Campioni in maglia tricolore

Campioni in maglia tricolore IV33>Iv CAMPO ClClvISTlCO Campioni in maglia tricolore Siamo in sede di bilancio consuntivo della stagione ciclistica. Bilancio sui generis, alla redazione del quale sono chiamali tutti coloro che in qualche modo hanno dato la loro attività nei campo cii Italico (ci riferiamo puramente alla categoria corridori) e che hanno Iniziato nel lontano marzo la loro attività, cullando in cuore sogni di gloria. Poi strada tacendo la gloria si è pretentata volta a volto, con visi, i più svariati: oggi sotto la forma di un capitombolo che eliminava ogni speranza di successo e apriva qualche volta la porla dell'ospedale, tal altra sotto forma di vii incidente banale che rendeva, appunto per la sua banalità, ancor più amaro il disappunto dell'insuccesso. Furono legioni t nostri ciclisti che in primavera scesero nell'agone alla caccia della vittoria. Furono non molti quelli che sono riusciti a districarsi dal folto del gruppo per affermare colla propria individualità, la loro superiorità. Furono pochi quelli che sono riuscili a rivestire il loro torso del bel tricolore, aspirazione massima di ogni atleta, elezione dell'ottimo tra i migliori. Quest'anno non c'è stata penuria di « maglie »; una per categoria per l corridori su strada e una e... un pezzo per categoria, per i corridori su pista.In tutto, quindici maglie tricolori. Un po' troppo. L'aumentata disponibilità della m'erce la rende deprezzala. Le maglie tricolori hanno subito un po' la stessa sorte. Ma ve ne tono alcune che non soffrono del dubbio te siano ttate meritate o meno. Non vi sarà alcuno che potrà fare riserve sulla legittimità di Binda a vestire il tricolore. Binda aveva davanti a sè cinque prove da superare. Ne ha vinte tre, in una è arrivato quarto, nella quinta si e ritirato perchè sapeva di potere tare a meno del pun teggio. A questi successi ha poi aggiunto la vittoria nella Milano-San Remo e quella nel Giro d'Italia. Il titolo perciò di campione assoluto è ben aggiudicato e meritalo. E veniamo alla seconda categoria. La maglia tricolore l'ha vinta il ferrarese Grandi. L'ex- campione del mondo non ti può dire che sia giunto al possesso del titolo attraverso una serie brillante di corse. Anzitutto ha avuto il compito facilitato dal disinteresse per il titolo dimostrato da parecchi che avrebbero potuto contrastargli il passo. Sulla scorta dei risultati dell* più importanti prove dell'anno, Frascarelli, secondo nella MilanoSan Remo, terzo nel Giro d'Italia (e primo del juniores), quarto nella Predappio-Roma, primo nel Giro della Toscana e primo nel Giro della Cam¬ pania, avrebbe certo avuto diritto alla maglia tricolore, ma poiché egli si è disinteressato delle prove ufficiali, cosi il titolo è toccato a Grandi, che è stato il più tenace se non il Più brillante. Ed il curioso di questa attribuzione di titolo è dato poi anche da questo fatto: che Grandi nelle varie prove di cam.pioìvalo si è trovalo avversario irriducibile Felice Cremo, militante nella categoria inferiore. E Felice Gremo, sulla base dei risultati ottenuti nel ducilo con Grandi dovrebbe essere il campione d'Italia dei juniores. Invece il torinese ha dovuto accontentarsi — vedi ironia della sorte — del secondo posto nel campionato indipedenti (disputato con prova unica) dietro il varesino Bertoni. L'azzurro di Zurigo che non aveva potuto disfarsi di Gremo sul percorso, ha avulo buon giuoco in volala e l'ha battuto di due macchine. E cosi la terza maglia è andata all'allievo di Binda.Entriamo ora nel campo dei dilettanti. Quarta categoria: vittoria a Carpi del dronerese Giappone Serafino. Quinta categoria: vittoria a Siena del toscano Arinci, che precede il dronerese Giuppone Stefano. Sesta categoria: vittoria a Bologna del torinese Oggero. Dal complesso delle prove disputate