Tardieu di fronte al Parlamento

Tardieu di fronte al Parlamento Tardieu di fronte al Parlamento Briand preso di mira dalla Destra e dalla Sinistra ••Viva attesa per le dichiarazioni presidenziali •Una serie di interpellanze battagliere Parigi, 4, notte. L'attesa yer la lettura delle dichiarazioni ministeriali, che, come sapete, avrà luogo giovedì, è vivissima. Si ritiene generalmente che, per levitare quanto più è possibile il rischio di una collisione con questa p quell'ala della Camera, Tardieu si limiterà a presentare il proprio Ministero come un Ministero di realizzazione pratica nel campo dei mezzi offerti alla produzione nazionale tanto industriale quanto agricola, ossia come un Ministero di grandi lavori pubblici, di assistenza sociale, di sgravi fiscali, ecc., ecc., professandosi politicamente agnostico e facendo appello a tutte le buone volontà da qualunque parte esse vengano. E" questa innegahilmente l'unica base su cui il Gabinetto possa avere la sicurezza di ottenere la maggioranza, ancorché ridotta, come dicevamo ieri l'altro, allo stretto necessario. 611 umori dei Partiti Bisogna tuttavia vedere fino a quale punto la Camera ammetterà che il Governo si ponga al di sopra della mischia dei partiti. Vi sono tanto all'ala sinistra quanto all'ala destra del Parlamento dei nuclei di oppositori che non domandano se non di crescere e che non'sarà possibile ridurre se non entrando nel vivo delle grandi questioni politiche del momento. Le opere pubbliche sono una bellissima cosa, soprattutto quando le casse dello Stato contengono una dozzina di miliardi di avanzo da spendere, ma la crisi del 22 ottobre non è scoppiata in seguito al malcontento del ceto industriale o commerciale o agricolo; essa è invece scoppiata in seguito fe. divergenze di vedute sulla politica festera. Destra e sinistra si incontrarono per coincidenza non fortuita in una duplice ragione di malcontento verso Briand; quella perchè non si riteneva più abbastanza sicura che Briand non abbia assunto all'Aja àmpegni incompatibili con il vero interesse francese, questa perche non si riteneva ancora abbastanza Bicura che tali impegni Briand li abbia realmente assunti. Luigi Marin domandava: — Prometteteci che non sgombrerete la Renania al 30 giugno 1930 se la Germania non avrà iniziata l'applicazione dell'accordo Young. E Leone Blum rincalzava: — Prometteteci che sgombrerete la Renania il 30 giugno 1930 indipendente mente dall'applicazione dell'accordo Young. ..Briand, preso tra due fuochi, non promise nulla nè al primo nò al setondo e ne segui quello che sapete Domande a Briand Ma la costituzione del Ministero JTardieu, mantenendo Briand al Quai d'Orsay, lungi dal rimuovere la difficoltà, l'ha acuita. Destra e sinistra aspettano più ene mai dal Ministro degli Esteri la promessa che non diede loro il 22 ottobre; e non pare sia loro intenzione accordare al capo del Quai d'Orsay una grande dilazione. Il tono dei giornali è sintomatico. Nota il Journal des Debatt: « La missione di Tardieu sarebbe Etata nel tempo stesso più ppsante più facile se avesse preso egli stesso in mano la direzione degli Affari estp ri. Egli 11 ha lasciati tra le mani di Briand. Quale Briand? Quello che era pronto a collaborare con Blum, Boncour e Daladier? Quello che collaborava con Poincaré? Su questo non c vogliono equivoci. Ciò che a noi sembrerebbe del tutto inammissibile si f che Briand facesse portare a Tardieu a Maginot e ad altri la responsabilità della politica che egli voleva praticare con 1 socialisti rivoluzionari e con i radicali estremisti. Si o no, vi è qualche cosa di mutato nella politica estera dopo 11 22 ottobre? Il voto tedesco circa il plebiscito e l'atteggiameli to della Germania relativamente al piano Voung danno al Governo francese un'occasione legittima per modificare arditamente la posizione del problema renano ». Identico appello da parte del Figaro, il quale, scendendo a maggiori particolari, enumera categoricamente le varie questioni in cui la politica estera francese dovrebbe mutare indirizzo, non dimenticando neppure quella della repressione delfuoruscitismo antifascista: Quali devono essere le prime ma¬ nifestazioni dei nuovo Ministero? Il buon senso, la logica e l'interesse nazionale sono qui d'accordo. Con la dichiarazione ministeriale, come pure fin dai suoi primi aiti, il Gabinetto Tardieu deve dire e fare quello che l Gabinetto Briand non ha deito e non ha fatto ». «Liberare il Paese dagli agitatori stranieri» « Per quel che concerne i disegni criminosi dei cospiratori