito dalla domanda; ma alla (Ine cedette alle insistenze del capitano; e l'aeroplano spiccava il volo, con a bordo il flemmatico superstite della orribile catastrofe. Ridiscendendo poi a terra, dopo quasi un'ora di volo, egli raccontava all'amico l'accaduto; ed aggiungeva: « Ho voluto salire immediatamen te a bordo di un aeroplano per sar/-iaìare la resislen-a dei miei -nervi cJtore ta ìesisiuua nei miei nervi Se ,non avessi combattuto immediata- ; mente il senso di orrore e di istinti- va avversione, sorla in me verso i velivoli, non avrei potuto più salireia bordo di aeroplani. Ho constatato ìcon piacere che i miei nervi sono so- fidi. Grazie,'». jE andò alla ricerca di un veicolo ^che lo riportasse a Londra. A quanto hanno narralo poi coloro che primi giunsero sul luogo della catastrofe, i resti dell'aeroplano pre-'cipitato erano distribuiti sa un rag-\• ,- • j. . . . ;gio di una cinquantina di metri in- lorno alla carcassa infiammata. Le ruote dell'aeroplano erano infilate tra i rami. 1 pompieri ebbero a lottare non solo contro le fiamme che avvolgevano la carlinga, ma anche contro quelle che si erano appiccale agli alberi, e che, sospinte dal vento, minacciavano di incendiare il bosco. Il motore era completamente staccato dalla carlinga; e a giudicare dalla distanza a cui venne rinvenuto, sembra che il velivolo, al momento dell'urto, volasse ad una velocità non inferiore ai cento miglia all'ora. I passeggeri rimasti uccisi erano industriali, che si recavano ad Amsterdam ed a Berlino per motivi di affari. 11 principe Schaumberg-Lip- pe, gravemente ferito, è figlio del principc Massimiliano, sposato con la duchessa Olga di Wurtenberg, e nipote di quella principessa Vittoria di Prussia, sorella dell'Imperatore Guglielmo, la quale ha acquistata tanta notorietà in seguito al suo ma¬ trtmomo con l avventuriero russo Zuwkoff. smd

Persone citate: Eugenio Schaumburg-lippe, Glen Kidston, Junker, Lippe, Lowenstein, Luft, Marden