nell'annata dei tre dilettanti il più degno per continuità di vittorie, in casa e fuori, è stato il piccolo Oggero. Riassumendo vediamo questa graduatoria in base al criterio regionalela Lombardia con due « maglie » [Binda e Bertoni) il Piemonte con due {Giuppone Serafino e Oggero), l'Emilia e la Toscana con una [Grandi e Arinci). E veniamo alla pista. In questo campo sono itale assegnate le maglie in quantità. Iniziamo dal titolo atsoluto. Erano convenuti a Carpi tutti i nostri migliori sprinter!. L'unico assente, di un certo valore, era Piani, che corre da tempo in America e non ritorna in Patria se non per il riposo invernale. Orbene i Martinetti, i Bergamini, i Moretti, t Bossi — specialisti della pitta — si tono lasciati battere da un routier: Linari. Il toscano è senza dubbio un uomo che ha teatto di velocista (e il recente record mondialedei 500 m. dice che egli e lenza equCvoci uno tpecialista di valore) ma nel duello a due con Del Grosso in batteria. Bossi in semifinale e Moretti in finale non ti farebbe potuto giurare sulla tua vittoria. Invece il fiorentino eliminava oli avversari che la sorte gli aveva mesto di fronte e vinceva la finale impiegando 12" 3/5 a compiere ali ultimi 200 metri. Tempo da grande tprinter e... da campione d'Italia. Seconda categoria: severgnlni è il titolare -della maglia. Il lombardo è i giovani una delle nostre « speranze ». Terza catego- certo tra maggiori ria: Corsi. Anche qui vittoria del migliore. Il milanese si è riconfermato una buona promessa. Quarta categoria: il padovano Malatesta non ha conosciuto avversari. Dopo l'Incerta prova di Zurigo, Malatesta si riprendeva ed è di pochi giorni or sono un suo successo sul campione del mondo Mazairac, tul danete Gerwin (che lo aveva battuto a Zurigo) e sull'Inglese Coseni. Quinta categoria: la maglia è toc- alJ"°™,eM°"0• „Sesto, c«fe- goria: dopo un aspro duello col mila- nese Ceschina, Bonfanti — di Crema — si appropria del titolo di campione d'Italia allievi. Ma t titoli assegnati a Carpi non sono tutti qui: si sono aggiudicate altre tre maglie e precisamente quelle del mezzofondo. Prove queste che non hanno detto nulla di interessante e che sono state vinte dal carplqlano Borsari nella quinta e sesta categoria, dal torinese Novaretli nella quarta e dalmantovano Guerra nelle altre tre categorie. In q'iesla gara erano presenti anche Belloni, Girardengo e Binda, ma nessuno evidentemente prese sul serto la corsa e Guerra, che a un certo punto tentò unr. fuga potè doppiare tutti e aggiudicarsi una maglia trico- lare, che egli... in seguito non indossò mai f" rara nin?«,,'mf-n,in ,1 hiìnnrin ,-„„(„„„7„ .4 rJllZZ ? I t,°lonale>ipresenta come segue: quattro maglie alla Lombardia (Severgnlnl, Corsi, nonfanti c Guerra) due al Veneto (Malatesta e Vezzo) una alla Toscana. Emilia e Piemonte [Linari, Borsari e Novaretti) A tulle queste va aggiunta ancora una maglia tricolore e precisamente quella vinta da Torricelli a Roma nel campionato stayer. Non si può din' che questa, aggiudicatasi dall'anziano corridore torinese, sta sta'a la meno combattuta e la meno meritata. • Poldo » aveva davanti a sè un giovane di valore: Manera. Il piccolo italo-partolno sperava di HpetWeTa'bnila^te^geVta'h'zuriqT. •ria la sua baldanza fu arrestata dal¬ l'inesausta energia del più anziano. Duello appassionante dal principio alla fine. E per la sesta volta la ma- C,(!}iaJri'',?}()ri *,occ«fa aWinesawiWt 'Torricelli che è sulla breccia da un ventennio. Il bilancio generale per regioni vede in testa la Lombardia con tei titoli nazionali, seguita dai Piemonte con quattro, mentre Emilia, Totcana e Veneto hanno due titoli ognuna. Detto questo, formuliamo un augurio: che l'anno venturo Ir sedici maglie tricolori si riducano alla metà per evitare... di non raccapezzarci più tra tanti campioni. 0. T.