stranieri, il Governo deve mostrare subito la sua volontà assoluta di liberare 11 Paese da questi agitatori e da questi senza Patria che vogliono minarlo e rovinarlo. Per quel che concerne gli accordi dell'Aia, Briand che, dopo avere accettato di essere Ministro di Daladier e di Clemente] ha finito per accettare di essere Ministro di Tardieu, deve spiegarsi sulle questioni vitali che ha schivate quando era Presidente del Consiglio. Bisogna inoltre che gli atti siano messi d'accordo con le parole. Che Tardieu come Capo del Governo vegli a che i progetti insensati relativi allo sgombero della Benania e della Sarre non abbiano seguito immediato di effettuazione. Cosi vuole la grande maggioranza della Nazione, preoccupata dei propri interessi e della sua sicurezza Aggiungiamo infine che Tardieu deve regolare, una volta per sempre, in conformità alle decisioni della Corte Internazionale dell'Aia, la irritante questioni dei prestiti stranieri, che ha sollevato tanta collera tra i francesi che hanno dato il loro denaro e che sono stati rovinati fino ad ora senza ombra di un motivo. Quando il nuovo Governo avrà deciso su questi punti essenziali di un programma, la Francia, la Francia intera, sapré dove va -. Di fronte a questo stato d'animo, «he nella stampa non si rileva se Bon dai pochissimi organi indipendenti della Destra, ma che alla Catterà investe più o meno tutti gli jiderenti SS. grunpo dell'Unione Re¬ pubblicana Democratica, base della naggioranza ministeriale, che cosa farà Briand? Situazione praticamente immutata Nessuno può sul serio ritenere, anche per un solo momento, che egli voglia e possa modificare davvero la propria politica. Briand farà dunque un bel discorso, quel discorso che per diverse ragioni non volle fare il 22 ottobre, cercando di rassicurare le Destre senza allarmare le sinistre, in modo da non compromettere un voto favorevole alle dichiarazioni senza dubbio più energiche che avrà precedentemente fatte Tardieu a nome di tutto il Ministero; rna in pratica la situazione rimane quella di prima, c la Camera 'o sa benissimo. Superate dunque le difficoltà del primo giorno dal Ministero sul terreno della politica estera, le difficoltà rimarranno, come abbiamo detto più volte, quali erano prima della crisi, il che obbliga a concluderne che la sua situazione parlamentare resterà precaria. Se dovessimo dar retta agli auguri social-radicali, dovremmo credere addirittura il Ministero Tardieu condannato a scomparire senz'altro. Scrivo Blum sul Populaire: « Le contraddizioni intime, di cui soffriva il precedente Governo e di cui è morto, sembrano più acute che mal e, s i le due correnti di opposizione si fondono, il Gabinetto Tardieu può barcollare fin dal primo scontro ». E l'ex-Sottosegretario di Stato, Bonnei, raccomanda sul Soir: « Appare evidente che la presenza a posti particolarmente importanti di parecchi uomini di Destra, avversari noli del laicismo, esclude qualsiasi tentativo di applicazione di un programma semplicemente repubblicano So benissimo che alcuni, per tattica elettorale, preferirebbero aspettare qualche giorno per rovesciare il Ministero nella persona di Cheron sugli sgravi fiscali, mentre altri — nemici della politica estera seguita da cinque anni — vorrebbero colpire lo stesso Briand, ma questo atteggiamento non mi sembra né franco nè leale. Sarebbe indegno lasciare il Governo trascinare per qualche giorno una misera e precaria esistenza. Anche Tardieu rifiuterebbe questa dilazione. Egli chiederà che si dica si o no. Io peii6o che un Ministero che corrisponde cosi poco ai sentimenti profondi del Paese, non sopravvivera al suo primo incontro con la Camera ». Diffiooltà enormi Non commetteremo certo l'ingenuità di prendere alla lettera le previsioni sinistre di uomini che, dopo quanto è accaduto dopo il 22 ottobre, debbono necessariamente sentirsi la bocca amara; ma il lettore capisce da sè che un Ministero salu tato con tanto scarso entusiasmo a destra come a sinistra, dovrebbe, per sopravvivere a lungo, fare miracoli. Auguriamo sinceramente ad Andrea Tardieu di soprire in sè le facoltà taumaturgiche richieste dalle circostanze. Sono state intanto presentate già diverse interpellanze, fra cui una di Bureau, sui negoziati franco-te deschi per la Sarre, una dell'on Taittinger sulla politica generale del Governo, una dell'on. Franklin Bouillon sulla politica estera, e una dei socialisti sull'assegnazione del portafogli della Guerra a Maginot C. P.

Luoghi citati: Aja, Francia, Germania, Maginot, Parigi, Renania